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Lo Spirito Santo nella Liturgia |
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D 27 |
Frazione del pane |
Rif. |
L'espressione « frazione del pane » era abbastanza corrente, nel mondo ebraico, per indicare un pasto. |
Interessante notare che questa espressione, nel mondo giudeo-cristiano, non è più del tutto banale. |
Gli evangelisti si compiacciono di porre in rilievo, durante la Cena pasquale, la frazione del pane. |
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Vi erano però ben altre caratteristiche, prima di quella, da porre in risalto nella Cena pasquale! |
I primi cristiani hanno ripetuto il sacrificio della Cena, non una volta all'anno durante il banchetto pasquale ( ciò che avrebbero dovuto fare se fossero stati influenzati dal rituale pasquale della Cena ), ma ogni domenica, in un pasto di fraternità che l'usanza designava con l'espressione « frazione del pane ». |
Una tale trasformazione si fece perché erano, innanzitutto, preoccupati dell'elemento « fraternità » |
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e dell'elemento « memoriale » della croce più che del rituale pasquale. |
Testi |
Rilievi |
Rif. |
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La « frazione del pane » non è un pasto ordinario ma un pasto religioso, perché è ricordata tra gli atti religiosi: predicazione e preghiere. |
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Si noti l'espressione: « perseverare nella frazione del pane » che si può intendere come fedeltà al comando del Signore di riprodurre il suo gesto che prende allora un valore sacrificale. |
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La frazione del pane si celebra alla domenica, giorno della risurrezione: |
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nuova prova della densità del rito sul piano memoriale. |
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Ultimo ragguaglio sulla frazione del pane: il suo carattere comunitario e fraterno. |
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Il Signore non si può riconoscere sul piano fisico e umano; attualmente è presente nel segno sacramentale ed è là che la fede lo riconosce come vittima, risorto e fermento di fraternità. |