Discorsi sul Vecchio Testamento |
1 - La Chiesa madre dei martiri
2 - La Chiesa redenta da Cristo
3 - La pietra preziosa che dev'essere nel manto della Chiesa
4 - La Chiesa incontra le compiacenze del suo Sposo
6 - Opere carnali e opere spirituali
7 - Zelante ancella del Signore, la Chiesa
9 - Un campo che vale l'eternità
11 - La lucerna della speranza
13 - Il fuso e la conocchia
15 - Il Signore conosce i suoi
17 - Cristo uomo e Dio
19 - Cristo uomo e Dio
20 - Compriamoci il pane vivo disceso dal cielo
23 - Dare a ciascuno il suo
25 - Le vere e le false ricchezze
27 - Anche le eresie posseggono beni di grazia
28 - Anche le eresie posseggono beni di grazia
29 - Opere di misericordia e giudizio finale
30 - La vita dei beati nel cielo
Colui che ha reso memorabile questo giorno per la festa dei suoi santi ci concederà che, nonostante la fiochezza della nostra voce siamo in grado di [ soddisfare ] il vostro ardore.
Vi ho raccomandato questo perché vi degniate aiutarmi col vostro silenzio.
Difatti l'animo è pronto per contentarvi, ma la carne è debole. ( Mt 26,41 )
E, veramente, il nostro animo in se stesso è in atto di partorire tutte quelle gioie e ha concepito in fatto di Scrittura divina e cerca di depositarle nei vostri orecchi e nelle vostre menti.
Preparate in voi un nido al nostro discorso.
Anche nella Scrittura infatti ci si presenta una tortora in cerca di un nido per deporvi i suoi piccoli. ( Sal 84,4 )
Inoltre, questa che teniamo in mano, cioè la Scrittura che vedete, ci esorta a ricercare e ad elogiare una certa donna, una gran donna della quale avete sentito parlare or ora mentre vi si leggeva il testo, ( Pr 31,10-31 ) una donna sposata a un grand'uomo: l'uomo che la ritrovò quand'era perduta e dopo averla trovata la adornò [ con monili preziosi ]. ( Ef 5,25-27 )
Vi dirò poche cose - quelle che il Signore vorrà suggerirmi - e nei limiti consentiti dal tempo, nei riguardi di questa donna, attenendomi alla lettura del testo che mi vedete reggere in mano.
È oggi il giorno sacro ai martiri; quindi ancor più dev'essere elogiata la madre dei martiri.
Chi sia questa donna l'avete ormai compreso dalle parole della mia introduzione; vedete di trovarne la conferma da quello che vi verrò leggendo.
Adesso, ciascuno di voi che siete ad ascoltare, nei limiti che appaiono a sufficienza dal vostro ardore, dice in cuor suo: "Deve essere la Chiesa".
Confermo questo concetto. Chi altri infatti potrebbe essere la madre dei martiri?
È così. Ciò che avete compreso corrisponde esattamente al vero.
La donna di cui vogliamo dirvi qualcosa è la Chiesa.
Non sarebbe infatti conveniente che vi parlassimo di qualsiasi altra donna.
Ciò, anche se nel racconto della passione dei martiri abbiamo sentito menzionarci delle donne, di cui potremmo parlare onestamente ma certo non le omettiamo quando tessiamo l'elogio della loro madre.
Notate chi sia colei di cui siete le membra; fissate lo sguardo su colei di cui siete figli.
Chi troverà la donna forte? ( Pr 31,10 )
La fortezza della donna ben si concilia con il giorno dei martiri.
Se infatti lei non fosse stata forte, quei suoi membri sarebbero venuti meno nel martirio.
Chi troverà la donna forte? È difficile trovarla; ma che dico? è difficile non conoscerla.
E non è forse lei la Città posta sul monte, città che non può essere nascosta? ( Mt 5,14 )
Perché allora è detto: Chi la troverà, mentre in realtà si sarebbe dovuto dire: Chi non la troverà?
In effetti, tu vedi la città posta sul monte.
Perché però fosse posta sul monte dovette essere trovata, lei che prima era andata perduta. ( Lc 15,6 )
Ora che è illuminata, chi non la vede? Quando però era nascosta, chi avrebbe potuto trovarla?
Lei infatti è una città, ma è anche quella pecora che, essendosi perduta, unica [ in tutto il gregge ], il pastore ricercò e, trovatala, riportò all'ovile caricandosela gioioso sulle spalle. ( Lc 15,4-5 )
Lo stesso che è pastore è anche monte: la pecora sulle sue spalle è la città sul monte.
È facile vederla quand'è collocata sul monte; ma come l'avresti trovata quand'era nascosta fra i cespugli e fra le spine, certo dei suoi gravi peccati?
Averla cercata quand'era lì in mezzo è cosa grande, averla trovata lì in mezzo è cosa mirabile.
Questo suo difficile ritrovamento viene sottolineato con le parole: Chi troverà la donna forte?
Dice "chi" perché è uno, non perché non ci sia neanche uno.
Analogamente è detto del suo sposo, il leone della tribù di Giuda ( Ap 5,5 ) del quale la profezia aveva molto tempo prima affermato: Salisti addormentato, ( Gen 49,9 ) cioè sulla croce.
Salisti sottintende la croce, addormentato allude alla morte.
Che significa: Salisti se non quel che fu scritto: E lo crocifissero? ( Lc 24,20 )
Del quale evento parlava lui stesso quando diceva: Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia posto in alto il Figlio dell'uomo, affinché chiunque crede in lui non perisca ma abbia la vita eterna. ( Gv 3,14-15 )
Che significa: Addormentato? E chinato il capo rese lo spirito. ( Gv 19,30 )
Allo stesso modo anche nella profezia.
Dopo che era stato detto: Salisti addormentato, prosegue: Dormisti come un leone. ( Gen 49,9 )
Sì, dormisti come un leone, non fuggisti come una volpe.
Che vuole dire: Dormisti come un leone?
Ti addormentasti perché ne avevi il potere, non perché ti costrinse la necessità ( Gv 10,18 )
E dopo aver detto: Dormisti come un leone, proseguendo aggiunge: Chi lo sveglierà? ( Gen 49,9 )
Chi lo ha svegliato? Non che non ci sia stato proprio nessuno, ma "chi fra gli uomini "? Difatti non fu altri che Dio, il quale lo risollevò di tra i morti e gli diede il nome che è al di sopra di ogni altro nome. ( Fil 2,9 )
Inoltre fu lui stesso che si risuscitò.
