Adesione

Dizionario

1) Contatto, aderenza

2) fig. Consenso; affiliazione, iscrizione


La fede come adesione al Signore

Gesù di Nazareth che ci ha raccontato e spiegato Dio, prima di lasciarci ha iniziato il suo ultimo discorso con queste parole: "Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me" ( Gv 14,1 ).

Ma cosa significa aver fede, credere?

Nella Bibbia queste espressioni hanno un significato molto più ambiguo e polivalente di quello che hanno nel nostro linguaggio usuale; e tuttavia non indicano mai un atteggiamento umano di conoscenza intellettuale nei confronti di Dio, quanto piuttosto la realtà che lega l'uomo a Dio nel rapporto di alleanza, di conoscenza attiva e penetrante.

Nell'Antico Testamento le due radici fondamentali per esprimere la fede, il credere, sono aman e batakh, indicanti

la prima "attaccamento", "adesione", "unione", "inerenza", "legame",

la seconda il "fare affidamento", l'"aver fiducia", il "mettere il piede sul sicuro", il "trovare fondamento".

Se il primo termine ha un valore statico ( tipico il derivato "Amen" che significa: "È così! È solido, dunque è vero" ), il secondo è più dinamico.

Un bambino attaccato con una fascia aman al seno di sua madre ( cf. Is 60,4 ) non è in una condizione indifferente; egli ha fiducia batakh, si sente sicuro ( cf. Sal 131,2 ) in quella condizione.

La fede è dunque un'adesione al Dio dell'amen ( Is 65,16 ), un mettere la fiducia solo in lui rimanendo saldi: non un'idea, non un fatto intellettuale, ma una realtà che coinvolge tutto l'uomo.

La fede non è pensare che … credere che… Dio esiste, ma aderire al "Signore tuo Dio": il credo dell'ebreo in una delle più antiche confessioni di fede ( cf. Dt 26,3-10 ) è la decisione di mettersi in alleanza con quel Dio che ha agito e sta ancora operando per il credente, per il suo popolo.

Un testo fondamentale dice: "Se voi non credete, non avrete stabilità" ( Is 7,9 ), ma va compreso e tradotto: "Se voi non aderite a me, non avrete stabilità".

Ecco la fede: legame con Dio, attaccamento, adesione a lui.

v. Fede

Lettera Pastorale "La fede è un cammino, un cammino di adesione al Vangelo"

Senigallia, Natale 2012

Lettera del Vescovo Giuseppe Orlandoni sulla fede in occasione della visita e benedizione delle famiglie

Care sorelle e cari fratelli

che vivete nella nostra diocesi, mi permetto di entrare in punta di piedi nelle vostre case grazie a questa lettera che i sacerdoti porteranno nella vostra abitazione durante la benedizione pasquale.

Conosco le gioie e le fatiche della vostra vita, soffro con voi e gioisco con voi per gli avvenimenti della vostra esistenza.

Vorrei dirvi che Dio ci ama e che la fede ci permette di accogliere questo suo immenso amore.

Da alcuni mesi la nostra diocesi ha concluso il Sinodo diocesano che ci ha tenuti impegnati per alcuni anni; con il Sinodo abbiamo cercato di rispondere alla domanda:

quale cammino di rinnovamento la nostra Chiesa deve intraprendere in questo tempo?

Quali sono le chiamate di Dio per noi, perché possiamo sempre più essere fedeli alla sua volontà e permettere che ogni persona incontri Gesù, il Signore della vita?

Con questa lettera vorrei portare forza e consolazione rimettendo al centro quel dono grande che abbiamo ricevuto: la fede.

Dov'è la nostra fede?

Alcuni giorni fa un uomo colpito dalla perdita di una persona cara mi ha confidato: "Sa, io non sono molto bravo a credere.

Anzi non credo proprio.

Ma adesso questa cosa mi manca".

Cosa significa credere?

Saper leggere dentro di sé quel "soffio divino" di cui si avverte l'impeto o la brezza, di cui anche si intuisce la mancanza in alcuni momenti drammatici.

Qualcuno a volte insinua che credere sia una specie di debolezza che fa scaricare sulla divinità le proprie incapacità, rinunciando alla propria autonomia.

È invece semplicemente il contrario: è proprio il coraggio di accettare se stessi come si è realmente, è saper accettare il proprio limite di creature e voler realizzare un rapporto personale con questa realtà invisibile alla quale però si è totalmente ancorati.

Per noi che siamo entrati nella terza età la fede ha il sapore di ricordi belli, della preghiera intorno al fuoco, del sudore offerto quotidianamente a Dio.

Ed è su queste esperienze che ora fondiamo la nostra vita e le nostre scelte.

Per gli adulti di oggi la fede è stata spesso contestata, ritenuta l'oppio dei popoli, soprattutto con quell'affermazione che andava di moda venti anni fa: Cristo sì, la Chiesa no.

Dimenticando che è Cristo stesso che ha voluto la Chiesa e che Lui è presente nella comunità cristiana che pur è limitata e con le sue contraddizioni.

Per i giovani di oggi la fede rischia di essere un'appendice: la puoi avere o non avere, ma nella sostanza della vita non cambia nulla.

La fede in Dio può anche esserci ma la domanda è: a quale dio crediamo?

Ripartire dalla fiducia

C'è innanzitutto una dimensione profondamente umana che siamo chiamati a vivere: la fiducia.

Tutta la nostra vita è impregnata di fiducia.

Il bambino si fida dei suoi genitori, l'innamorato ha fiducia della sua innamorata, la sposa ha fiducia dello sposo …

Tutta la nostra vita è impostata su questa dimensione.

