La dottrina cristiana

Prologo

1 Fine dell'opera
2 Previste difficoltà di critici e malevoli
3 Risposta alle diverse critiche
6 Esempi illustrativi dell'assunto

Libro I

1.1 Aiuto divino necessario per trattare questioni scritturali
2.2 Cosa in sé e cosa come segno
3.3 Classificazione delle cose
4.4 Godimento ed uso delle diverse cose
5.5 Oggetto del nostro godere è solo Dio-Trinità
6.6 Dio ineffabile gradisce la nostra lode
7.7 Varie concezioni della Divinità
8.8 Il vero Dio dev'essere vivo e sapiente
9.9 Dio è vita e sapienza immutabile
10.10 I puri di cuore vedranno Dio
11.11 L'uomo salvato dalla debolezza di Dio
12.12 Il sapiente piano di Dio rivelato a chi crede
13.12 Il Verbo s'incarna rimanendo immutabile
14.13 Cristo, sapienza incarnata, medico dell'umanità
15.14 Cristo morto, risorto e giudice supremo
16.15 La Chiesa corpo e sposa di Cristo
17.16 Cristo, rimettendo i peccati, ha aperto la via verso la patria
18.17 Alla Chiesa Cristo affida poteri divini
19.18 Morte e risurrezione dell'anima e del corpo
20.19 La pena della seconda morte
21.19 Retribuzione finale dei buoni e dei cattivi
22.20 Motivo per amarci a vicenda
22.21 Amare per godere del bene indefettibile
23.22 Non sia identico l'amore per le diverse cose
23.23 Amore encomiabile e amore biasimevole
24.24 Se e come debba amarsi il corpo
24.25 Le radici del conflitto fra carne e spirito
25.26 Il corpo e la sua salute sono amati da tutti
26.27 Nell'amore al prossimo è incluso l'amore verso se stessi
27.28 Ogni essere va amato per il rapporto che ha con Dio
28.29 Graduatoria nell'erogare l'amore
29.30 Godiamo se tutti gli uomini amano Dio
30.31 Amore universale: per angeli e uomini
30.32 L'amore non fa il male a nessuno
30.33 Amare l'uomo per amore di Dio
31.34 Dio si serve di noi, non gode di noi
32.35 Che Dio si serva di noi è a nostro vantaggio
33.36 Non riponiamo nelle creature il nostro fine
33.37 Godi pure dell'uomo, ma nel Signore
34.38 Cristo nostra via
35.39 Non perdere di vista l'economia della salvezza
36.40 Fine della Scrittura è l'edificio della carità. Occorre la retta interpretazione
36.41 Prima di tutto si ricerchi il senso inteso dall'autore
37.41 La Scrittura spada a due tagli
38.42 Beni temporali e beni eterni. Desiderio e possesso
39.43 Fede, speranza e carità rapportate alla Scrittura
40.44 Per esporre efficacemente la Scrittura, si richiedono fede, speranza e carità

Libro II

1.1 Le cose in sé e come segno
1.2 Varie specie di segni
2.3 I segni intenzionali
3.4 Principe fra i segni è la parola
4.5 Lo scritto dà solidità alla parola
5.6 La Bibbia, libro scritto in diverse lingue
6.7 Utile la presenza di difficoltà nella Scrittura
6.8 Comprendere i passi difficili in base ai più facili
7.9 Una duplice conversione necessaria al biblista
7.10 Lo Spirito Santo per comprendere la Scrittura
7.11 Fine di tutti i doni dello Spirito è la Sapienza
8.12 Libri canonici e libri apocrifi. Criteri di canonicità
8.13 Canone biblico accettato da Agostino
9.14 Retto modo di procedere nello studio della Scrittura
10.15 Difficoltà create dai segni in uso nella Bibbia
11.16 Indispensabile la conoscenza delle lingue, specialmente il greco e l'ebraico
12.17 Grande utilità forniscono i testi paralleli
12.18 Esempi per inculcare la conoscenza delle lingue originali
13.19 Le finezze del latino, gradite ai puristi, non necessarie ai pii
13.20 Nell'avvicinarsi alla Scrittura occorre intelligente semplicità
14.21 Conoscenza delle lingue e confronto fra i diversi codici
15.22 Fra le versioni preferibile l'Itala e, soprattutto, quella dei Settanta
16.23 Anche i tropi o traslati sono ricchi di insegnamenti
16.24 Esempi di cose naturali usate in senso traslato
16.25 La penetrazione dei numeri utile per l'approfondimento della Scrittura
16.26 Nozioni di musica e comprensione della Scrittura
17.27 Esempio di racconti favolosi: l'origine delle Muse
18.28 Il cristiano accetta la verità anche se scoperta da pagani
19.29 Distinzione fra le dottrine del paganesimo
20.30 Vacuità e stoltezza di molte superstizioni pagane
20.31 Superstizioni balorde ridicolizzate dallo stesso Catone
21.32 Le scempiaggini dei genetliaci o matematici
22.33 Grave errore e pazzia condizionare la vita umana al corso delle stelle
22.34 La presunzione umana, causa di falsità
23.35 Gli angeli cattivi intervengono talora ad ingannare l'uomo
23.36 Dio permette la pestilenziale combutta tra demoni e uomini perversi
24.37 Alla radice di molte superstizioni c'è la curiosità o l'ansia
25.38 Rappresentazioni umane non superstiziose
25.39 Istituzioni umane valide o truffaldine
25.40 Il cristiano illuminato sa scegliere fra le diverse invenzioni umane
27.41 Osservazioni di dettaglio
28.42 Somma utilità della storia
28.43 Con la conoscenza della storia si risolvono molte questioni bibliche
28.44 Altro è la storia, altro le fantasticherie di certi pagani
29.45 Vantaggi e pericoli delle cognizioni scientifiche
29.46 Astronomia e astrologia
30.47 Le conoscenze delle varie attività umane
31.48 Conoscenza della dialettica, dei suoi vantaggi e pericoli
31.49 Occhi aperti di fronte ai tranelli del dialettico
32.50 Struttura ed efficacia del sillogismo
33.51 Nesso fra premesse e conclusioni
34.52 Regole della logica e verità delle affermazioni
35.53 Definizioni vere, possibili anche in cose false
36.54 Norme e limiti dell'eloquenza
37.55 Non si preferiscano retorica e dialettica alla sapienza del cuore
38.56 La scienza dei numeri
38.57 Le creature dovrebbero portare l'uomo alla lode del creatore
39.58 Il giovane cristiano di fronte alle conquiste della scienza
39.59 Utilità dei sussidi biblici: lavoro da incrementarsi
40.60 Conquiste filosofiche e arti liberali: da usarsi con criterio
40.61 Autori cristiani ben forniti di cultura classica
41.62 Accostarsi alla Scrittura ricchi di scienza e carità. Proprietà dell'issopo
41.63 Confronto fra S. Scrittura e scienze umane

