1 Corinzi |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Gerarchia dei carismi in vista dell'utilità comune |
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1 Ricercate la carità. Aspirate pure anche ai doni dello Spirito, sopratutto alla profezia. |
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2 Chi infatti parla con il dono delle lingue non parla agli uomini, ma a Dio, giacché nessuno comprende, mentre egli dice per ispirazione cose misteriose. |
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3 Chi profetizza, invece, parla agli uomini per loro edificazione, esortazione e conforto. | ||||
4 Chi parla con il dono delle lingue edifica se stesso, chi profetizza edifica l'assemblea. | ||||
5 Vorrei vedervi tutti parlare con il dono delle lingue, ma preferisco che abbiate il dono della profezia; in realtà è più grande colui che profetizza di colui che parla con il dono delle lingue, a meno che egli anche non interpreti, perché l'assemblea ne riceva edificazione. |
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6 E ora, fratelli, supponiamo che io venga da voi parlando con il dono delle lingue; in che cosa potrei esservi utile, se non vi parlassi in rivelazione o in scienza o in profezia o in dottrina? | ||||
7 È quanto accade per gli oggetti inanimati che emettono un suono, come il flauto o la cetra; se non si distinguono con chiarezza i suoni, come si potrà distinguere ciò che si suona col flauto da ciò che si suona con la cetra? | ||||
8 E se la tromba emette un suono confuso, chi si preparerà al combattimento? | ||||
9 Così anche voi, se non pronunziate parole chiare con la lingua, come si potrà comprendere ciò che andate dicendo? Parlerete al vento! | ||||
10 Nel mondo vi sono chissà quante varietà di lingue e nulla è senza un proprio linguaggio; | ||||
11 ma se io non conosco il valore del suono, sono come uno straniero per colui che mi parla, e chi mi parla sarà uno straniero per me. | ||||
12 Quindi anche voi, poiché desiderate i doni dello Spirito, cercate di averne in abbondanza, per l'edificazione della comunità. | ||||
13 Perciò chi parla con il dono delle lingue, preghi di poterle interpretare. | ||||
14 Quando infatti prego con il dono delle lingue, il mio spirito prega, ma la mia intelligenza rimane senza frutto. | ||||
15 Che fare dunque? Pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con l'intelligenza; canterò con lo spirito, ma canterò anche con l'intelligenza. | ||||
16 Altrimenti se tu benedici soltanto con lo spirito, colui che assiste come non iniziato come potrebbe dire l'Amen al tuo ringraziamento, dal momento che non capisce quello che dici? |
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17 Tu puoi fare un bel ringraziamento, ma l'altro non viene edificato. | ||||
18 Grazie a Dio, io parlo con il dono delle lingue molto più di tutti voi; | ||||
19 ma in assemblea preferisco dire cinque parole con la mia intelligenza per istruire anche gli altri, piuttosto che diecimila parole con il dono delle lingue. | ||||
20 Fratelli, non comportatevi da bambini nei giudizi; siate come bambini quanto a malizia, ma uomini maturi quanto ai giudizi. |
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21 Sta scritto nella Legge: Parlerò a questo popolo in altre lingue e con labbra di stranieri, ma neanche così mi ascolteranno, dice il Signore. |
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22 Quindi le lingue non sono un segno per i credenti ma per i non credenti, mentre la profezia non è per i non credenti ma per i credenti. | ||||
23 Se, per esempio, quando si raduna tutta la comunità, tutti parlassero con il dono delle lingue e sopraggiungessero dei non iniziati o non credenti, non direbbero forse che siete pazzi? |
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24 Se invece tutti profetassero e sopraggiungessero qualche non credente o un non iniziato, verrebbe convinto dal suo errore da tutti, giudicato da tutti; | ||||
25 sarebbero manifestati i segreti del suo cuore, e così prostrandosi a terra adorerebbe Dio, proclamando che veramente Dio è fra voi. |
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I carismi. Regole pratiche |
