Giovanni

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Capitolo 2

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Le nozze di Cana

1 Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù.
Gv 21,2
2 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
3 Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: « Non hanno più vino ».
4 E Gesù rispose: « Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora ».
5 La madre dice ai servi: « Fate quello che vi dirà ».
Gen 41,55
6 Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili.
Mc 7,3-4
7 E Gesù disse loro: « Riempite d'acqua le giare »; e le riempirono fino all'orlo.
8 Disse loro di nuovo: « Ora attingete e portatene al maestro di tavola ». Ed essi gliene portarono.
9 E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse ( ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua ), chiamò lo sposo
10 e gli disse: « Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono ».
Lc 5,37-39p
Mt 26,29p
11 Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
Gv 4,54
Es 4,30-31
Gv 1,14+
12 Dopo questo fatto, discese a Cafàrnao insieme con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si fermarono colà solo pochi giorni.
Mt 4,13
Mt 12,46+
Gv 20,27
At 1,15+

B. La prima Pasqua

La purificazione del tempio

13 Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Mt 21,12-13
Mc 11,11.15-17
Lc 19,45-46
14 Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe. e i cambiavalute seduti al banco.
Ne 13,7s
15 Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi,
Ml 3,1-4
16 e ai venditori di colombe disse: « Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato ».
Zc 14,21
17 I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora.
Sal 69,10
18 Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: « Quale segno ci mostri per fare queste cose? ».
Gv 6,30
Gv 4,48
19 Rispose loro Gesù: « Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere ».
Mt 26,61+
20 Gli dissero allora i Giudei: « Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere? ».
Mt 12,6.38-40+
21 Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Gv 1,14+
22 Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Gv 14,26+
Gv 5,39+

