L'iniziazione cristiana 3 |
L'impegno di annunziare il Vangelo della speranza agli uomini e alle donne di oggi, spesso travagliati dalla paura e dall'angoscia, disorientati dallo smarrimento e dall'insicurezza, è anzitutto un servizio che i cristiani rendono, non solo ai loro fratelli e sorelle battezzati, ma anche a tutta l'umanità.
La Chiesa « esiste per evangelizzare »,13 cioè per « portare la buona novella in tutti gli strati dell'umanità e, con il suo influsso, trasformare dal di dentro, rendere nuova l'umanità stessa ».14
Il Vangelo di Marco si chiude con il comando di Gesù ai suoi discepoli perché vadano dappertutto a portare il messaggio del Vangelo ( cf. Mc 16,15 ).
Il mandato di evangelizzare tutti gli uomini costituisce, perciò, la missione essenziale della Chiesa, resa più urgente dai vasti e profondi mutamenti della società attuale.
Non ci possono essere né persone né ambienti pregiudizialmente esclusi dall'evangelizzazione.
Alla Chiesa si presentano oggi le folle per le quali Gesù ebbe compassione « perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore » ( Mt 9,36 ).
Attraverso la predicazione del Vangelo continua la memoria viva di Gesù, trasmessa di generazione in generazione.
Ogni nuova generazione cristiana è chiamata ad ascoltare la proclamazione del Vangelo e a rispondere all'invito alla sequela di Gesù in modo originale e proprio.
Quale deve essere la risposta delle nostre comunità cristiane di fronte alla predicazione del Vangelo?
Il decreto conciliare Ad gentes ha descritto le varie tappe che debbono scandire il percorso dell'evangelizzazione:
testimonianza cristiana,
dialogo e servizio della carità,
annuncio del Vangelo e chiamata alla conversione,
catecumenato e iniziazione cristiana,
formazione della comunità cristiana per mezzo dei sacramenti e dei ministeri.
Questo dinamismo è attento alle situazioni iniziali, agli sviluppi graduali e alla condizione di maturità della persona.15
6. L'evangelizzazione è l'annuncio del Vangelo e la testimonianza che la Chiesa rende ad esso attraverso tutto quello che essa è, fa e dice.
In una parola, l'agire della Chiesa è finalizzato ad annunciare e testimoniare il Vangelo del Regno.
Evangelizzare è pertanto attivare un processo mediante il quale la Chiesa, mossa dallo Spirito, annuncia e diffonde il Vangelo in tutto il mondo.
Spinta dalla carità e condividendo le gioie, le speranze e le fatiche degli uomini, la Chiesa: «
- impregna e trasforma tutto l'ordine temporale, assumendo e rinnovando le culture;
- dà testimonianza tra i popoli del nuovo modo di essere e di vivere proprio che caratterizza i cristiani;
- proclama esplicitamente il Vangelo, mediante il "primo annuncio", chiamando alla conversione;
- inizia alla fede e alla vita cristiana, mediante la "catechesi" e i "sacramenti di iniziazione", coloro che si convertono a Gesù Cristo, o quelli che riprendono il cammino della sua sequela, incorporando gli uni e riconducendo gli altri alla comunità cristiana;
- alimenta costantemente il dono della comunione nei fedeli mediante l'educazione permanente della fede ( omelia, altre forme del ministero della Parola ), i sacramenti e l'esercizio della carità;
- suscita continuamente la missione, inviando i discepoli del Signore ad annunciare il Vangelo, con parole e opere, in tutto il mondo ».16
7. La chiamata di Gesù: « Convertitevi e credete al Vangelo » ( Mc 1,15 ) continua a risuonare anche oggi.
La fede cristiana è, innanzi tutto, incontro personale con Gesù Cristo, adesione piena e sincera alla sua persona e decisione di camminare alla sua sequela come discepoli.
Da ciò scaturisce l'impegno permanente di pensare come lui, di giudicare come lui e di vivere come egli è vissuto.
In tal modo il credente si inserisce nella comunità dei discepoli e professa la fede della Chiesa.17
La decisione per la conversione è un mistero che si consuma nel segreto rapporto tra l'amore gratuito di Dio e la libertà dell'uomo.
