Direttorio di pastorale familiare

Indice

B - La partecipazione allo sviluppo della società

Fondamento della partecipazione

162 - La famiglia è fondamento della società …

Oltre che alla vita e alla missione della Chiesa, la famiglia è chiamata a partecipare anche alla vita della società e al suo sviluppo; in forza della sua natura, infatti, possiede un compito sociale nativo originale, insostituibile e inalienabile.

Alla radice dei vincoli vitali e organici che intercorrono tra la famiglia e la società, si pone lo stesso atto creatore di Dio, che « ha costituito il matrimonio quale principio e fondamento dell'umana società » e ha impresso così in ogni famiglia la « missione di essere la prima e vitale cellula della società ».43

Come tale, la famiglia è veramente il fondamento della società.44

… in quanto culla della vita e dell'amore

Lo è in quanto « culla della vita e dell'amore, nella quale l'uomo "nasce" e "cresce" »:45

mediante la generazione, nella famiglia nasce l'uomo e alla società viene fatto il dono di una nuova persona, frutto e segno, a sua volta, della reciproca totale donazione dei coniugi;

nella famiglia, mediante l'educazione, cresce l'uomo quale persona, chiamata dall'intimo di sé alla comunione con gli altri e alla donazione agli altri.

… e perché luogo primario di umanizzazione della persona e della società

Lo è in quanto « luogo primario della "umanizzazione" della persona e della società ».46

Nella famiglia, infatti, è riconosciuta la verità della persona come "essere in relazione"; dalla famiglia è dato il giusto rapporto tra il singolo e la società, in quanto essa garantisce e promuove la persona come inscindibile unità di valori individuali irrepetibili e di apertura agli altri.

La famiglia contesta e supera così « ogni forma di individualismo o di collettivismo [ che ] finirebbe per minare nel profondo l'esistenza stessa della famiglia umana e cristiana e ne svuoterebbe il ruolo nella convivenza civile »47 e che minaccia di modificare la verità e la ricchezza della persona.

In tal modo, la famiglia pone le basi per una convivenza sociale informata e guidata da autentici valori personalistici.

163 - Il fondamento sacramentale ed ecclesiale del compito sociale e politico della famiglia cristiana

Per la famiglia cristiana, inoltre, la partecipazione alla vita della società affonda le sue radici nella stessa grazia del sacramento del matrimonio, il quale, assumendo pienamente la realtà umana dell'amore coniugale, « abilita e impegna i coniugi e i genitori cristiani a vivere la loro vocazione di laici, e pertanto a "cercare il regno di Dio trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio" ».48

Di conseguenza, il compito sociale e politico della famiglia cristiana « rientra in quella missione regale o di servizio, alla quale gli sposi cristiani partecipano in forza del sacramento del matrimonio, ricevendo ad un tempo un comandamento al quale non possono sottrarsi ed una grazia che li sostiene e li stimola ».49

Anche la categoria di "Chiesa domestica" fonda e spiega la cooperazione della famiglia cristiana allo sviluppo della società.

Essa, infatti, in analogia con la Chiesa e partecipando alla sua missione, è posta nel mondo e nella storia per l'edificazione di una vera civiltà dell'amore.50

Coscienza della propria dimensione sociale

164 - Ogni famiglia, debitamente aiutata, deve assumersi i suoi impegni nella vita sociale

Alla luce di queste considerazioni, nell'azione pastorale è urgente aiutare ed educare le coppie di sposi e le famiglie sia a crescere nella coscienza della loro nativa dimensione sociale e del loro ruolo originale nella società, sia a dare il loro contributo per il bene della società e a partecipare democraticamente al laborioso processo della sua evoluzione.51

Ogni famiglia, per parte sua, consapevole del suo « diritto di esercitare la sua funzione sociale e politica nella costruzione della società »,52 si impegni ad essere protagonista attiva e responsabile della vita sociale.

