Luca
Vangelo di ...Il terzo Vangelo sinottico è ritenuto, dalle testimonianze antiche come dalla critica moderna, opera dello stesso autore degli Atti degli apostoli ( v. ). Vangelo e Atti sono da considerare un'opera unitaria sotto il profilo letterario e teologico. La figura di LucaIl nome Luca, tramandato come autore della due opere, non è generalmente messo in discussione: se si fosse trattato di un caso di pseudoepigrafia ( cioè di un autore anonimo che avvalora la sua opera attribuendola a un personaggio famoso ), sarebbe stato scelto un personaggio di maggior rilievo nella Chiesa primitiva. Di Luca la tradizione antica, a partire dalla seconda metà del II sec., afferma unanimemente che fu medico e compagno di Paolo nei suoi viaggi missionari. Di Luca "amato medico", compagno di Paolo, ci sono cenni nelle Lettere di Paolo ai Colossesi, ( Col 4,14 ), a Filemone ( Fm 24 ) e nella seconda Lettera a Timoteo ( 2 Tm 4,11 ). Sulla professione medica dell'autore del Vangelo di Luca e degli Atti non si sono trovati riscontri specifici all'interno dell'opera. Sul fatto che Luca sia stato compagno di Paolo la critica moderna è divisa. Alcuni accettano nella sostanza l'attendibilità storica delle notizie fornite dalla tradizione antica e ritengono l'uso della prima persona plurale nelle cosiddette "sezioni-noi", a partire dal capitolo 16 degli Atti, il segnale della presenza dell'autore accanto a Paolo, almeno in alcuni momenti dei suoi viaggi missionari. Altri valutano negativamente i dati della Tradizione, ritenendoli inficiati dalla tendenza apologetica del sec. II, preoccupata di legare personaggi minori, come Luca, a figure di primo piano, come era Paolo. Inoltre pongono l'accento sul fatto che Luca non conosce le Lettere di Paolo e non sembra bene informato sugli eventi importanti della sua vita, come testimonierebbero le differenze sul concilio di Gerusalemme tra gli Atti degli apostoli ( At 15 ) e la Lettera ai Galati di Paolo ( Gal 2,1-10 ). C'è un certo accordo oggi nel ritenere che Luca fosse una persona colta, familiarizzato sia con la cultura ellenistica, sia con quella ebraica, che fosse di origine pagana e si muovesse nell'area paolina, collegato con Chiese di cui probabilmente Paolo era stato fondatore e per le quali era figura di importanza fondamentale, data la grande rilevanza che gli Atti gli accordano. Struttura del Vangelo di LucaDopo un prologo storico ( Lc 1,1-4 ), i racconti dell'infanzia ( Lc 1,5-2,52 ) delineano un parallelismo e un confronto tra la figura e la missione di Giovanni Battista e di Gesù, attraverso due racconti di annunciazione ( Lc 1,5-25/1,26-38 ), di nascita e circoncisione ( Lc 1,57-66/2,1-21 ), due oracoli profetici ( Lc 1,69-79/2,22-39 ), due note sull'infanzia ( Lc 1,80/2,40 ). Il confronto continua nella preparazione del ministero ( Lc 3,1-4,13 ), per cui il Battista appare come il profeta-precursore ( Lc 3,1-20 ) e Gesù è presentato come il Figlio di Dio messianico, consacrato e guidato dallo Spirito ( Lc 3,21-4,13 ). Il ministero di Gesù presso Israele ( Lc 4,14-9,50 ), inaugurato in modo programmatico a Nazaret ( Lc 4,16-30 ), è segnato dalla proclamazione della buona novella del Regno ( Lc 4,43; Lc 7,22; Lc 8,1 ), accompagnata dalla vittoria sulle potenze malefiche ( Lc 4,33-41 ), dai segni della misericordia ( Lc 7,1-17 ) e del perdono ( Lc 7,36-50 ), dalla chiamata dei discepoli ( Lc 5,1-11; Lc 6,12-16 ), dall'istruzione ai discepoli e al popolo ( Lc 5,20-49 ) e dalla spaccatura tra credenti e increduli che già si delinea ( Lc 8,4-11 ). La trasfigurazione ( Lc 9,28-36 ), con l'accenno alla morte che avrà luogo a Gerusalemme, anticipa il grande viaggio verso la Città Santa, dove si compiranno gli eventi della salvezza. La sezione del viaggio ( Lc 9,51-19,28 ) è tipica di Luca. Gesù affronta decisamente il cammino che lo porterà verso la morte, la risurrezione e l'ascensione in cielo ( Lc 9,51 ) e intanto intensifica le controversie con gli avversari, i lamenti sul rifiuto di Gerusalemme ( Lc 13,31-35; Lc 19,11-27 ) e soprattutto le istruzioni ai discepoli sulle esigenze della vita cristiana: l'amore del prossimo ( Lc 10,25-37 ), l'ascolto della Parola ( Lc 10,38-42 ), la preghiera ( Lc 11,1-13; Lc 18,1-9 ), la condivisione delle ricchezze ( Lc 12,13-30.51-53; Lc 14,25-33; Lc 16,1-31; Lc 18,18-30 ). A Gerusalemme ( Lc 19,29-24,53 ) Gesù insegna nel Tempio ( Lc 19,29-21,38 ), scontrandosi con i capi del popolo ( Lc 20,1-8.20-47 ), alludendo al suo rifiuto ( Lc 20,9-19 ) che diventerà motivo di rovina per la Città Santa ( Lc 19,41-44; Lc 21,20-24 ). Affronta poi la Passione ( Lc 22-23 ), in cui emerge come "il giusto" ingiustamente condannato, che continua a istruire con il suo esempio i discepoli. Negli incontri pasquali ( Lc 24,1-49 ) il Risorto istruisce i discepoli sul compimento delle Scritture, realizzato nella sua morte e risurrezione ( Lc 24,6.25-27 ) e che deve svilupparsi nella missione ( v. ) universale ( Lc 24,44-47 ). L'ascensione ( Lc 24,50-53 ) chiude definitivamente il tempo di Gesù, che non è più tra i suoi. La teologia di LucaLuca è qualificato come il teologo della "storia della salvezza". Al di là infatti della sottolineatura di singoli temi teologici, il Vangelo e gli Atti sono dedicati a ridisegnare la storia della salvezza, guidata continuamente dall'iniziativa e dal disegno divino. Luca ne reinterpreta le fasi attraverso lo schema "promessa-compimento". Israele è il destinatario della promessa di salvezza. Le figure che si muovono ( Lc 1-2 ) nei racconti dell'infanzia ( Zaccaria, Simeone e Anna, Maria ) rappresentano, insieme al profeta e precursore Giovanni Battista ( Lc 3,1-20 ) e allo stesso Paolo ( At 24,15; At 26,6; At 28,20 ), la speranza d'Israele nel compimento della promessa divina. Tutta la Scrittura, nella sua globalità e nei singoli testi citati, è intesa da Luca come profezia che attende la realizzazione della salvezza messianica. Questa promessa si compie anzitutto in Gesù, nel suo ministero profetico ( Lc 4,18-21 ) e particolarmente nella sua morte e risurrezione ( Lc 24,25-27.44-46 ). Il "tempo di Gesù", racchiuso tra il battesimo e l'ascensione ( At 1,22 ), è dunque l'oggi" della salvezza ( Lc 2,11; Lc 4,21; Lc 5,26; Lc 19,5.9; Lc 23,43 ), che si rende accessibile attraverso la sua presenza personale. Ma la promessa profetica riguarda anche l'offerta universale della salvezza ( Lc 3,6; Lc 24,48 ). Ed ecco allora aprirsi, con l'ascensione di Gesù ( At 1,9-11 ), il "tempo della Chiesa" nel quale, per la forza dello Spirito, la promessa giunge a compimento nell'annuncio portato dai testimoni fino ai confini della terra ( At 1,8 ) e offerto prima ai giudei e poi ai pagani ( At 3,26; At 13,46 ). Dio è dunque fedele alla promessa di salvezza fatta a Israele, la compie in Cristo e, per l'opera dei testimoni, la offre anche ai pagani. Luca indirizza la sua opera a Chiese composte in maggioranza da cristiani provenienti dal paganesimo, forse da "timorati di Dio" che si erano già avvicinati al giudaismo. Immerse nella storia, impegnate nella missione, queste Chiese soffrono una crisi d'identità: come possono sentirsi parte della storia di salvezza, esse che non provengono da Israele, a cui Dio aveva fatto le sue promesse? Ridisegnando la storia della salvezza, Luca le rassicura: il Dio fedele ha realizzato in Cristo le promesse di salvezza anche a loro favore. |
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Schedario biblico |
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Luca | C 88 |