Atti degli Apostoli |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Controversia ad Antiòchia |
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1 Ora alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli questa dottrina: « Se non vi fate circoncidere secondo l'uso di Mosè, non potete esser salvi ». |
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2 Poiché Paolo e Bàrnaba si opponevano risolutamente e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro andassero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione. |
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3 Essi dunque, scortati per un tratto dalla comunità, attraversarono la Fenicia e la Samarìa raccontando la conversione dei pagani e suscitando grande gioia in tutti i fratelli. |
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4 Giunti poi a Gerusalemme, furono ricevuti dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani e riferirono tutto ciò che Dio aveva compiuto per mezzo loro. |
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Controversia a Gerusalemme |
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5 Ma si alzarono alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti, affermando: è necessario circonciderli e ordinar loro di osservare la legge di Mosè. |
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6 Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema. | |||||
7 Dopo lunga discussione, Pietro si alzò e disse: | |||||
Il discorso di Pietro |
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« Fratelli, voi sapete che già da molto tempo Dio ha fatto una scelta fra voi, perché i pagani ascoltassero per bocca mia la parola del vangelo e venissero alla fede. |
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8 E Dio, che conosce i cuori, ha reso testimonianza in loro favore concedendo anche a loro lo Spirito Santo, come a noi; |
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9 e non ha fatto nessuna discriminazione tra noi e loro, purificandone i cuori con la fede. |
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10 Or dunque, perché continuate a tentare Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri, né noi siamo stati in grado di portare? |
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11 Noi crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati e nello stesso modo anche loro ». |
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12 Tutta l'assemblea tacque e stettero ad ascoltare Bàrnaba e Paolo che riferivano quanti miracoli e prodigi Dio aveva compiuto tra i pagani per mezzo loro. |
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Il discorso di Giacomo |
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13 Quand'essi ebbero finito di parlare, Giacomo aggiunse: |
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14 « Fratelli, ascoltatemi. Simone ha riferito come fin da principio Dio ha voluto scegliere tra i pagani un popolo per consacrarlo al suo nome. |
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15 Con questo si accordano le parole dei profeti, come sta scritto: |
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16 Dopo queste cose ritornerò e riedificherò la tenda di Davide che era caduta; ne riparerò le rovine e la rialzerò, |
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17 perché anche gli altri uomini cerchino il Signore e tutte le genti sulle quali è stato invocato il mio nome, | |||||
18 dice il Signore che fa queste cose da lui conosciute dall'eternità. | |||||
19 Per questo io ritengo che non si debba importunare quelli che si convertono a Dio tra i pagani, | |||||
20 ma solo si ordini loro di astenersi dalla sozzure degli idoli, dalla impudicizia, dagli animali soffocati e dal sangue. |
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21 Mosè infatti, fin dai tempi antichi, ha chi lo predica in ogni città, poiché viene letto ogni sabato nelle sinagoghe ». |
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La lettera apostolica |
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22 Allora gli apostoli, gli anziani e tutta la Chiesa decisero di eleggere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda chiamato Barsabba e Sila uomini tenuti in grande considerazioni tra i fratelli. | |||||
