La nostra santificazione attraverso il lavoro
Trova la sua ultima ragione e il suo compimento in Gesù, il Verbo fatto uomo.
Prima di intraprendere la sua missione di predicazione e di redenzione, Gesù ha lavorato come fabbro nella bottega di Giuseppe.
Anzi, anche questi anni nascosti, che sono stati come durata la maggior parte della sua vita terrena, rientrano nel piano della salvezza.
Teniamo presente, secondo l'insegnamento del Papa Giovanni Paolo II, che "Gesù stesso era uomo del lavoro, del lavoro artigiano, come Giuseppe da Nazareth.
Egli appartiene al mondo del lavoro, ha per il lavoro umano riconoscimento e rispetto:
si può dire di più, guarda con amore questo lavoro e le sue diverse manifestazioni".
(Discorso ai lavoratori del 19 marzo 1997) Occorre sentire la presenza di Gesù accanto a noi mentre lavoriamo.
Sono pie aspirazioni o velleità spirituali queste?
Certo per comunicare questi atteggiamenti interiori è necessario esserne profondamente convinti.
Che non siano fantasie ce lo attesta la parola di Gesù:
"quando due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro" ( Mt 18,20 ).
Queste ultime considerazioni sul lavoro incentrato in Gesù ci inducono a ulteriormente indicare la connessione del lavoro con il sacrificio salvifico di Cristo.
· Nel Crocifisso il dolore e la morte, il male e il peccato sono trasfigurati nelle resurrezione e nella vita, nella gioia e nel bene.
Così anche il lavoro, che può essere inficiato da strutture di peccato, viene ad essere rigenerato e santificato il questa offerta divina, e la formazione professionale, che ad esso conduce, va vivificata in questo orientamento vitale.
· Il Crocifisso ci rivela il volto di Dio ( Gv 8,28 ), e pertanto la realtà profonda delle cose, tra cui il lavoro.
· Il Crocifisso attrae tutto e tutti a sé ( Gv 12,32 ), quindi anche il lavoro e i suoi artefici.
Attraverso il lavoro l'uomo collabora con Dio al rinnovamento di tutte le cose.
Nel Cristo è già stata inaugurata una nuova creazione.
Jahweh creerà nuovi cieli e nuova terra ( Is 65,17; Is 66,22 ).
Prospettiva grandiosa, dove il compimento dei disegni di Dio raggiunge la perfezione delle origini dopo la lunga parentesi che aveva aperto il peccato dell'uomo.
" Padre Santo …
a Tua immagine hai formato l'uomo
alle sue mani operose hai affidato l'universo
perché nell'obbedienza a Te,
suo Creatore,
esercitasse il domino su tutto il creato ".
Gesù è la perfetta immagine di Dio che io sono predestinato a riprodurre nel mio prossimo ovunque mi trovi, anche sul lavoro.
Questo è possibile perché Gesù lo vedo nei miei fratelli.