Santo Domingo |
4 Benediciamo Dio che nel suo amore misericordioso « mandò il suo Figlio, nato da donna » ( Gal 4,4 ) per salvare tutti gli uomini.
Così Gesù Cristo si fece uno di noi. ( Eb 2,17 )
Unto dallo Spirito Santo, ( Lc 1,15 ) nella pienezza dei tempi proclama la Buona Novella dicendo: « Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo ». ( Mc 1,15 )
Questo Regno inaugurato da Gesù ci rivela in primo luogo Dio stesso come « un Padre amoroso e pieno di compassione »,12 che chiama tutti, uomini e donne, a entrarvi.
Per sottolineare questo aspetto, Gesù si è avvicinato soprattutto a quanti, a causa della propria miseria, stavano ai margini della società, annunciando loro la « Buona Novella ». ( Lc 4,18 )
A tutte le vittime del rifiuto e del disprezzo, consapevoli delle proprie privazioni, Gesù dice: « Beati voi poveri ». ( Lc 6,20 )14
In questo modo i bisognosi e i peccatori possono dunque sentirsi amati da Dio e oggetto della sua immensa tenerezza. ( Lc 15,1-32 )
5 L'accesso al regno di Dio si realizza mediante la fede nella parola di Gesù, suggellata dal battesimo, testimoniata nella sequela, nella condivisione della sua vita, della sua morte e risurrezione. ( Rm 6,9 )
Ciò esige una profonda conversione, ( Mc 1,15; Mt 4,17 ) una rottura con ogni forma di egoismo, in un mondo segnato dal peccato; ( Mt 7,21; Gv 14,15 )18 vale a dire una adesione all'annuncio delle beatitudini. ( Mt 5,1-10 )
Il mistero del Regno, nascosto in Dio per secoli e generazioni ( Col 1,26 ) e presente nella vita e nelle parole di Gesù, identificato con la sua persona, è dono del Padre ( Lc 12,32; Mt 20,23 ) e consiste nella comunione, gratuitamente offerta, dell'essere umano con Dio, ( Gv 14,23 )22 che comincia da questa vita e giunge a piena realizzazione nella eternità.23
L'amore di Dio si testimonia nell'amore fraterno ( 1 Gv 4,20 ) dal quale non può essere separato: « Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi ». ( 1 Gv 4,12 )
« Perciò, la natura del Regno è la comunione di tutti gli esseri umani tra di loro e con Dio ».26
6 Al fine di realizzare il Regno, Gesù « costituì Dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare », ( Mc 3,14 ) ai quali rivelò i « misteri » del Padre rendendoli suoi amici ( Gv 15,15 ) e continuatori della stessa missione che egli aveva ricevuto dal Padre suo, ( Gv 20,21 ) e stabilendo Pietro come fondamento della nuova comunità. ( Mt 16,18 )
Prima della sua ascesa al Padre, Gesù istituì il sacramento del suo amore, l'Eucaristia, ( Mc 14,22 ) memoriale del suo sacrificio.
Il Signore rimane così in mezzo al suo popolo per alimentarlo con il suo corpo e con il suo sangue, rafforzando ed esprimendo la comunione e la solidarietà che deve regnare tra i cristiani, nel tempo in cui come pellegrini vanno per le strade del mondo con la speranza dell'incontro pieno con lui.
Vittima senza macchia offerta a Dio, ( Eb 9,14 ) Gesù è allo stesso tempo il sacerdote che toglie il peccato con un'unica offerta. ( Eb 10,14 )
Egli, ed egli soltanto, è nostra salvezza, nostra giustizia, nostra pace e nostra riconciliazione.
In lui siamo stati riconciliati con Dio e per mezzo di lui ci fu affidato il « ministero della riconciliazione ». ( 2 Cor 5,19 )
Egli abbatte ogni muro che separa gli uomini e i popoli. ( Ef 2,14 )
Per questo oggi, in questo tempo di nuova evangelizzazione, vogliamo ripetere con l'apostolo Paolo: « Lasciatevi riconciliare con Dio ». ( 2 Cor 5,20 )
7 Confessiamo che Gesù, che veramente risuscitò e salì al cielo, è Signore, consustanziale col Padre, che « in lui abita tutta la pienezza della divinità »; ( Col 2,9 ) seduto alla sua destra, merita il tributo della nostra adorazione.