23 E consegnarono loro la seguente lettera: « Gli apostoli e gli anziani ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilicia che provengono dai pagani, salute! | |||||
24 Abbiamo saputo che alcuni da parte nostra, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con i loro discorsi sconvolgendo i vostri animi. |
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25 Abbiamo perciò deciso tutti d'accordo di eleggere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, | |||||
26 uomini che hanno votato la loro vita al nome del nostro Signore Gesù Cristo. | |||||
27 Abbiamo mandato dunque Giuda e Sila, che vi riferiranno anch'essi queste stesse cose a voce. | |||||
28 Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, di non imporvi nessun altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: |
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29 astenetevi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalla impudicizia. Farete cosa buona perciò a guardarvi da queste cose. State bene ». |
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I delegati di Antiòchia |
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30 Essi allora, congedatisi, discesero ad Antiòchia e riunita la comunità consegnarono la lettera. | |||||
31 Quando l'ebbero letta, si rallegrarono per l'incoraggiamento che infondeva. | |||||
32 Giuda e Sila, essendo anch'essi profeti, parlarono molto per incoraggiare i fratelli e li fortificarono. |
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33 Dopo un certo tempo furono congedati con auguri di pace dai fratelli, per tornare da quelli che li avevano inviati. [ 34 ] | |||||
35 Paolo invece e Bàrnaba rimasero ad Antiòchia, insegnando e annunziando, insieme a molti altri, la parola del Signore. |
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IV. Le missioni di Paolo |
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Paolo si separa da Bàrnaba e si aggrega Sila |
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36 Dopo alcuni giorni Paolo disse a Bàrnaba: « Ritorniamo a far visita ai fratelli in tutte le città nelle quali abbiamo annunziato la parola del Signore, per vedere come stanno ». | |||||
37 Bàrnaba voleva prendere insieme anche Giovanni, detto Marco, |
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38 ma Paolo riteneva che non si dovesse prendere uno che si era allontanato da loro nella Panfilia e non aveva voluto partecipare alla loro opera. |
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39 Il dissenso fu tale che si separarono l'uno dall'altro; Bàrnaba, prendendo con sé Marco, s'imbarcò per Cipro. | |||||
40 Paolo invece scelse Sila e partì, raccomandato dai fratelli alla grazia del Signore. |
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In Licaonia Paolo si aggrega Timòteo |
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41 E attraversando la Siria e la Cilicia, dava nuova forza alle comunità. |
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Indice |
15,1-35 | L'Assemblea di Gerusalemme L'assemblea di Gerusalemme sancisce la piena appartenenza alla Chiesa dei pagani convertiti, senza che si richiedano loro la circoncisione e le osservanze della legge mosaica; il dono della fede e dello Spirito raggiunge sia i giudei che i pagani. 15,1-6 Controversia sulla circoncisione 15,1 Si tratta di giudeo-cristiani di Gerusalemme ( v. 24 ). Propugnavano la necessità che i pagani, attraverso la circoncisione, diventassero proseliti giudei prima di essere cristiani. Ciò contrastava con la prassi di Pietro verso il centurione Cornelio ( At 10,1-48 ) e di Paolo e Bàrnaba nel recente viaggio missionario. I fatti narrati in questo capitolo sollevano diverse difficoltà: 1. i vv 5-7a riprendono l'argomento dei vv 1-2a, come se l'autore riferisse due origini differenti della controversia, senza però collegarle fra loro; 2. si ha dal v 6 l'impressione di una riunione separata dei dirigenti della comunità, ma, nei v 12, v 22, i dibattiti avvengono davanti all'intera assemblea cristiana: 3. l'assemblea emana e rimette a Paolo un decreto circa le osservanze della purità rituale, imposte ai cristiani provenienti dal paganesimo vv 22s ); ma più tardi Giacomo sembra render noto questo stesso decreto all'apostolo, senza supporre che egli ne sia a conoscenza ( At 21,25 ). Neppure Paolo parla di questo decreto né in Gal 2,6 ( dove parla dell'assemblea