Discorsi sui tempi Liturgici

Indice

Discorso tenuto a Cartagine nella Basilica di Fausto

Ascensione del Signore

1 - Saliamo insieme a Cristo
2 - Conoscere Dio con la fede
3 - L'umiltà di San Paolo
4 - La purificazione del cuore è necessaria per vedere Dio
5 - Hai riempito la cassa ma hai fatto scempio della coscienza
6 - Chi compie il male è nelle tenebre
7 - Cristo è la tua strada e la tua meta
8 - In Cristo ami Dio e il prossimo
9 - Abbandonate subito il peccato
10 - Il rimedio giornaliero contro i peccati
11 - Conclusione

1 - Saliamo insieme a Cristo

La risurrezione del Signore è la nostra speranza, l'ascensione del Signore è la nostra glorificazione.

Celebriamo oggi la solennità dell'Ascensione.

Se vogliamo celebrare l'ascensione del Signore rettamente, fedelmente, devotamente, santamente, piamente, saliamo insieme a lui e teniamo in alto il nostro cuore.

Nel salire però non insuperbiamoci.

Dobbiamo infatti tenere il cuore in alto, ma rivolto al Signore.

Avere il cuore in alto ma non rivolto al Signore significa essere superbi; invece avere il cuore in alto rivolto al Signore significa rifugiarsi in lui.

Al Signore infatti che è asceso noi diciamo: Signore, tu sei il nostro rifugio. ( Sal 90,1 )

È risorto infatti per darci un motivo di speranza, poiché risorge ciò che muore; affinché, essendo destinati alla morte, non disperassimo e non pensassimo che con la morte la nostra vita è totalmente finita.

Eravamo infatti preoccupati perfino della sorte dell'anima; ma lui risorgendo ci ha dato la certezza anche sulla sorte del corpo.

Dunque ascese, ma chi? Colui che prima discese. ( Gv 3,13 )

È disceso per guarirti; ascende per elevarti.

Cadrai se vorrai elevarti da te stesso; rimarrai in alto se ti eleverà lui.

Avere dunque il cuore in alto, ma rivolto al Signore, significa rifugiarsi in lui; avere il cuore in alto ma non rivolto al Signore significa essere superbi.

Diciamo pertanto a Cristo che risorge: Tu, Signore, sei la mia speranza; a Cristo che ascende: Hai posto in alto il tuo rifugio. ( Sal 91,9 )

Come potremo essere superbi se avremo il cuore in alto rivolto verso colui che per noi è diventato umile, proprio perché noi non rimanessimo superbi?

2 - Conoscere Dio con la fede

Cristo è Dio e lo sarà sempre; mai terminerà di esserlo perché mai ha cominciato ad esserlo.

Se infatti per suo dono hanno avuto inizio alcune cose che mai avranno termine, come potrà aver termine lui, che mai ha cominciato ad essere?

Che cosa ha avuto inizio e mai avrà termine?

La nostra immortalità avrà un inizio, ma non avrà un termine.

Infatti non ce l'abbiamo ancora l'immortalità; però, quando avremo cominciato ad averla, non la perderemo più.

Cristo dunque è sempre Dio.

E in che modo? Cerchi in che modo? È uguale al Padre.

Nell'eternità non cercare il modo ma la felicità.

In che modo Cristo sia Dio cerca di capirlo, se puoi.

Te lo dico, non voglio disattendere la tua attesa.

Cerchi in che modo Cristo sia Dio?

Ascoltami, anzi ascolta insieme con me; ascoltiamo insieme, impariamo insieme.

Per il fatto che io parlo e voi ascoltate non è che non ascolti anch'io insieme con voi.

Dunque, sentendo dire che Cristo è Dio, cerchi in che modo Cristo sia Dio?

Ascolta con me; non ti dico: Ascolta me, ma: Con me.

In questa scuola tutti infatti siamo condiscepoli.

È il cielo la cattedra del nostro maestro.

Ascolta dunque in che modo Cristo è Dio.

In principio era la Parola. Dove era? e la Parola era presso Dio. ( Gv 1,1 )

Ma di parole ne ascoltiamo tante tutti i giorni.

Non pensare alla Parola che era Dio alla stessa maniera come a quelle che sei solito ascoltare.

Cerco in che modo [ la Parola sia Dio ].