« La risurrezione conferisce una portata universale al messaggio di Cristo, alla sua azione e a tutta la sua missione ».38
Cristo è risorto per comunicarci la sua vita.
Dalla sua pienezza tutti abbiamo ricevuto la grazia. ( Gv 1,16 )
Gesù Cristo, che è morto per liberarci dal peccato e dalla morte, è risorto per renderci figli di Dio in lui.
Se non fosse risorto, « vana è la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede ». ( 1 Cor 15,14 )
Egli è nostra speranza, ( 1 Tm 1,1; 1 Tm 3,14-16 ) poiché può salvare coloro che si avvicinano a Dio, ed è sempre vivo per intercedere in nostro favore. ( Eb 7,25 )
Secondo la promessa di Gesù, lo Spirito Santo è stato riversato sugli apostoli riuniti con Maria nel cenacolo. ( At 1,12-14; At 2,1 )
Con il dono dello Spirito nella Pentecoste, la Chiesa è stata inviata ad annunciare il Vangelo.
A partire da quel giorno, essa, nuovo popolo di Dio ( 1 Pt 2,9-10 ) e corpo di Cristo, ( 1 Cor 12,27; Ef 4,12 ) è ordinata al Regno, del quale è germe, segno e strumento46 fino alla fine dei tempi.
Da allora fino ai nostri giorni, con la predicazione e il battesimo la Chiesa genera nuovi figli di Dio, concepiti a opera dello Spirito Santo e nati da Dio.47
8 Nella comunione della fede apostolica, che per bocca di Pietro confessò in Palestina: « Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivo », ( Mt 16,16 ) oggi facciamo nostre le parole di Paolo VI richiamate da Giovanni Paolo II all'inizio dei nostri lavori: « Cristo! Cristo, nostro principio, Cristo, nostra vita e nostra guida. Cristo nostra speranza e nostro termine …
Nessun'altra luce sia librata su questa adunanza che non sia Cristo, luce del mondo;
nessun'altra verità interessi gli animi nostri che non siano le parole del Signore, unico nostro Maestro;
nessun'altra aspirazione ci guidi che non sia il desiderio d'esser a lui assolutamente fedeli;
nessun'altra fiducia ci sostenga se non quella che francheggia, mediante la parola di lui, la nostra desolata debolezza … ».49
Sì, confessiamo che Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo.
Egli è il Figlio unigenito del Padre, fatto uomo nel seno della Vergine Maria, per opera dello Spirito Santo, che venne nel mondo per liberarci da ogni schiavitù del peccato, per darci la grazia dell'adozione filiale, e per riconciliarci con Dio e con gli uomini.
Egli è il Vangelo vivente dell'amore del Padre.
In lui l'umanità trova la misura della propria dignità e il significato del proprio sviluppo.
9 Riconosciamo la drammatica situazione in cui il peccato pone l'uomo.
Perché l'uomo, creato buono, a immagine di Dio stesso, signore responsabile della creazione, nel peccare ha determinato l'inimicizia con Lui e, diviso in se stesso, ha rotto la solidarietà con il prossimo e distrutto l'armonia della natura.
In ciò riconosciamo l'origine dei mali individuali e collettivi che lamentiamo in America Latina: le guerre, il terrorismo, la droga, la miseria, le oppressioni e le ingiustizie, la menzogna istituzionalizzata, l'emarginazione di gruppi etnici, la corruzione, gli attacchi alla famiglia, l'abbandono dei bambini e degli anziani, le campagne contro la vita, l'aborto, la strumentalizzazione della donna, il saccheggio dell'ambiente, in poche parole tutto ciò che caratterizza una cultura di morte.
Chi ci libererà da queste forze di morte?. ( Rm 7,24 )
Solo la grazia di nostro Signore Gesù Cristo, offerta ancora una volta agli uomini e alle donne dell'America Latina, come chiamata alla conversione del cuore.