Per cui diceva: Abbattete questo tempio e in tre giorni lo restaurerò. ( Gv 2,19 )
E ora, quando avete ascoltato: Chi troverà la donna forte?, non crediate che si dica della Chiesa in quanto nascosta, ma della Chiesa che fu trovata da quell'Unico perché non fosse nascosta a nessuno.
Che dunque la si descriva, la si lodi, la si inculchi!
Essa deve essere amata come madre da tutti noi: è infatti la sposa di quell'Unico.
Chi troverà la donna forte? Chi non vede questa donna così forte?
Ma ciò adesso che è stata trovata, posta in alto, resa visibile, gloriosa, ornata, rilucente: adesso che, per spiegarmi con una parola, è diffusa in tutto l'universo.
Una donna di questo genere è più preziosa delle pietre preziose. ( Pr 31,10 )
E cosa c'è di straordinario che una tal donna sia più preziosa delle pietre preziose?
Se col pensiero andate alle molteplici forme dell'avarizia umana, se prendete alla lettera quelle "pietre preziose", cosa c'è di straordinario che la Chiesa risulti più preziosa di qualsiasi genere di pietre?
Un simile confronto non tiene assolutamente.
Ma è in lei stessa che ci sono delle pietre preziose: e sono tanto preziose che le si chiama "pietre vive". ( 1 Pt 2,5 )
Ci sono dunque delle pietre [ veramente ] preziose che la adornano, ma lei è più preziosa [ di tutte ].
Per quanto mi è dato capire, per quanto capite voi, per quel timore che provo e che anche voi dovete provare, voglio inculcare una cosa alla vostra Carità nei riguardi di queste pietre preziose.
Ci sono nella Chiesa delle pietre preziose, e ce ne sono state sempre: persone dotte, fornite di molta scienza, facondia e comprensione della Scrittura.
Sono certamente preziose queste pietre; ma in mezzo a loro ce ne furono alcune che staccatesi dal manto di questa donna andarono errando qua e là.
Quanto alla dottrina e alla facondia che lo rende fulgido, pietra preziosa, rilucente della luce del Signore, pietra preziosa era Cipriano, e questo Cipriano restò nel manto della Chiesa.
Pietra preziosa era Donato, ma si staccò dal tessuto dell'ornamento.
Colui che rimase volle essere amato in essa.
L'altro, che ne fu strappato, cercò una rinomanza al di fuori di essa.
L'uno, restando unito ad essa, riunì ad essa [ anche altri ].
L'altro che si allontanò [ da lei ], non volle raccogliere ma spargere. ( Lc 11,23 )
Figli cattivi, perché volete seguire la pietra preziosa staccatasi dal manto di questa donna?
Mi risponderete: E che? capisci tu forse quanto lui? O sai tu forse parlare quanto lui?
O sei tu forse dotto come lui? Ammettiamo pure che egli sia intelligente - ma buon intelletto hanno coloro che agiscono con questo [ timore ] ( Sal 111,10 ) -, che egli sia dotto, erudito nelle scienze liberali e nei misteri della Scrittura: sarà una pietra preziosa.
Da lui torna [ alla considerazione ] di questa [ donna ].
È più preziosa delle pietre preziose. ( Pr 31,10 )
Una pietra preziosa che non sia nel manto di questa donna giacerebbe nelle tenebre.
Una pietra preziosa, dovunque situata, se non sarà sul manto di questa donna, giacerebbe nelle tenebre.
Le occorre necessariamente restare nel manto di questa donna; dev'essere inserita nella tessitura del suo ornamento.
Voglio dirvelo con parole audaci. Le pietre preziose le si chiama così perché costano care.
Ebbene, colui che ha perso la carità, ha perso il valore, è divenuto spregevole.
Anche se strombazza la sua cultura, anche se decanta la facondia del suo linguaggio!
Ascolti uno che sa stimare le vere pietre [ preziose ] di questa matrona.
Ascolti, ripeto, un artista esperto controllore in fatto di ornamenti.
Cosa sta lì a elogiare le lingue uno che non è più pietra preziosa ma di nessun valore?
Dice: Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come un bronzo risonante, come un cembalo squillante. ( 1 Cor 13,1 )
Dov'è andata a finire quella pietra? Non risplende più, soltanto risuona.
Voi pertanto, che siete mercanti per il regno dei cieli, ( Mt 13,45 ) imparate a valutare le pietre.
Non vi piaccia alcuna pietra che non appartenga al manto di questa donna.
Lei, che è più preziosa di tutte le pietre preziose, lei conferisce valore al suo ornamento.
Confida in lei il cuore di suo marito. ( Pr 31,11 )
Certo che vi confida e insegna anche a noi a confidarvi.
Elogia infatti la sua Chiesa, diffusa fino agli estremi confini della terra, fra tutte le genti, da un mare all'altro. ( Sal 72,8; Zc 9,10; Lc 24,47 )
Se costei non perseverasse sino alla fine, ( Mt 10,22 ) non confiderebbe in lei il cuore di suo marito.
Confida in lei il cuore di suo marito.
Vi confida consapevole: non può ingannarsi colui che in essa confida.
Non è stato detto: Confida in lei il cuore dei suoi figli.
I figli infatti, supponendoli bambini, potrebbero ingannarsi.
Confida in lei il cuore di colui che nessuna menzogna è capace d'ingannare.
È fondata quindi la sua confidenza. Una donna siffatta non manca di spoglie. ( Pr 31,11 )
Non perché non vada in cerca di spoglie per questo non ne manca, ma perché ne possiede in abbondanza.
Una donna siffatta non manca di spoglie.
Diffusa in ogni parte del mondo, lo spoglia e da ogni parte ruba trofei al diavolo.
Questo infatti le aveva promesso il suo sposo, quando le diceva in un altro salmo: lo esulto nelle tue parole, come chi ha trovato spoglie copiose. ( Sal 119,162 )
Come può mancare di spoglie colei che da ogni parte le ruba, da ogni parte le attira, da ogni parte se ne appropria?
5 - Nei riguardi di suo marito compie il bene e non il male in ogni tempo. ( Pr 31,12 )
È così che questa donna spoglia le genti: operando per il suo marito il bene e non il male.
In ogni tempo opera il bene e non il male.
E questo non per sé ma per il suo marito, affinché colui che vive non viva più per sé ma per colui che è morto e risorto per tutti. ( 2 Cor 5,15 )
Compie dunque il bene per il marito; opera il bene dinanzi a Dio. ( Rm 12,17; 2 Cor 8,21 )
A lui serve, a lui è devota, lui ama, sua brama costante è quella di piacergli.
Non si adorna né per piacere a se stessa né per piacere agli altri.
Non è della categoria di coloro che vogliono compiacere se stessi né di coloro che vanno in cerca di interessi personali.
