1 Corinzi

Indice

Capitolo 14

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Gerarchia dei carismi in vista dell'utilità comune

1 Ricercate la carità.
Aspirate pure anche ai doni dello Spirito, sopratutto alla profezia.
At 2,4+
At 11,27+
1 Ts 5,20
2 Chi infatti parla con il dono delle lingue non parla agli uomini, ma a Dio, giacché nessuno comprende, mentre egli dice per ispirazione cose misteriose.
At 2,4+
Rm 1,9+
3 Chi profetizza, invece, parla agli uomini per loro edificazione, esortazione e conforto.
4 Chi parla con il dono delle lingue edifica se stesso, chi profetizza edifica l'assemblea.
5 Vorrei vedervi tutti parlare con il dono delle lingue, ma preferisco che abbiate il dono della profezia; in realtà è più grande colui che profetizza di colui che parla con il dono delle lingue, a meno che egli anche non interpreti, perché l'assemblea ne riceva edificazione.
Nm 11,29
6 E ora, fratelli, supponiamo che io venga da voi parlando con il dono delle lingue; in che cosa potrei esservi utile, se non vi parlassi in rivelazione o in scienza o in profezia o in dottrina?
7 È quanto accade per gli oggetti inanimati che emettono un suono, come il flauto o la cetra; se non si distinguono con chiarezza i suoni, come si potrà distinguere ciò che si suona col flauto da ciò che si suona con la cetra?
8 E se la tromba emette un suono confuso, chi si preparerà al combattimento?
9 Così anche voi, se non pronunziate parole chiare con la lingua, come si potrà comprendere ciò che andate dicendo? Parlerete al vento!
10 Nel mondo vi sono chissà quante varietà di lingue e nulla è senza un proprio linguaggio;
11 ma se io non conosco il valore del suono, sono come uno straniero per colui che mi parla, e chi mi parla sarà uno straniero per me.
12 Quindi anche voi, poiché desiderate i doni dello Spirito, cercate di averne in abbondanza, per l'edificazione della comunità.
13 Perciò chi parla con il dono delle lingue, preghi di poterle interpretare.
14 Quando infatti prego con il dono delle lingue, il mio spirito prega, ma la mia intelligenza rimane senza frutto.
15 Che fare dunque? Pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con l'intelligenza; canterò con lo spirito, ma canterò anche con l'intelligenza.
16 Altrimenti se tu benedici soltanto con lo spirito, colui che assiste come non iniziato come potrebbe dire l'Amen al tuo ringraziamento, dal momento che non capisce quello che dici?
2 Cor 1,20
17 Tu puoi fare un bel ringraziamento, ma l'altro non viene edificato.
18 Grazie a Dio, io parlo con il dono delle lingue molto più di tutti voi;
19 ma in assemblea preferisco dire cinque parole con la mia intelligenza per istruire anche gli altri, piuttosto che diecimila parole con il dono delle lingue.
20 Fratelli, non comportatevi da bambini nei giudizi; siate come bambini quanto a malizia, ma uomini maturi quanto ai giudizi.
Ef 4,14
Rm 16,19
21 Sta scritto nella Legge: Parlerò a questo popolo in altre lingue e con labbra di stranieri, ma neanche così mi ascolteranno, dice il Signore.
Is 28,11-12
22 Quindi le lingue non sono un segno per i credenti ma per i non credenti, mentre la profezia non è per i non credenti ma per i credenti.
23 Se, per esempio, quando si raduna tutta la comunità, tutti parlassero con il dono delle lingue e sopraggiungessero dei non iniziati o non credenti, non direbbero forse che siete pazzi?
At 2,4.13
24 Se invece tutti profetassero e sopraggiungessero qualche non credente o un non iniziato, verrebbe convinto dal suo errore da tutti, giudicato da tutti;
25 sarebbero manifestati i segreti del suo cuore, e così prostrandosi a terra adorerebbe Dio, proclamando che veramente Dio è fra voi.
Is 45,14
Zc 8,23