L'amore

165 - Contenuti e modalità dell'impegno sociale della famiglia

I contenuti specifici e le modalità fondamentali dell'azione sociale della famiglia sono connessi con l'amore, la procreazione e l'educazione, quali realtà proprie originarie e in qualche modo esclusive della famiglia e ad essa connaturali.

a) l'amore

L'amore, essenziale per la definizione del matrimonio e della famiglia, è la prima realtà attraverso la quale la famiglia offre il suo contributo alla società e al suo sviluppo.

Proprio l'amore, infatti, permette il pieno riconoscimento e rispetto di ogni uomo e di ogni donna e della loro dignità; esso, quindi, rende possibile e suscita una reale comunione di persone, fondamento e verità ultima dell'intera società, germe e garanzia di una convivenza pacifica.

166 - … e la gratuità nei rapporti

Perché fondati sull'amore e guidati dall'amore, i rapporti familiari sono vissuti all'insegna della gratuità, la quale « rispettando e favorendo in tutti e in ciascuno la dignità personale come unico titolo di valore, diventa accoglienza cordiale, incontro e dialogo, disponibilità disinteressata, servizio generoso, solidarietà profonda ».53

La famiglia diventa così « prima e insostituibile scuola di socialità, esempio e stimolo per i più ampi rapporti comunitari all'insegna del rispetto, della giustizia, del dialogo, dell'amore ».54

167 - Bisogno di riscoprire le potenzialità della famiglia …

Le famiglie, perciò, affinché possano vivere la loro soggettività sociale:

- rinnovino, anzitutto, la coscienza delle energie native che possiedono e che ancora oggi sono in grado di sprigionare per l'edificazione di una convivenza sociale dove l'uomo, strappato dall'anonimato e riconosciuto nella sua irripetibilità personale, possa offrire il suo contributo per un mondo fondato sulla verità, sulla giustizia, sulla libertà e sulla solidarietà;55

- si impegnino a realizzare al loro interno « un'esperienza quotidiana di autentico amore, come richiamo e stimolo ai valori dell'incontro interpersonale e del dono gratuito di se stesso offerti ad una società, prigioniera del mito del benessere e dell'efficienza ».56

168 - … e di testimoniare la verità dell'amore coniugale e familiare

Oggi soprattutto, in una società nella quale vanno diffondendosi sempre più modelli familiari diversificati, talvolta contraddittori e spesso inaccettabili e riduttivi, le famiglie assumano senza reticenze la responsabilità di testimoniare la verità dell'amore coniugale e familiare secondo tutte le sue dimensioni, certe che questo è di indubbio giovamento per tutta la vita sociale.

Propongano e vivano, quindi, una concezione e una forma di famiglia il cui fondamento sta nel matrimonio, quale unione stabile e fedele di un uomo e di una donna, radicata nell'amore coniugale con tutte le sue peculiari note ed esigenze, pubblicamente manifestata e riconosciuta.

La procreazione

169 - b) la procreazione

Frutto e segno dell'amore coniugale, primo e specifico modo di servizio alla vita, la procreazione è condizione irrinunciabile e fattore primario di sussistenza e di sviluppo della società.

Già da un punto di vista quantitativo, con la nascita di nuovi figli si accresce la famiglia umana e viene garantito il futuro della società.

Ma ancora più profondamente, in quanto donazione di vita, la procreazione esprime e alimenta le dimensioni propriamente umane e umanizzanti della società, che è tale perché basata sul riconoscimento e sul rispetto di ogni uomo e del suo valore e perché animata dal criterio del dono di sé e dalla solidarietà.

Non è, quindi, una generica "trasmissione della vita", ma è la generazione vissuta in modo autenticamente umano a far crescere la società.

Quale unico luogo nel quale la generazione di un figlio può essere vissuta come dono di amore - frutto sì della reciproca donazione degli sposi, ma anche dono gratuitamente offerto a loro stessi57 e all'intera comunità -, la famiglia offre il suo indispensabile contributo alla vita della società.