Opera infatti per il suo marito. Coloro al contrario che operano per se stessi, tutti cercano gli interessi propri, non quelli di Gesù Cristo. ( Fil 2,21 )
Trovando lane e lino, esegue lavori utili con le sue mani. ( Pr 31,13 )
La sacra pagina descrive questa matrona come lavoratrice di lana e di lino.
Occorre pertanto investigare cosa sia la lana e cosa il lino.
Con "lana" penso venga significato qualcosa di carnale, con "lino" qualcosa di spirituale.
Questo oso congetturare dall'ordine dei nostri vestiti.
Difatti sono di lino le vesti interne, mentre quelle esterne sono di lana.
Ciò che operiamo con il corpo è manifesto, ciò che operiamo con lo spirito è occulto.
Ora, operare col corpo senza operare con lo spirito, sebbene possa sembrare buono, tuttavia non è vantaggioso.
L'operare con lo spirito senza operare col corpo è da pigri.
Ecco uno che con la mano stende l'elemosina al povero, ma nel far questo non pensa a Dio: desidera solo piacere agli uomini.
La veste di lana può essere veduta, ma egli non ha la veste interiore, quella di lino.
Ecco un altro che ti dice: Mi basta onorare Dio nella coscienza, lì adorarlo.
Che bisogno c'è ch'io vada alla Chiesa e mi mescoli visibilmente agli altri cristiani?
Vuol avere la veste di lino senza la tunica.
Questa donna non conosce né inculca opere come queste.
Si debbono predicare e insegnare, è vero, anche le opere spirituali senza quelle carnali; ma coloro che ricevono [ l'insegnamento ] debbono dedicarsi alle opere spirituali e compiere in modo non carnale le opere carnali.
Questa donna trovò le tane e il lino e con le sue mani ci fece opere utili.
Queste lane e questo lino sono nelle sante Scritture.
Molti ne trovano ma non vogliono compierci opere utili con le loro mani.
Trovò e fece. Quando ascoltate, trovate; quando vivete bene, fate.
Trovando le lane e il lino, compì opere utili con le sue mani.
Osservate colei alla quale viene detto: Estendi[ ti ] a destra e a sinistra, la tua progenie infatti erediterà le genti; ( Is 54,3 ) non ti devi risparmiare: stendi più lontano che puoi le tue cordicelle. ( Is 54,2 )
Vedetela qui: È diventata come una nave da commercio; da paesi lontani si accumula ricchezze. ( Pr 31,14 )
Ricchezze di questa donna sono gli elogi di suo marito.
Osservate da quanto lontano si accumuli ricchezze.
Dal sorgere del sole al suo tramonto lodate il nome del Signore. ( Sal 113,3 )
Si alza di notte e dà il cibo ai domestici e assegna le opere alle ancelle. ( Pr 31,15 )
Si alza di notte. A cosa equivalgono le notti?
Non la opprimono, con le loro tenebre non la costringono a giacere.
Di notte si alza. Notti sono le tribolazioni.
Ma a vantaggio di chi si alza costei di notte e trae profitto dalle tribolazioni? Dà il cibo ai domestici.
Nelle notti si lascia imitare. Facendo insegna ciò che ha detto doversi fare, e allora, di notte, dà il cibo ai domestici.
Chi mangia di notte? Eppure non c'è dubbio che anche allora distribuisce il cibo.
Coloro a cui lo dà sono gente sempre affamata.
Infatti, beati quelli che hanno fame e sete della giustizia poiché saranno saziati. ( Mt 5,6 )
Dal [ mezzo del ] la notte il mio spirito veglia in cerca di te, o Dio. ( Is 26,9 )
A mezzanotte mi alzavo per confessare a te. ( Sal 119,62 )
Questi alimenti notturni abbondano nella casa di questa donna.
Lì nessuno patisce la fame, né va tastando per trovare qualcosa da mangiare: arde infatti la lucerna della profezia.
Ma si dovrà forse mangiare e stare in ozio?
Ecco, colei che dà il cibo ai domestici, assegna anche le opere alle ancelle. ( Pr 31,15 )
Queste ancelle, poi, sono ancelle di lei o di suo marito?
O forse sono sue perché sono di suo marito? Ovvero le numerose ancelle sono lei stessa?
Essa infatti, sebbene madre di famiglia, tuttavia non sdegna d'essere ancella.
Badi al suo prezzo e ami il suo padrone!
Ripeto: si ritenga serva e non abbia timore di trovarsi in questa condizione.
Il suo Signore, che l'ha comprata a sì caro prezzo, non sdegnerà di renderla sua coniuge.
E ogni buona coniuge chiama signore il suo proprio marito.
E non soltanto ce lo chiama, ma è convinta di questo e così parla; questo tiene in cuore e questo proferisce con le labbra: ritiene il contratto matrimoniale come strumento di questa acquisizione fatta di lei.
È dunque una serva che assegna le opere alle ancelle.
È una serva; e suo figlio è colui che dice: Io sono tuo servo, figlio della tua ancella. ( Sal 116,16 )
8 - Avevi voglia di chiedere cosa faccia in quei lavori protrattisi anche di notte.
Ascolta cosa faccia: Preveggente ha comprato un campo. ( Pr 31,16 )
Preveggente, mirando cioè non al presente ma al futuro, ha comprato questo campo: preveggente mediante la fede e la speranza.
Per questo si alza anche di notte. ( Pr 31,15 )
Se infatti speriamo in cose che non vediamo, le aspettiamo armati di pazienza. ( Rm 8,25 )
Soffrendo tribolazioni per ogni dove, ( 2 Cor 4,8 ) mira preveggente al campo che vuol comprare.
E per questo è chiamata donna forte.
Cosa sono quelle notti in confronto di quel campo?
Il peso temporaneo e leggero della nostra tribolazione infatti che dura al presente - quando ci leviamo di notte - opera in noi in maniera insospettata un cumulo eterno di gloria ( il nostro cuore mira a quel campo ), non guardando noi alle cose visibili ma a quelle invisibili.
Le cose visibili sono infatti temporanee, quelle invisibili sono invece eterne. ( 2 Cor 4,17-18 )
Qual è quel campo? qual è la sua bellezza? Accendiamoci dal desiderio di possederlo.
Crediamo forse che non sia proprio quel campo di cui Dio ebbe a dire: E la bellezza del campo è presso di me? ( Sal 50,11 )
Preveggente ha comprato un campo. ( Pr 31,16 )
Dove ha comprato quel campo, là lo possiede.
Dove possiede il campo? dove l'ha comprato?
Lì ha nascosto anche il suo tesoro, con la conseguenza che dove è il tuo tesoro ivi è anche il tuo cuore. ( Mt 6,21 )
Preveggente ha comprato un campo.
