Lo Spirito Santo nella Morale

E 3

Decalogo

Rif.

L'insieme del decalogo deriva, di fatto, dalla Legge naturale, esplicitazione concreta e partecipazione della Legge eterna.
E 2
Per questo, nella Bibbia, i comandamenti sono sovente presentati come un lascito del passato, anteriore alla loro solenne promulgazione sul Sinai.
La redazione del decalogo, propriamente detta, risale, nella sostanza, all'epoca mosaica, ma porta le tracce di manipolazioni posteriori.
Se ci si è fermati a dieci comandamenti, è perché dieci è il numero classico di una numerazione mnemotecnica.
F 24
Bisogna soprattutto notare che la morale derivante da essi ha per fondamento una fede rigorosa in un solo Dio; i patriarchi ne sono già testimoni.
Con l'approfondimento della morale, furono lanciate altre formule del decalogo, che mirano soprattutto a valorizzare la carità.
Nell'ordine cristiano, « l'obbligo » del decalogo non può dunque che essere conservato e accentuato.

Testi

Rilievi

Rif.

Es 20,1-17
Il più antico testo del decalogo.
I versetti 5-6 e 9-11 sono già dei commenti al Dt. o alle fonti sacerdotali.

Es 34,10-27
Un altro decalogo, di redazione jahvista, i cui comandamenti sono piuttosto d'ordine cultuale.

Dt 5,6-22
Redazione del Dt.
Si noti il tono dei commenti aggiunti da Dt. ( vv. 9-10 ); al v. 15, il sabato riceve un'interpretazione diversa da Es. 20.
Quest'ultima è sacerdotale,
D 58
poiché Dt. è piuttosto sensibile all'idea della liberazione.

Es 20,22-23,19
A fianco del decalogo esistettero altri piccoli codici giuridici: per esempio, i codici « casuistici » in « se », con protasi e apodosi.

Es 20,2
Dt 5,6
Is 43,3.12.15
Is 44,6
Lv 18,2.5.21
L'introduzione fa vedere che Dio ha il diritto di comandare, perché egli ha salvato: la nostra morale è funzione di una storia.

Es 20,3
Dt 5,7
Es 34,14
Dt 6,14-15
1° comandamento: è ancora monolatria, non monoteismo.
Dunque è una questione di fede, di attaccamento a Dio, più che di ragionamento.
A 4
A 25

Es 20,4
Dt 5,8-10
2° comandamento: rifiuto delle immagini di Jahvè ( mentre Dio ama l'antropomorfismo )
A 21
perché con l'immagine si limita Dio entro i confini umani.

Es 20,5
Dt 5,11
Il nome di Dio sorpassa la natura; non può essere circoscritto da essa.
A 10

Es 20,8-11
Dt 5,12-15
Ger 17,14-27
Ez 20,11-12
Il sabato come segno visibile della libertà data da Dio e partecipazione alla sua vita.
D 58

Es 20,12
Dt 5,16
La vita familiare sulla « terra » è il patrimonio della famiglia:
il figlio cattivo può esserne espulso.

Es 20,13
Dt 5,17
Il verbo è qui usato per la giustizia che uno si fa: idea della vendetta;
E 69
l'idea di farsi giustizia su un nemico personale.

Es 20,14
Dt 5,18
L'uomo non può essere adultero contro il matrimonio altrui; né la donna contro il proprio.
Solo posteriormente si sono messi altri obblighi sotto questo comandamento.
E 66

Es 20,15.17
Dt 5,19.21
L'8° e il 10° comandamento si distinguono oggi in furto effettivo ( 8° ) e semplice desiderio ( brama: 10° ).
In realtà, sembra che l'8° comandamento interdisca il ratto di un uomo o di una donna libera; il 10° invece il furto propriamente detto ( significato certo del verbo attualmente tradotto con « desiderare ».

Es 20,16
Dt 5,20
Sfumatura tra Es. e Dt.: il primo riguarda ogni menzogna, il secondo l'aspetto giudiziario.
E 59

Lv 19,1-19
Una reinterpretazione sacerdotale del decalogo, dove interviene il tema della santità
E 4
e i doveri di amore verso i piccoli.

Sal 15
Zc 8,14-17
Proposta di un decalogo più apertamente basato sulla carità.
Esso si formula partendo da Sion, la nuova montagna della Legge che si è sostituita al Sinai.
E 2
F 31

Mt 19,18-19
Mc 10,19
Testimonianze di formule abrogate di decalogo, conosciute probabilmente dai cristiani.

Mt 22,34-40
Gv 13,34-35
Rm 13,8-10
Gc 2,8-9
All'epoca di Cristo, il decalogo, come formula mnemotecnica, si era condensato in due comandamenti, incentrati l'uno e l'altro sull'amore.
E 44
E 45
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