Salmi |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Canto dell'esiliato |
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1 Sui fiumi di Babilonia, là sedevamo piangendo al ricordo di Sion. |
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2 Ai salici di quella terra appendevamo le nostre cetre. |
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3 Là ci chiedevano parole di canto coloro che ci avevano deportato, canzoni di gioia, i nostri oppressori: « Cantateci i canti di Sion! ». |
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4 Come cantare i canti del Signore in terra straniera? |
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5 Se ti dimentico Gerusalemme, si paralizzi la mia destra; |
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6 mi si attacchi la lingua al palato, se lascio cadere il tuo ricordo, se non metto Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia. |
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7 Ricordati, Signore, dei figli di Edom, che nel giorno di Gerusalemme, dicevano: « Distruggete, distruggete anche le sue fondamenta ». |
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8 Figlia di Babilonia devastatrice, beato chi ti renderà quanto ci hai fatto. |
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9 Beato chi afferrerà i tuoi piccoli e li sbatterà contro la pietra. |
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Indice |
137,1 | L'antitesi Sion/Gerusalemme e Babilonia/Edom e la contrapposizione tra il verbo ricordare e il verbo dimenticare, costituiscono il filo conduttore di questo inno, che alcuni classificano tra i "canti di Sion" (
nota a Sal 46 ), mentre altri collocano tra le lamentazioni collettive. Il salmista, da una parte, ha vivo il ricordo dell'esilio in Babilonia, dall'altra avverte il profondo legame che lo unisce a Gerusalemme/Sion, cuore della sua fede. i fiumi di Babilonia: il Tigri e l'Eufrate con i loro canali. 137 Questo salmo evoca il ricordo della caduta di Gerusalemme nel 587 e l'esilio di Babilonia. |
137,3 | coloro che ci avevano deportato: BJ traduce: « i nostri rapitori », sholelênû, con il Targum; il TM ha tolalênû, incomprensibile. |
137,5 | si paralizzi o « si dissecchi », tikhash, conget.; il TM ( che deve aver cercato volontariamente di edulcorare questa maledizione ) ha tishkah, dimentichi ». |
137,7 | Gli Edomiti si unirono ai Babilonesi nel distruggere e saccheggiare Gerusalemme ( Lam 4,21-22; Abd 9-16 ). nel giorno di Gerusalemme: il nono giorno del quarto mese ( giugno-luglio 587 ), quando i caldei sfondarono le mura di Gerusalemme ( Ger 39,2; Ger 52,7 ) o il decimo giorno del quinto mese, quando il tempio fu incendiato ( Ger 52,13, cf. Zc 7,5; Zc 8,19 ). Gli idumei ( Nm 20,23+ ) fecero allora causa comune con gli assedianti. Numerosi oracoli profetici invocano su di essi la vendetta di Jahve ( Is 34,5s; Ger 49,17; Gl 4,19; Ml 1,3s ). |
137,8-9 | Figlia di Babilonia: un appellativo per indicare il popolo babilonese, personificato. La maledizione qui racchiusa si rifà alla legge del taglione ( Es 21,23-24 ). Sfracellare i bambini contro la pietra era un modo barbaro e crudele di vendicarsi sui vinti ( 2 Re 8,12; Is 14,22; Os 14,1; Na 3,10 ). Vedi anche nota a Sal 109. È giusto chiamare beato chi fa la vendetta? |