Come l'ha comprato? In maniera che tu, sperando e sospirando per esso, non resti inerte: devi persuaderti che un tal campo non ama chi lo ama comportandosi da neghittoso.
Certo, quando ne sarai venuto in possesso, forse potrai riposarti e non ci sarà bisogno di ulteriori lavori.
Non è infatti, quel campo, come i campi di questo mondo dove Adamo mangiò il pane col sudore della sua fronte. ( Gen 3,19 )
Adesso tuttavia devi procurarti mezzi per comprare quel campo di cui vuoi raggiungere la bellezza.
Datti da fare! Che cosa? Accumula il prezzo. Questo infatti fa la nostra donna.
Notate se la cosa sia stata passata sotto silenzio.
Dopo avere detto: Preveggente ha comprato un campo, come se tu gli andassi a chiedere: Ma come ha fatto a comprarlo?, ti risponde: Con i frutti delle sue mani ha piantato le sue proprietà. ( Pr 31,16 )
Ecco le opere che assegnava alle ancelle: con i frutti delle loro mani piantare in eterno la sua proprietà.
Chiama proprietà il terreno che avrebbe avuto in seguito.
Questo insinua anche col verbo che adopera, cioè: Preveggente.
10 - Cinta fortemente ai suoi fianchi irrobustisce le sue braccia. ( Pr 31,17 )
Veramente forte! Vedi se non sia una serva. Come serve devotamente! quant'è pronta!
Per impedire che le concupiscenze carnali con i loro seni pendenti la ostacolino nel lavoro, si cinge i fianchi per non avere nulla di superfluo da pestare quando s'affretta al lavoro.
In questo infatti è la castità di questa donna: nello stringersi intorno alla vita con la fascia del comandamento [ divino ], e così essere sempre pronta ad ogni opera buona.
Cinta fortemente ai suoi fianchi irrobustisce le sue braccia, per non venir mai meno.
Perché questo? Gustò che darsi al lavoro è cosa buona. ( Pr 31,18 )
Dov'è il palato che sia capace di gustare questo? La gente rifugge dal lavoro come da cosa amara.
Temendo di gustarlo, non sanno cosa amare. Per compiere l'opera buona occorre la coscienza buona.
E cosa c'è di più dolce, o fratelli, di una buona coscienza?
Se essa non è buona ma, essendo cattiva, punge, ogni cosa è amara.
Gusta dunque! gusta! e vedrai qual dolce sapore abbia.
Essa ti farà assaporare una delizia tale che non potrai smettere [ di gustarne ] finché non abbia terminato tutto.
Gustò che darsi al lavoro è cosa buona.
La sua lucerna non si spegne per tutta la notte. ( Pr 31,18 )
Nessuno accende la lucerna e la pone sotto il moggio. ( Mt 5,15 )
Tu, Signore, darai luce alla mia lucerna. ( Sal 18,29 )
Sua lucerna è la speranza. Alla luce di lei opera ogni uomo, tutte le volte che compie il bene in vista di una speranza.
E questa lucerna arde di notte. Se infatti speriamo cose che non vediamo, ( Rm 8,25 ) è notte.
Se poi non vediamo e non speriamo, è notte e non brilla la lucerna.
Cosa c'è di più infelice di tali tenebre? Per non venir meno nelle tenebre e per attendere con pazienza ( Rm 8,25 ) ciò che, pur senza vedere, speriamo, brilli per tutta la notte la nostra lucerna.
In effetti, chi giorno dopo giorno ci annunzia la parola [ di Dio ], è come se infondesse dell'olio per impedire che la lucerna si spenga.
12 - Stende le sue mani a cose utili. ( Pr 31,19 )
Quanto stende codeste sue mani? Dal mare fino al mare, e dal fiume, dove ha cominciato, fino alle estremità della terra, ( Sal 72,8 ) dove è pervenuta.
Sicché non è detto senza motivo: Stendi [ ti ] a destra e a sinistra. ( Is 54,3 )
Stende le sue mani, ma a cose utili.
Ha anche rafforzato le sue braccia a [ maneggiare ] il fuso. ( Pr 31,19 )
Il fuso [ che nomina ] non viene da "infundere" ma è quello strumento usato dai lavoratori di lana che appunto si chiama fuso.
Voglio dirvi quanto il Signore mi concede nei riguardi di questo fuso.
Simili lavori di lana non sono infrequenti fra gli uomini.
Ascoltate cosa significhi: Ha rafforzato te sue braccia a [ maneggiare ] il fuso.
Avrebbe potuto dire: A maneggiare la conocchia; ma ha nominato il fuso e forse non senza un perché.
È vero che nel fuso ci si potrebbe vedere rappresentato ( e non sarebbe un'interpretazione assurda! ) ogni lavoro di lana, e nel lavoro in lana ogni opera buona, come ne suole compiere una donna casta e una matrona laboriosa e diligente; tuttavia, o carissimi, non voglio nascondervi ciò che io vedo in questo fuso.
Chiunque vive nella pratica di opere buone all'interno della santa Chiesa, non trascurando i comandamenti di Dio ma mettendoli in pratica, non sa ciò che farà domani, mentre sa quel che ha fatto oggi.
Teme per le opere future, gode per le opere passate.
E veglia per perseverare nelle opere buone perché non gli succeda che, trascurando il futuro, perda il passato.
Sta di fatto che, pregando il Signore, in ogni sua supplica non ha la coscienza sicura per quanto riguarda il futuro ma l'ha nei confronti del passato: è certo di ciò che ha fatto, non di ciò che gli resta da fare.
Se riscontrate, insieme con me, che tutto questo è vero, badate ai due attrezzi soliti ad adoperarsi nel lavoro della lana: la conocchia e il fuso.
Nella conocchia la lana si avvolge, la si stende a forma di filo e la si fa passare nel fuso perché sia tessuta.
Ciò che è avvoltolato nella conocchia è cosa ancora futura, ciò che è raccolto attorno al fuso è cosa già passata.
Pertanto, le tue opere sono nel fuso, non nella conocchia.
È infatti nella conocchia quel che dovrai compiere, nel fuso quel che hai già compiuto.
Osserva quindi se hai qualcosa nel fuso. Lì debbono rafforzarsi le tue braccia.
Lì dovrà essere forte la tua coscienza.
Lì potrai dire con sicurezza a Dio: Da' [ a me ], poiché io ho dato [ a te ]; rimetti perché io ho già rimesso; fa', poiché io ho fatto.
Non puoi infatti chiedere il premio se non dopo avere eseguito l'opera, non certo quando la devi eseguire.