170 - Rifare della famiglia il santuario della vita …

Ogni famiglia, perciò, ritorni ad essere « il santuario della vita, … il luogo in cui la vita, dono di Dio, può essere adeguatamente accolta e protetta contro i molteplici attacchi a cui è esposta, e può svilupparsi secondo le esigenze di un'autentica crescita umana ».58

… e riscoprire il senso del generare

A questo scopo, pur tra le diverse difficoltà che possono incontrare, gli sposi e i genitori invochino il figlio come un dono, lo accolgano come colui che interpella la loro libertà, lo riconoscano e lo servano con amore e dedizione quotidiani; così il gesto della generazione diventerà anche realtà emblematica di tutto un modo di concepire la vita, la libertà, i rapporti interpersonali.

171 - Attenzione all'intrinseca valenza sociale della paternità e maternità responsabile

Nel vivere la paternità e la maternità responsabile, gli sposi siano attenti anche alla sua intrinseca valenza sociale.

A tale proposito, diffondano una corretta interpretazione della procreazione responsabile, rifiutandosi di intenderla solo come "controllo" o addirittura "limitazione" o "esclusione" delle nascite; ricordino e testimonino concretamente che « in rapporto alle condizioni fisiche, economiche, psicologiche e sociali, la paternità responsabile si esercita, sia con la deliberazione ponderata e generosa di far crescere una famiglia numerosa, sia con la decisione, presa per gravi motivi e nel rispetto della legge morale, di evitare temporaneamente o anche a tempo indeterminato una nuova nascita ».59

Con le convinzioni della ragione e della fede, senza iattanza ma anche senza pavidità, gli sposi si oppongano ad una cultura diffusa e potentemente organizzata che - inducendo l'uomo a ritenersi e a comportarsi come arbitro insindacabile di se stesso e degli altri, e propugnando un falso concetto di libertà e di autodeterminazione - giustifica anche l'aborto e lo presenta come un diritto, mentre, in verità, oltre ad essere un abominevole delitto,60 è principio dissolutore della libertà e di una giusta, democratica e pacifica convivenza sociale.61

Lo stesso rifiuto della contraccezione e il ricorso ai metodi naturali di regolazione della fertilità costituiscano un'occasione e una modalità per impostare i rapporti sul rispetto e sulla totale accoglienza reciproci, quali premesse indispensabili per una vera umanizzazione della società.

Attraverso tutte le vie democratiche, gli sposi chiedano e propongano alla società e alle istituzioni di creare e curare le condizioni sociali, economiche e politiche perché sia favorita la procreazione e i diversi interventi della scienza e della bioingegneria siano sempre rispettosi della dignità della persona.

Di fronte ad ogni interferenza di pubbliche autorità o di organizzazioni private, come pure di fronte alle pressioni della cultura dominante e di diversi mass media, difendano gelosamente « il loro inalienabile diritto di decidersi circa l'intervallo tra le nascite e il numero dei figli da procreare, tenendo pienamente in considerazione i loro doveri verso se stessi, verso i figli già nati, la famiglia e la società, in una giusta gerarchia di valori e in conformità all'ordine morale oggettivo ».62

172 - Vigilare di fronte a indebite tecnologizzazioni e rispettare la dignità di ogni persona

Pur consapevoli, infine, di alcune possibilità aperte dalle nuove tecnologie riproduttive, nell'atto e nel momento stesso in cui trasmettono la vita ad una persona umana, evitando il ricorso ad ogni forma di fecondazione artificiale, i genitori rispettino in loro stessi e nel figlio che intendono generare l'integrale dignità della persona umana.63

Così facendo, potranno salvaguardare le dimensioni più propriamente "umane" della società e offriranno il loro contributo per premunirla dal rischio di indebite tecnologizzazioni, spesso succubi di discutibili interessi economici e politici.

L'opera educativa

173 - c) l'opera educativa come diritto-dovere dei genitori

Poiché « la fecondità dell'amore coniugale non si riduce alla sola procreazione dei figli, ma deve estendersi alla loro educazione morale e alla loro formazione spirituale »,64 l'opera educativa, strettamente connessa con la generazione e quale suo naturale compimento, è destinata a formare l'uomo nella pienezza della sua dignità personale e, quindi, anche della sua nativa dimensione sociale: « generando nell'amore e per amore una nuova persona, che in sé ha la vocazione alla crescita ed allo sviluppo, i genitori si assumono perciò stesso il compito di aiutarla efficacemente a vivere una vita pienamente umana ».65

Se educare è per i genitori un diritto-dovere essenziale, originale e primario, insostituibile e inalienabile,66 lo è perché frutto dell'amore paterno e materno, che proprio nel compito educativo trova la sua piena realizzazione.

