Discorsi sul Vecchio Testamento

Indice

Il Signore appare a Mosè nel roveto ardente

1 - Dio si manifesta ai suoi santi in vari modi
2 - Dio parla a Mosè tramite un angelo
3 - Il roveto simbolo dei giudei
4 - Dio rivela il suo nome
5 - Un secondo nome di Dio
6 - Dio dà a Mosè tre segni
7 - Il segno del serpente
8 - Tutto come simbolo del popolo futuro

1 - Dio si manifesta ai suoi santi in vari modi

Ascoltate le sante letture, fissiamo l'attenzione su quanto è stato scritto nella prima che ci è stata letta e non trascuriamo di comunicare brevemente alla Santità vostra ciò che il Signore ci suggerisce, per evitare che, prendendo in senso materiale i misteri divini, non solo non avanziate ma anzi regrediate.

Per prima cosa quella lettura divina presenta ai nostri occhi il fatto che Dio apparve a Mosè. ( Es 3,2 )

Dio si degna apparire nella sua sostanza, come è, soltanto ai puri di cuore.

Così infatti è scritto nel Vangelo: Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. ( Mt 5,8 )

Quando Dio volle apparire agli occhi corporei dei santi, non apparve in se stesso ma attraverso una creatura visibile e sensibile, secondo quanto può essere percepito da questa carne, o attraverso il suono di una voce, cioè agli orecchi, o agli occhi attraverso un fuoco, o attraverso un angelo che appariva in qualche forma visibile ma capace di rappresentare la persona di Dio.

Così dobbiamo intendere che Dio sia apparso a Mosè.

Infatti la somma Maestà che fece il cielo e la terra, che regge il mondo intero, davanti alla quale stanno in continuazione gli angeli contemplando con le loro pure intelligenze la sua bellezza, non poté apparire agli occhi mortali di un uomo se non dopo aver assunto una creatura visibile e sensibile che si addice a questi occhi visibili del corpo, dal momento che la stessa Sapienza di Dio, per mezzo della quale sono state create tutte le cose, ( Gv 1,3 ) non sarebbe apparsa agli occhi umani se non avesse assunto una carne mortale.

2 - Dio parla a Mosè tramite un angelo

Come perciò il Verbo di Dio, cioè il Figlio di Dio, per apparire agli occhi mortali assunse un corpo, così Dio, per apparire ad occhi umani, si è sempre degnato di apparire in una qualche creatura visibile.

In modo chiarissimo negli Atti degli Apostoli trovi scritto che un angelo apparve a Mosè nel roveto. ( At 7,30 )

Forse allora questo passo della Scrittura è vero e quello è falso? oppure quello è falso e questo è vero?

Ma che dici? Se siamo cristiani, se riteniamo la vera fede, tutti e due i passi sono veri.

Se ambedue i passi sono veri, perché nel primo apparve Dio, perché nell'altro si dice che apparve un angelo se non perché lo Spirito, che negli Atti degli Apostoli ispirando disse essere apparso un angelo, ( At 7,30 ) spiegò in questa lettura il modo in cui apparve Dio?

Quell'affermazione è la spiegazione di questo passo oscuro.

Non intendere che Dio sia apparso secondo la sua natura; nel passo successivo ti viene spiegato come Dio sia apparso attraverso una creatura angelica.

Perché ti meravigli che, mentre apparve un angelo, si dice nella Scrittura: Disse Dio ( Es 3,14 ) e: Dio chiamò Mosè ( Es 3,4 ), e questi si accostò al luogo e: Disse il Signore a Mosè? ( Es 3,15 )

Non si guarda all'angelo che fa da tempio ma a colui che inabita nell'angelo.

L'angelo era tempio di Dio.

Se si degna di abitare e di parlare in un uomo - cosicché quando un profeta parla può dire: "Dio ha detto" - quanto più [ Dio ] può parlare attraverso un angelo?

E quando nella Scrittura si dice: "Disse Dio per bocca di Isaia", chi era Isaia?

