Catechismo della Chiesa Cattolica |
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Dio benedice coloro che soccorrono i poveri e disapprova coloro che se
ne disinteressano: « Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date » ( Mt 10,8 ). Gesù Cristo riconoscerà i suoi eletti proprio da quanto avranno fatto per i poveri. ( Mt 25,31-46 ) |
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Allorché « ai poveri è predicata la buona novella » ( Mt 11,5; Lc 4,18 ) è segno che Cristo è presente. |
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2444 « L'amore della Chiesa per i poveri … appartiene alla sua costante tradizione ».187 |
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Si ispira al Vangelo delle beatitudini, ( Lc 6,20-22 ) alla povertà di Gesù ( Mt 8,20 ) e alla sua attenzione per i poveri. ( Mc 12,41-44 ) L'amore per i poveri è anche una delle motivazioni del dovere di lavorare per far parte dei beni « a chi si trova in necessità » ( Ef 4,28 ). Tale amore per i poveri non riguarda soltanto la povertà materiale, ma anche le numerose forme di povertà culturale e religiosa.191 |
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2445 L'amore per i poveri è inconciliabile con lo smodato amore per le ricchezze o con il loro uso egoistico: |
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2446 San Giovanni Crisostomo lo ricorda con forza: « Non condividere con i poveri i propri beni è defraudarli e togliere loro la vita. |
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Non sono nostri i beni che possediamo: sono dei poveri ».192 « Siano anzitutto adempiuti gli obblighi di giustizia perché non si offra come dono di carità ciò che è già dovuto a titolo di giustizia ».193
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2447 Le opere di misericordia sono le azioni caritatevoli con le quali soccorriamo il nostro prossimo nelle sue necessità corporali e spirituali. ( Is 58,6-7; Eb 13,3 ) Istruire, consigliare, consolare, confortare sono opere di misericordia spirituale, come perdonare e sopportare con pazienza. |
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Le opere di misericordia corporale consistono segnatamente nel dare da mangiare a chi ha fame, nell'ospitare i senza tetto, nel vestire chi ha bisogno di indumenti, nel visitare gli ammalati e i prigionieri, nel seppellire i morti. ( Mt 25,31-46 ) Tra queste opere, fare l'elemosina ai poveri ( Tb 4,5-11; Sir 17,17 ) è una delle principali testimonianze della carità fraterna: è pure una pratica di giustizia che piace a Dio: ( Mt 6,2-4 )
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2448 « Nelle sue molteplici forme - spogliamento materiale, ingiusta oppressione, malattie fisiche e psichiche, e infine la morte - la miseria umana è il segno evidente della naturale condizione di debolezza, in cui l'uomo si trova dopo il primo peccato, e del suo bisogno di salvezza. |
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È per questo che essa ha attirato la compassione di Cristo Salvatore, il quale ha voluto prenderla su di sé, e identificarsi con « i più piccoli tra i fratelli ». È pure per questo che gli oppressi dalla miseria sono oggetto di un amore di preferenza da parte della Chiesa, la quale, fin dalle origini, malgrado l'infedeltà di molti dei suoi membri, non ha cessato di impegnarsi a sollevarli, a difenderli e a liberarli. Ciò ha fatto con innumerevoli opere di beneficenza, che rimangono sempre e dappertutto indispensabili ».200 |
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2449 Fin dall'Antico Testamento tutte le varie disposizioni giuridiche (anno di remissione, divieto di prestare denaro a interesse e di trattenere un pegno, obbligo di dare la decima, di pagare |
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ogni giorno il salario ai lavoratori giornalieri, diritto di racimolare e spigolare) sono in consonanza con l'esortazione del Deuteronomio: « I bisognosi non mancheranno mai nel paese; perciò io ti do questo comando e ti dico: Apri generosamente la mano al tuo fratello povero e bisognoso nel tuo paese » ( Dt 15,11 ). Gesù fa sua questa parola: « I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me » ( Gv 12,8 ). Non vanifica con ciò la parola veemente degli antichi profeti: comprano « con denaro gli indigenti e il povero per un paio di sandali … » ( Am 8,6 ), ma ci invita a riconoscere la sua presenza nei poveri che sono suoi fratelli: ( Mt 25,40 )
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Indice |
187 | Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 57 |
191 | Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 57 |
192 | San Giovanni Crisostomo, In Lazarum, 1, 6: PG 48, 992D |
193 | Apostolicam actuositatem 8 |
194 | San Gregorio Magno, Regula pastoralis, 3, 21 |
200 | Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Libertatis conscientia, 68 |
202 | P. Hansen, Vita mirabilis, Louvain 1668 |