30 Settembre 1998

Lettura: At 8,14-17

1. In questo secondo anno di preparazione al Giubileo del Duemila, la riscoperta della presenza dello Spirito Santo ci porta a rivolgere un'attenzione particolare al sacramento della Confermazione ( cfr Tertio millennio adveniente, 45 ).

Esso, - come insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica - "perfeziona la grazia battesimale … dona lo Spirito Santo per radicarci più profondamente nella filiazione divina, incorporarci più saldamente a Cristo, rendere più solido il nostro legame con la Chiesa, associarci maggiormente alla sua missione e aiutarci a testimoniare la fede cristiana con la parola accompagnata dalle opere" ( N. 1316 ).

In effetti, il sacramento della Confermazione associa intimamente il cristiano all'unzione stessa di Cristo, che "Dio unse di Spirito Santo" ( At 10,38 ).

Tale unzione è evocata nel nome stesso di "cristiano", che trae la sua origine da quello di "Cristo", traduzione greca del termine ebraico "messia", che appunto significa "unto".

Cristo è il Messia, l'Unto di Dio.

Grazie al sigillo dello Spirito conferito dalla Confermazione, il cristiano raggiunge la sua piena identità e diviene consapevole della sua missione nella Chiesa e nel mondo.

"Prima che vi fosse conferita tale grazia - scrive san Cirillo di Gerusalemme - non eravate sufficientemente degni di questo nome, ma eravate come in cammino per diventare cristiani" ( Catech. myst., III, 4: PG 33, 1092 ).

2. Per comprendere tutta la ricchezza di grazia racchiusa nel sacramento della Confermazione, che con il Battesimo e l'Eucaristia costituisce l'insieme organico dei "sacramenti dell'iniziazione cristiana", occorre coglierne il significato alla luce della storia della salvezza.

Nell'Antico Testamento, i profeti annunciano che lo Spirito di Dio si poserà sul Messia promesso ( cfr Is 11,2 ), e insieme sarà comunicato a tutto il popolo messianico ( cfr Ez 36,25-27; Gl 3,1-2 ).

Nella "pienezza dei tempi", Gesù è concepito per opera dello Spirito Santo nel grembo della Vergine Maria ( cfr Lc 1,35 ).

Con la discesa dello Spirito su di Lui, al momento del battesimo nel fiume Giordano, è manifestato come il Messia promesso, il Figlio di Dio ( cfr Mt 3,13-17; Gv 1,33-34 ).

Tutta la sua vita si svolge in una totale comunione con lo Spirito Santo che egli dona "senza misura" ( Gv 3,34) , quale coronamento escatologico della sua missione secondo la sua promessa ( cfr Lc 12,12; Gv 3,5-8; Gv 7,37-39; Gv 16,7-15; At 1,8 ).

Gesù comunica lo Spirito "alitando" sugli Apostoli il giorno della Risurrezione ( cfr Gv 20,22 ) e poi con l'effusione solenne e stupenda del giorno di Pentecoste ( cfr At 2,1-4 ).

É così che gli Apostoli, pieni di Spirito Santo, cominciano ad "annunciare le grandi opere di Dio" ( cfr At 2,11 ).

Anche coloro che credono alla loro predicazione e si fanno battezzare ricevono "il dono dello Spirito Santo" ( At 2,38 ).

La distinzione tra la Confermazione e il Battesimo viene chiaramente suggerita negli Atti degli Apostoli in occasione dell'evangelizzazione della Samaria.

A predicare la fede e a battezzare è Filippo, uno dei Sette; vengono poi gli apostoli Pietro e Giovanni e impongono le mani ai neo-battezzati perché ricevano lo Spirito Santo ( At 8,5-17 ).

Similmente a Efeso, l'apostolo Paolo impone le mani a un gruppo di neo-battezzati "e venne su di loro lo Spirito Santo" ( At 19,6 ).