In tale ottica, « l'amore dei genitori da sorgente diventa anima e pertanto norma, che ispira e guida tutta l'azione educativa concreta, arricchendola di quei valori di dolcezza, costanza, bontà, servizio, disinteresse, spirito di sacrificio, che sono il più prezioso frutto dell'amore ».67

174 - Dimensioni sociali dell'opera educativa

Mediante l'educazione dei figli, i genitori contribuiscono, così, al bene comune della società,68 vivono in modo evidente la loro responsabile partecipazione alla vita sociale e fanno della famiglia « la prima scuola di virtù sociali, di cui hanno bisogno tutte le società ».69

Ogni educazione, infatti, per sua natura, ha come primo scopo quello di far crescere nella libertà e nella responsabilità, premesse indispensabili perché gli uomini possano assumere i loro compiti nella società.

Educare, inoltre, significa comunicare alcuni valori fondamentali - quali una giusta libertà di fronte ai beni materiali, il rispetto dell'altro, il senso della giustizia, l'accoglienza cordiale, il dialogo, la disponibilità disinteressata, il servizio generoso, la solidarietà profonda70 - che soli possono concorrere a far crescere uomini veri, giusti, generosi, forti e buoni, i quali costituiscono il tesoro più prezioso e la garanzia più autentica di ogni società.

175 - Con il clima che in essa si respira quotidianamente, nelle gioie e nelle difficoltà, la vita di famiglia « rappresenta la più concreta ed efficace pedagogia per l'inserimento attivo, responsabile e fecondo dei figli nel più ampio orizzonte della società ».71

La collaborazione educativa

Non va, però, dimenticato che la famiglia, pur essendo la prima, non è l'unica né l'esclusiva comunità educante: « la stessa dimensione comunitaria, civile ed ecclesiale, dell'uomo esige e conduce ad un'opera più ampia e articolata, che sia il frutto della collaborazione ordinata delle diverse forze educative ».72

Sarà proprio questa doverosa collaborazione, innanzitutto con la realtà scolastica, a rendere ancora più puntuale e preziosa la valenza sociale dell'opera educativa della famiglia.

176 - Necessità di prendere coscienza della propria responsabilità da parte dei genitori

Occorre che i genitori prendano coscienza sempre più chiara e stimolante della loro responsabilità e della loro missione.

Di fronte alle fatiche, alle difficoltà, alle paure, alle incertezze e alle complessità che l'azione educativa comporta, non si adagino nella rassegnazione e non abdichino ai loro doveri.

Piuttosto rinnovino la consapevolezza dell'importanza e della essenzialità del loro apporto e, adeguatamente sorretti e sostenuti, vivano con fiducia il loro compito educativo, convinti di essere protagonisti dell'edificazione di una società più giusta e più umana.

177 - Condizioni perché la famiglia sia davvero scuola di umanità e di socialità

Affinché, attraverso la loro azione educativa, la famiglia possa essere una scuola di umanità e di socialità più completa e più ricca, i genitori operino congiuntamente, nella convinzione che « il ruolo paterno e il ruolo materno, lo spirito di paternità e quello di maternità, sono ugualmente necessari » nell'educazione dei figli.73

Pur lasciandosi sempre guidare dall'amore e dalla volontà di far sperimentare ai figli di essere amati, non rinuncino all'esercizio rispettoso, fermo e fiducioso dell'autorità, vissuta come servizio di amore, animata dall'autorevolezza, frutto della sapienza dell'animo, praticata col metodo del dialogo e resa credibile dalla testimonianza dell'esempio.74

Con fiducia e con coraggio, con la parola e con l'esempio, nella ferialità quotidiana come nelle occasioni straordinarie, formino i figli ai valori essenziali della vita, ad una solidarietà vissuta concretamente e al bene della pace:

insegnino loro che alcuni valori non hanno prezzo;

che bisogna sentire come proprio il dramma della povertà e dell'ingiustizia vissuta da tanta parte dell'umanità;

che occorre saper rinunciare a qualcosa di proprio per aiutare chi è nel bisogno.75