Qualunque opera tu compia, il tuo animo sia tutto intento al fuso, poiché anche quel che pende dalla conocchia deve passare per il fuso; non ciò che è raccolto attorno al fuso deve ripassare per la conocchia.
Osserva dunque le cose che fai, cerca d'avere [ sempre qualcosa ] nel fuso, procura di rafforzare le tue braccia nel fuso.
Ogni cosa si protenda al fuso e questo fuso abbia qualcosa che ti consoli, ti fortifichi, ti dia la fiducia di pregare e di sperare le cose che ti sono promesse.
14 - "Ma che dovrò fare?" - forse mi chiederai - "cosa mi comandi d'avere nel fuso?".
Ascolta come prosegue: Apre le sue mani al povero. ( Pr 31,20 )
Effettivamente, non ci vergogniamo d'insegnarvi la santa lavorazione della lana.
Notate! Se uno ha piena la borsa, pieno il granaio, piena la dispensa, sono, tutte queste, cose che si trovano nella conocchia: debbono passare nel fuso.
Notate come essa fili, anzi come neiat, ( purché tutti comprendano, non temiamo [ le critiche dei ] puristi! ): Apre le sue mani al povero, porge del suo fruttato all'indigente. ( Pr 31,20 )
Le mani al povero, il fruttato all'indigente.
C'è un certo povero che cerca le tue mani; c'è un indigente che cerca del tuo fruttato.
Colui che da te non vuole se non ciò che soddisfi le sue necessità è un povero che cerca le tue mani.
C'è però un altro bisognoso che dice: Come gente che non ha nulla ma possiede tutto. ( 2 Cor 6,10 )
Con la tua elargizione non vuole che si soddisfi al suo bisogno - diciamo così -, ma cerca il frutto nell'albero del Signore, che egli ha piantato e innaffiato. ( Lc 13,6-9 )
Ascoltalo come, rivolto a certi individui, affermi parlando di loro: Non che io cerchi il dono, ma esigo il frutto. ( Fil 4,17 )
Suo marito quando si reca in qualche posto non si preoccupa delle cose di casa.
Non si preoccupa delle cose di casa ( Pr 31,21 ) perché conosce il Signore chi sono i suoi. ( 2 Tm 2,19 )
Perché dovrebbe preoccuparsi se è vero che coloro che ha predestinati li ha anche chiamati, coloro che ha chiamati li ha anche giustificati, coloro che ha giustificati li ha anche glorificati?
Se Dio è a nostro favore, chi sarà contro di noi? ( Rm 8,30-31 )
Suo marito non si preoccupa: conosce i suoi e i suoi conoscono lui.
Quando si reca in qualche posto. ( Pr 31,21 )
Dove si reca se non là donde dovrà venire? Là si reca e quasi si attarda.
Molti infatti desiderano già al presente la sua venuta, ma l'esaudimento del loro desiderio viene rinviato finché non si completi il numero dei membri di questa matrona.
Altri invece abusano del suo ritardo per [ moltiplicare ] la loro empietà.
Dice il servo cattivo: Il mio padrone tarda; ( Lc 12,45 ) e comincia a percuotere i suoi compagni e a ubriacarsi insieme con i malvagi.
Verrà il suo padrone nel giorno che [il servo] non sa e nell'ora che non conosce e lo separerà. ( Lc 12,46 )
Chi dà ai compagni di servizio il cibo nel tempo debito è l'insieme dei ministri e dei gerarchi. ( Mt 24,45 )
Dice: Lo separerà. ( Lc 12,46 )
Ha i buoni e ha i cattivi, e separerà i buoni dai cattivi. ( Mt 25,32 )
E gli assegnerà la parte insieme con gli ipocriti. ( Lc 12,46 )
Non si esaurisce però qui il loro ministero perché lì ci sono anche di quelli che desiderano la sua venuta.
Lì, fra mezzo a loro, ci sono di quelli di cui si dice: Beato quel servo che, quando verrà il suo padrone, si troverà intento ad agire in questo modo. ( Lc 12,43 )
Dunque verrà e lo separerà. ( Lc 12,46 )
16 - Attualmente egli abiterà in qualche posto, ma non è preoccupato di ciò che si fa nella casa.
Presso di lei infatti tutti sono vestiti. ( Pr 31,21 )
Potrà essere preoccupato della nudità dei servi, quando si reca in qualche posto, se ha una moglie come quella?
Sono vestiti e ottimamente. Volete sapere quanto "ottimamente"?
Voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. ( Gal 3,27 )
Presso di lei tutti assolutamente sono vestiti.
Sono vestiti e i servi cattivi e i servi buoni.
I servi buoni sono vestiti in quanto si sono rivestiti di Cristo non solamente nel segno sacramentale ma anche nelle opere e negli esempi, seguendo le orme del loro Signore.
Gli altri viceversa si sono vestiti di lui fino a riceverne il sacramento, obbligati a render conto [ al giudice ] della loro veste. ( 1 Pt 2,21 )
Tuttavia quella donna, quella donna tuttavia non cessa di vestire tutti, in modo che nessuno abbia a lamentarsi o a dire: "Non ho operato bene perché non ero [ ben ] vestito ".
Osservate dunque come dobbiate essere vestiti.
Per essere forniti delle nostre vesti compiamo anche le opere. Presso di lei infatti tutti sono vestiti.
E per suo marito cosa [ farà ]? Lei che veste i servi non farà nulla per il suo marito?
Doppi mantelli ha fatto per il suo marito. Lavora. Doppi mantelli ha fatto per il suo marito. ( Pr 31,22 )
Voi applaudite. Credo che riconosciate quali siano i doppi mantelli che la Chiesa confeziona per il suo sposo Cristo.
I mantelli che gli confeziona sono le lodi: le lodi della fede, della confessione e della predicazione.
Perché doppie vesti a Cristo? Lodi Dio, lodi l'uomo.
Loda doppiamente e loda una volta sola: doppiamente perché egli è uomo e Dio, una volta sola per non essere simulatore.
Ecco una non so quale donna presso un certo Fotino, pietra più o meno preziosa ma staccata dal manto di questa donna e divenuta ormai pietra senza valore e gettata lontano, per cui i suoi eretici si chiamano fotiniani.
Codesta donna scelse di fare al suo marito un mantello, per così dire, sdoppio.
L'uomo non l'accetta, poiché dalla sua sposa ( quella che è veramente sua ) prende - come troviamo scritto ( Pr 31,22 ) - soltanto mantelli doppi, mentre lui diceva che Cristo è soltanto uomo.
Viceversa, ecco sorgere un'altra donna abominevole, che anch'essa vorrebbe tessere un mantello solo al suo marito, mentre in realtà tesse stracci di favole.
