Gaudium et spes |
L'intima comunità di vita e d'amore coniugale, fondata dal Creatore e strutturata con leggi proprie, è stabilita dall'alleanza dei coniugi, vale a dire dall'irrevocabile consenso personale.
E così, è dall'atto umano col quale i coniugi mutuamente si danno e si ricevono, che nasce, anche davanti alla società, l'istituzione del matrimonio, che ha stabilità per ordinamento divino.
In vista del bene dei coniugi, della prole e anche della società, questo legame sacro non dipende dall'arbitrio dell'uomo.
Perché è Dio stesso l'autore del matrimonio, dotato di molteplici valori e fini:1 tutto ciò è di somma importanza per la continuità del genere umano, il progresso personale e la sorte eterna di ciascuno dei membri della famiglia, per la dignità, la stabilità, la pace e la prosperità della stessa famiglia e di tutta la società umana.
Per la sua stessa natura l'istituto del matrimonio e l'amore coniugale sono ordinati alla procreazione e alla educazione della prole e in queste trovano il loro coronamento.
E così l'uomo e la donna, che per l'alleanza coniugale « non sono più due, ma una sola carne » ( Mt 19,6 ), prestandosi un mutuo aiuto e servizio con l'intima unione delle persone e delle attività, esperimentano il senso della propria unità e sempre più pienamente la conseguono.
Questa intima unione, in quanto mutua donazione di due persone, come pure il bene dei figli, esigono la piena fedeltà dei coniugi e ne reclamano l'indissolubile unità.2
Cristo Signore ha effuso l'abbondanza delle sue benedizioni su questo amore dai molteplici aspetti, sgorgato dalla fonte della divina carità e strutturato sul modello della sua unione con la Chiesa.
Infatti, come un tempo Dio ha preso l'iniziativa di un'alleanza di amore e fedeltà ( Os 2; Ger 3,6-13; Ez 16; Ez 23; Is 54 ) con il suo popolo cosi ora il Salvatore degli uomini e sposo della Chiesa ( Mt 9,15; Mc 2,19-20; Lc 5,34-35; Gv 3,29; 2 Cor 11,2; Ef 5,27; Ap 19,7-8; Ap 21,2.9 ) viene incontro ai coniugi cristiani attraverso il sacramento del matrimonio.
Inoltre rimane con loro perché, come egli stesso ha amato la Chiesa e si è dato per essa ( Ef 5,25 ) così anche i coniugi possano amarsi l'un l'altro fedelmente, per sempre, con mutua dedizione.
L'autentico amore coniugale è assunto nell'amore divino ed è sostenuto e arricchito dalla forza redentiva del Cristo e dalla azione salvifica della Chiesa, perché i coniugi in maniera efficace siano condotti a Dio e siano aiutati e rafforzati nello svolgimento della sublime missione di padre e madre.6
Per questo motivo i coniugi cristiani sono fortificati e quasi consacrati7 da uno speciale sacramento per i doveri e la dignità del loro stato.
Ed essi, compiendo con la forza di tale sacramento il loro dovere coniugale e familiare, penetrati dello spirito di Cristo, per mezzo del quale tutta la loro vita è pervasa di fede, speranza e carità, tendono a raggiungere sempre più la propria perfezione e la mutua santificazione, ed assieme rendono gloria a Dio.
Prevenuti dall'esempio e dalla preghiera comune dei genitori, i figli, anzi tutti quelli che vivono insieme nell'ambito familiare, troveranno più facilmente la strada di una formazione veramente umana, della salvezza e della santità.
Quanto agli sposi, insigniti della dignità e responsabilità di padre e madre, adempiranno diligentemente il dovere dell'educazione, soprattutto religiosa, che spetta loro prima che a chiunque altro.
I figli, come membra vive della famiglia, contribuiscono pure in qualche modo alla santificazione dei genitori.
Risponderanno, infatti, ai benefici ricevuti dai genitori con affetto riconoscente, con pietà filiale e fiducia; e li assisteranno, come si conviene a figli, nelle avversità della vita e nella solitudine della vecchiaia.
La vedovanza, accettata con coraggio come continuazione della vocazione coniugale sia onorata da tutti. ( 1 Tm 5,3 )
La famiglia metterà con generosità in comune con le altre famiglie le proprie ricchezze spirituali.
Allora la famiglia cristiana che nasce dal matrimonio, come immagine e partecipazione dell'alleanza d'amore del Cristo e della Chiesa ( Ef 5,32 ) renderà manifesta a tutti la viva presenza del Salvatore nel mondo e la genuina natura della Chiesa, sia con l'amore, la fecondità generosa, l'unità e la fedeltà degli sposi, che con l'amorevole cooperazione di tutti i suoi membri.
Indice |
1 | S. Agostino,
De bono coniugii; S. Tommaso, Summa Theol., Suppl. Quaest. 49, art. 3 ad 1; Decretum pro Armenis: Denz. 702 (1327); Pio XI, Enc. Casti Connubii |
2 | Pio XI, Enc. Casti Connubii |
6 | Lumen gentium 9; Lumen gentium 47 |
7 | Pio XI, Enc. Casti Connubii |