Cristo

B 85

Salita a Gerusalemme

Rif.

La preoccupazione dei vangeli di far vedere Cristo che compie le Scritture salendo a Gerusalemme, si fonda sul fatto che solo Gerusalemme era il luogo dei sacrifici, e che Cristo vi sale per un sacrificio.

Inoltre, anche per il fatto che Gerusalemme era il luogo della gloria di Dio, quella gloria che Cristo conquisterà nella sua risurrezione.

Gerusalemme è infine la meta della speranza escatologica, poiché quella città era il luogo del raduno delle tribù e delle nazioni.

Durante queste salite a Gerusalemme Cristo perde le sue folle entusiaste e i suoi discepoli, per essere solo lui il « Resto » di Israele che compie la profezia della salita escatologica a Sion.

Testi

Rilievi

Rif.

Mt. e Mc. riportano una sola volta la salita di Cristo a Gerusalemme.

Lc. al contrario organizza tutta una parte del suo vangelo in funzione di una salita a Gerusalemme.

Da sottolineare la volontà di Cristo nel cap. 9,51 in cui vi è forse un'allusione a Is 50,7; e l'avveramento delle profezie in Lc. 18,31

Gli apostoli non capiscono.

È evidente che egli aggiunge per loro l'episodio della guarigione del cieco (simbolo dell'intelligenza).

Gv. organizza tutto il suo vangelo come una successione di salite di Cristo a Gerusalemme, salite che preludono all'ultima e definitiva.

Questa preoccupazione degli evangelisti fa seguito al tema biblico della salita a Gerusalemme.

Infatti Gerusalemme deve diventate il centro unico del sacrificio.

Solo là si può offrire il sacrificio, anche quello di Cristo.

Solo da Gerusalemme Dio benedice e glorifica; di là, dunque, egli darà gloria a suo Figlio.

Verso Gerusalemme dovevano salire le tribù.

Cristo, come Resto di Israele,

compie questa profezia escatologica.

Gerusalemme, « da dove deriva la Legge, è per Cristo il luogo in cui si esprime la volontà del Padre ».

Gerusalemme, luogo di gloria, quella gloria che ricade su Cristo.

Sull'esempio di Cristo,

anche noi dobbiamo salire a Gerusalemme.