Paradiso

IndiceS

Deriva dall'iranico, dove indicava un "recinto", un "parco" ricco di acque e di vegetazione, sul tipo di quelli posseduti dai re e dai nobili persiani.

Questo luogo, tanto più fascinoso se pensato nell'aridità palestinese, fu assunto nella Bibbia ( Gen 2,8-3,24 ) a rappresentare la felicità dei nostri progenitori, elevati allo stato soprannaturale ( familiarità con Dio ) e forniti di doni preternaturali ( immunità dalla morte e dal dolore ed esenzione dalla concupiscenza disordinata ).

Geremia 31,12, parlando degli aderenti alla nuova alleanza con il Signore, dichiara che la loro vita sarà come "un giardino irrigato".

Di qui fu agevole trasferirlo a denotare la beatitudine celeste e la dimora di Dio e dei santi.

Nel NT S. Paolo ce lo dichiara la sede in cui risplende la verità infinita ( 2 Cor 12,4 ), S. Giovanni quella in cui vigoreggia la vita assoluta ( Ap 2,7 ) e Gesù quella in cui domina l'intimità con lui: al buon ladrone, che gli chiedeva di non essere da lui dimenticato quando fosse giunto nel suo regno, rispose con una sommessa, dolcissima tenerezza: "Oggi sarai con me in paradiso" ( Lc 23,42-43 ).

La parola è molto antica, probabilmente ancora legata alla lingua sanscrita iraniana; originariamente significava « giardino », ed in greco conserva il medesimo significato.

Nella cultura antica in generale, ed ancor più in quella nomade, non vi poteva essere forma di vita migliore e più serena di quella in cui vi era abbondanza di acqua, di alberi, di ombra e di frutti.

Cosi è facilmente pensabile come l'immagine materiale del « giardino » sia diventata la rappresentazione visibile di ciò che potrà essere quella condizione beata che Dio donerà all'uomo.

Anche le immagini usate per il cosiddetto « paradiso terrestre » ( Gen 1-3 ) sono immerse in questa cultura orientale antica.

Teologicamente, il termine va compreso come la « condizione beata di partecipazione alla vita divina » che riempie l'uomo della pace e della vita eterna, e gli da la visione di Dio faccia a faccia ( 1 Cor 13,12; 1 Gv 3,2 ).

Il termine ebraico gan ( giardino ), con cui viene indicato in Genesi il "paradiso terrestre" ( v. ), è stato tradotto nella Bibbia greca dei Settanta con paradéisos, parola che ricalca il sinonimo ebraico pardes ( Ct 4,13; Ne 2,8; Qo 2,5 ).

La parola esprime la familiarità con Dio e con le creature goduta dall'uomo prima del peccato.

Nella sua presentazione della vita eterna il Nuovo Testamento utilizza insieme a quella del "paradiso" ( Lc 23,43; 2 Cor 12,4; Ap 2,7 ) diverse altre immagini, come cielo, Terra Promessa, Tempio santo, Gerusalemme nuova, banchetto celeste.

Usando il termine paradiso per designare la condizione dei giusti dopo la morte, la Chiesa ribadisce che la salvezza consiste nella perfetta comunione con Dio.

v. Inferno; Purgatorio

… terrestre

Immagine biblica ( Gen 2 ) che raffigura l'originaria condizione dell'uomo prima del peccato, caratterizzata dalla perfetta comunione con Dio.

Alcuni particolari della descrizione del paradiso terrestre evocano la regione della Mesopotamia tra i fiumi Tigri ed Eufrate.

Al centro di questo giardino vi è l'albero della vita, segno di benedizione, e l'albero della conoscenza del bene e del male, i cui frutti l'uomo non deve mangiare.

Questo divieto è volto a proteggere l'uomo dalla tentazione di mettersi al posto di Dio, stabilendo da se stesso che cosa è bene e che cosa è male e finendo così per distruggere la vita e la creazione invece di custodirle.

La collocazione del giardino a oriente ( Gen 2,8 ) ha motivato, nella tradizione cristiana, l'orientamento delle chiese, delle sepolture, della preghiera e della professione di fede durante il rito battesimale verso oriente.

A oriente, al paradiso, cioè alla piena comunione con Dio, è tesa la vita del credente.

… terrestre

Giardino: nella versione greca e poi in tutta la tradizione, è stato tradotto con « paradiso ».

Eden è un nome geografico che sfugge a ogni localizzazione; ha potuto significare dapprima « steppa ».

Ma gli israeliti hanno interpretato la parola secondo l'ebraico « delizie », dalla radice 'dn.

La distinzione tra Eden e il giardino, espressa qui e nel v 10, in seguito sfuma: si parla di giardino di Eden ( v 15 e Gen 3,23-24 ).

In Ez 28,13; Ez 31,9 Eden è il « giardino di Dio »; in Is 51,3, Eden, il « giardino di Jahvè », è opposto al deserto e alla steppa.

Gen 2,8

Schedario biblico

Fico sterile B 102
Festa dei Tabernacoli D 56
Latte e miele F 22

Magistero

Presi dalle occupazioni quotidiane rischiamo infatti di ritenere che sia qui, in questo mondo nel quale siamo solo di passaggio, lo scopo ultimo dell'umana esistenza.

Invece è il Paradiso la vera meta del nostro pellegrinaggio terreno.

Angelus Benedetto XVI
15-8-2006

Concilio Ecumenico Vaticano II

È contemplazione di Dio qual è Lumen gentium 49
vita eterna Lumen gentium 26
regno glorioso di Cristo e nostro Lumen gentium 7
  Lumen gentium 9
  Lumen gentium 41
Pace e felicità somma Gaudium et spes 93
convito Gaudium et spes 38
nuziale Lumen gentium 48
la nostra vera cittadinanza Gaudium et spes 43
Tensione della Chiesa pellegrinante verso il Cielo Lumen gentium 4
  Lumen gentium 5
  Lumen gentium 8
  Lumen gentium 9
  Lumen gentium 44
  Lumen gentium 50
  Gaudium et spes 57
dove la sua vita è nascosta con Cristo in Dio Lumen gentium 6
e dove avverrà il suo compimento glorioso Lumen gentium 2
  Lumen gentium 9
  Lumen gentium 48
il culto della Chiesa celeste Lumen gentium 50
v. Escatologia; Gerusalemme celeste; Gloria; Santi; Vita eterna

Catechismo della Chiesa Cattolica

L'uomo nel Paradiso 374ss
v. Cielo

Summa Teologica

Terrestre I, q. 102
Dopo il giudizio universale Spl q. 91-96