Con la stessa fiducia e il medesimo coraggio, promuovano anche un'esplicita educazione sociale: nell'ambito stesso della famiglia, perciò, i giovani siano « educati all'incontro e al colloquio con gli altri, partendo dalle più piccole comunità di caseggiato, o di quartiere, o di scuola, sino alla più vasta comunità amministrativa e politica »76 e vengano formati alla legalità e alla partecipazione.

178 - L'impegno a vivere la collaborazione educativa

I genitori, infine, « non cedano a nessuno i loro compiti educativi, ma li sappiano esercitare con senso di responsabilità collaborando con gli organismi civili ed ecclesiali che possono aiutarli nell'opera educativa ».77

A tale proposito, se è necessario che, da parte della società civile e della comunità ecclesiale, venga riconosciuto e sostenuto il diritto primario dei genitori a educare i figli e a scegliere liberamente secondo le proprie convinzioni la scuola più adatta per loro,78 è altrettanto necessario che i genitori accolgano le proposte e le iniziative volte ad accompagnare e sostenere il loro cammino educativo.

Forme di solidarietà

179 - d) la solidarietà

La testimonianza della vita familiare, con le sue specifiche espressioni connesse con l'amore, la procreazione e l'educazione, pur essendo insostituibile, se rimane chiusa in se stessa, non è sufficiente per la promozione umana della società.79

Le famiglie, sia singole che associate, possono e devono vivere il loro protagonismo anche con interventi espliciti e diretti nell'ambiente sociale e mediante molteplici opere di servizio ed espressioni di solidarietà e di condivisione, fino ad assumere forme propriamente politiche di partecipazione democratica alla vita della società.

Sue caratteristiche rispetto alla famiglia …

La solidarietà appartiene alla famiglia come dato nativo, costitutivo e strutturale proprio perché è famiglia e, quindi, realtà originariamente fondata e continuamente animata dalla solidarietà e dall'amore.

In forza di questa sua condizione ontologica, la famiglia, oltre a sperimentare la solidarietà al suo interno, può e deve generare solidarietà anche intorno a sé, nella complessità della vita sociale, contribuendo così all'edificazione della pace.

180 - … e sue modalità di espressione

È una solidarietà che si esprime, innanzitutto, nell'attenzione vigile e cordiale al quotidiano, nelle azioni piccole e umili di ogni giornata, attraverso le quali si rivela e si concretizza l'amore per gli altri.

Da essa fioriscono forme molteplici di servizio verso altre famiglie, specialmente a vantaggio

dei poveri,

degli orfani,

delle persone handicappate,

dei malati,

degli anziani,

di chi è nel lutto,

di quanti sono nel dubbio, nella solitudine o nell'abbandono e

di chi è obiettivamente responsabile di situazioni di disagio o di devianza.

Tutte queste forme di attenzione e solidarietà, anche se difficilmente codificabili, sono realmente in grado di applicare e riproporre nelle situazioni attuali le classiche opere di misericordia corporale e spirituale e di rendere possibile quell'ospitalità raccomandata dall'Apostolo ( cf Rm 12,13 ) e che ben si addice alla realtà della famiglia.

Nello stesso tempo, la solidarietà si manifesti anche nel "farsi voce" di ogni situazione di disagio presso le istituzioni, perché esse se ne facciano carico secondo le loro specifiche finalità.

Forme di intervento sociale e politico

181 - e) assunzione di forme dirette di partecipazione politica …

Intesa come « determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune »,80 la solidarietà chiede di attuarsi anche attraverso l'assunzione di forme dirette di partecipazione politica.

Le famiglie, in quanto generate dalla solidarietà e generatrici di solidarietà, sono chiamate a esprimere il loro compito sociale « anche in forma di intervento politico: le famiglie, cioè, devono per prime adoperarsi affinché le leggi e le istituzioni dello stato non solo non offendano, ma sostengano e difendano positivamente i diritti e i doveri della famiglia.

