Apocalisse |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
I. Èfeso |
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1 All'angelo della Chiesa di Èfeso scrivi: Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d'oro: |
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2 Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza, per cui non puoi sopportare i cattivi; li hai messi alla prova - quelli che si dicono apostoli e non lo sono - e li hai trovati bugiardi. |
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3 Sei costante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. | ||||||
4 Ho però da rimproverarti che hai abbandonato il tuo amore di prima. | ||||||
5 Ricorda dunque da dove sei caduto, ravvediti e compi le opere di prima. Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto. |
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6 Tuttavia hai questo di buono, che detesti le opere dei Nicolaìti, che anch'io detesto. |
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7 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al vincitore darò da mangiare dell'albero della vita, che sta nel paradiso di Dio. |
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II. Smirne |
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8 All'angelo della Chiesa di Smirne scrivi: Così parla il Primo e l'Ultimo, che era morto ed è tornato alla vita. |
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9 Conosco la tua tribolazione, la tua povertà - tuttavia sei ricco - e la calunnia da parte di quelli che si proclamano Giudei e non lo sono, ma appartengono alla sinagoga di satana. |
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10 Non temere ciò che stai per soffrire: ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in carcere, per mettervi alla prova e avrete una tribolazione per dieci gironi. Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita. |
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11 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Il vincitore non sarà colpito dalla seconda morte. |
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III. Pèrgamo |
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12 All'angelo della Chiesa di Pèrgamo scrivi: Così parla Colui che ha la spada affilata a due tagli: | ||||||
13 So che abiti dove satana ha il suo trono; tuttavia tu tieni saldo il mio nome e non hai rinnegato la mia fede neppure al tempo in cui Antìpa, il mio fedele testimone, fu messo a morte nella vostra città, dimora di satana. |
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14 Ma ho da rimproverarti alcune cose: hai presso di te seguaci della dottrina di Balaàm, il quale insegnava a Balak a provocare la caduta dei figli d'Israele, spingendoli a mangiare carni immolate agli idoli e ad abbandonarsi alla fornicazione. |
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15 Così pure hai di quelli che seguono la dottrina dei Nicolaìti. |
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16 Ravvediti dunque; altrimenti verrò presto da te e combatterò contro di loro con la spada della mia bocca. | ||||||
17 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al vincitore darò la manna nascosta e una pietruzza bianca sulla quale sta scritto un nome nuovo, che nessuno conosce all'infuori di chi la riceve. |
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IV. Tiàtira |
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18 All'angelo della Chiesa di Tiàtira scrivi: Così parla il Figlio di Dio, Colui che ha gli occhi fiammeggianti come fuoco e i piedi simili a bronzo splendente. |
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19 Conosco le tue opere, la carità, la fede, il servizio e la costanza e so che le ultime opere sono migliori delle prime. | ||||||
20 Ma ho da rimproverarti che lasci fare a Iezabèle, la donna che si spaccia per profetessa e insegna e seduce i miei servi inducendoli a darsi alla fornicazione e a mangiare carni immolate agli idoli. |
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21 Io le ho dato tempo per ravvedersi, ma essa non si vuol ravvedere dalla sua dissolutezza. | ||||||
22 Ebbene, io getterò lei in un letto di dolore e coloro che commettono adulterio con lei in una grande tribolazione, se non si ravvederanno dalle opere che ha insegnato. | ||||||
23 Colpirò a morte i suoi figli e tutte le Chiese sapranno che io sono Colui che scruta gli affetti e i pensieri degli uomini, e darò a ciascuno di voi secondo le proprie opere. |
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24 A voi di Tiàtira invece che non seguite questa dottrina, che non avete conosciuto le profondità di satana - come le chiamano - non imporrò altri pesi; | ||||||
25 ma quello che possedete tenetelo saldo fino al mio ritorno. |
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26 Al vincitore che persevera sino alla fine nelle mie opere, darò autorità sopra le nazioni; |
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27 le pascolerà con bastone di ferro e le frantumerà come vasi di terracotta, |
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28 con la stessa autorità che a me fu data dal Padre mio e darò a lui la stella del mattino. | ||||||
29 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. |
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Indice |
