Santo Domingo |
1 Ciò che caratterizza « l'evento » Santo Domingo è la cristologia e conseguentemente l'ecclesiologia e l'antropologia, entrambe lette a partire dalla lunga preparazione della IV Conferenza e particolarmente usufruendo della riflessione dei documenti preparatori.2
Il motivo principale per cui viene convocata la IV Conferenza è spiegato dal Papa nel discorso alla CAL il 14 giugno del 1991, quando dice che « non dobbiamo limitarci alla prospettiva storica, ne a celebrazioni di carattere esclusivamente culturale o sociale.
[…] Ciò che la Chiesa si appresta a celebrare è l'Evangelizzazione: l'arrivo e la proclamazione della fede e del messaggio di Gesù, la creazione e lo sviluppo della Chiesa; realtà splendide e permanenti che non si possono negare o sottovalutare.
Ed essa si dispone a celebrare nel senso più profondo e teologico del termine: come si celebra Gesù Cristo, Signore della storia, "il primo e il più grande evangelizzatore", poiché egli stesso è il "Vangelo di Dio" ( Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 7 ) » ( L'Osservatore Romano, 15 giugno 1991 ).
Quindi si tratta di pensare a una nuova evangelizzazione e non a una ri-evangelizzazione.
Una « evangelizzazione nuova nell'ardore, nei metodi, nel linguaggio ».
L'illuminante discorso alla CAL orienta la comprensione dell'« evento » Santo Domingo: « La figura e la missione del Salvatore saranno al centro della Conferenza di Santo Domingo. […]
La cristologia sarà quindi lo scenario dell'Assemblea, in modo che, quale suo primo frutto, il nome di Gesù Cristo, Salvatore e Redentore, resti sulle labbra e nel cuore di tutti i latinoamericani; poiché, come leggiamo nell'Esortazione Apostolica di Paolo VI, Evangelii nuntiandi, "non c'è vera evangelizzazione se il nome, l'insegnamento, la vita, le promesse, il regno, il mistero di Gesù di Nazaret, Figlio di Dio, non sono proclamati" » ( Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 22 ).
A partire da queste indicazioni si comprende lo schema cristologico sul quale, i vescovi hanno lavorato, fino alle Conclusioni ( DF ).3
La Chiesa latinoamericana e dei Caraibi proclama innanzitutto la sua fede in Gesù Cristo: ieri, oggi e sempre ( Eb 13,8 ).
Solo a partire da tale proclamazione la Chiesa può impegnarsi per una nuova evangelizzazione: catechizzando, promuovendo e inculturando ( DF 293-302 ).
Proclamare Gesù Cristo e la passione per il suo Regno è l'orizzonte della IV Conferenza.
Perciò più che parlare di opzioni, si preferisce dire linee pastorali prioritarie, dando così maggiore forza all'impegno della Chiesa per tutta l'umanità sparsa nel continente, a partire dall'annuncio esplicito del Cristo risorto.
Tale orientamento è assunto anche in risposta al macroscopico avvento delle sette ( DF 139-146 ).
Accanto a tutte queste considerazioni non possiamo ignorare le difficoltà e critiche registrate durante lo svolgimento della IV Conferenza a proposito della metodologia adottata e della teologia della liberazione non menzionata ( paragrafi 2 e 3 ).
E tuttavia riteniamo che il DF non abbia fatto passi indietro sostanziali rispetto al lavoro preparatorio, come risulta da una lettura incrociata col DT ( che perciò riportiamo nella Seconda Parte di questo volume ).
Per tale confronto aiuterà non poco l'Indice analitico-sinottico, che abbiamo realizzato usando caratteri tipografici diversi ( corsivo, neretto, ecc. ).
Indice |
2 | Per uno sguardo d'insieme cf i tre documenti preparatori del CELAM; l'Instrumento Preparatorio (IP), del 1990, col titolo provvisorio « Una nuova evangelizzazione per una nuova cultura »; il Documento de Consulta (DC), del 1991, col titolo definitivo - fissato dal Santo Padre il 10 dicembre 1990 - « Nuova evangelizzazione, promozione umana, cultura cristiana » e a sottotitolo il motto « Gesù Cristo ieri, oggi e sempre ( Eb 13,8 ) » e il Documento de Trabajo (DT), del 1992. |
3 | Emblematicamente il DF articola come segue il motto cristologico: I Parte « Gesù Cristo, Vangelo del Padre », con due capitoli. Il primo contiene una lunga professione di fede. Il secondo rivisita i cinque secoli di evangelizzazione nel Continente, esaltando le « luci » e chiedendo perdono per tutte le « ombre ». Nonostante tutto, lo spirito che permea la IV Conferenza è quello del rendimento di grazie: « In questo V Centenario vogliamo ringraziare gli innumerevoli missionari, operatori pastorali, molti dei quali hanno agito nel silenzio, e specialmente quanti sono giunti fino alla testimonianza del sangue per amore di Gesù » ( DF 21 ). II Parte « Gesù Cristo, evangelizzatore vivente nella sua Chiesa », con tre grandi capitoli: nuova evangelizzazione, promozione umana, cultura cristiana. III Parte « Gesù Cristo, vita e speranza dell'America Latina », dove vengono sintetizzate le considerazioni precedenti nell'ottica delle linee pastorali prioritarie per la Chiesa latinoamericana oggi, « in comunione con il Santo Padre e in continuità con gli orientamenti pastorali delle Conferenze generali di Medellm e di Puebla » ( DF 302 ). |