In tal senso le famiglie devono crescere nella coscienza di essere "protagoniste" della cosiddetta "politica familiare" e assumersi la responsabilità di trasformare la società: diversamente le famiglie saranno le prime vittime di quei mali, che si sono limitate ad osservare con indifferenza ».81

Come è giusto che le coppie e le famiglie esigano dalla società e dall'autorità il rispetto e la promozione dei loro diritti, così è doveroso che le coppie e le famiglie diventino sempre più protagoniste attive e responsabili di politiche sociali e familiari, con le quali la famiglia, fondata sul matrimonio, possa essere realmente rispettata e promossa come unità sociale di base.82

182 - … anche attraverso la partecipazione ad associazioni familiari

Di grande importanza sono, a tale riguardo, varie forme di associazioni familiari: oltre ad esprimere a loro modo la dimensione della solidarietà, si presentano come « una necessità storica per le famiglie stesse che vogliano possedere una adeguata forza rivendicativa dei loro doveri e diritti, di fronte ai molti continui tentativi che le strutture pubbliche vanno facendo per ridurre o rifiutare quella presenza nel sociale che compete di diritto alle famiglie come tali ».83

Grazie a queste forme associative si potranno promuovere e sostenere più adeguatamente autentiche politiche familiari.

Perché ciò si realizzi, occorre che le istituzioni civili e lo Stato riconoscano la priorità della famiglia su ogni altra comunità e sulla stessa realtà statuale, applichino il principio di sussidiarietà, considerino la famiglia come gruppo sociale di base e non solo come un insieme di singole persone, riconoscano la cittadinanza della famiglia e la sua soggettività in quanto tale, senza limitarsi a provvedere con assistenze rivolte quasi soltanto alle famiglie più deboli, povere o emarginate.

183 - Gli sposi cristiani e le famiglie si assumano la loro parte di responsabilità nel rendere più umana la convivenza sociale.84

Riflettano e si interroghino, perciò, sulla possibilità di un loro impegno diretto nei confronti delle persone seriamente in difficoltà ( drogati, malati di AIDS, minori abbandonati o in difficoltà, handicappati, anziani … ) o di qualche forma di accoglienza, di ospitalità o di volontariato anche internazionale.

In questo contesto « è urgente risvegliare la coscienza delle coppie e delle famiglie cristiane riguardo all'importanza di un loro contributo propriamente politico al bene della società ».85

È pure necessario che ogni famiglia verifichi la possibilità di una sua eventuale partecipazione più diretta alla promozione e alla gestione della politica familiare.

Infine, con vivo senso del bene comune e allo scopo di promuovere e sostenere adeguati interventi sociali e politici, le famiglie diano vita ad appositi organismi previsti dalle leggi italiane e in diversi livelli istituzionali, dai comuni alle regioni.

Le coppie e le famiglie cristiane si impegnino attivamente in tali organismi e in ogni altra associazione, specie se di ispirazione cristiana; ma, nel rispetto di un legittimo pluralismo, non tralascino di collaborare anche con altri organismi e associazioni analoghi veramente indirizzati al bene comune e alla difesa e valorizzazione della famiglia.86

La scuola

184 - Alcuni ambiti di protagonismo sociale della famiglia

Molteplici sono gli ambiti nei quali il protagonismo sociale della famiglia è chiamato ad esprimersi:

dalla scuola al lavoro, allo sport e al tempo libero;

dai servizi sociali alla sanità, al volontariato;

dalle comunicazioni sociali all'economia, alla politica.

Alcuni di essi si presentano particolarmente urgenti e significativi e meritano, perciò, una sottolineatura particolare.

a) la presenza nella scuola

Senza dubbio, la scuola esercita un influsso spesso determinante per il futuro dei figli.

