Giovanni |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Le nozze di Cana |
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1 Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. |
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2 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. | |||||
3 Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: « Non hanno più vino ». | |||||
4 E Gesù rispose: « Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora ». | |||||
5 La madre dice ai servi: « Fate quello che vi dirà ». |
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6 Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. |
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7 E Gesù disse loro: « Riempite d'acqua le giare »; e le riempirono fino all'orlo. | |||||
8 Disse loro di nuovo: « Ora attingete e portatene al maestro di tavola ». Ed essi gliene portarono. | |||||
9 E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse ( ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua ), chiamò lo sposo | |||||
10 e gli disse: « Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono ». |
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11 Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. |
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12 Dopo questo fatto, discese a Cafàrnao insieme con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si fermarono colà solo pochi giorni. |
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B. La prima Pasqua |
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La purificazione del tempio |
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13 Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. |
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14 Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe. e i cambiavalute seduti al banco. |
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15 Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, |
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16 e ai venditori di colombe disse: « Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato ». |
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17 I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora. |
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18 Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: « Quale segno ci mostri per fare queste cose? ». |
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19 Rispose loro Gesù: « Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere ». |
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20 Gli dissero allora i Giudei: « Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere? ». |
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21 Ma egli parlava del tempio del suo corpo. |
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22 Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. |
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Soggiorno a Gerusalemme |
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23 Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa molti, vedendo i segni che faceva, credettero nel suo nome. | |||||
24 Gesù però non si confidava con loro, perché conosceva tutti | |||||
25 e non aveva bisogno che qualcuno gli desse testimonianza su un altro, egli infatti sapeva quello che c'è in ogni uomo. |
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Indice |
2,1-12 | Il segno delle nozze di Cana Il miracolo è una rivelazione messianica. Molti i tratti messianici presenti: il contesto del banchetto e delle nozze ( Gesù è lo sposo messianico ), l'abbondanza del vino e la sua qualità, l'acqua preparata per le abluzioni rituali trasformata in vino ( l'antica legge cede il posto alla nuova ). 2,1 Tre giorni dopo: dopo l'incontro con Filippo e Natanaele; il vangelo si apre così con una settimana completa calcolata quasi giorno per giorno, che termina con la manifestazione della gloria di Gesù. - c'era la madre di Gesù: Maria è presente al primo miracolo che rivela la gloria di Gesù e, di nuovo, presso la croce ( Gv 19,25-27 ). Con manifesta intenzione, molti elementi si corrispondono nelle due scene. |
2,4 | Donna, che vuoi da me?: la domanda di Gesù ( alla lettera: "Che c'è tra me e te, donna?" ) è formulata secondo un modo di dire ebraico usato da chi intende mantenere una certa distanza rispetto al proprio interlocutore ( Gdc 11,12; 2 Sam 16,10; 2 Sam 19,23; 1 Re 17,18; 2 Re 3,13; 2 Cr 35,21 ). Per il Nuovo Testamento si veda ancora Mt 8,29; Mc 1,24; Mc 5,7; Lc 4,34; Lc 8,28. Non è ancora giunta la mia ora: è l'ora della passione e della risurrezione. Lo si usa per respingere un intervento giudicato inopportuno o anche per manifestare a qualcuno che non si vuole avere con lui alcun rapporto. Solo il contesto consente di precisare la sfumatura esatta. Qui, Gesù obietta alla madre il fatto che « la sua ora non è ancora giunta ». - donna: questo appellativo, insolito da parte di un figlio alla madre, sarà ripreso in Gv 19,26, dove il significato si illumina come un richiamo di Gen 3,15.20: Maria è la nuova Eva, « la madre dei viventi ». - la mia ora: l'« ora » di Gesù è l'ora della sua glorificazione, del suo ritorno alla destra del Padre. Il vangelo ne segna l'avvicinarsi ( Gv 7,30; Gv 8,20; Gv 12,23.27; Gv 13,1; Gv 17,1 ). Fissata dal Padre, l'ora non potrebbe essere anticipata. Il miracolo ottenuto con l'intervento di Maria ne sarà tuttavia l'annunzio simbolico. |
2,11 | Questo … fu l'inizio dei segni: non solo il primo dei segni, ma il modello di tutti ( questo è il significato della parola greca tradotta con inizio ). Difatti il miracolo di Cana ha rivelato la divinità ( gloria ) di Gesù e ha aperto ai discepoli il significato delle opere prodigiose ( che Giovanni preferisce chiamare segni ). Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli: alla lettera « Gesù fece questo inizio dei segni ». Ogni profeta doveva provare l'autenticità della sua missione con « segni » o prodigi compiuti in nome di Dio ( Is 7,11, ecc.; cf. Gv 3,2; Gv 6,29.30; Gv 7,3.31; Gv 9,16.33 ). Ci si aspettava particolarmente dal Messia che rinnovasse i prodigi di Mosè ( Gv 1,21+ ). Gesù compie dunque « segni » per indurre gli uomini a credere nella sua missione divina ( Gv 2,11.23; Gv 4,48-54; Gv 11,15.42; Gv 12,37; Gv 3,11+ ), perché le sue « opere » testimoniano che l'ha inviato Dio ( Gv 5,36; Gv 10,25.37 ), che il Padre è in lui ( Gv 10,30+ ) con la potenza della sua gloria ( Gv 1,14+ ). Il Padre stesso compie queste opere ( Gv 10,38; Gv 14,10 ). Molti tuttavia rifiutano di credere ( Gv 3,12; Gv 5,38-47; Gv 6,36.64; Gv 7,5; Gv 8,45; Gv 10,25; Gv 12,37 ). Il loro peccato rimane ( Gv 9,41; Gv 15,24; cf. Mt 8,3+ ). |
2,13-25 | Gesù scaccia i venditori dal tempio (
Mt 21,12-17;
Mc 11,15-19;
Lc 19,45-48 ) 2,13-17 Quando scacciò Gesù i mercanti dal tempio? |
2,17 | Citazione di Sal 69,10. |
2,19 | Il Cristo giovanneo ama servirsi di parole che, oltre il loro senso naturale ( il solo capito dagli interlocutori ), sono suscettibili di rivestirne un altro, soprannaturale o figurato ( cf. Gv 2,21+: tempio; Gv 3,4+: rinascita; Gv 4,15+: acqua viva; Gv 6,54+: pane vivo; Gv 7,35+: partire; Gv 8,33+: schiavitù; Gv 11,11s: risvegliare; Gv 12,34+: elevare; Gv 13,9+: lavare; Gv 13,36s: seguire; Gv 14,22+: manifestarsi ). Da qui un malinteso, che dà al Cristo l'occasione di sviluppare il suo insegnamento ( cf. Gv 3,11+ ). |
2,20 | La ricostruzione del tempio era stata intrapresa nel 19 a.C. Ciò situa la scena nella pasqua dell'anno 28. |
2,21 | tempio del suo corpo: Giovanni parla del corpo di Gesù solo qui e poi nel momento in cui si compie questa profezia: alla deposizione del cadavere ( tempio distrutto ) di Gesù dalla croce e alla scoperta del sepolcro privo del cadavere ( perché Gesù è risorto ). Vedi Gv 19,38 e Gv 20,12. Il corpo del Cristo resuscitato sarà il centro del culto in spirito e verità ( Gv 4,21s ), il luogo della presenza divina ( Gv 1,14 ), il tempio spirituale da dove zampilla la sorgente d'acqua viva ( Gv 7,37-39; Gv 19,34 ). È uno dei grandi simboli giovannei ( cf. Ap 21,22; confrontare san Paolo, 1 Cor 12,12+ ). |