Nel Crocifisso ogni virtù
N° 25 - Febbraio 2003
Il 28 Gennaio è stata celebrata la memoria liturgica di S. Tommaso D'Aquino il Dottore "comune" della Chiesa, e anche il Dottore "angelico" patrono delle scuole e delle Università Cattoliche.
L'Unione Catechisti, come è espressamente contenuto nelle Costituzioni, nutre una particolare venerazione per questo Santo.
Per rendere operante tale memoria, riportiamo uno stupendo brano di San Tommaso in cui viene evidenziato come nel Crocifisso vi sia il rimedio contro il peccato e l'esempio nell'agire , dato che ogni virtù è presente sulla Croce.
Fu necessario che il Figlio di Dio soffrisse per noi?
Molto, e possiamo parlare di una duplice necessità: come rimedio contro il peccato e come esempio nell'agire.
Fu anzitutto un rimedio, perché è nella passione di Cristo che troviamo rimedio contro tutti i mali in cui possiamo incorrere per i nostri peccati.
Ma non minore è l'utilità che ci viene dal suo esempio.
La passione di Cristo infatti è sufficiente per orientare tutta la nostra vita.
Chiunque vuol vivere in perfezione non faccia altro che disprezzare quello che Cristo disprezzò sulla croce, e desiderare quello che egli desiderò.
Nessun esempio di virtù infatti è assente dalla croce.
Se cerchi un esempio di carità, ricorda: « Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici » ( Gv 15,13 )
Questo ha fatto Cristo sulla croce.
E quindi, se egli ha dato la sua vita per noi, non ci deve essere pesante sostenere qualsiasi male per lui.
Se cerchi un esempio di pazienza, ne trovi uno quanto mai eccellente sulla croce.
La pazienza infatti si giudica grande in due circostanze: o quando uno sopporta pazientemente grandi avversità, o quando si sostengono avversità che si potrebbero evitare, ma non si evitano.
Ora Cristo ci ha dato sulla croce l'esempio dell'una e dell'altra cosa.
Infatti « quando soffriva non minacciava » ( 1 Pt 2,23 ) e « come un agnello fu condotto alla morte e non aprì la sua bocca » ( cfr. At 8,32 ).
Grande è dunque la pazienza di Cristo sulla croce: « Corriamo con perseveranza nella corsa, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede.
Egli in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia » ( Eb 12,2 ).
Se cerchi un esempio di umiltà, guarda il Crocifisso: Dio, infatti, volle essere giudicato sotto Ponzio Pilato e morire
Se cerchi un esempio di obbedienza, segui colui che si fece obbediente al Padre fino alla morte: « Come per la disobbedienza di uno solo, cioè di Adamo, tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti » ( Rm 5,19 ).
Se cerchi un esempio di disprezzo delle cose terrene, segui colui che è il re dei re ed il Signore dei signori, « nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza » ( Col 2,3 ).
Egli è nudo sulla croce, schernito, sputacchiato, percosso, coronato di spine, abbeverato con aceto e fiele.
Non legare dunque il tuo cuore alle vesti ed alle ricchezze, perché « si son divise tra loro le mie vesti » ( Gv 19,24 ); non agli onori, perché « ho provato gli oltraggi e le battiture » ( cfr. Is 53,4 ); non alle dignità, perché « intrecciata una corona di spine, la misero sul mio capo » ( cfr. Mc 15,17 ); non ai piaceri, perché « quando avevo sete, mi han dato da bere aceto » ( Sal 69,22 )".
Vito Moccia
La presenza dell'Istituto Secolare Unione Catechisti
Festa della Vita Consacrata Applicazioni all'Unione Catechisti
Domenica 2 febbraio u.s., alle ore 15,30 in Cattedrale si è svolta la Festa della Vita Consacrata, con la celebrazione della Eucarestia, presieduta dal nostro arcivescovo, il Card. Severino Poletto, concelebranti S. Ecc. mons. Aldo Mongiano I.M.C., don Paolo Ripa di Meana, vicario episcopale per la vita consacrata, e molti sacerdoti affiancati in più file nel presbiterio.
La cattedrale era letteralmente gremita da religiose e religiosi, da membri dell'Ordo Virginum, degli istituti secolari, di associazioni e gruppi di persone consacrate, ma in grande prevalenza da suore.
Tra i presenti vi era una nutrita rappresentanza dell'Unione Catechisti, sia di Catechisti consacrati che associati.
Il Cardinale ha svolto la sua omelia prendendo spunto dalla ricorrenza festiva della Presentazione del Signore, e incentrando le sue riflessioni sui personaggi del brano evangelico di Luca e precisamente su:
- Gesù, quale modello di offerta al Padre nella presentazione al tempio, in vista del sacrificio della croce.
Tale sacrificio è altresì il culmine della sua mistica nuzialità con la Chiesa, e tale nuzialità è partecipata in modo speciale e peculiare dai consacrati.
- Simone e Anna, gioiosi nell'incontro con il Signore, in premio della loro perseveranza nell'attesa e suoi testimoni.
- Maria, "piena di grazia", perciò nella perfezione della consacrazione, sollecita ad accettare la sua vocazione di corredentrice, a prezzo della spirituale trafittura del suo cuore;
- Giuseppe, padre legale e solerte custode di Gesù, compartecipe pertanto in modo mistico della paternità di Lui.