Dice: Cristo è soltanto Dio, non ha in sé assolutamente nulla dell'uomo. Dicono questo i manichei.
I fotiniani che è soltanto uomo, i manichei che è soltanto Dio.
I primi non riconoscono nel Signore nulla di divino, questi altri dicono, quasi, che tutto è divino, ma in una maniera così falsa da non salvare nemmeno la realtà umana.
Se infatti egli non era uomo, ne segue che non morì, che non fu crocifisso, che non risuscitò.
Difatti solo chi era morto poteva risorgere.
Pertanto erano false le cicatrici che mostrò al discepolo dubbioso: ( Gv 20,27 ) in effetti, dovettero essere false quelle cicatrici, se non furono precedute da vere ferite.
Se invece furono precedute da vere ferite, anche la sua carne era vera.
E se fu vera la carne, fu vera la morte, vera la croce, vera l'umanità, tutto vero in lui.
Lode abbondante dalla tela di quella donna.
Viceversa coloro che ebbero timore [ d'ammettere ] questi mantelli lodevolmente doppi rimasero doppi nella menzogna.
Doppi mantelli ha fatto per il suo marito. Veramente mantelli doppi.
Confessiamo Dio, confessiamo l'uomo. Loda Dio nell'uomo, loda l'uomo in Dio.
Ha tessuto il panno preziosissimo di quella lode: In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e Dio era il Verbo.
Egli era in principio presso Dio. ( Gv 1,1-2 )
Ha tessuto anche l'altro mantello, avendo riguardo alla sua dimora quotidiana in mezzo agli uomini: Il Verbo si fece carne e abitò fra noi. ( Gv 1,14 )
Doppi mantelli ha fatto per il suo marito.
18 - Di bisso e di porpora i vestiti per sé, ( Pr 31,22 ) cioè fece i vestiti anche per sé.
Non era infatti conveniente che una tale matrona, sposa di un uomo così nobile, incedesse o nuda o coperta di cenci.
Fece con bisso e porpora i vestiti per sé.
Col bisso, cioè col candore della confessione; con la porpora, cioè con la gloria dei patimenti.
Riconosciamo il suo bisso tutte le volte che preghiamo, la sua porpora l'abbiamo lodata stamane commemorando i martiri.
Il suo marito apparirà alle porte. ( Pr 31,23 )
Colui che dimora da qualche parte, che a motivo della sua saggia consorte non è preoccupato della sua casa, colui che, dimorando in qualche parte, nessuno ora riesce a vedere, apparirà alle porte.
Nota quando. Osserva come prosegue: Quando sederà in assemblea insieme con gli anziani del paese. ( Pr 31,23 )
Nulla di più evidente. Leggi quell'altra profezia: Verrà al giudizio con gli anziani del suo popolo. ( Is 3,14 )
Apparirà in quell'assemblea, cioè in quel giudizio nel quale con lui faranno da giudici anche i santi, ai quali è stato detto: Sederete sopra dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele. ( Mt 19,28 )
Verrà infatti il Figlio dell'uomo - come ha detto - nella sua gloria e con lui tutti gli angeli. ( Mt 22,31 )
Lì ci saranno tutti gli angeli: e gli angeli del cielo e gli angeli annunziatori della parola di Dio.
Difatti anche il profeta fu chiamato angelo, ( Ag 1,13 ) che vuol dire messaggero.
E ancora, di Giovanni fu detto: Ecco io mando il mio angelo dinanzi alla tua presenza. ( Mt 11,10 )
E l'Apostolo afferma: Mi avete ricevuto come un angelo di Dio. ( Gal 4,14 )
Ebbene Cristo, colui che ora dimora in qualche parte, colui del quale molti dicono: Quando verrà e come verrà?, apparirà nelle porte, cioè svelatamente, manifestamente.
Nelle porte apparirà, e alcuni ammetterà dentro, contro altri le chiuderà in faccia.
Apparirà nelle porte il suo marito quando sederà nell'assemblea insieme con gli anziani del paese. ( Pr 31,23 )
Finché questo non si verifichi, lei per la durata dell'intervallo si dedichi a fare quel che faceva.
Lavori! non smetta! Lo aspetti quando apparirà alle porte, non abbia timore della santa adunanza del giudizio divino.
Venga con buona coscienza, venga gloriosa, perché sue membra e suoi figli sono coloro che insieme con suo marito fungeranno da giudici.
Fece e vendette le sindoni. ( Pr 31,24 ) Buona cosa l'aver tessuto le sindoni.
Ma perché venderle, se non perché non cerca il dono esige il frutto? ( Fil 4,17 )
Quanto a questa vendita, infatti, ritenetela in primo luogo, fratelli, come una vendita gratuita.
E c'è qualcuno che compra gratis? Se una cosa la si porta via gratis, non la si compra.
Se la si compra occorre pagare il prezzo; e chi dà un prezzo non si porta via gratis [ quello che prende ].
Ma allora dove va finire quel detto: Voi che avete sete, andate all'acqua, compratevene senza denaro? ( Is 55,1 )
Quando compri non dài del denaro e tuttavia compri; se compri ma non dài denaro, vuol dire che dài te stesso.
Le sindoni riferitele a quei lini - sono roba spirituale! - che questa donna fabbrica e predica per tutte le parti della terra.
E probabilmente è da dirsi che le venda, poiché diceva l'Apostolo: Se noi abbiamo seminato fra voi cose spirituali, è davvero gran cosa che veniamo a mietere le vostre cose carnali? ( 1 Cor 9,11 )
C'è infatti quel rapporto che intercorre fra il dare e il ricevere, poiché in ogni vendita si trova un rapporto fra il dare e il ricevere. ( Fil 4,15 )
Ora l'Apostolo si rattrista contro qualche piazza dove non vendette le sindoni.
Dice: Nessuna chiesa mi ha comunicato qualcosa in fatto di dare e di avere. ( Fil 4,15 )
Ma colui che così vende non cerca il dono, bensì esige il frutto; ( Fil 4,17 ) né lo dovete ritenere una specie di venditore del Vangelo.
In effetti, egli è un commerciante che agisce a nome del suo padrone, ma esige un prezzo maggiore.
Certamente egli è uno che vende: dà via cose spirituali.
E cosa domanda? Forse cose carnali?
Anche queste gli sono certo dovute, ma l'Apostolo non domandava cose come queste, se poteva dire: Non cerco la roba vostra ma voi. ( 2 Cor 12,14 )
Sborsate dunque il prezzo, date voi stessi.
Così Giuseppe in Egitto: vendeva il frumento e rendeva servi del re coloro che lo compravano. ( Gen 41,54-57 )
Volendo sopravvivere in quel tempo di fame, ricevevano il grano, ma diventavano servi.