Non un uomo di carne, nato da un padre e da una madre come tutti noi?

E tuttavia parla e che cosa diciamo nel [ leggere ] le sue profezie? "Questo dice il Signore".

Come mai è Dio se è Isaia a parlare, se non perché Dio parla tramite Isaia? ( Is 50,1 )

Così anche in questo passo, mentre è un angelo a parlare, si dice che parla Dio.

Perché, se non perché è Dio a parlare tramite un angelo?

3 - Il roveto simbolo dei giudei

Risolta questa questione, ponete attenzione al fatto, nella cui realtà si vede un simbolo, che Dio apparve nel roveto e il roveto non si consumava, non bruciava; appariva come un fuoco ma il roveto non bruciava.

Essendo formato di spine, crediamo che il roveto significhi qualcosa di buono?

Le spine significano i peccatori. Perciò il roveto rappresentava il popolo giudeo pieno di spine, pieno di peccati.

Nonostante apparisse nel popolo la infinita maestà di Dio, i peccati non furono distrutti, come le spine non furono consumate da quel fuoco.

Se il fuoco avesse consumato le spine, avrebbe significato sia che la parola del Signore rivelata ai giudei avrebbe distrutto i loro peccati, sia che quella Legge avrebbe esaurito le loro iniquità.

Il fuoco nei confronti del roveto è come la Legge nei confronti dei giudei; le spine del roveto sono come i peccati dei giudei; questo fuoco non consumò le spine, come la Legge non distrusse i peccati.

4 - Dio rivela il suo nome

Dice dunque Dio a Mosè - già conoscete il senso di queste parole e non dobbiamo farvici soffermare più a lungo per la brevità di tempo -: Io sono Colui che sono: mi ha mandato Colui che è.

Chiedendo egli come si chiamasse Dio, gli fu risposto: Io sono Colui che sono.

E dirai ai figli di Israele: Colui che è mi ha mandato a voi. ( Es 3,14 )

Che significa? O Dio, o Signore nostro, come ti chiami? Mi chiamo "è", disse.

Che significa: "Mi chiamo è"? Che rimango in eterno, che non posso mutare.

Le cose che mutano non sono, perché non rimangono.

Ciò che è rimane. Ciò che muta fu qualcosa e sarà qualcosa, ma non è, perché è mutevole.

Perciò l'immutabilità di Dio si è degnata chiamarsi con questo nome: Io sono Colui che sono. ( Es 3,14 )

5 - Un secondo nome di Dio

Perché allora più tardi si chiamò con un altro nome dicendo: E disse il Signore a Mosè: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe: questo è il mio nome per sempre? ( Es 3,15 )

Sopra: mi chiamo così perché sono, e qui ecco un altro nome: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe.

Perché, mentre Dio è immutabile, fece ogni cosa per misericordia e lo stesso Figlio di Dio si è degnato, prendendo un corpo mutevole e rimanendo ciò che è, cioè Verbo di Dio, di venire [ nel mondo ] e di aiutare l'uomo.

Colui che è si rivestì di un corpo mortale per poter dire: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe. ( Es 3,15 )

6 - Dio dà a Mosè tre segni

Fate attenzione ai segni che Dio diede a Mosè.

Dicendo costui: Se il popolo mi dirà: Non ti ha mandato Dio, con quali segni proverò che mi hai mandato? ( Es 4,1 )

Gli fu risposto: Getta la verga che hai nella tua mano.

Gettò la verga e divenne serpente e Mosè si spaventò.

Gli disse di nuovo il Signore: Afferralo per la coda.

E divenne verga come era prima. ( Es 4,2-4 )

Gli diede anche un altro segno: Metti la mano nel seno. E mise la mano. Tirala fuori.

La tirò fuori e divenne bianca come la neve, cioè lebbrosa. ( Es 4,6 )

Il colore bianco nella pelle umana è segno di malattia.

Rimettila di nuovo nel seno. ( Es 4,7 ) Ce la mise, e riacquistò il proprio colore.