Soggiorno a Gerusalemme

23 Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa molti, vedendo i segni che faceva, credettero nel suo nome.
24 Gesù però non si confidava con loro, perché conosceva tutti
25 e non aveva bisogno che qualcuno gli desse testimonianza su un altro, egli infatti sapeva quello che c'è in ogni uomo.
Gv 1,48+
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Abbreviazioni
2,1-12 Il segno delle nozze di Cana
Il miracolo è una rivelazione messianica.
Molti i tratti messianici presenti:
il contesto del banchetto e delle nozze ( Gesù è lo sposo messianico ),
l'abbondanza del vino e la sua qualità,
l'acqua preparata per le abluzioni rituali trasformata in vino
( l'antica legge cede il posto alla nuova ).
2,1 Tre giorni dopo: dopo l'incontro con Filippo e Natanaele;
il vangelo si apre così con una settimana completa calcolata quasi giorno per giorno, che termina con la manifestazione della gloria di Gesù.
- c'era la madre di Gesù: Maria è presente al primo miracolo che rivela la gloria di Gesù e, di nuovo, presso la croce ( Gv 19,25-27 ).
Con manifesta intenzione, molti elementi si corrispondono nelle due scene.
2,4 Donna, che vuoi da me?: la domanda di Gesù
( alla lettera: "Che c'è tra me e te, donna?" ) è formulata secondo un modo di dire ebraico usato da chi intende mantenere una certa distanza rispetto al proprio interlocutore ( Gdc 11,12; 2 Sam 16,10; 2 Sam 19,23; 1 Re 17,18; 2 Re 3,13;
2 Cr 35,21 ).
Per il Nuovo Testamento si veda ancora Mt 8,29; Mc 1,24; Mc 5,7; Lc 4,34; Lc 8,28.
Non è ancora giunta la mia ora: è l'ora della passione e della risurrezione.
Lo si usa per respingere un intervento giudicato inopportuno o anche per manifestare a qualcuno che non si vuole avere con lui alcun rapporto.
Solo il contesto consente di precisare la sfumatura esatta.
Qui, Gesù obietta alla madre il fatto che « la sua ora non è ancora giunta ».
- donna: questo appellativo, insolito da parte di un figlio alla madre, sarà ripreso in Gv 19,26, dove il significato si illumina come un richiamo di Gen 3,15.20:
Maria è la nuova Eva, « la madre dei viventi ».
- la mia ora: l'« ora » di Gesù è l'ora della sua glorificazione, del suo ritorno alla destra del Padre.
Il vangelo ne segna l'avvicinarsi ( Gv 7,30; Gv 8,20; Gv 12,23.27; Gv 13,1;
Gv 17,1 ).
Fissata dal Padre, l'ora non potrebbe essere anticipata.
Il miracolo ottenuto con l'intervento di Maria ne sarà tuttavia l'annunzio simbolico.
2,11 Questo … fu l'inizio dei segni: non solo il primo dei segni, ma il modello di tutti
( questo è il significato della parola greca tradotta con inizio ).
Difatti il miracolo di Cana ha rivelato la divinità ( gloria ) di Gesù e ha aperto ai discepoli il significato delle opere prodigiose
( che Giovanni preferisce chiamare segni ).
Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli:
alla lettera « Gesù fece questo inizio dei segni ».
Ogni profeta doveva provare l'autenticità della sua missione con « segni »
o prodigi compiuti in nome di Dio ( Is 7,11, ecc.; cf. Gv 3,2; Gv 6,29.30; Gv 7,3.31; Gv 9,16.33 ).
Ci si aspettava particolarmente dal Messia che rinnovasse i prodigi di Mosè
( Gv 1,21+ ).
Gesù compie dunque « segni » per indurre gli uomini a credere nella sua missione divina ( Gv 2,11.23; Gv 4,48-54; Gv 11,15.42; Gv 12,37; Gv 3,11+ ),
perché le sue « opere » testimoniano che l'ha inviato Dio ( Gv 5,36; Gv 10,25.37 ),
che il Padre è in lui ( Gv 10,30+ )
con la potenza della sua gloria ( Gv 1,14+ ).
Il Padre stesso compie queste opere ( Gv 10,38; Gv 14,10 ).
Molti tuttavia rifiutano di credere ( Gv 3,12; Gv 5,38-47; Gv 6,36.64; Gv 7,5;
Gv 8,45; Gv 10,25; Gv 12,37 ).
Il loro peccato rimane ( Gv 9,41; Gv 15,24; cf. Mt 8,3+ ).
2,13-25 Gesù scaccia i venditori dal tempio ( Mt 21,12-17; Mc 11,15-19; Lc 19,45-48 )
2,13-17 Quando scacciò Gesù i mercanti dal tempio?
2,17 Citazione di Sal 69,10.
2,19 Il Cristo giovanneo ama servirsi di parole che, oltre il loro senso naturale ( il solo capito dagli interlocutori ), sono suscettibili di rivestirne un altro, soprannaturale o figurato
( cf. Gv 2,21+: tempio;
Gv 3,4+: rinascita;
Gv 4,15+: acqua viva;
Gv 6,54+: pane vivo;
Gv 7,35+: partire;
Gv 8,33+: schiavitù;
Gv 11,11s: risvegliare;
Gv 12,34+: elevare;
Gv 13,9+: lavare;
Gv 13,36s: seguire;
Gv 14,22+: manifestarsi ).
Da qui un malinteso, che dà al Cristo l'occasione di sviluppare il suo insegnamento
( cf. Gv 3,11+ ).
2,20 La ricostruzione del tempio era stata intrapresa nel 19 a.C.
Ciò situa la scena nella pasqua dell'anno 28.
2,21 tempio del suo corpo: Giovanni parla del corpo di Gesù solo qui e poi nel momento in cui si compie questa profezia: alla deposizione del cadavere ( tempio distrutto )
di Gesù dalla croce e alla scoperta del sepolcro privo del cadavere
( perché Gesù è risorto ).
Vedi Gv 19,38 e Gv 20,12.
Il corpo del Cristo resuscitato sarà
il centro del culto in spirito e verità ( Gv 4,21s ),
il luogo della presenza divina ( Gv 1,14 ),
il tempio spirituale da dove zampilla la sorgente d'acqua viva ( Gv 7,37-39;
Gv 19,34 ).
È uno dei grandi simboli giovannei
( cf. Ap 21,22; confrontare san Paolo, 1 Cor 12,12+ ).