Abbiamo noi paura di diventare servi? Guai a noi se non saremo servi di Lui!
Cosa ci giova ricusare un tale padrone? Saremo in potere del diavolo, e soffriremo la fame, e non sfuggiremo al dominio del vero padrone.
Da' te stesso, comprati la sindone, cioè un abito spirituale.
Come anche avviene per un certo pane: prezzo sei tu stesso.
E che? Dandoti al piacere, forse che per soddisfare la concupiscenza della carne - poni il caso che voglia pagarti una prostituta - non dài in prezzo te stesso?
Ora, cosa fai di grande se ti dài a Dio, se compri il pane vivo disceso dal cielo ( Gv 6,33 ) con quello stesso prezzo che sei tu stesso?
In realtà il compenso per una prostituta è uguale a quello di un pane. Fece e vendette le sindoni.
21 - E le cinture per i cananei. ( Pr 31,24 ) Fece le cinture per i cananei.
Se ne cingano, lavorino, vengano, siano servi in questa casa perché tutti siano vestiti e sfamati.
Fece le cinture, certo per lavorare, poiché anch'essa nell'attendere al suo lavoro si cinse strettamente i fianchi. ( Pr 31,17 )
Chi sono i cananei? Genti straniere confinanti col popolo d'Israele.
Voi infatti che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini per il sangue di Cristo. ( Ef 2,13 )
Voi che un tempo eravate estranei ai testamenti e non avevate la speranza della promessa, ed eravate senza Dio in questo mondo, ( Ef 2,12 ) ora siete concittadini dei santi e familiari di Dio. ( Ef 2,19 )
Ricevute le cinture, lavorate nella casa del Signore, divenuti membri della famiglia di Dio, da cananei che eravate, membri cioè di quel popolo cui apparteneva quella donna di cui si è letto or ora nel Vangelo. ( Mt 15,21-28 )
Era cananea; non osava accostarsi alla mensa dei figli ma, considerandosi cane, andava in cerca delle briciole.
Vedi come si sia cinta per andare al lavoro. Sua cintura era la fede, e questa loda il Signore.
O donna, grande è la tua fede! ( Mt 15,28 )
22 - Vediamo il resto. Si è rivestita di fortezza e di beltà. ( Pr 31,25 )
Di beltà, come di bisso; di fortezza, come di porpora.
Essendo forte, per questa fortezza nel suo patire si colorò di sangue.
E si è rallegrata negli ultimi giorni. ( Pr 31,25 ) Negli ultimi giorni si è rallegrata.
Vuol dire che qui era stata a lungo tribolata.
Come infatti avrebbe potuto avere vesti di porpora, se le fosse mancata la tribolazione?
Ha aperto con attenzione la sua bocca. ( Pr 31,26 )
Noi siamo parte di quella donna, noi la lodiamo, ci stringiamo a lei; con lei e in lei attendiamo il suo sposo.
Ebbene, ci conceda il Signore di aprire, anche noi, con attenzione la nostra bocca.
Non a vanvera ma con attenzione, con circospezione, con sollecitudine.
Diceva l'Apostolo: Io sono stato fra voi con molto timore e molta trepidazione. ( 1 Cor 2,3 )
Quasi volesse dire: Ho aperto la mia bocca con attenzione.
La nostra bocca è aperta a voi, o corinzi. ( 2 Cor 6,11 )
Ha aperto con attenzione la sua bocca; e ha imposto un ordine alla sua lingua. ( Pr 31,26 )
Vuol lodare la creatura come creatura, il Creatore come creatore, gli angeli come angeli, gli esseri celesti come esseri celesti, gli esseri terrestri come terrestri, gli uomini come uomini, gli animali come animali.
Nulla di spostato, nulla di disordinato.
Non vuole usare invano il nome del Signore suo Dio, ( Es 20,7 ) non vuol pensare essere nel Creatore la sostanza della creatura.
Parlando di tutto in una maniera così ordinata, non vuol preporre le cose inferiori a quelle più nobili, né deprimere le cose più nobili al di sotto di quelle inferiori.
Ha imposto un ordine alla sua lingua. ( Pr 31,26 )
Niente c'è di più bello di quest'ordine.
Per cui essa stessa dice: Ponete ordine alla mia carità.
Non agite disordinatamente; non turbate né confondete le cose che Dio ha ordinate.
Ponete ordine alla mia carità. ( Ct 2,4 )
Amate me come debbo essere amata io; amate Dio come dev'essere amato Dio: in modo che non abbiate ad offendere Dio per causa mia, né offendiate me per qualsiasi altro oggetto diverso da me.
Ponete ordine alta mia carità. Beata la figlia di lei, che si trovava in quest'ordine, colei - dico - di cui oggi fra tutti gli altri celebriamo il martirio e di cui poc'anzi ascoltavamo la confessione.
Ponendo ordine alla sua lingua, diceva: L'onore a Cesare, come si deve a Cesare, ma il timore [ lo rendo ] a Dio.
Sì, veramente, ha aperto con attenzione la sua bocca, e ha imposto un ordine alla sua lingua.1
24 - Severi discorsi nelle sue case. ( Pr 31,27 )
Severi, forti, stringati. Non c'è modo di diffondersi; lei non ama la fiacchezza rammollita.
Non mangia cibi, frutto di pigrizia. ( Pr 31,27 ) Perciò ha acquistato tanto.
Essa dunque è quaggiù laboriosa, vigilante e sollecita; castiga severamente i suoi domestici; si alza di notte; bada alla lucerna, che non si spenga; è forte nelle tribolazioni, è paziente per non aver ancora conseguito le promesse; usando il fuso irrobustisce le sue braccia; non mangia il pane frutto di pigrizia.
Ma dopo tutti questi stenti, che sembrerebbero denotare povertà e scarsezza a livello mondano, negli ultimi giorni si allieterà.
Come? Volete udire come? Ascoltate qual sia la speranza per la quale tutta la notte arde la nostra lucerna.
Ascoltatelo adesso. Si levarono i suoi figli e si arricchirono. ( Pr 31,28 )
Ora viviamo nella povertà, vegliamo nella povertà, e quando moriamo, ci addormentiamo nella povertà.
Ma risorgeremo e saremo arricchiti. Allora saranno arricchiti i suoi figli.
Si levarono i suoi figli e si arricchirono.
Confronta [ con queste ricchezze ] tutte le ricchezze di questa terra, soggette ai ladri e alle tignole. ( Lc 12,33 )
E vorresti vantarti! Ma di che cosa? Sei fragile, e per questo ti occorrono molte cose.