La rinnovata evangelizzazione che ora intraprendiamo deve essere dunque un invito a « convertire la coscienza personale e insieme collettiva degli uomini »,51 affinché noi cristiani diveniamo come l'anima in tutti gli ambienti della vita sociale.52
10 Identificati con Cristo che vive in ognuno ( Gal 2,20 ) e guidati dallo Spirito Santo, i figli di Dio ricevono nel proprio cuore la legge dell'amore.
In questo modo possono rispondere all'esigenza di essere perfetti come il Padre che è nei cieli, ( Mt 5,48 ) seguendo Gesù Cristo e prendendo la propria croce ogni giorno, fino a dare la vita per lui. ( Mc 8,34-36 )
11 Crediamo nella Chiesa una, santa, cattolica e apostolica e la amiamo.
Essa è fondata da Gesù Cristo « sopra il fondamento degli apostoli » ( Ef 2,20 ) i cui successori, i vescovi, presiedono le diverse Chiese particolari.
In comunione tra loro e presieduti nella carità dal vescovo di Roma, essi servono le loro Chiese particolari di modo che in ognuna di esse sia viva ed operante la Chiesa di Cristo.
Ella è « la prima beneficiarla della salvezza: Cristo se l'è acquistata con il suo sangue ( At 20,28 ) e l'ha fatta sua collaboratrice nell'opera della salvezza universale ».58
Pellegrina in questo continente, è presente e si realizza come comunità di fratelli sotto la guida dei vescovi.
Fedeli e pastori, radunati dallo Spirito Santo59 attorno alla Parola e alla mensa dell'Eucaristia, sono a loro volta inviati a proclamare il Vangelo, annunciando Gesù Cristo e dando testimonianza di amore fraterno.
12 « La Chiesa peregrinante per sua natura è missionaria, in quanto essa trae origine dalla missione del Figlio e dalla missione dello Spirito Santo, secondo il disegno di Dio Padre ».60
L'evangelizzazione è la sua ragione d'essere; esiste per evangelizzare.61
Per l'America Latina, provvidenzialmente animata da un nuovo ardore evangelico, è giunta l'ora di portare la propria fede ai popoli che ancora non conoscono Cristo, nella certezza fiduciosa che « la fede si rafforza donandola ».62
La Chiesa vuole realizzare in questi tempi una nuova evangelizzazione che trasmetta, consolidi e faccia maturare nei nostri popoli la fede in Dio, Padre del nostro Signore Gesù Cristo.
Questa evangelizzazione « conterrà sempre - come base, centro e insieme vertice del suo dinamismo - una chiara proclamazione che, in Gesù Cristo, Figlio di Dio fatto uomo, morto e risuscitato, la salvezza è offerta a ogni uomo, come dono di grazia e misericordia di Dio stesso ».63
13 L'annuncio cristiano, per sua propria forza, tende a sanare, affermare e promuovere l'uomo, a costituire una comunità fraterna, rinnovando l'umanità stessa e rendendole la propria piena dignità umana con la novità del battesimo e della vita secondo il Vangelo.64
L'evangelizzazione promuove lo sviluppo integrale, esigendo da parte di tutti e di ognuno il pieno rispetto dei propri diritti e la piena osservanza dei propri doveri, al fine di creare una società giusta e solidale, in marcia verso la sua pienezza nel Regno definitivo.
L'uomo è chiamato a collaborare e a essere strumento dell'evangelizzazione, assieme a Gesù Cristo.
In America Latina, continente religioso e sofferente, urge una nuova evangelizzazione che proclami senza equivoci il Vangelo della giustizia, dell'amore e della misericordia.
Sappiamo che, in virtù dell'incarnazione, Cristo si è unito in certo modo a ogni uomo.65
Egli è la perfetta rivelazione dell'uomo all'uomo e colui che gli svela la sublimità della sua vocazione.66
Gesù Cristo penetra nel cuore dell'umanità e invita tutte le culture a lasciarsi condurre dal suo spirito verso la pienezza, elevando in esse ciò che è buono e purificando ciò che si presenta segnato dal peccato.