Infatti credo con certezza che sia Dio; ma cerco in che modo lo sia.

Cercate sempre il suo volto. ( Sal 105,4 )

Nessuno, cercando, venga meno nella fede, faccia anzi dei passi in avanti.

Fa passi in avanti nella ricerca se è la pietà che cerca, non la vanità.

In che modo cerca la pietà, in che modo cerca invece la vanità?

La pietà cerca credendo, la vanità contraddicendo.

Se infatti volessi disputare con me e dirmi: " Che Dio adori? Come è il Dio che adori?

Mostrami ciò che adori", io ti risponderò: "Esiste, sì, colui che potrei mostrarti, ma tu non sei in grado di vederlo ".

3 - L'umiltà di San Paolo

Io certo non oso dire di aver già raggiunto ciò che tu cerchi.

Seguo infatti, per quanto posso, le orme di quell'eccelso atleta di Cristo, cioè dell'apostolo Paolo, il quale diceva: Fratelli, io non ritengo che io stesso vi sia giunto.

Io … io stesso. Perché io e poi io stesso? Io che ho lavorato più di tutti loro.

So, o Apostolo, in che senso dici: Io.

È una costatazione, questa, non un'affermazione superba.

Vuoi infatti ascoltare in che senso egli dica: io?

Dopo aver affermato: Ho lavorato più di tutti loro non aggiunge più io stesso.

Ho lavorato - dice - più di tutti loro.

E come se noi gli dicessimo: chi? risponde: Non però io, ma la grazia di Dio con me. ( 1 Cor 15,10 )

Colui a cui era stata concessa tanta grazia da Dio che, benché chiamato per ultimo, ha lavorato più di coloro che lo avevano preceduto, afferma: Fratelli, io non ritengo di esservi ancora giunto.

Usa il termine io dove dice che non è arrivato.

Non arrivare infatti è proprio della limitatezza umana.

Quando afferma invece che è stato rapito fino al terzo cielo e che ha ascoltato parole ineffabili che nessun uomo può ripetere, non ha detto: Io.

Che cosa ha detto? Conosco un uomo che quattordici anni fa … ( 2 Cor 12,2-4 )

Conosco un uomo. Era la stessa persona colui che parlava e colui di cui raccontava il fatto ma ( lo raccontò ) come se a un altro fosse successo e per questo non venne meno.

Non disputare pertanto, non discutere, pretendendo di sapere da me quale Dio adoro.

Non è infatti un idolo per cui, indicandotelo con il dito, possa dirti: " Ecco il Dio che adoro ".

Né è un qualche astro o una qualche stella, o il sole o la luna, per cui indicandotelo con il dito puntato verso il cielo possa dirti: " Ecco quello che adoro ".

Dio non può essere indicato con un dito ma deve essere percepito dal cuore.

Guarda l'Apostolo che pur non potendolo pienamente comprendere tuttavia lo cerca, lo segue, aspira a lui, lo sospira, lo desidera.

Guardalo, osserva che cosa protende verso il suo Dio se il dito o il cuore.

Che cosa dice? Io non ritengo ancora di esservi giunto; questo soltanto so: dimentico del passato e proteso verso il futuro corro verso la meta per arrivare al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù. ( Ef 3,13-14 )

Dice: corro; dice: cammino, sono per la via.

Seguilo, secondo le tue possibilità: andiamo insieme verso la patria, dove tu non dovrai chiedere niente a me né io a te.

Ora cerchiamo insieme nella fede, per godere poi insieme nella visione.

4 - La purificazione del cuore è necessaria per vedere Dio

Chi ti ha indicato in che senso Cristo è Dio?

Quelle cose che egli si è degnato di dire attraverso il suo servo, le dica a voi, miei conservi e servi suoi, anche attraverso me, suo servo.

Ti è stato detto: In principio era il Verbo.

Volevi sapere dove fosse e ti è stato risposto: Il Verbo era presso Dio.

E perché non ritenessi di poco significato queste parole intendendole secondo l'uso del linguaggio umano, ti è stato aggiunto: e il Verbo era Dio.

Chiedi ancora in che senso Cristo è Dio?

Tutto è stato fatto per mezzo di lui. ( Gv 1,1.3 )

Ama lui! Qualunque cosa ami, viene da lui.