Restano perciò in qualche modo insondabili le ragioni che spingono le persone verso una nuova adesione alla fede cristiana, né possono essere pienamente valutate.
Una ricerca religiosa è già apertura a Dio e disponibilità ad accogliere la sua rivelazione piena in Cristo, perché lo Spirito soffia dove e come vuole ( cf. Gv 3,8 ).
La stessa fiduciosa richiesta di credere da parte dei pagani viene indicata da Gesù come fede, addirittura come "fede esemplare" ( cf. Mt 8,5-13; Mt 15,21-28 par. ).
Le domande religiose di un adulto solitamente si accompagnano a una ricerca libera, che non deve essere condizionata dalla fretta di essere ammessi alla celebrazione di un sacramento.
Il più delle volte un adulto, che intraprende un cammino di ricerca religiosa o di attenzione alla Chiesa, non si propone subito di diventare un praticante impegnato.
È importante perciò considerare la storia di ciascuno, favorendo un libero confronto.
Il felice esito di un accompagnamento nel cammino di fede, infatti, non si misura dal numero delle persone che immediatamente si "reintegrano" nella Chiesa.
Nella vita quotidiana, nel contatto giornaliero, nei luoghi di lavoro e di vita sociale si creano molte occasioni di testimonianza e di comunicazione del Vangelo.
Ma non è sempre facile, per chi pur battezzato vive al di fuori di una esperienza cristiana autentica, cogliere con precisione i segni del risveglio della fede e il momento in cui si è pronti ad accogliere il Vangelo e a viverlo.
Le domande religiose, in vario modo rivolte alla comunità ecclesiale, vanno accolte, anche quando necessitano di verifica e di purificazione.
Esorta l'apostolo Paolo: « Accogliete tra voi chi è debole nella fede, senza discuterne le esitazioni » ( Rm 14,1 ).
A volte sono domande vaghe; talora chiedono ciò che la comunità non può dare; non poche volte si fermano alla superficie delle cose.
Ma colui che chiede, proprio perché adulto, deve essere aiutato a capire che nella sua domanda è implicito l'interrogativo: « Che cosa debbo fare? » ( cf. At 2,37 ).
In ogni caso, viene però il momento in cui la proposta cristiana di confessare che Gesù è il Signore va formulata in modo chiaro ed esplicito.
È proprio questa la missione che compete alla Chiesa e a ogni cristiano.
9. Nella nostra società, che si configura come multietnica e multireligiosa, i cristiani, nel rispetto di ciascuna tradizione religiosa e di ogni convinzione personale, ancorati alla propria identità e rivendicando con coraggio la propria fedeltà al Vangelo di Gesù Cristo morto e risorto, sono chiamati a dare una chiara testimonianza di vita evangelica, senza condizionamenti o compromessi.
Occorre peraltro tenere presente che i cristiani hanno il dovere di offrire a coloro che vivono momenti impegnativi o situazioni molto sofferte della loro vita la certezza di essere amati e salvati dal Padre nel Signore Gesù.
È pertanto urgente ravvivare la fede ridotta a tradizioni, a consuetudine esteriore e individualista, per trasformarla in scelta personale, libera e convinta, autenticamente comunitaria.
Ogni percorso di vita e di fede costituisce una storia personale unica e irripetibile.
Alcuni battezzati, che hanno avviato una ricerca di senso della vita al di fuori del cristianesimo, magari in altre religioni o esperienze religiose, desiderano verificare se nella religione che fu per loro familiare, c'è la risposta che hanno cercato altrove.
Altri, a seguito di sollecitazioni provenienti da avvenimenti apparentemente casuali, in ogni caso non programmati, come una celebrazione liturgica che ha riportato ricordi lontani, la lettura di un libro, una conversazione, si trovano a risvegliare interrogativi da lungo tempo sopiti e avvertono il bisogno di dare ad essi una risposta compiuta.
Anche le esperienze di volontariato possono provocare un ripensamento intorno ai valori posti a fondamento della propria esistenza e, in alcuni casi, possono condurre a una scelta di impegno cristiano.
Proprio dalla vicinanza e dalla solidarietà verso i poveri e verso gli ultimi e dalla dedizione allo sviluppo integrale delle persone, può nascere l'intendimento di dedicare la propria vita a Cristo nel servizio della carità.