Le persone consacrate vivono e testimoniano in vari modi, secondo i carismi dei loro Istituti, i molteplici aspetti della loro offerta a Cristo, a vantaggio di tutta la Chiesa e del mondo, per l'azione di grazia intrinseca nella consacrazione, ed altresì per gli effetti benefici conseguenti alle attività apostoliche e di servizio per gli uomini.
Da parte nostra osserviamo come l'Unione Catechisti si ponga in questa prospettiva con i suoi carismi specifici, autentici segni dei tempi per la nostra epoca, quali l'annuncio catechistico della redenzione e della salvezza, in Gesù Crocifisso, delle realtà terrene che, abbandonate a se stesse, appaiono irreparabilmente compromesse e perdute.
Specifici settori di tale annunzio sono il catechismo ai giovani, la formazione professionale e il servizio ai poveri.
Si tratta di una missione che ci interpella profondamente ad essere coerenti con il messaggio tramandatoci dal Ven. Fr.Teodoreto, su ispirazione di Fra Leopoldo, e realizzato sin dalle origini dai primi Catechisti.
Vito Moccia
Riflessioni sul documento del Pontificio Consiglio della Cultura sul New Age
In questi giorni la Chiesa ha reso pubblico un documento di studio intitolato "Cristo portatore dell'acqua viva" - Riflessione Cristiana sul New Age - , presentato dal Cardinal Paul Poupard, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.
Il New Age, com'è noto, è una miscela di esoterismo, occultismo, magia, panteismo, induismo e neo-gnosi che da anni suscita confusione e ambiguità tra i cristiani anche negli ambienti più insospettabili: centri per ritiri, seminari, istituti per la formazione dei religiosi ecc..
Il New Age nega l'esistenza del Dio-Persona ( col quale è possibile dialogare attraverso la preghiera, nell'immediatezza di un amicale rapporto Io-Tu ) opponendogli una presunta "Energia Cosmica", assolutamente neutra e impersonale, che pervaderebbe tutto l'Universo - uomini compresi - e che potrebbe essere controllata e sfruttata ai fini della felicità personale attraverso particolari "tecniche" più o meno esoteriche, quali yoga, sciamanesimo, magia, ipnosi.
Grazie a queste tecniche l'uomo sarebbe in grado di salvarsi con le proprie forze, sviluppando la scintilla divina che riposa dentro di sé, senza bisogno di ricorrere all'intervento di un Salvatore.
Questo non significa che i new ager non tengano in considerazione la figura di Gesù, ma lo considerano membro della categoria induista degli Avatar: "incarnazioni divine".
In questo modo Gesù di Nazareth non è più l'Emmanuele - cioè "Dio con noi" -, non entra nel mondo per salvare i peccatori e non si presenta agli uomini di oggi nell'Eucarestia: Egli viene ridotto, invece, ad una sorta di involucro corporeo che, con riti misteriosi, avrebbe ospitato "Il Cristo", ovvero un ente divino che periodicamente scende sulla terra per rivelare il segreto necessario a liberare l'Energia Cosmica presente in ognuno di noi.
Questa visione si ispira allo gnosticismo, una delle prime grandi eresie combattute dal Cristianesimo, secondo la quale non sarebbe l'amore di Dio a salvarci, bensì la conoscenza delle dottrine occulte contenute nei Vangeli apocrifi che, secoli fa, sarebbero state correttamente decifrate da alcuni sapienti egiziani e siriani vicini alla filosofia neo-platonica.
Gli aspetti preoccupanti del New Age sono anche altri: la negazione della trascendenza divina, la dottrina della reincarnazione ( di origine induista ) e soprattutto il rifiuto della Croce.
Gli adepti del New Age negano il potere salvifico del sacrificio di Gesù.
Non è possibile - dicono - che "il Cristo" accetti l'umiliante supplizio riservato agli schiavi o che si presenti al mondo nel segno della debolezza o che salvi gli uomini offrendo le sue sofferenze in cambio delle colpe altrui: ciò contrasterebbe con gli speciali poteri in suo possesso.
É una visione "troppo umana" della missione di Gesù, che ricorda in parte il "ragionare secondo gli uomini, non secondo Dio" detto da Nostro Signore a San Pietro ( Mt 16,23 ).
Le considerazioni su questo argomento sono moltissime e coinvolgenti.
Consigliamo di studiare e non solo leggere il documento redatto dal Pontificio Consiglio della Cultura per saper capire meglio la realtà che viviamo.
L'Unione Catechisti, un Istituto Secolare amante del Crocifisso fin dalle origini della particolare e intima esperienza mistica di Fra Leopoldo, per il coinvolgimento quotidiano dei suoi membri in una vita permeata di manifestazioni New Age in ogni senso, deve cercare sempre di più di comprendere queste persone che in fondo hanno un desiderio religioso a cui dobbiamo cercare di dare un punto di riferimento e un'altra risposta.
L'Amore a Gesù Crocifisso accoglie questa "sfida positiva" ( come indicato al punto 1.5. del documento presentato dal Cardinale Poupard ) e ci invita alla preghiera e all'ascolto che tanto sarebbe di aiuto, oltre la meditazione su sé stessi, ai nostri fratelli che cercano l'abbraccio di Dio.
S.P.