Non amiamo la creatura dimenticando il Creatore, ma contempliamo la creatura e lodiamo il Creatore.

Non ti posso mostrare il mio Dio: ti mostro le cose che ha fatte, ti ricordo ciò che ha fatto.

Tutto è stato fatto per mezzo di lui.

Mai nuovo, egli fece le cose nuove; eterno, fece le cose temporali; immutabile, fece le cose mutevoli.

Osserva le creature e loda il Creatore.

Credi per essere purificato. Vuoi vederlo?

È cosa bella, è cosa grande quella che vuoi: ti esorto a volerlo.

Vuoi vederlo? Beati i puri di cuore perché vedranno Dio. ( Mt 5,8 )

Prima quindi pensa a purificare il cuore; applicati a questo lavoro, sollecita te stesso a farlo, insisti in quest'opera.

Ciò che vuoi vedere è puro, mentre impuro è il mezzo con il quale vuoi vedere.

Tu pensi a Dio come fosse una sfolgorante o un'abbagliante luce che colpisca questi tuoi occhi; aumentane pure l'estensione quanto vuoi: in realtà non ne poni il limite dove non vuoi ma lo poni dove vuoi.

Queste sono immagini che ti costruisci nella tua mente: sono l'impurità del tuo cuore.

Toglila, allontanala via da te.

Se un granello di polvere ti entra nell'occhio e vuoi che io ti mostri la luce, prima i tuoi occhi hanno bisogno di uno che li pulisca.

Così nel tuo cuore c'è tanta impurità.

Dove c'è avarizia c'è anche molta impurità.

Ammucchi cose che non porterai con te.

Non sai che quando ammucchi porti fango nel tuo cuore?

Come potrai vedere perciò quanto cerchi?

5 - Hai riempito la cassa ma hai fatto scempio della coscienza

Tu mi dici: " Fammi vedere il tuo Dio ".

Io ti rispondo: " Guarda un poco il tuo cuore ".

Sì, mentre tu mi dici: " Fammi vedere il tuo Dio ", io ti rispondo: " Guarda un poco il tuo cuore ".

Tutto quanto vi vedrai che dispiace a Dio toglilo via di lì.

Dio vuol venire da te; ascolta Cristo Signore: Io e il Padre verremo a lui e dimoreremo presso di lui. ( Gv 14,23 )

Ecco quanto promette Dio.

Se io ti promettessi di venire in casa tua tu la puliresti.

Dio vuol venire nel tuo cuore e tu sei pigro nel fargli trovare la casa pulita?

Egli non vuole abitare insieme all'avarizia, con questa donna immonda e insaziabile.

Tu servivi a lei come a padrona e pretendevi di vedere Dio!

Che cosa hai fatto di quello che Dio ti ha comandato?

Che cosa invece non hai fatto di quanto l'avarizia ti ha comandato?

Che cosa hai fatto di quello che Dio ti ha comandato?

Ti mostro io che cosa alberga nel tuo cuore, mentre tu vorresti vedere Dio.

Avevo detto: " Esiste, sì, colui che potrei mostrarti, ma tu non sei in grado di vederlo ".

Di quello che ti ha comandato Dio quanto hai fatto?

Di quel che ti ha comandato l'avarizia che cosa hai trascurato?

Dio ti ha comandato di vestire l'ignudo: tu sei rimasto titubante; l'avarizia ti ha comandato di spogliare chi è vestito: tu l'hai fatto con frenesia.

Se avessi fatto ciò che Dio ti ha comandato, che cosa ti direi: avresti in ricompensa questo o quello?

Ma avresti Dio stesso! Se avessi fatto quanto Dio ti ha comandato, avresti Dio stesso.

Invece hai fatto ciò che ti ha comandato l'avarizia: che cosa ti ritrovi in mano?

So che mi risponderai: Mi rimane quanto mi sono preso.

Dunque hai qualcosa, ma rubando!

Puoi dire di avere qualcosa presso di te se hai perduto te stesso?

Ho qualcosa, tu dici. Ma dove? Dove? dimmelo.

Certo lo terrai nella tua camera o in una borsa o in una cassa, e non voglio dilungarmi ancora.

In qualunque posto lo tieni, certamente ora non ce l'hai con te.