I carismi. Regole pratiche

26 Che fare dunque, fratelli? Quando vi radunate ognuno può avere un salmo, un insegnamento, una rivelazione, un discorso in lingue, il dono di interpretarle.
Ma tutto si faccia per l'edificazione.
27 Quando si parla con il dono delle lingue, siano in due o al massimo in tre a parlare, e per ordine; uno poi faccia da interprete.
28 Se non vi è chi interpreta, ciascuno di essi taccia nell'assemblea e parli solo se a se stesso e a Dio.
29 I profeti parlino in due o tre e gli altri giudichino.
30 Se uno di quelli che sono seduti riceve una rivelazione, il primo taccia:
31 tutti infatti potete profetare, uno alla volta, perché tutti possano imparare ed essere esortati.
32 Ma le ispirazioni dei profeti devono essere sottomesse ai profeti.
33 perché Dio non è un Dio di disordine, ma di pace.
34 Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge.
1 Cor 11,3.9.16+
At 9,13+
Gen 3,16
35 Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea.
1 Cor 11,5
36 Forse la parola di Dio è partita da voi? O è giunta soltanto a voi?
37 Chi ritiene di essere profeta o dotato di doni dello Spirito, deve riconoscere che quanto scrivo è comando del Signore;
38 se qualcuno non lo riconosce, neppure lui è riconosciuto.
1 Cor 2,16
1 Cor 7,40
39 Dunque, fratelli miei, aspirate alla profezia e, quanto al parlare con il dono delle lingue, non impeditelo.
1 Cor 15,34
40 Ma tutto avvenga decorosamente e con ordine.
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Abbreviazioni
14,1-5 Parlare con il dono delle lingue
Paolo raccomanda il dono della profezia in cui si fa un discorso comprensibile a tutti, per il conforto e la crescita della comunità.
Anche il dono delle lingue può essere raccomandato,
ma solo se c'è uno che le interpreti.
14,6-25 Per l'edificazione della comunità
14,10 e nulla è senza un proprio linguaggio oppure: « nessuna è priva di senso ».
14,11 straniero: alla lettera « barbaro »: colui che non comprendeva il greco.
14,14 Nella preghiera del glossolalo, rapito in « spirito »,
non c'è nulla di assimilabile per l'« intelligenza ».
14,16 colui che sta fra i non iniziati: non ancora introdotto all'esperienza carismatica.
non iniziato: colui che non è favorito da simili doni.
14,21 Citazione adattata di Is 28,11-12; Dt 28,49.
Testo citato molto liberamente.
14,22 Il carisma delle lingue è un segno per i non credenti,
a ragione del suo aspetto prodigioso.
Testo oscuro, perché l'applicazione dei vv 23-24
sembra contraddire il principio del v 22.
Sono state proposte diverse soluzioni a questa difficoltà.
Nessuna ha risolto il problema.
14,25 Vedi Is 45,14; Zc 8,23.
14,26-40 Norme per le assemblee
14,26 Il salmo è una preghiera che viene fatta sotto l'impulso dello Spirito.
14,32 Altrimenti, se sembra aver perduto il controllo della sua attività, è un falso profeta.
14,34 Il riferimento alla Legge potrebbe alludere alla sottomissione della donna di cui si parla in Gen 3,16.
La prescrizione di Paolo circa il silenzio e la sottomissione delle donne nelle assemblee cristiane va posta in relazione con il criterio dell'ordine e della pace,
per cui anche i profeti devono tacere e stare sottomessi agli altri profeti
( 1 Cor 14,30.32 ).
non è loro permesso parlare: atteggiamento più positivo in 1 Cor 11,5;
il che rende relativa la portata di questa proibizione, legata al contesto sociale dell'epoca.
Le donne devono tacere nelle assemblee di chiesa?
14,36 Poiché la risposta è negativa, Paolo invita gli abitanti di Corinto ad accettare le regole in uso nelle altre chiese.
14,38 neppure lui viene riconosciuto: Dio non lo riconosce come suo portavoce.
Ignorato da Dio, che non lo riconosce per suo.
- Il codice vaticano, il papiro di Chester Beatty e altri hanno:
« se lo ignora, lo ignori » ( battuta di Paolo irritato ).
Su questo modo di chiudere una discussione, cf. 1 Cor 11,16; Fil 3,15.