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La Chiesa |
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C 37 |
Il denaro nella Chiesa |
Rif. |
Cristo ha promesso a coloro che l'avrebbero seguito che non sarebbe loro mancato nulla in questo mondo. |
La Chiesa, quindi, è sicura di ricevere per grazia la sua sussistenza materiale. |
Nello stesso tempo, Cristo si mostra molto severo a riguardo di coloro che sono schiavi delle ricchezze e che le difendono come un diritto. |
Questo duplice insegnamento indica molto bene come la Chiesa può gestire dei beni: non come diritto, ma come un dono gratuito la cui gratuità deve essere sempre conservata. |
Il comportamento della Chiesa primitiva in materia ci fornisce numerosi argomenti di riflessione. |
Testi |
Rilievi |
Rif. |
1 - Amministrazione dei beni |
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Un apostolo tiene la borsa della comunità apostolica. |
Ciò tornerà a suo danno, ma non ne mette in questione il principio. |
Mentre ci si serve del denaro si deve sapere mostrare il proprio distacco. |
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La Chiesa riceverà, per dono di Dio, i beni necessari, ma non possiede nulla per se stessa. |
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Tracce di gestione di beni nella Chiesa da capire alla luce dei principi di cui sopra. |
2 - La colletta |
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Un esempio molto dettagliato di una colletta nella Chiesa primitiva. |
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Si noti l'associazione tra il dono e la grazia. |
Il dono significa la grazia ricevuta in Cristo; è grazia esso stesso. |
Per giustificare la colletta Paolo si basa sulla gratuità e non sul diritto. |
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La colletta comporta una operazione di « raccolta » dei doni. |
Sono le ricchezze dei pagani che si radunano |
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a Gerusalemme: senso ecclesiologico della colletta. |
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La colletta si « celebra » in domenica, perché questo giorno è per eccellenza il giorno della grazia e della comunità. |
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Essendo grazia, il dono alla colletta deve essere gratuito e spontaneo, e non tariffato. |
Tocca ai ministri educare a questa gratuità. |
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La colletta è una « prestazione sacra » ( liturgia ), perché la carità che essa esprime è culto spirituale e la sua gratuità è un'azione per i doni gratuitamente ricevuti da Dio. |
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3 - Rimunerazione dei ministri |
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Paolo sottolinea che è normale che un ministro trovi nella Chiesa il suo salario che lo possa rendere « libero ». |
Ma egli non può essere legato e questo diritto vale solo a condizione che sia ammesso dalla comunità. |
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Egli ha il diritto di non lavorare per potersi meglio consacrare al ministero. |
Ma Paolo vi rinuncia perché è più importante annunciare la gratuità del Vangelo, piuttosto che rivendicare tali diritti. |
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D'altronde Paolo cerca di lavorare per lottare contro l'ozio abituale di molte comunità che attendevano la parusia. |
Anche qui scompare il diritto di fronte alla necessità di evangelizzazione. |
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In altri termini, il ministro non vive del Vangelo se non quando Dio suscita, con la grazia, nel cuore dei fedeli, l'idea di aiutarlo. |
Criteri o finale è dunque la gratuità di Dio. |
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Non si può dunque parlare di trattamento, di tariffa, ma di grazia. |
La grazia di Dio crea l'emulazione con la quale i fedeli sostengono il loro ministro. |
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Già l'A. T. preparava questo concetto della rimunerazione. |
Essa era tariffata e la gratuità appariva solo in secondo piano. |
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4 - Comunità di beni |
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La « comunione » con Cristo giustifica la « comunità » ( stessa parola ) dei beni. |
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Al contrario, la proprietà privata uccide la comunione. |
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Questa comunità dei beni è essenzialmente orientata verso l'assistenza dei poveri. |
Questo aiuto fraterno non è una semplice regola morale, ma il segno di Cristo che si è fatto povero per arricchire i suoi fratelli. |