Ora pensi che l'hai nella cassa: ma forse non c'è più e tu non lo sai; forse, ritornando a casa, non troverai quanto vi avevi lasciato.

Io cerco il tuo cuore; ti chiedo che cosa hai lì dentro.

Hai sì riempito la tua cassa, ma hai fatto scempio della tua coscienza.

Considera l'esempio di Giobbe che si sentiva soddisfatto e impara anche tu ad accontentarti: Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, è avvenuto come è piaciuto al Signore: sia benedetto il nome del Signore. ( Gb 1,21 )

E aveva perduto ogni cosa! Come mai dalla sua bocca uscivano queste bellissime espressioni di lode al Signore?

6 - Chi compie il male è nelle tenebre

Purifica dunque il tuo cuore, per quanto è nelle tue possibilità: a questo devi attendere, questo devi fare.

E prega, supplica, umiliati [ davanti al Signore ], perché sia lui a mondare il tuo cuore, ove poi egli possa rimanere.

Tu non puoi comprendere la portata di queste espressioni: In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.

Egli era in principio presso Dio.

Tutto fu fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla fu fatto ciò che fu fatto, in lui era la vita e la vita era la luce degli uomini.

E la luce risplende fra le tenebre ma le tenebre non l'hanno accolta. ( Gv 1,1-5 )

Ed ecco perché non puoi capire: La luce risplende fra le tenebre ma le tenebre non l'hanno accolta.

Che cosa sono le tenebre se non le opere cattive?

Che cosa sono le tenebre se non le cattive brame: la superbia, l'avarizia, l'ambizione, l'invidia?

Tutte queste cose sono tenebre: per questo non vedi la luce.

La luce, infatti, risplende nelle tenebre ma fa' che ci sia chi l'accolga.

7 - Cristo è la tua strada e la tua meta

Sta' attento a non interpretare come ti pare queste parole: Il Verbo si è fatto carne ed abitò in mezzo a noi. ( Gv 1,14 )

Attraverso l'umanità di Cristo puoi arrivare alla divinità di Cristo.

Dio è troppo lontano da te, ma Dio si è fatto uomo.

Colui che era lontano da te, assumendo l'umanità si è fatto vicino a te.

È insieme Dio e uomo: Dio in cui rimanere, uomo per il quale andare.

Cristo è insieme la tua strada e la tua meta.

È lo stesso Verbo che si è fatto carne ed abitò in mezzo a noi.

Assunse ciò che non era senza perdere ciò che era.

Sembrava in tutto un uomo, ma in lui si nascondeva Dio.

Fu ucciso in quanto uomo, fu ripudiato in quanto Dio; ma risuscitò nella sua umanità e fu riconosciuto Dio.

Rifletti perciò a ciò che ha fatto in quanto Dio e a ciò che ha sofferto in quanto uomo.

Fu ucciso, ma non in quanto Dio; eppure la persona di Cristo fu uccisa.

Non sono infatti due persone: Dio e uomo - in tal caso non avremmo e non conosceremmo una Trinità ma una " quaternità ".

L'uomo è uomo e Dio è Dio; ma Cristo nella sua totalità è uomo e Dio, lo stesso Cristo è uomo e Dio.

Come tu, in quanto uomo, sei composto di corpo e di spirito, così il Cristo intero è uomo e Dio.

Dunque Cristo, nella sua totalità, è corpo, anima e Dio.

Egli stesso, quando parla, a volte si riferisce alla sua divinità, a volte alla sua anima, a volte al suo corpo: ma tutto riguarda lo stesso Cristo.

Che cosa dice, ad esempio, in quanto Dio? Come il Padre ha in sé la vita, così pure ha dato al Figlio d'aver la vita in se stesso.

Qualunque cosa il Padre fa, la fa ugualmente anche il Figlio. ( Gv 5,19 )

Io e il Padre siamo una cosa sola. ( Gv 10,30 )

Che cosa dice Cristo in riferimento alla sua anima?

La mia anima è triste fino alla morte. ( Mt 26,38 )

Che cosa dice in riferimento al suo corpo?