2,1-3,22 | Giovanni alle sette Chiese dell'Asia minore Alla Chiesa di Èfeso 2,1 Èfeso: era una grande città dell'Asia proconsolare. Paolo vi fondò una Chiesa fiorente ( At 19,1 ); secondo un'antica tradizione Giovanni vi risiedette negli ultimi anni della sua vita. A questa Chiesa è indirizzata la prima lettera. Alla stessa provincia appartenevano le altre sei città cui sono indirizzate le lettere seguenti. Vi prosperavano numerosi culti pagani; fra gli altri quellò di Artemide ( At 19,24-40 ). 2,1-7 Le sette lettere seguono tutte lo stesso movimento. A costatazioni sullo stato delle chiese ( « conosco » ), seguono promesse o minacce espresse in una prospettiva escatologica. Esse sono molto ricche di dottrina, specialmente riguardo a Gesù Cristo, che qui si esprime in prima persona. Queste lettere offrono anche un quadro della vita cristiana in Asia intorno all'anno 90. |
2,2 | quelli che si dicono apostoli e non lo sono: probabilmente i nicolaiti del
v 6 ( vedere Ap 2,15+. Sui falsi apostoli, cf. 2 Cor 11,5.13 ). |
2,3 | hai molto sopportato per il mio nome: allusione a una persecuzione passata. |
2,5 | rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto: Efeso perderà il rango di metropoli religiosa. |
2,6 | nicolaìti: vedi
Ap 2,15. Nell'antichità cristiana vengono messi in relazione con il Nicola di At 6,5. |
2,7 | L'albero della vita è simbolo della vita eterna (
Gen 2,9 ). Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese: questa formula concluderà ognuna delle sette lettere. Essa sottolinea il ruolo dello Spirito nei rapporti del Cristo e della sua chiesa. - nel paradiso di Dio: con quasi tutti i testimoni; volg. e altri leggono: « nel paradiso del mio Dio ». |
2,8-11 | Alla Chiesa di Smirne 2,8 La seconda lettera è indirizzata alla Chiesa di Smirne, città a 75 chilometri a nord di Èfeso. |
2,9 | si proclamano Giudei e non lo sono: i veri Israeliti sono i discepoli di Gesù ( Rm 9,8; Gal 6,16 ). tuttavia sei ricco: la ricchezza spirituale di questa chiesa si oppone alla sua povertà materiale. |
2,10 | dieci giorni: indicano una breve durata ( Dn 1,12.14 ). |
2,11 | Per la seconda morte, quella eterna, vedi Ap 20,6; Ap 21,8. |
2,12-17 | Alla Chiesa di Pèrgamo Terza lettera. Pèrgamo è a circa 100 chilometri a nord-est di Smirne. |
2,13 | Il trono di Satana indica forse il culto idolatrico fiorente nella città. la vostra città, dimora di Satana: il culto imperiale, vivace a Pergamo come il paganesimo in tutte le forme, è costantemente colpito da Ap come l'antitesi della fede nel Cristo. Antìpa è un martire ignoto. |
2,14 | dottrina di Balaam: secondo la tradizione ebraica, Balaam avrebbe suggerito al re Balak di offrire donne moabite agli Israeliti per indurli all'idolatria, (
Nm 25,1-3 ) invitandoli a banchetti sacri (
Nm 31,16 ). Nel linguaggio biblico, la prostituzione è l'idolatria. - abbandonarsi alla fornicazione: immagine corrente nei profeti per designare l'infedeltà dell'idolatria ( cf. Ap 2,17; Os 1,2+ ). |
2,15 | Con ogni probabilità la dottrina dei nicolaìti sosteneva che i cristiani potevano partecipare ai banchetti sacri pagani che spesso si accompagnavano a pratiche gravemente immorali. la dottrina dei Nicolaiti: dottrina imparentata con gli errori già combattuti da Paolo nelle lettere della prigionia ( soprattutto Col ). Essa annunzia le speculazioni gnostiche del II sec. Tollerava anche alcuni compromessi con i culti pagani, come la partecipazione ai banchetti sacri ( cf. v 14 ). |
2,17 | La manna è il cibo degli eletti. La manna ( nascosta da Geremia con l'arca; 2 Mac 2,4-8; cf. Eb 9,4 ) è il nutrimento del regno celeste ( Gv 6,31.49; cf. Ap 15,8+ ). Il sasso bianco ( colore di vittoria e di gioia ) è il segno dell'ammissione in questo regno; il nome nuovo ( Ap 3,12+; Ap 19,12 ) esprime il rinnovamento interiore che ne rende degni ( cf. Is 1,26+ ). La pietruzza è come una tessera di riconoscimento data agli eletti; il nome nuovo è il rinnovamento vitale del battesimo. |
2,18-29 | Alla Chiesa di Tiàtira 2,18 La città di Tiàtira, alla cui comunità cristiana è indirizzata la quarta lettera, è a circa 80 chilometri a sud-est di Pèrgamo, sulla strada di Sardi. La figura descritta, e qui qualificata come Figlio di Dio, è quella già presentata in Ap 1,14-15 ( Dn 10,5-6 ). |
2,20 | Gezabele: sembra essere un nome simbolico (vedi
1 Re 16,31;
2 Re 9,22 ) che indica una propagandista dell'idolatria. con la maggior parte dei testimoni; A, sir. e altri leggono: « la tua donna Gezabele ». Pseudo-profetessa della setta dei nicolaiti, dal nome simbolico ( cf. 2 Re 9,22 ). |
2,22 | dalle opere che ha loro insegnato: alla lettera: « dalle sue opere » o « dalla sua condotta ». |
2,23 | i suoi figli: quelli che hanno abbracciato la sua dottrina. |
2,24 | le profondità di Satana: forse la dottrina esoterica dei nicolaìti. Lla lettera attacca le vane pretese di penetrare ciò che è Dio. Pretese che deviavano verso un lassismo morale. |
2,25 | quello che possedete: la fede nel nome di Gesù Cristo. |
2,27 | Citazione di Sal 2,8-9. |
2,28 | La stella del mattino è la potestà regale di Cristo (
Ap 22,16 ). Alla potenza ( Nm 24,17; Is 14,12 ) si aggiunge, nel simbolismo della stella, la glorificazione del cri stiano da parte del Signore Gesù ( Ap 22,16; cf. Ap 1,5+; At 2,36+; Rm 1,4+ ). Il tema è rimasto nell'Exùltet della veglia pasquale. |