3. Il sacramento della Confermazione "rende, in qualche modo, perenne nella Chiesa la grazia della Pentecoste" ( CCC, 1288 ).

Il Battesimo, che la tradizione cristiana chiama "porta della vita spirituale" ( CCC, 1213 ), ci fa rinascere "da acqua e da Spirito" ( cfr Gv 3,5 ) rendendoci partecipi sacramentalmente della morte e della resurrezione di Cristo ( cfr Rm 6,1-11 ).

La Confermazione a sua volta ci rende partecipi pienamente dell'effusione dello Spirito Santo da parte del Signore Risorto.

L'inscindibile legame tra la Pasqua di Gesù Cristo e l'effusione pentecostale dello Spirito Santo si esprime nell'intimo rapporto che unisce i sacramenti del Battesimo e della Confermazione.

Tale stretto legame emerge anche dal fatto che nei primi secoli la Confermazione costituiva in genere "una celebrazione unica con il Battesimo, formando con questo, secondo l'espressione di san Cipriano, un sacramento doppio" ( CCC, 1290 ).

Questa prassi è stata conservata fino ad oggi in Oriente, mentre in Occidente, per molteplici cause, si è affermata la celebrazione successiva ed anche normalmente distanziata dei due sacramenti.

Fin dai tempi apostolici la piena comunicazione del dono dello Spirito Santo ai battezzati è significata efficacemente dall'imposizione delle mani.

Ad essa, per meglio esprimere il dono dello Spirito, ben presto si è aggiunta una unzione di olio profumato, detto "crisma".

Infatti, mediante la Confermazione, i cristiani, consacrati con l'unzione nel Battesimo, partecipano alla pienezza dello Spirito di cui è ricolmo Gesù, affinché tutta la loro vita effonda il "profumo di Cristo" ( 2 Cor 2,15 ).

4. Le differenze rituali che, nel corso dei secoli, la Confermazione ha conosciuto in Oriente e in Occidente, secondo le diverse sensibilità spirituali delle due tradizioni e in risposta a varie esigenze pastorali, esprime la ricchezza del sacramento e il suo pieno significato nella vita cristiana.

In Oriente, questo sacramento viene chiamato "Crismazione", unzione con il "crisma", o "myron".

In Occidente, il termine Confermazione esprime la conferma del Battesimo in quanto rafforzamento della grazia mediante il sigillo dello Spirito Santo.

In Oriente, essendo i due sacramenti uniti, la Crismazione è conferita dal presbitero stesso che battezza, anche se egli compie l'unzione con il crisma consacrato dal Vescovo ( cfr CCC, 1312 ).

Nel rito latino il ministro ordinario della Confermazione è il Vescovo, che, per gravi motivi, ne può dare la facoltà a sacerdoti a ciò deputati ( cfr CCC, 1313 ).

Così, "la pratica delle Chiese orientali sottolinea maggiormente l'unità dell'iniziazione cristiana.

Quella della Chiesa latina evidenzia più nettamente la comunione del nuovo cristiano con il proprio Vescovo, garante e servo dell'unità della sua Chiesa, della sua cattolicità e della sua apostolicità e, conseguentemente, il legame con le origini apostoliche della Chiesa di Cristo" ( CCC, 1292 ).

5. Da quanto abbiamo esposto risalta non solo il significato della Confermazione nell'insieme organico dei sacramenti dell'iniziazione cristiana, ma anche la insostituibile efficacia che esso ha in ordine alla piena maturazione della vita cristiana.

Un impegno decisivo della pastorale, da intensificare nel cammino di preparazione al Giubileo, consiste nel formare con ogni cura i battezzati che stanno preparandosi a ricevere la Cresima, introducendoli nelle profondità affascinanti del mistero che essa significa ed attua.

Nello stesso tempo occorre aiutare i cresimati a riscoprire con gioioso stupore l'efficacia salvifica di questo dono dello Spirito Santo.