Supplemento alla III parte |
Pare che quel fuoco non purificherà tutti gli elementi.
1. Abbiamo detto [ a. 4, s. c. 2 ] che quel fuoco non oltrepasserà l'altezza dell'acqua del diluvio.
Ma l'acqua del diluvio non giunse alla sfera del fuoco.
Perciò neppure nell'ultima conflagrazione l'elemento fuoco sarà purificato.
2. La Glossa [ ord. ], commentando le parole dell'Apocalisse [ Ap 21,1 ]: « Vidi un nuovo cielo », ecc., così si esprime: « Certamente la purificazione dell'aria e della terra sarà operata dal fuoco.
Rimane dubbia invece quella dell'acqua, che sembra contenere già in se stessa un principio purificatore ».
Perciò di alcuni elementi almeno non è certo che saranno purificati.
3. Non sarà mai possibile purificare il luogo della contaminazione perpetua.
Ma nell'inferno vi sarà una contaminazione perpetua.
Poiché dunque anche l'inferno rientra fra gli elementi, sembra che non tutti gli elementi saranno totalmente purificati.
4. Il paradiso terrestre si trova in questa terra.
Eppure esso non sarà purificato, come non fu neppure raggiunto dalle acque del diluvio, secondo quanto dicono S. Beda [ In Hexaem. 1, su Gen 2,8 ] e il Maestro delle Sentenze [ 2, 17, 5 ].
Quindi sembra che non tutti gli elementi saranno completamente purificati.
La Glossa da noi già citata [ a. 5, ob. 1 ] afferma che « quel fuoco consumerà i quattro elementi ».
Alcuni affermano che quel fuoco salirà fino alla sommità dello spazio che contiene i quattro elementi per purificarli completamente, sia dalla contaminazione del peccato - da cui non sono esenti neppure le parti superiori degli elementi, come è evidente nel caso del fumo dell'idolatria, il quale infetta le sfere più alte -, sia dalla corruzione, poiché gli elementi sono per natura corruttibili in tutte le loro parti.
Ma questa opinione è in contrasto con i testi della S. Scrittura, poiché S. Pietro [ 2 Pt 3,5ss ] afferma che « sono destinati al fuoco » quei cieli che già furono purificati dal diluvio.
E S. Agostino [ De civ. Dei 20,18 ] insegna che « è serbato per il fuoco il mondo che fu distrutto dal diluvio ».
Ora, noi sappiamo che le acque del diluvio non salirono fino alla sommità dello spazio occupato dagli elementi, ma solo « a quindici cubiti sopra l'altezza dei monti » [ Gen 7,20 ].
Sappiamo inoltre che i vapori, o il fumo di qualunque specie, non possono attraversare tutta la sfera del fuoco fino alla sua sommità.
Perciò la contaminazione del peccato non poté mai giungere fino a questi spazi.
Né gli elementi saranno purificati dalla corruzione perdendo qualcosa che il fuoco può bruciare, poiché il fuoco potrà soltanto togliere le macchie provocate dalla composizione con gli altri elementi.
Ora, queste mescolanze avvengono soprattutto su questa terra fino alla regione media dell'aria.
Perciò il fuoco dell'ultima conflagrazione purificherà gli elementi compresi in questo spazio.
Arriverà quindi dove arrivarono le acque del diluvio, che è un livello determinabile in base all'altezza dei monti da esse superata di quindici cubiti.
1. Concediamo il primo argomento.
2. La perplessità della Glossa è motivata dal fatto che « si ritiene che l'acqua abbia in se stessa una forza purificatrice ».
Ma questa forza non basta per la purificazione richiesta dallo stato futuro, come appare evidente da quanto è stato detto [ a. 2, ad 2 ].
3. La purificazione finale dovrà soprattutto eliminare ogni imperfezione dalla dimora dei santi [ a. 1 ].
Quindi con tale purificazione tutto ciò che è immondo sarà concentrato nel luogo dei dannati.
E così l'inferno non sarà purificato, ma piuttosto in esso saranno convogliate tutte le sozzure dell'universo.
4. Il paradiso terrestre, come del resto anche il cielo empireo, non è un luogo di peccato, sebbene l'uomo vi abbia commesso il peccato originale: poiché da questi due luoghi l'uomo e il diavolo furono scacciati subito dopo il peccato [ Gen 3,24; Lc 10,18; Ap 12,7ss ].
Perciò il paradiso terrestre non ha bisogno di purificazione.
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