Ogni evangelizzazione deve essere, pertanto, inculturazione del Vangelo.
In questo modo ogni cultura può arrivare a essere cristiana, vale a dire a fare riferimento a Cristo e ispirarsi a lui e al suo messaggio.67
Gesù Cristo è, infatti, la misura di ogni cultura e di ogni opera umana.
L'inculturazione del Vangelo è un imperativo della sequela di Gesù ed è necessaria per restaurare il volto sfigurato del mondo.68
È un'opera che si realizza nel progetto di ogni popolo, rinvigorendo la sua identità e liberandolo dai poteri della morte.
Per questo possiamo annunciare con fiducia: uomini e donne dell'America Latina, aprite i cuori a Gesù Cristo!
Egli è la via, la verità e la vita, chi lo segue non cammina nelle tenebre! ( Gv 14,6; Gv 8,12 )
14 Crediamo che Cristo, il Signore, deve tornare per portare alla pienezza il regno di Dio e consegnarlo al Padre, ( 1 Cor 15,24 ) dopo che già l'intera creazione sarà stata trasformata nei « nuovi cieli e terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia ». ( 2 Pt 3,13 )
Là raggiungeremo la comunione perfetta del cielo, nella gioia della visione eterna della Trinità.
Uomini e donne, che si siano mantenuti fedeli al Signore, vinti una volta per tutte il peccato, il diavolo e la morte, giungeranno alla propria pienezza umana, partecipando della stessa natura divina. ( 2 Pt 1,4 )
Allora Cristo ricapitolerà e riconcilierà pienamente la creazione, tutto sarà suo e Dio sarà tutto in tutti. ( 1 Cor 15,28 )
15 Confermando la fede del nostro popolo vogliamo proclamare che la Vergine Maria, Madre di Cristo e della Chiesa, è la prima redenta e la prima credente.
Maria, donna di fede, è stata pienamente evangelizzata, è la più perfetta discepola ed evangelizzatrice. ( Gv 2,1-12 )
È il modello di tutti i discepoli ed evangelizzatori per la sua testimonianza di preghiera, di ascolto della parola di Dio e di pronta e fedele disponibilità al servizio del Regno, fino alla croce.
La sua figura materna fu decisiva affinché gli uomini e le donne dell'America Latina si riconoscessero nella propria dignità di figli di Dio.
Maria è il sigillo distintivo della cultura del nostro continente.
Madre ed educatrice del nascente popolo latinoamericano, in Santa Maria di Guadalupe, per mezzo del beato Juan Diego, viene offerto « un grande esempio di evangelizzazione perfettamente inculturata ».75
Ci ha preceduto nel pellegrinaggio della fede e nella via verso la gloria, e accompagna i nostri popoli che la invocano con amore fino al momento in cui ci incontreremo definitivamente col suo Figlio.
Con gioia e gratitudine accogliamo il dono immenso della sua maternità, della sua tenerezza e protezione, e aspiriamo ad amarla allo stesso modo in cui Gesù Cristo la amò.
Per questo la invochiamo quale Stella della prima e della nuova evangelizzazione.
Indice |
12 | Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 13 |
14 | Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 14 |
18 | Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 13 |
22 | Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 9 |
23 | Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 27 |
26 | Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 15 |
38 | Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 16 |
46 | Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 18 |
47 | Lumen Gentium 64 |
49 | Discorso inaugurale, n. 1 |
51 | Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 18 |
52 | Lettera a Diogneto, 6 |
58 | Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 9 |
59 | Christus Dominus 11 |
60 | Ad Gentes 2 |
61 | Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 15 |
62 | Discorso inaugurale, n. 28 |
63 | Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 27 |
64 | Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 18 |
65 | Gaudium et Spes 22 |
66 | Gaudium et Spes 22 |
67 | Giovanni Paolo II, Discorso alla II Assemblea della CAL, 14.6.1991, 4 |
68 | Lumen Gentium 8 |
75 | Discorso inaugurale, n. 24 |