Disfate questo tempio e in tre giorni io lo farò risorgere. ( Gv 2,19 )

Palpatemi ed osservate: uno spirito infatti non ha carne ed ossa come vedete che ho io. ( Lc 24,39 )

Queste parole sono tesori di sapienza e di scienza. ( Col 2,3 )

8 - In Cristo ami Dio e il prossimo

Tutta la Legge - lo sappiamo - si riduce a due comandamenti: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la tua mente … amerai il prossimo tuo come te stesso.

Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti. ( Mt 22,37-40 )

In Cristo hai tutto. Vuoi amare il tuo Dio?

Lo trovi in Cristo: In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. ( Gv 1,1 )

Vuoi amare il prossimo? Lo trovi in Cristo: Il Verbo si è fatto carne ed abitò in mezzo a noi. ( Gv 1,4 )

9 - Abbandonate subito il peccato

Ci purifichi la sua grazia, ci purifichi soccorrendoci e consolandoci.

Fratelli miei, vi scongiuro per lui e in lui: siate ricchi di opere buone, di misericordia, di benevolenza, di bontà.

Perdonate subito quando qualcuno pecca contro di voi.

Nessuno mantenga l'ira contro un altro, per non precludere la possibilità che la sua preghiera arrivi a Dio.

Vi dico queste cose perché viviamo in questo mondo, perché, anche se camminiamo [ nella via del bene ], anche se viviamo rettamente, qui non riusciamo a vivere senza peccato.

I peccati infatti non sono soltanto quelli che chiamiamo delitti: adulteri, fornicazioni, sacrilegi, furti, rapine, falsa testimonianza; non questi soli sono i peccati.

Guardare una cosa che non dovevi guardare è peccato; ascoltare deliberatamente qualcosa che non dovevi ascoltare è peccato; pensare a una cosa a cui non dovevi pensare è peccato.

10 - Il rimedio giornaliero contro i peccati

Tuttavia nostro Signore, oltre a quel lavacro di rigenerazione [ che è il battesimo ], ci ha dato altri rimedi [ contro i peccati ] che possiamo utilizzare ogni giorno.

Possiamo ogni giorno purificarci recitando la preghiera del Signore.

Diciamo - e diciamolo sinceramente perché allora anche questo è elemosina -: Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori. ( Mt 6,12 )

Fate elemosina e tutto sarà puro per voi. ( Lc 11,41 )

Ricordate, fratelli, che cosa dirà il Signore a coloro che porrà alla sua destra.

Non dirà: " Avete fatto queste e quelle grandi opere ", ma dirà: Ebbi fame e mi avete dato da mangiare. ( Mt 25,35 )

A coloro che porrà alla sua sinistra non dirà: " Avete fatto queste e quelle opere malvagie ", ma dirà: Ebbi fame e non mi avete dato da mangiare. ( Mt 25,42 )

I primi per l'elemosina fatta ebbero in sorte la vita eterna; questi ultimi, per non aver fatto elemosina, si ebbero il fuoco eterno.

Scegliete ora di essere posti a destra o a sinistra.

Vi chiedo: che speranza può avere di guarire chi, pur essendo pieno di malattie, è pigro nel prendere le medicine?

" Ma sono malattie leggere ".

Mettile insieme e ( ti accorgerai che ) diventano pericolose.

" I peccati che ho sono piccoli ". Ma non sono molti?

Ma come sono piccoli se premono, se sommergono?

Che cosa di più piccolo delle gocce di pioggia? Eppure se ne riempiono i fiumi.

Che cosa di più piccolo dei chicchi di grano? Eppure se ne riempiono i granai.

Tu badi al fatto che sono piccoli ma non badi al fatto che sono molti.

Non hai voluto fare attenzione ad essi: ora contali, se ci riesci.

Eppure Dio ci ha dato contro di essi un rimedio che possiamo usare ogni giorno.

11 - Conclusione

Grande è la misericordia di colui che ascese in alto e fece prigioniera la prigionia. ( Ef 4,8; Sal 68,19 )

Che cosa significa fece prigioniera la prigionia? Uccise la morte.

La prigionia è prigioniera: la morte è morta.

Ma ha fatto solo questo colui che ascese in alto e fece prigioniera la prigionia?

Ci ha dunque lasciati? Ecco io sono con voi sino alla fine del mondo. ( Mt 28,20 )

Pensa a queste parole: Diede doni agli uomini. ( Ef 4,8 )

Apri il grembo della pietà, raccogli il dono della felicità.

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