Gli diede un terzo segno: Prendi l'acqua dal fiume e versala in una superficie piana. ( Es 4,9 )

La prese, la versò e si cambiò in sangue.

Con questi segni il popolo ti ascolterà.

Se non ti ascolterà con il primo, ti ascolterà con il secondo o il terzo. ( Es 4,8 )

7 - Il segno del serpente

Tentiamo di spiegare il loro significato, per quanto il Signore ci aiuterà.

La verga significa il regno, il serpente la mortalità.

La morte infatti è stata propinata all'uomo dal serpente. ( Gen 3,1 )

Il Signore si è degnato di prendere su di sé questa morte.

La verga, cadendo in terra, prese la forma di serpente perché il regno di Dio, che è Cristo Gesù, venne sulla terra.

Si rivestì di mortalità che conficcò sulla croce.

La Santità vostra sa che quando nel deserto il popolo giudeo, ostinato e superbo, mormorò contro Dio, cominciò ad essere morso dai serpenti e a morire per quei morsi. ( Nm 21,5-7 )

Per compassione Dio diede loro un rimedio che, mentre dava allora la sanità, preannunciava il futuro piano della salvezza.

Disse a Mosè: Innalza su un legno un serpente di bronzo in mezzo al deserto e di' al popolo: Chi verrà morso guardi questo serpente.

E gli uomini quando venivano morsi, se guardavano il serpente guarivano. ( Nm 21,8-9 )

Nel Vangelo il Signore è testimoniato da questo segno.

Parlando con Nicodemo disse: Come Mosè innalzò un serpente nel deserto, così è necessario che il Figlio dell'uomo venga innalzato, perché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna. ( Gv 3,14-15 )

Questo significa che chiunque viene morso dai serpenti dei peccati, guardi Cristo e otterrà la salvezza nella remissione dei peccati.

Perciò, fratelli, la mortalità che è stata assunta dal Signore, è necessario che l'abbia anche la Chiesa, suo corpo, il cui capo, come uomo, è in cielo.

Perciò la Chiesa è soggetta alla morte che le è stata inflitta per suggestione del serpente.

Dobbiamo infatti la morte al peccato del primo uomo, ma poi perverremo alla vita eterna per Gesù Cristo Signore nostro. ( Rm 5,12 )

Ma quando si verrà alla vita e ritornerà al regno? Alla fine del mondo.

Infatti Mosè l'afferrò per la coda, dove è il termine, per riportarlo allo stato primitivo.

8 - Tutto come simbolo del popolo futuro

Che significa la mano? È certo che anche la mano significa quel popolo e il seno gli uomini.

Che significato ha il seno di Mosè? La segreta dimora di Dio.

Finché l'uomo rimase nell'abitazione di Dio, era incolume e di bel colore.

Uscì dall'abitazione di Dio, uscì Adamo dal paradiso dopo aver offeso Dio, e divenne malato.

La mano divenne bianca; ma ritornò in quella dimora segreta, per grazia del Signore nostro Gesù Cristo, e riacquistò il colore.

Che significa l'acqua? La sapienza.

Spesso infatti l'acqua è presa come rappresentazione della sapienza, come è stato detto: Diventerà in lui sorgente di acqua zampillante per la vita eterna. ( Gv 4,14 )

Ma quell'acqua-sapienza, che in terra è divenuta sangue, non ci fa pensare al Verbo che si è fatto carne ed ha abitato in mezzo a noi? Sì che ce lo fa pensare!

Tutti dunque sono segni del popolo futuro e misteri riguardanti il Signore nostro Gesù Cristo.

E se nei libri dell'Antico Testamento vi sono altri sacramenti, sia che li comprendiamo sia che non li comprendiamo, vogliono essere approfonditi, non criticati.

Chiediamo perciò, cerchiamo e bussiamo perché ci venga aperto. ( Mt 7,7 )

Per mezzo di essi sono stati predetti sacramenti futuri: noi li vediamo presenti nella Chiesa.

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