Isaia

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Capitolo 32

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Il re giusto

1 Ecco, un re regnerà secondo giustizia e i principi governeranno secondo il diritto.
Is 11,3-4
Ger 23,5-6
2 Ognuno sarà come un riparo contro il vento e uno schermo dall'acquazzone, come canali d'acqua in una steppa, come l'ombra di una grande roccia su arida terra.
3 Non si chiuderanno più gli occhi di chi vede e gli orecchi di chi sente staranno attenti.
Is 30,10+
Is 6,10
4 Gli animi volubili si applicheranno a comprendere e la lingua dei balbuzienti parlerà spedita e con chiarezza.
5 L'abietto non sarà chiamato più nobile né l'imbroglione sarà detto gentiluomo,
Is 5,20

Il grossolano e il nobile

6 poiché l'abietto fa discorsi abietti e il suo cuore trama iniquità, per commettere empietà e affermare errori intorno al Signore, per lasciare vuoto lo stomaco dell'affamato e far mancare la bevanda all'assetato.
Sal 14,1
Qo 10,13
7 L'imbroglione - iniqui sono i suoi imbrogli - macchina scelleratezze per rovinare gli oppressi con parole menzognere, anche quando il povero può provare il suo diritto.
Sal 10,2.7-11
8 Il nobile invece si propone cose nobili e agisce sempre con nobiltà.

Contro le donne di Gerusalemme

9 Donne spensierate, suvvia ascoltate la mia voce; figlie baldanzose, porgete l'orecchio alle mie parole.
Is 3,16-24
Am 4,1-3
10 Fra un anno e più giorni voi tremerete, o baldanzose, perché finita la vendemmia non ci sarà più raccolto.
11 Temete, o spensierate; tremate, o baldanzose, deponete le vesti, spogliatevi, cingetevi i fianchi di sacco.
12 Battetevi il petto per le campagne amene, per i fertili vigneti,
13 per la terra del mio popolo, nella quale cresceranno spine e pruni, per tutte le case in gioia, per la città gaudente;
14 poiché il palazzo sarà abbandonato, la città rumorosa sarà deserta, l'Ofel e il torrione diventeranno caverne per sempre, gioia degli asini selvatici, pascolo di mandrie.

L'effusione dello Spirito

15 Ma infine in noi sarà infuso uno spirito dall'alto; allora il deserto diventerà un giardino e il giardino sarà considerato una selva.
Is 11,2-9
Gl 3,1
16 Nel deserto prenderà dimora il diritto e la giustizia regnerà nel giardino.
17 Effetto della giustizia sarà la pace, frutto del diritto una perenne sicurezza.
Is 11,6+
18 Il mio popolo abiterà in una dimora di pace, in abitazioni tranquille, in luoghi sicuri,
19 anche se la selva cadrà e la città sarà sprofondata.
20 Beati voi! Seminerete in riva a tutti i ruscelli e lascerete in libertà buoi e asini.
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Abbreviazioni
32,1-8 Un re giusto
I toni del testo fanno intravedere la figura del messia.
32,1-5 È una descrizione del governo ideale, data in termini messianici
( cf. Is 29,18; Is 35,5 ), però meno espliciti che in Is 9,1-6 e Is 11,1-9.
32,1 i principi: conget.; il TM ha: « per principi ».
32,6-8 Questa descrizione « è nel tono di certi passi del libro dei Proverbi.
Potrebbe provenire dalla penna di un saggio ed essere stata introdotta come commento del v 5 dove sono menzionati l'insensato e il nobile.
32,9-14 Contro le donne spensierate
Avvertimento alle donne nello stile di Is 3,16-24, ma forse più tardivo.
L'indicazione cronologica del v 10 richiama Is 29,1;
bisogna forse anche qui intenderla in modo assai largo.
32,14 Ofel: nome del piccolo colle su cui sorgeva il nucleo più antico di Gerusalemme;
a sud del tempio ( cf. 2 Cr 27,3; Ne 3,27 ).
lì Davide aveva fatto costruire la sua reggia.
Il torrione: traduzione incerta di una parola unica ( BJ, « Donjon » );
è probabilmente l'equivalente della grande torre di Ne 3,26-27.
32,15-20 Effusione dello spirito divino
Questo poema postesilico aggiunge alle minacce dell'oracolo precedente l'annunzio della venuta dello Spirito ( cf. Gl 3,1-2 ).
Una coincidenza di vocabolario tra i vv 9-11 e v 18 ha forse facilitato la sua inserzione qui.
32,19 anche se la selva cadrà: il versetto può essere interpretato in due modi.
È allusione alla sconfitta dei nemici, oppure accenna alle prove e alle sofferenze che il popolo deve ancora affrontare, ma che non comprometteranno l'adempimento della promessa divina.
cadrà: conget., wejarad; il TM ha ûbarad, « grandinerà ».