Libro III

1.1 Ammonimento introduttivo
2.2 Come ovviare all'ambiguità di certi passi scritturali
2.3 Badare alla punteggiatura per evitare ambiguità
2.4 Esempi illustrativi
2.5 Ambiguità di separazione insolubile
3.6 Pronunce e accentuazioni dubbie
3.7 Il testo e il contesto aiutano a risolvere frasi ambigue
4.8 Esempi di come risolvere frasi ambigue
5.9 È grande schiavitù dello spirito fermarsi ai segni invece di cercare le cose significate
6.10 La lettera uccide, lo Spirito dà vita. Espressioni figurate
7.11 Le genti schiave di segni vani
8.12 Libertà cristiana e schiavitù dei Giudei e dei pagani
9.13 Prerogativa ed efficacia dei segni del Cristianesimo
10.14 Accertarsi se una locuzione è propria o figurata
10.15 Autorità dell'insegnamento scritturale e valutazioni umane
10.16 Carità e cupidigia
11.17 Interpretazione di passi o frasi dure poste in bocca a Dio
12.18 Interpretazione di comportamenti meno onesti del V. T.
12.19 Nel giudizio badare ai luoghi, ai tempi e alle persone
12.20 Legge morale e comportamenti licenziosi dei Patriarchi
13.21 Osservazione integrativa
14.22 Norme di giustizia e costumanze dei popoli
15.23 Nessun linguaggio figurato là dove s'inculca la carità
16.24 Si prendano in senso figurativo i precetti inconciliabili con la carità
17.25 Distingui i precetti generali e le norme personali
18.26 Ad epoche diverse precetti e concessioni diverse
18.27 Si chiarisce come mai la poligamia invalse tra gli Ebrei
19.28 Gli scostumati ritengono impossibile la continenza
19.29 Se condizionate, sono giuste le lodi date ai Patriarchi
20.29 Gli Apostoli e i Patriarchi: loro autocontrollo
21.30 Davide piange la morte di Assalonne, figlio ribelle
21.31 Riflessione sui peccati di Davide e di Salomone
22.32 Al cristiano non converrebbe il comportamento lecito nel V. T.
23.33 Evitare le tempeste morali, compiangere i naufraghi
24.34 Richiamo a una lettura intelligente del testo sacro
25.35 Identico il segno, duplice il significato
25.36 Esempi della legge di cui al paragrafo precedente
25.37 Frasi con molteplice significato
26.37 Spiegare i detti oscuri in base ai più chiari
27.38 Come scegliere il vero senso biblico quando il testo ne consente parecchi
28.39 Testi affini e argomenti razionali nell'interpretazione della Scrittura
29.40 Tropi, o traslati, presenti nella Scrittura
29.41 Esempi di ironia o antifrasi
30.42 Elenco delle Regole di Ticonio, e loro valutazione globale
30.43 Le Regole di Ticonio vanno applicate con la massima cautela
31.44 La prima Regola di Ticonio
32.45 La seconda Regola di Ticonio
33.46 La terza Regola di Ticonio
34.47 La quarta Regola di Ticonio
34.48 Esempi di casi dove specie e genere si confondono
34.49 Ancora esempi illustrativi: Israele spirituale e carnale
35.50 Quinta Regola di Ticonio ed esempi illustrativi
35.51 Numeri perfetti e loro portata mistica
36.52 Sesta Regola di Ticonio
36.53 Esempio tratto dal racconto della torre di Babele
36.54 La Regola della Ricapitolazione applicata a Lc 17,29-32
37.55 Settima Regola di Ticonio
37.56 Conclusione del libro. I generi letterari; la necessità della preghiera