di Gerusalemme ), né in 1 Cor 8-10; Rm 14 ( dove tratta questioni analoghe ); 4. il decreto di At 15,29 fu emesso per le chiese della Siria e della Cilicia (At 15,23); eppure Luca non ricorda che Paolo l'abbia pubblicato mentre attraversava queste regioni ( At 15,41 ); ne parla solo a proposito delle città della Licaonia ( At 16,4 ), benché i termini di At 15,19-21 e At 21,5 sembrino conferire al noto decreto una portata universale. Queste difficoltà potrebbero spiegarsi qualora si voglia ammettere che Luca ha fuso insieme due distinte controversie e le differenti soluzioni che ne furono date ( Paolo ha distinto più chiaramente in Gal 2 ): una controversia, cui parteciparono Pietro e Paolo circa l'obbligatorietà della legge giudaica per i convertiti dal paganesimo ( cf. Gal 2,1-10 ); una altra, posteriore, causata dall'incidente di Antiochia ( Gal 2,11-14 ), nella quale Giacomo, in assenza di Pietro e di Paolo, ebbe una parte preponderante, concernente i rapporti dei cristiani di origine giudaica e di origine pagana nelle loro relazioni sociali, dato che qualsiasi contatto con un pagano comportava per il giudeo impurità legale ( cf. At 15,20+ ). - venuti dalla Giudea: in Gal 2,12 sono descritti come « alcuni della cerchia di Giacomo ». |
15,2 | e alcuni altri di loro: in
Gal 2,1-3 è nominato Tito, che proveniva dal paganesimo. - a Gerusalemme, dagli apostoli: gli apostoli, dei quali non si parla né in At 11,30 né in At 21,18, sono qui ricordati congiuntamente al collegio degli anziani; ciò s'accorda con Gal 2,2-9, dove Pietro e Giovanni sono citati come autorità della chiesa di Gerusalemme, accanto a Giacomo, fratello del Signore. |
15,3 | scortati per un tratto dalla comunità: altra traduzione possibile: « forniti del necessario per il viaggio » ( cf. 1 Cor 16,11; Tt 3,13 ). |
15,5 | alcuni … dei farisei: nel testo corrente i farisei sembrano intervenire a Gerusalemme indipendentemente da quanto era avvenuto ad Antiochia. Il testo occ. si incarica di stabilire il collegamento: « Ma coloro che avevano imposto loro di salire dagli anziani, allora si levarono … ». - è necessario circonciderli …: secondo Gal 2,3-5 tali richieste riguardavano più direttamente Tito, che aveva accompagnato Paolo a Gerusalemme. |
15,6 | e gli anziani: una variante occ. aggiunge: « e l'assemblea » ( cf. v 12 ). |
15,7-12 | Discorso di Pietro 15,7 Pietro si alzò: una variante occ. aggiunge: « sotto l'ispirazione dello Spirito ». |
15,8 | ha dato testimonianza: Pietro accenna all'effusione dello Spirito in casa di Cornelio (
At 10,44-46 ), messa sullo stesso piano della Pentecoste gerosolimitana ( At 2,1-13 ). |
15,9 | purificandone i cuori con la fede: interpretazione della parola celeste ascoltata da Pietro ( At 10,15; At 11,9; cf. At 10,28; Sir 38,10 ). |
15,10 | tentare Dio: cf.
1 Cor 10,13+. È costringerlo a dare prova di sé, esigendone un intervento o un segno ( At 5,9; Es 17,2.7; Nm 14,22; Dt 6,16; Gdt 8,12-17; Sal 95,9; Is 7,11-12; Mt 4,7p; At 5,8-10; 1 Cor 10,9 ). |
15,11 | … siamo salvati e nello stesso modo anche loro: è la risposta diretta all'affermazione del
v 1. L'insegnamento è il medesimo di Gal 2,15-21; Gal 3,22-26; Rm 11,32; Ef 2,1-10. Da questo punto di vista perciò non c'è nessun vantaggio per il giudeo ( cf. At 13,38; Gal 5,6; Gal 6,15 ). |
15,12 | Il testo occ. legge: « Avendo gli anziani assentito alle cose dette da Pietro, tutta l'assemblea … ». |
15,13-21 | Intervento di Giacomo 15,13 Giacomo: Gal 2,9 testimonia la parte importante che egli ebbe in questa vicenda, specialmente nel dibattito concernente le difficoltà locali nell'intrattenere i rapporti sociali ( cf. At 15,1+.20+ ). |
15,14 | Simone: con volg.; BJ con la maggioranza dei mss greci legge: « Simeone », nome semitico di Simon-Pietro ( cf. 2 Pt 1,1 ). |
15,15 | come sta scritto …: il testo è citato secondo i Da e l'argomentazione si fonda su varianti della traduzione greca; forse essa proviene dai circoli « ellenistici », anche se qui è messa sulle labbra del capo della corrente « ebraica ». |
15,16-18 | Il riferimento è ad Am 9,11-12, riletto in chiave cristologica e universalistica. |
15,17 | è stato invocato il mio nome: o « pronunziato », versione letterale. BJ traduce: « che sono state consacrate al mio nome ». Invocare il nome di Jahve su un popolo ( cf. 2 Cr 7,14 ) o su un luogo ( cf. 2 Cr 6,34 ) significa consacrarlo a Jahve. |
