149,1	L'invito alla lode è rivolto soprattutto ai fedeli ( probabilmente quanti, nell'epoca maccabaica, si battevano per mantenere vive le tradizioni religiose e la fede del popolo d'Israele, perseguitato dai sovrani ellenistici ). Nel suo contesto liturgico, questo salmo si presenta come una viva preghiera della comunità radunata, che implora la vittoria definitiva di Dio su tutte le forze del male e il trionfo del suo regno sull'arroganza dei potenti. 149 Questo inno nazionale, di epoca ellenistica ( gli sono molto vicini: Ne 4,11.18; 1 Mac 2,42 e 2 Mac 15,27 ), considera l'avvenire escatologico ( cf. Is 61,2s ) e fa di Israele lo strumento della giustizia divina ( cf. Zc 9,13-16 ).
149,3	Lodino il suo nome con danze: la danza era considerata parte integrante del rito liturgico.
149,5	dai loro giacigli: traduzione letterale; cioè dal luogo dove si prostrano ( cf. Sal 95,6; Gdt 6,18; Sir 50,17.21 ), a meno che non occorra intendere: la loro lode non cessa mai, nemmeno la notte ( cf. Sal 4,5; Sal 63,7; Os 7,14 ).
149,6	spada a due tagli: un'arma micidiale, molto temuta nell'antichità.
149,9	Allusione agli oracoli contro le nazioni, contenuti nei libri profetici.