Il fondamentale diritto-dovere dei genitori all'educazione dei figli esige non solo che essi siano liberi nello scegliere la scuola in conformità con le loro convinzioni,87 ma anche che, evitando ogni delega incondizionata e irresponsabile, si impegnino a fondo per una presenza attiva nella scuola.88

Anche attraverso l'impegno negli organi collegiali, la loro sia una presenza vigile, critica, intelligente e propositiva, fatta di partecipazione alla programmazione e alla conduzione della scuola, attenta a verificare la cultura e i valori ai quali la scuola si ispira, disposta a confrontarsi e a collaborare con gli insegnanti, meglio se attuata in forma associata.89

Il mondo del lavoro

185 - b) di fronte al mondo del lavoro …

In riferimento al mondo del lavoro, la famiglia, da sola e tramite opportune mediazioni associative, non deve solo adoperarsi perché vengano rispettati i suoi diritti circa l'organizzazione del lavoro, la sua remunerazione e il riconoscimento e il rispetto del lavoro in casa della madre,90 ma deve chiedere sia misure di politica familiare che favoriscano la conciliazione del lavoro professionale con la cura della famiglia, sia disposizioni di legge riguardanti reddito e fiscalità equi nei confronti delle famiglie con figli a carico.

… attraverso l'azione educativa …

Sempre in questo ambito, la famiglia può e deve svolgere un ruolo prezioso e, per molti versi, insostituibile.

Oltre all'apporto positivo anche in termini economici che essa sa e può offrire al complesso mondo del lavoro e al di là delle grandi risorse di solidarietà che possiede e che spesso esercitano una funzione di sostegno verso chi, al suo interno, si trova senza lavoro o è alla ricerca di una occupazione, fondamentale è il ruolo educativo che la famiglia è chiamata ad esercitare anche in ordine a ciò che riguarda il senso del lavoro e l'orientamento professionale.

… la testimonianza …

Attraverso la testimonianza di un sano equilibrio tra impegno lavorativo e impegno di vita, specie familiare, ed evitando di correlare la dignità del lavoro al conseguimento di un titolo di studi superiori da parte dei figli, i genitori offrano una corretta visione del lavoro, compreso quello manuale.

La famiglia porterà così il proprio contributo per superare la mentalità che vede il lavoro come realtà puramente accidentale e strumentale, estranea alla vita e alla costruzione della maturità della persona.

… l'esperienza e la condivisione di alcuni valori …

Nella complessiva opera educativa e mediante la quotidiana esperienza familiare dei fondamentali valori dell'esistenza, con tutta la loro carica umanizzante e socializzante, la famiglia

prepari anche moralmente i suoi membri ad affrontare le prove, spesso aspre, della vita;

proponga loro valori e ideali che resistano alle alterne fortune personali e sociali;

li aiuti a trovare la verità di se stessi al di là del successo e della carriera;

li sproni a rapportarsi agli altri e a inventare momenti di partecipazione e di solidarietà, che sono richiesti da un'esperienza lavorativa a servizio autentico dell'uomo.

186 - … la creazione di un ambiente favorevole a scelte professionali cariche di valenza sociale

L'educazione al servizio, alla capacità di sacrificio, a uno stile di vita austera e povera e alla solidarietà costituisca, infine, una premessa preziosa perché i figli possano scegliere anche tra le professioni particolarmente cariche di caratterizzazioni sociali e di vero servizio, di cui la società spesso lamenta una insufficienza a volte anche molto preoccupante.

I mass media

187 - c) i mass media: loro importanza e influsso

I mass media rappresentano oggi una realtà che attraversa e caratterizza l'intera esistenza personale e sociale di tutti e di ciascuno: sono come un'atmosfera e un ambiente nel quale si è immersi e che ci avvolge e ci penetra da ogni lato.

