Lamentazioni |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Prima lamentazione |
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Alef 1 Ah! come sta solitaria la città un tempo ricca di popolo! È divenuta come una vedova, la grande fra le nazioni; un tempo signora tra le province è sottoposta a tributo. |
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Bet 2 Essa piange amaramente nella notte, le sue lacrime scendono sulle guance; nessuno le reca conforto, fra tutti i suoi amanti; tutti i suoi amici l'hanno tradita, le sono divenuti nemici. |
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Ghimel 3 Giuda è emigrato per la miseria e la dura schiavitù. Egli abita in mezzo alle nazioni, senza trovare riposo; tutti i suoi persecutori l'hanno raggiunto fra le angosce. |
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Dalet 4 Le strade di Sion sono in lutto, nessuno si reca più alle sue feste; tutte le sue porte sono deserte, i suoi sacerdoti sospirano, le sue vergini sono afflitte ed essa è nell'amarezza. |
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He 5 I suoi avversari sono i suoi padroni, i suoi nemici sono felici, perché il Signore l'ha afflitta per i suoi misfatti senza numero; i suoi bambini sono stati condotti in schiavitù, sospinti dal nemico. |
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Vau 6 Dalla figlia di Sion è scomparso ogni splendore; i suoi capi sono diventati come cervi che non trovano pascolo; camminano senza forze davanti agli inseguitori. |
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Zain 7 Gerusalemme ricorda i giorni della sua miseria e del suo vagare, tutti i suoi beni preziosi dal tempo antico; ricorda quando il suo popolo cadeva per mano del nemico e nessuno le porgeva aiuto. I suoi nemici la guardavano e ridevano della sua rovina. |
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Het 8 Gerusalemme ha peccato gravemente, per questo è divenuta un panno immondo; quanti la onoravano la disprezzavano, perché hanno visto la sua nudità; anch'essa sospira e si volge indietro. |
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Tet 9 La sua sozzura è nei lembi della sua veste, non pensava alla sua fine; essa è caduta in modo sorprendente e ora nessuno la consola. « Guarda, Signore, la mia miseria, perché il nemico ne trionfa ». |
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Iod 10 L'avversario ha steso la mano su tutte le sue cose più preziose; essa infatti ha visto i pagani penetrare nel suo santuario, coloro ai quali avevi proibito di entrare nella tua assemblea. |
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Caf 11 Tutto il suo popolo sospira in cerca di pane; danno gli oggetti più preziosi in cambio di cibo, per sostenersi in vita. « Osserva, Signore, e considera come sono disprezzata! |
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Lamed 12 Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c'è un dolore simile al mio dolore, al dolore che ora mi tormenta, e con cui il Signore mi ha punito nel giorno della sua ira ardente. |
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Mem 13 Dall'alto egli ha scagliato un fuoco e nelle mie ossa lo ha fatto penetrare; ha teso una rete ai miei piedi, mi ha fatto cadere all'indietro; mi ha reso desolata, affranta da languore per sempre. | ||||||
Num 14 S'è aggravato il giogo delle mie colpe, nella sua mano esse sono annodate; il loro giogo è sul mio collo ed ha fiaccato la mia forza; il Signore mi ha messo nelle loro mani, non posso rialzarmi. |
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Samech 15 Ha ripudiato tutti i miei prodi il Signore in mezzo a me. Egli ha chiamato a raccolta contro di me per fiaccare i miei giovani; il Signore ha pigiato come uva nel tino la vergine figlia di Giuda. |
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Ain 16 Per tali cose io piango, dal mio occhio scorrono lacrime, perché lontano da me è chi consola, chi potrebbe ridarmi la vita; i miei figli sono desolati, perché il nemico ha prevalso ». |