Libro IV

1.1 Tema del quarto libro
1.2 Non è un trattato di retorica profana
2.3 Il dottore cristiano deve possedere l'arte retorica
3.4 Età e metodo adatti allo studio della retorica
3.5 I bambini imparano ascoltando gli adulti
4.6 Il linguaggio dell'oratore cristiano varia secondo le circostanze
4.7 Lo stesso si dica di ogni oratore
5.7 L'oratore cristiano dev'essere sapiente prima che eloquente
5.8 Non a scuola ma dai libri degli oratori si apprende l'oratoria
6.9 L'eloquenza dei libri sacri è, nella sua peculiarità, eccellente
6.10 L'eloquenza degli autori sacri sgorga dalla sapienza
7.11 Rm 5,3-5, bell'esempio di arte retorica
7.12 Altro magnifico esempio in 2 Cor 11,16-30
7.13 Analisi e note a 2 Cor 11,16-30
7.14 Gli autori sacri scrivono evitando l'ostentazione
7.15 Paolo non è il solo autore sacro che scriva con eloquenza
7.16 Eloquenza in Amos 6,1-6
7.17 Riflessioni su Amos 6,1-2
7.18 Riflessioni su Amos 6,3-4
7.19 Riflessioni su Amos 6,5-6
7.20 Riflessioni su Amos 6,6
7.21 La sapienza e l'eloquenza degli agiografi derivano da Dio
8.22 È dono di Dio essere buon interprete della Scrittura
9.23 Come affrontare le questioni difficili e a chi proporle
10.24 La scrupolosità linguistica ceda all'appropriata comprensione del senso
10.25 Insistenza doverosa e verbosità nociva
11.26 L'eloquenza rende manifesto ciò che è oscuro
12.27 L'oratore deve istruire, piacere, convincere
12.28 Il compito primario dell'oratore è istruire
13.29 Per ottenere conseguenze pratiche positive occorrono varie doti nell'oratore
14.30 L'eloquenza sia usata per inculcare cose vere e sante
14.31 Un'eloquenza pomposa non si addice all'oratore cristiano
15.32 Prima di tenere il discorso occorre pregare il Padre della luce
16.33 Il dovere della predicazione è indispensabile e sublime
17.34 Triplice funzione dell'oratoria e stile corrispondente
18.35 La gravità dei temi religiosi esige sempre un dire elevato
18.36 Conferma desunta da 1 Cor 6,1-9
18.37 Siccome noi parliamo del Vangelo, il nostro dire verte sempre su cose importanti
19.38 Uno stesso argomento può presentarsi in toni diversi
20.39 Esempio di stile dimesso ( Gal 3,15-22 )
20.40 Esempi di stile temperato, presi da S. Paolo
20.41 Nella Scrittura solo raramente sono osservate le leggi della prosodia e metrica
20.42 Lo stile solenne è talvolta richiesto nell'oratore sacro
20.43 Rm 8,28-39: bell'esempio di eloquenza solenne
20.44 Gal 4,10-20: altro esempio di eloquenza solenne
21.45 Esempio di stile dimesso preso da Cipriano
21.46 Esempio tratto da Ambrogio
21.47 Esempio di stile temperato preso da Cipriano
21.48 Esempio di stile temperato preso da Ambrogio
21.49 Esempio di eloquenza solenne preso da Cipriano
21.50 Esempio di eloquenza solenne preso da Ambrogio
22.51 Il discorso si alterni come i flutti del mare
23.52 Intervallare i generi l'uno con l'altro
24.53 Effetti sorprendenti del dire solenne
24.54 Efficacia del genere dimesso
25.55 L'eloquenza temperata non è urgente come gli altri generi del dire
26.56 La scelta dello stile nell'oratore ecclesiastico
26.57 Cautele nell'uso dello stile temperato
26.58 Cautele nell'uso dello stile solenne
27.59 L'efficacia dell'oratore dipende dalla vita che vive
27.60 Il predicatore confermi con la vita la parola che annunzia
28.61 Più che di piacere si cerchi di giovare
29.62 L'ecclesiastico poco eloquente può attingere a discorsi scritti da altri
30.63 Per ben predicare è necessario premettere la preghiera
31.64 Agostino è soddisfatto dell'opera scritta, sebbene la ritenga prolissa