15,18 | dice il Signore che fa queste cose da lui conosciute dall'eternità: BJ con mss alessandrini preferisce la variante: « dice il Signore che fa conoscere queste cose dall'eternità »; un'altra variante legge: « dice il Signore che ha fatto queste cose. Dall'eternità sono conosciute da Dio le sue opere ». |
15,19 | Giacomo dirime il dibattito e la lettera degli apostoli si limiterà a riprendere i termini della sua dichiarazione. Gal 2,9 dà la medesima impressione: nella chiesa di Gerusalemme, in questo periodo, Giacomo occupa il primo posto ( cf. At 12,17+ ). Una variante diminuisce la sua importanza: « Perciò, per quanto dipende da me … ». |
15,20 | Le clausole richiedono l'astensione da quattro tipi di impurità rituale: le carni immolate agli idoli, le unioni illegittime (
Lv 18,6-18 ), le carni non macellate secondo l'uso ebraico, che eliminava il sangue dalla carne, e il cibarsi del sangue ( Lv 17,10-14 ). sozzure degli idoli: le carni degli animali immolati nei sacrifici pagani ( cf. v 29 e At 21,25. Vedere 1 Cor 8-10 ). - dalla impudicizia: BJ traduce: « dalle unioni illegittime ». Infatti qui il termine greco usato ( porneia ) sembra indicare tutte le unioni irregolari enumerate in Lv 18. - dagli animali soffocati e dal sangue: il testo occ. sopprime « animali soffocati » e aggiunge alla fine: « non fare agli altri quelle cose che non si vogliono fatte a sé » ( e così anche nel v 29 ). Altra omissione: « l'impudicizia ». - Le riserve di Giacomo indicano la natura esatta del litigio. Hanno un carattere strettamente rituale e rispondono alla questione posta in At 11,3 e Gal 2,12-14: che cosa si può esigere dai greco-cristiani perché sia possibile ai giudeo-cristiani di frequentarli senza contrarre impurità legale? Di tutte le leggi di purità, Giacomo ha voluto mantenere solo quelle il cui valore religioso sembrava universale: mangiare carni offerte agli idoli comportava una certa partecipazione a un culto sacrilego ( cf. 1 Cor 8-10 ). Il sangue è l'espressione della vita, che appartiene solo a Dio, e il divieto della legge in proposito ( Lv 1,5+ ) era così grave da spiegare molto bene la ripugnanza dei giudei a dispensarne i pagani. - Il caso delle carni di animali soffocati è analogo a quello del sangue. Le unioni irregolari figurano in tale contesto non per la loro qualifica morale, ma come motivo di impurità legale. 15,20-29 I decreti della conferenza di Gerusalemme valgono ancora per noi? |
15,22-29 | La lettera degli apostoli e degli anziani 15,22 Giuda, chiamato Barsabba ( figlio di Sabba ): è sconosciuto, mentre Sila, con il nome latinizzato di Silvano, è tra i collaboratori di Paolo ( 1 Ts 1,1; 2 Ts 1,1; 2 Cor 1,19; 1 Pt 5,12 ). - Sila: compagno di missione di Paolo ( At 15,40-18,5 ); si identifica con Silvano. |
15,29 | guardatevi da queste cose: una variante occ. aggiunge: « sotto la guida dello Spirito santo ». |
15,30-35 | Giuda e Sila inviati ad Antiòchia |
15,34 | Il v. omesso ( Ma Sila decise di rimanere; solo Giuda partì ), che vorrebbe spiegare quanto verrà detto al
v. 40, manca nei migliori manoscritti. Il testo occ. aggiunge il v 34: « Ma Sila decise di restare là ». Inoltre parecchi mss aggiungono: « Giuda partì da solo ». |
15,36-19,20 | La missione in Macedonia, Grecia e Asia Minore La missione di Paolo si volge ora verso l'Europa, con varie tappe che esemplificano diversi aspetti dell'impatto del Vangelo con il mondo greco. Dopo un ritorno alla base missionaria di Antiochia, l'attività missionaria riprende nell'Asia Minore, con epicentro Èfeso, con racconti che mostrano come l'azione di Paolo si intreccia con quella di altri evangelizzatori. 15,36-41 Sila collaboratore di Paolo |
15,37-38 | L'abbandono di Giovanni, detto Marco (
At 12,12;
At 13,13 ), secondo alcuni, nasconde un dissenso sulla prassi missionaria paolina di costituire comunità miste di giudei e pagani. Marco sarà poi di nuovo con Paolo, secondo Col 4,10; Fm 24; 2 Tm 4,11. |
15,40 | I motivi della scelta di Sila non sono chiari. Forse Paolo ha visto in questo eminente personaggio della comunità gerosolimitana ( At 15,22 ) un garante del decreto apostolico, che trasmetterà alle sue Chiese ( At 16,4 ). alla grazia del Signore: BJ con volg., legge: « alla grazia di Dio ». |
15,41 | D testo occ. aggiunge: « trasmettendo le prescrizioni degli anziani » ( cf. At 16,4 ). |