Essi « possono esercitare un benefico influsso sulla vita e sui costumi della famiglia e sulla educazione dei figli, ma al tempo stesso nascondono anche "insidie e pericoli non trascurabili" ».91

In tale situazione, « gli sposi cristiani dovranno adoperarsi con tutte le loro possibilità affinché i mezzi della comunicazione sociale contribuiscano al sano sviluppo, umano e morale, della società, della famiglia e dei giovani che ad essa si preparano ».92

188 - Attenzioni dei genitori e loro impegno

I genitori, perciò, procurino che in famiglia, soprattutto da parte dei bambini e dei ragazzi, l'uso dei mass media sia accuratamente regolato da autentici criteri educativi.93

Educhino se stessi e i figli ad esprimere giudizi sereni e oggettivi sulle diverse trasmissioni: in tal modo diventeranno più capaci di discernere tra i programmi e le proposte da scegliere e quelli da rifiutare.94

Continuino a coltivare personalmente e a proporre anche ai figli occasioni di confronto e di dialogo ricco e genuino in famiglia, momenti di incontro personale con parenti e amici, spazi di contatto con la natura e di diversificata valorizzazione del tempo libero, così da essere in grado di limitare l'uso dei mass media e di sottrarsi alla loro invadenza.

Per garantire la salvaguardia dei propri diritti di ricettori dei messaggi, partecipino anche a forme di associazione degli utenti, che con intelligente e vigile fermezza sappiano esercitare un benefico influsso affinché anche i mass media siano davvero a servizio dell'uomo e della comunicazione profonda tra le persone.

Indice

43 Apostolicam actuositatem, n. 11;
cf Familiaris consortio, n. 42
44 Cf Gaudium et spes, n. 52
45 Christifideles laici, n. 40
46 Ivi.
47 Evangelizzazione e sacramento del matrimonio, n. 117
48 Familiaris consortio, n. 47
49 Ivi.
50 Cf Ivi, n. 48
51 Cf Evangelizzazione e sacramento del matrimonio, n. 114;
Christifideles laici, n. 40
52 Carta dei diritti della famiglia, art. 8
53 Familiaris consortio, n. 43
54 Ivi.
55 Cf Ivi.
56 Evangelizzazione e sacramento del matrimonio, n. 111
57 Cf Evangelizzazione e cultura della vita umana, n. 30
58 Centesimus annus, n. 39
59 Humanae vitae, n. 10
60 Cf Gaudium et spes, n. 51
61 Cf Comunità cristiana e accoglienza della vita umana nascente, n. 15
62 Carta dei diritti della famiglia, art. 3
63 Cf Donum vitae, II. 7
64 Catechismo della Chiesa cattolica, n. 2221
65 Familiaris consortio, n. 36
66 Cf Ivi;
Gravissimum educationis, n. 3;
Carta dei diritti della famiglia, art. 5;
Codice di diritto canonico, can. 1136
67 Familiaris consortio, n. 36
68 Cf Evangelizzazione e sacramento del matrimonio, n. 112
69 Gravissimum educationis, n. 3;
cf Gaudium et spes, n. 52;
Familiaris consortio, n. 37, n. 43
70 Cf Familiaris consortio, n. 43
71 Ivi, n. 37
72 Ivi, n. 40
73 Cf Matrimonio e famiglia oggi in Italia, n. 13a;
Gaudium et spes, n. 52
74 Cf Matrimonio e famiglia oggi in Italia, n. 13b
75 Cf Ivi, n. 14
76 Ivi.
77 Ivi, 13d
78 Cf Carta dei diritti della famiglia, art. 5;
Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2229
79 Cf Familiaris consortio, n. 44
80 Sollicitudo rei socialis, n. 38
81 Familiaris consortio, n. 44
82 Cf Carta dei diritti della famiglia, art. 9;
Evangelizzazione e sacramento del matrimonio, n. 115, n. 117
83 Comunione e comunità nella Chiesa domestica, n. 25
84 Cf Evangelizzazione e sacramento del matrimonio, n. 114
85 Ivi.
86 Cf Familiaris consortio, n. 72
87 Cf Carta dei diritti della famiglia, art. 5, a-d
88 Cf Evangelizzazione e sacramento del matrimonio, n. 113
89 Cf Familiaris consortio, n. 40;
Carta dei diritti della famiglia, art. 5,
Evangelizzazione e sacramento del matrimonio, n. 113
90 Cf Carta dei diritti della famiglia, art. 10
91 Familiaris consortio, n. 76;
cf Evangelizzazione e sacramento del matrimonio, n. 115
92 Evangelizzazione e sacramento del matrimonio, n. 115
93 Cf Familiaris consortio, n. 76
94 Cf Ivi.