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26 Che fare dunque, fratelli? Quando vi radunate ognuno può avere un salmo, un insegnamento, una rivelazione, un discorso in lingue, il dono di interpretarle. Ma tutto si faccia per l'edificazione. |
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27 Quando si parla con il dono delle lingue, siano in due o al massimo in tre a parlare, e per ordine; uno poi faccia da interprete. | ||||
28 Se non vi è chi interpreta, ciascuno di essi taccia nell'assemblea e parli solo se a se stesso e a Dio. | ||||
29 I profeti parlino in due o tre e gli altri giudichino. | ||||
30 Se uno di quelli che sono seduti riceve una rivelazione, il primo taccia: | ||||
31 tutti infatti potete profetare, uno alla volta, perché tutti possano imparare ed essere esortati. | ||||
32 Ma le ispirazioni dei profeti devono essere sottomesse ai profeti. | ||||
33 perché Dio non è un Dio di disordine, ma di pace. | ||||
34 Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. |
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35 Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea. |
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36 Forse la parola di Dio è partita da voi? O è giunta soltanto a voi? | ||||
37 Chi ritiene di essere profeta o dotato di doni dello Spirito, deve riconoscere che quanto scrivo è comando del Signore; | ||||
38 se qualcuno non lo riconosce, neppure lui è riconosciuto. |
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39 Dunque, fratelli miei, aspirate alla profezia e, quanto al parlare con il dono delle lingue, non impeditelo. |
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40 Ma tutto avvenga decorosamente e con ordine. |
Indice |
14,1-5 | Parlare con il dono delle lingue Paolo raccomanda il dono della profezia in cui si fa un discorso comprensibile a tutti, per il conforto e la crescita della comunità. Anche il dono delle lingue può essere raccomandato, ma solo se c'è uno che le interpreti. |
14,6-25 | Per l'edificazione della comunità |
14,10 | e nulla è senza un proprio linguaggio oppure: « nessuna è priva di senso ». |
14,11 | straniero: alla lettera « barbaro »: colui che non comprendeva il greco. |
14,14 | Nella preghiera del glossolalo, rapito in « spirito », non c'è nulla di assimilabile per l'« intelligenza ». |
14,16 | colui che sta fra i non iniziati: non ancora introdotto all'esperienza carismatica. non iniziato: colui che non è favorito da simili doni. |
14,21 | Citazione adattata di
Is 28,11-12;
Dt 28,49. Testo citato molto liberamente. |
14,22 | Il carisma delle lingue è un segno per i non credenti, a ragione del suo aspetto prodigioso. Testo oscuro, perché l'applicazione dei vv 23-24 sembra contraddire il principio del v 22. Sono state proposte diverse soluzioni a questa difficoltà. Nessuna ha risolto il problema. |
14,25 | Vedi Is 45,14; Zc 8,23. |
14,26-40 | Norme per le assemblee 14,26 Il salmo è una preghiera che viene fatta sotto l'impulso dello Spirito. |
14,32 | Altrimenti, se sembra aver perduto il controllo della sua attività, è un falso profeta. |
14,34 | Il riferimento alla Legge potrebbe alludere alla sottomissione della donna di cui si parla in
Gen 3,16. La prescrizione di Paolo circa il silenzio e la sottomissione delle donne nelle assemblee cristiane va posta in relazione con il criterio dell'ordine e della pace, per cui anche i profeti devono tacere e stare sottomessi agli altri profeti ( 1 Cor 14,30.32 ). non è loro permesso parlare: atteggiamento più positivo in 1 Cor 11,5; il che rende relativa la portata di questa proibizione, legata al contesto sociale dell'epoca. Le donne devono tacere nelle assemblee di chiesa? |
14,36 | Poiché la risposta è negativa, Paolo invita gli abitanti di Corinto ad accettare le regole in uso nelle altre chiese. |
14,38 | neppure lui viene riconosciuto: Dio non lo riconosce come suo portavoce. Ignorato da Dio, che non lo riconosce per suo. - Il codice vaticano, il papiro di Chester Beatty e altri hanno: « se lo ignora, lo ignori » ( battuta di Paolo irritato ). Su questo modo di chiudere una discussione, cf. 1 Cor 11,16; Fil 3,15. |