11. Nell'età giovanile ricorrono momenti che possono diventare snodi esistenziali significativi per una nuova visione della vita:
la ricerca di un lavoro, nel quadro di incertezza circa il proprio futuro, può aiutare a elaborare decisioni mature;
l'avvio della vita affettiva e la prospettiva di costruire una famiglia aprono verso una nuova progettualità e verso una visione più impegnativa dell'esistenza e consentono di scoprire il disegno di Dio sull'amore e sulla propria vocazione a servizio degli altri;
l'esperienza traumatica della solitudine, della sofferenza e della morte provoca domande di senso e determina crisi, che talora approdano verso l'acquisizione di valori durevoli e verso scelte di vita particolarmente impegnative.
12. La domanda del Battesimo di un figlio, così come la celebrazione della Confermazione o della prima Comunione, possono interpellare in modo serio e decisivo la coscienza, anche se non di rado la richiesta è determinata da motivi di carattere familiare, o di convenienza sociale.
In ogni caso tali eventi possono aprire interrogativi sul senso del sacramento e far riflettere sull'autenticità della motivazione che ha originato la richiesta.
La decisione di celebrare il sacramento del Matrimonio, spesso collegata alla domanda di ricevere il sacramento della Confermazione, offre l'opportunità di scoprire e di approfondire lo spessore del progetto di vita coniugale e familiare che scaturisce dalla fede e di trasformare il cammino verso le nozze in un vero e proprio percorso di fede.
13. La vicinanza e il sostegno di un credente possono risultare determinanti nel ridefinire le proprie ragioni di vita e la propria speranza in taluni passaggi esistenziali problematici:
una malattia personale o di un familiare,
difficoltà a livello professionale,
una crisi coniugale,
un improvviso trasferimento che muta radicalmente la vita e le relazioni e può sfociare in una dura esperienza di solitudine,
momenti di fatica esistenziale,
la morte di una persona cara.
In tali circostanze la persona può sperimentare crisi senza sbocchi, ma può anche trovare una apertura verso Qualcuno che ci ama e ha a cuore la nostra vita.
Uscire dal chiuso di se stessi, non lasciarsi morire dentro, spostare l'attenzione verso l'Assoluto che sta "oltre" la mia persona: sono traguardi possibili che trasformano molte ricerche di senso in ricerca di Dio.
14. Cristiani di altre confessioni, attraverso l'incontro con comunità cattoliche vive o con fedeli seriamente impegnati, possono essere condotti verso l'adesione alla Chiesa cattolica e a intraprendere l'itinerario di completamento dell'iniziazione cristiana o di accoglienza nella piena comunione della Chiesa.
Né si devono dimenticare quei cattolici che, avendo aderito a qualche setta religiosa, chiedono successivamente di ritornare nella Chiesa cattolica, aprendosi così a una riscoperta della vita cristiana da attuare attraverso un vero e proprio itinerario di fede e non semplicemente con la riammissione ai sacramenti.
Le situazioni richiamate e altre possibili, oltre alle tante domande di senso formulate da molti giovani e adulti, pongono la comunità cristiana di fronte alla responsabilità della propria missione evangelizzatrice.
La religiosità di molti uomini e donne del nostro tempo è simile alla religiosità descritta dall'apostolo Paolo nel discorso agli ateniesi ( cf. At 17,16-34 ): si dicono religiosi, ma non conoscono la vera identità cristiana e soprattutto non vivono in modo coerente con tale identità.
Il termine "cristiano" può allora diventare sinonimo di "brava persona", ma senza alcun riferimento a Gesù Cristo e alla Chiesa.
È urgente pertanto ridare un contenuto specifico al nome "cristiano" della persona battezzata.
Il Battesimo, infatti,
è sigillo della fede in Gesù Cristo;
è inserimento nella sua morte e risurrezione per vivere da discepoli;
è porta d'ingresso nella Chiesa cattolica.
« Cristiani non si nasce, ma si diventa »,18 attraverso un processo di conversione.
Si nasce e si può vivere come uomini e donne religiosi; cristiani si diventa rispondendo a una chiamata della Parola di Dio, maturando uno stile di vita evangelico, acquisendo « gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù » ( Fil 2,5 ), orientando la vita al Padre, per mezzo di Cristo, nella grazia dello Spirito Santo.