Pensate semplicemente se mancasse la fiducia, anzi pensate quando la fiducia non c'è: che tristezza!

Vivere nel sospetto, in una fiducia non data e non ricevuta: sarebbe la fine dell'umanità perché non ci sarebbero più rapporti tra le persone, sarebbe la guerra continua.

Com'è bello invece dare e ricevere fiducia.

La fiducia come atteggiamento in sé che poi si concretizza in fiducia in se stessi, nell'umanità, nel mondo, nell'altro, nell'amata e nell'amato, nei figli, in Dio.

Sì, è su questa capacità di aver fiducia che accomuna tutte le donne e tutti gli uomini che si fonda la fiducia in Dio, perché se non ci fidiamo di chi vediamo tutti i giorni come potremo fidarci di chi non vediamo?

La fiducia in Gesù

L'uomo credente è sempre portato ad andare al di là dei suoi stessi limiti, della sua esperienza quotidiana, per capirla meglio, per viverla nella pienezza del suo contenuto: l'uomo credente si sente continuamente provocato da quella realtà che avverte e di cui non sa dare le dimensioni, quel mistero che mentre lo definisce come limitato, lo invita a nuove esplorazioni, nuove avventure.

L'idea di Dio non è la risoluzione di un teorema, non è una definizione standard, non è nemmeno l'incubo di un padrone invisibile e geloso, ma è sempre una proposta, una suggestione e un interrogativo: è questo che rende la fede qualcosa di grandioso e di esaltante, qualcosa che rivela senza posa la misura incommensurabile di questa creatura così piccola e così grande.

Questa è la gioia di credere: non quella di saper rispondere a tutte le domande più angosciose dell'uomo, né quella di sentirsi garantiti da qualche imminente pericolo, ma quella di spalancare ogni volta le proprie finestre per contemplare quell'infinito che appare e scompare, ma che sempre è nell'attesa del cuore dell'uomo.

Dobbiamo dire che non basta affermare di credere in Dio, credere non significa sapere e proclamare che Dio c'è; significa accettare di essere messi in discussione da questa verità attraverso l'ascolto di un Dio che parla, che interpella l'uomo, che lo chiama.

Questo Dio non assomiglia a nessun altro Dio e ha parlato definitivamente attraverso Gesù.

Ci dice la lettera agli Ebrei: "Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo" ( Eb 1,1-2 ).

A Gesù, dunque, al Figlio di Dio, il Signore, deve essere indirizzato il nostro ascolto, perché la fede viene dall'ascolto.

È l'incontro con Gesù che fa il cristiano!

È avvenuto così per i primi discepoli, è avvenuto per tutti i santi, è avvenuto così anche per noi: c'è stato un incontro diretto o mediato con Gesù, c'è stata una parola da parte di Gesù e chi l'ha ascoltata nel cuore si è sentito conquistato, scelto, amato.

Così avviene ancora oggi, perché l'incontro con Gesù è rinnovato nella comunità cristiana attraverso la testimonianza della fede.

Al centro della fede cristiana c'è Gesù di Nazaret: è lui che siamo chiamati a incontrare, ascoltare, credere, seguire.

La fede cristiana è dunque adesione a Gesù Cristo, legame con la sua persona, obbedienza ai suoi insegnamenti, coinvolgimento con la sua esistenza umana, perché il modo di vivere di Gesù, e che Lui ha insegnato a noi, è la vita umana autentica.

Questa vita ha un comandamento, un imperativo, una direzione precisa da prendere: l'amore fino al dono della vita.

Nel cristianesimo il miglior modo di servire Dio è servire gli altri, l'amore per gli altri.

Pensiamo che bello vivere così … ma è il nostro modo di vivere!

Quale madre e quale padre non pensa di dare la vita per i propri figli?

Quale innamorata o innamorato non darebbe la vita per l'amato o per l'amata?

Il senso della nostra vita non è precisamente in questo e cioè nell'amare fino a dare la nostra vita? Ma questo amore non è solo una forma di morale, non è semplice filantropia, ma è un'azione che scaturisce dall'adesione a Gesù Cristo: la fede è la sorgente, l'ispirazione, la forza di questo amore ed è la grazia che accompagna la fede a renderlo possibile.

Scrive san Giovanni nella sua prima lettera: "Dio nessuno l'ha mai contemplato, ma se ci amiamo gli uni gli altri Dio abita in noi e il suo amore in noi raggiunge la pienezza" ( 1 Gv 4,12 ).

v. Fiducia


Magistero

Concilio Vaticano I - Dei Filius

24-4-1870

Conseguentemente, non è pari la condizione di coloro che con il celeste dono della fede aderirono alla verità cattolica e la condizione di coloro che, guidati da opinioni umane, seguono una falsa religione.

Catechesi Paolo VI

1-8-1973

La fede è stata sottoposta lungo la storia a innumerevoli attacchi ed a continue insidie.

Ma difesa, insegnata, professata dalla Chiesa cattolica, infiammata di Spirito Santo, essa resterà e continuerà ad essere la luce del Popolo di Dio, pellegrino instancabile nella storia del mondo.

Catechismo della Chiesa Cattolica

Adesione di fede ai dogmi della Chiesa 88
Adesione di fede a Dio 150
  176
Gesù insegna a pregare 2609
  1730
L'orazione 2716
Lo Spirito Santo prepara ad accogliere Cristo 1098
  1102
Adesione di Maria alla volont del Padre 967
Davide e la preghiera del re 2579
Adesione di Gesù al disegno del Padre 566
  2600
Gesù prega 2603
  2620