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Pe 17 Sion protende le mani, nessuno la consola. Il Signore ha inviato contro Giacobbe i suoi nemici da tutte le parti. Gerusalemme è divenuta come panno immondo in mezzo a loro. |
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Sade 18 « Giusto è il Signore, poiché mi sono ribellata alla sua parola. Ascoltate, vi prego, popoli tutti, e osservate il mio dolore! Le mie vergini e i miei giovani sono andati in schiavitù. |
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Kof 19 Ho chiamato i miei amanti, ma essi mi hanno tradita; i miei sacerdoti e i miei anziani nella città sono spirati mentre cercavano cibo per sostenersi in vita. |
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Res 20 Guarda, Signore, quanto sono in angoscia; le mie viscere si agitano, il mio cuore è sconvolto dentro di me, poiché sono stata veramente ribelle. Di fuori la spada mi priva dei figli, dentro c'è la morte. |
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Sin 21 Senti come sospiro, nessuno mi consola. Tutti i miei nemici han saputo della mia sventura, ne hanno gioito, perché tu hai fatto ciò. Manda il giorno che hai decretato ed essi siano simili a me! |
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Tau 22 Ti sia presente tutta la loro malvagità e trattali duramente come hai trattato me, a causa di tutte le mie prevaricazioni. Molti sono infatti i miei sospiri e il mio cuore si consuma ». |
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Indice |
1,1-22 | Prima lamentazione: Nessuno consola Gerusalemme 1,1 Il poeta descrive lo stato miserevole di Gerusalemme. Sion, personificata, prende la parola nel v 9, poi nel v 11-16 per un lamento, poi per una preghiera ( v 18s ) che è nello stesso tempo una confessione, una speranza e un'imprecazione. - I LXX e la volg. premettono a Lam 1,1 la seguente introduzione: « Dopo che Israele fu condotto in schiavitù e Gerusalemme fu resa deserta, il profeta Geremia sedette piangendo; proferì questo lamento e disse ». |
1,2 | fra tutti i suoi amanti: gli antichi alleati di Giuda ( cf.
Ger 4,30;
Ger 30,14; Ez 16,37.40; Ez 23,22-29 ). Amanti può anche riferirsi agli idoli. |
1,3 | Giuda è emigrato: contrariamente al solito, nel TM Giuda è personificato al femminile. |
1,4 | le sue vergini sono afflitte: si accenna al ruolo delle giovani donne nelle musiche e nelle danze che accompagnavano le feste religiose ( Ger 31,4 ). |
1,6 | figlia di Sion: la città di Gerusalemme con la sua popolazione |
1,7 | tutti i suoi beni preziosi dal tempo antico: con il TM; per BJ è una glossa che rompe il ritmo. |
1,10 | su tutte le sue cose più preziose: in primo luogo i tesori del tempio ( cf.
Gs 6,24;
1 Re 14,26;
2 Re 24,13 ), senza escludere quelli privati che vi venivano depositati ( cf. 2 Mac 4,3s ). |
1,12 | Voi: con volg.; il TM ha: « non per voi ». |
1,14 | Testo difficile. Il TM si potrebbe tradurre alla lettera: « È legato, il giogo dei miei delitti, nella sua mano si allacciano, sono saliti sul mio collo, fa piegare la mia forza. Il Signore mi ha messa alla mercè di … io non posso più resistere ». BJ, in base a volg., gr. luc. e sir., traduce: « Ha atteso le mie colpe; nella sua mano mi intreccia, il suo giogo è sul mio collo, egli fa piegare la mia forza ». - Qui, e a più riprese in seguito, la parola « Signore » rappresenta la lettura masoretica del nome sacro « Jahve » ( pronunziato « Adonai », alla lettera « mio Signore »), passata nel testo critico al posto del nome stesso. La grafia primitiva Jhwh è stata conservata da alcuni mss. |
1,16 | dal mio occhio: nel TM la espressione è ripetuta due volte, forse per effetto « stilistico » ( cf. Lam 3,20 ); ma può semplicemente esprimere il plurale. |
1,21 | Senti: con sir.; il TM ha: « essi hanno sentito ». - Manda: con sir.; il TM legge: « tu hai mandato ». - Il giorno di Jahve, disastroso per Israele nell'ottica preesilica, diventerà tale per le nazioni ( cf. Gl 4,14 ) |