La conversione cristiana, in una parola, conduce a un'adesione libera ed esplicita a Cristo e alla sua Chiesa.
16. L'odierno contesto di scristianizzazione esige che la celebrazione dei sacramenti sia accompagnata da un'intensa attività di evangelizzazione, affinché i cristiani siano in grado di « comprendere a quale speranza [ Dio, il Padre della gloria, li ] ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi credenti secondo l'efficacia della sua forza che egli manifestò in Cristo » ( Ef 1,18-19 ).
La Chiesa fa perciò propria la consapevolezza espressa dall'apostolo Paolo: « Non è per me un vanto predicare il Vangelo; è un dovere per me: guai a me se non predicassi il Vangelo! » ( 1 Cor 9,16 ).
Non si tratta di respingere o negare i sacramenti a qualcuno, ma di offrire a tutti la possibilità di crescere in una « fede adulta, "pensata"»,19 capace di motivare e sostenere scelte di vita coerenti e di suscitare la disponibilità a ricevere la ricchezza di grazia che scaturisce dai misteri del Signore.
Nel rispetto della dignità della persona, occorre aiutare ogni uomo e ogni donna a prendere coscienza della propria identità, a fare alla luce del Vangelo verità su di sé, ad attrezzarsi per effettuare scelte mature e responsabili.
I sacramenti, infatti, non ci appartengono e non possiamo fraintenderne il significato, piegandoli alle esigenze pastorali.
Essi sono avvenimenti di salvezza nei quali siamo chiamati a riconoscere il Signore Gesù e che dobbiamo accogliere con fede e con amore.
17. Diventare capaci di accoglienza verso gli uomini e le donne di oggi;
realizzare luoghi di fraternità sincera, nei quali si coltivi rispetto per le scelte di ciascuno;
preparare gradualmente alla celebrazione di un sacramento, per assumere un impegno morale coerente:
è questa la prospettiva dei percorsi predisposti per chi è chiamato a risvegliare la propria fede.
Le parrocchie e le unità pastorali, che aprono spazi di dialogo e di ricerca in un contesto di fraternità e di speranza, offrono la possibilità di illuminare di senso cristiano ogni dimensione della vita, del dolore e della morte.
Le nostre comunità, quando vivono con coerenza la missione "iniziando" alla vita cristiana, diventano luoghi in cui le persone compiono un cammino graduale di ricerca nella libertà e nella verità.
18. Come riconoscere l'autenticità di una domanda di fede?
Essa è autentica quando non nasce unicamente dal desiderio di essere reintegrati nella Chiesa, ma dalla volontà di riscoprire il messaggio cristiano, in particolare la persona di Gesù, e di partecipare a un cammino di comunione con gli altri.
In risposta a tale domanda la Chiesa è chiamata a offrire una proposta adeguata, che permetta alle persone di incontrare il Signore non singolarmente ma in fraternità.
Infatti la disponibilità a un cammino comunitario è segno e testimonianza di una vera ricerca di fede nella piena apertura al disegno di Dio, che volle « santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse nella verità e santamente lo servisse».20
Indice |
13 | Paolo VI, Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 14 |
14 | Ibid., 18 |
15 | Cf. Conc. Ec. Vat. II, Decr.
Ad gentes, 6; cf. anche Paolo VI, Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 24 |
16 | Congr. Clero,
Direttorio Generale per la Catechesi, 48 ( 15 agosto 1997 ); cf. anche Segr. non cristiani, L'atteggiamento della Chiesa di fronte ai seguaci di altre religioni. Riflessioni e orientamenti su dialogo e missione, 13-14 ( 4 settembre 1984 ); Pont. Cons. Dialogo Interreligioso - Congr. Evang. Popoli, Istruz. Dialogo e annuncio. Riflessioni e orientamenti sull'annuncio del vangelo e il dialogo interreligioso, 8-10 ( 19 maggio 1991 ) |
17 | Cf. C. E. I., Il rinnovamento della catechesi, 38 ( 2 febbraio 1970 ) |
18 | Tertulliano, Apologeticum, 18,4 |
19 | C. E. I., Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, 50 |
20 | Conc. Ec. Vat. II, Cost. dogm. Lumen gentium, 9 |