Hai bisogno di vesti pesanti, perché non sei capace di sopportare il freddo; devi servirti di cavalcature perché non sei in grado di camminare a piedi.
Tutte queste cose sono sostegni per la fragilità, non insegne di potere.
Quali sono invece le altre ricchezze, quelle proprie degli angeli? Hanno un'unica veste: la luce.
Non si logora mai, non si sporca mai.
Vere ricchezze sono là dove non c'è alcuna scarsità, nessuna indigenza.
Ebbene, perché cerchi cose come queste adesso, prima d'alzarti?
Se sei figlio di questa donna, osserva con attenzione qual sia il tempo per il quale ti vengono promesse.
Si levarono i suoi figli e si arricchirono.
Prepàrati a ricevere le ricchezze della resurrezione.
Non amare le ricchezze presenti, per meritarti di conseguire queste altre.
Si levarono i suoi figli e si arricchirono.
26 - E il suo marito la lodò. ( Pr 31,28 )
Siamo noi a lodarla ma non con nostre risorse.
Il suo, marito, lui personalmente, la lodò.
Quando si levarono i suoi figli si arricchirono, allora egli rivolse a lei l'attenzione, la mirò e la lodò.
Chi non vorrà udire come l'abbia lodata? Se con tanta gioia avete ascoltato quando veniva lodata da noi, con quali sentimenti udremmo - se ci fosse possibile udirlo - come la lodi il suo marito.
La lodò nella resurrezione. Quando risorgeremo udremo.
O che anche adesso non taccia la sua lode? Qui è la sua lode; ecco, segue subito.
Ascoltiamola, per vivere nella lode e, insieme con codesta lode umana, ascoltiamo come l'abbia lodata il suo marito, vedendola ormai fra tanta beatitudine di figli, ricchi: nella resurrezione dei morti.
Dice: Molte figlie operarono cose potenti. ( Pr 31,29 )
Sono le lodi che le tributa il suo marito.
Molte figlie operarono cose potenti. Chi sono le figlie alle quali costei viene paragonata?
Ma il paragone non si fa: Molte figlie operarono cose potenti, ma tu le superasti. ( Pr 31,29 )
Statemi attenti, vi prego. Siamo ormai alla fine della lezione, e io temo di trovarvi stanchi proprio ora che soprattutto vi esigerei attenti.
Ascoltiamo le sue lodi. Molte figlie operarono cose potenti, ma tu le superasti e ti ponesti al di sopra di tutte. ( Pr 31,29 )
Dice: Tu le superasti tutte, tu ti ponesti al di sopra di tutte.
Chi sono le altre figlie che operarono anch'esse cose potenti ma furono superate da costei che si pose al di sopra di tutte?
Ovvero, quali cose potenti operarono? ovvero, per quale motivo costei le ha superate?
Ci sono in effetti delle figlie cattive, e queste sono le eresie.
Perché figlie? Perché anch'esse nate da costei.
Ma figlie cattive, figlie che non le somigliano per i costumi, sebbene abbiano simili i sacramenti.
Anche loro infatti hanno i nostri sacramenti, hanno le nostre Scritture, hanno l'Amen e l'Alleluia come noi; parecchie hanno il nostro simbolo, molte hanno il nostro battesimo.
Per questo figlie. Ma volete sapere cosa sia stato detto alla nostra matrona in un passo del Cantico dei cantici?
Come il giglio fra le spine, così l'amica mia in mezzo alle figlie. ( Ct 2,2 )
Detto stupendo! Le chiama e spine e figlie. E tali spine operano cose potenti?
Certo che le operano. Non vedete come anche nelle eresie si preghi, si digiuni, si distribuiscano elemosine, si lodi Cristo?
Potrei aggiungere che lì ci sono i falsi profeti dei quali fu detto: Faranno molti segni e prodigi, sì da trarre in inganno, se fosse possibile, anche gli eletti.
Ecco ve l'ho predetto. ( Mt 24,24-25 ) Operano cose potenti anche le spine: quelle cose potenti di cui sta scritto: Forse che nel tuo nome non abbiamo mangiato e bevuto, e nel tuo nome non abbiamo compiuto molti miracoli? ( Mt 7,22 )
Abbiamo mangiato e bevuto, non lo direbbe di qualsiasi cibo.
Sapete di qual cibo e bevanda ha potuto dirlo.
E abbiamo compiuto molti miracoli.
Operano cose potenti molte figlie, non lo neghiamo.
Anche le spine recano il fiore, sebbene non rechino il frutto.
Quanto invece a costei, a cui è detto: Ma tu le superasti e ti ponesti al di sopra di tutte, in che modo le ha superate se non perché produce non soltanto il fiore ma anche il frutto?
Qual frutto produce? in che cosa [ le ] ha superate?
Mi si dica! Voglio mostrarvi - dice - una via ancora più elevata. ( 1 Cor 12,31 )
Qual è questa via elevata su tutte, per la quale costei tutte le ha superate e si è posta al di sopra di tutte?
Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei un bronzo risonante, un cembalo squillante … ( 1 Cor 13,1 )
Parla le lingue: rientra in quella potenza che ho chiamato "del fiore".
Se conoscessi tutti i misteri e tutto lo scibile e avessi tutta la profezia e tutta la fede, sì da trasportare i monti - quanta potenza - ma non avessi la carità, sarei un nulla. ( 1 Cor 13,2 )
Ascolta ancora dei tratti di potenza pertinenti all'ambito del fiore, non del frutto.
Se distribuissi tutti i miei beni ai poveri e dessi alle tarme il mio corpo, ma non avessi la carità, non mi gioverebbe a nulla. ( 1 Cor 13,3 )
Costei ha quella via elevata al di sopra delle altre, ed è per essa che le si dice: Molte figlie operano cose potenti.
Molte parlarono lingue, conobbero tutti i misteri, compirono molti prodigi, scacciarono i demoni, distribuirono ai poveri i loro beni, diedero alle fiamme il loro corpo.
Sono tutte più in basso di te, in quanto non ebbero la carità.
Ma tu le superasti e ti ponesti al di sopra di tutte, essendo generatrice non solo di fiori ma anche di frutti, essendo ricolma di frutti.
Osserva da dove cominci il grappolo.
Enumera all'inizio le opere della carne: le fornicazioni, le impurità, la lussuria, l'idolatria, la magia, le inimicizie, le discordie, le gelosie, le ire, le risse, le eresie, le invidie, le crapule, le ubriachezze, e cose a queste somiglianti, a proposito delle quali vi predico, come vi ho già predetto, che chi fa di queste cose non possederà il regno di Dio. ( Gal 5,19-21 )
Enumerate tutte le spine che saranno gettate nel fuoco, dice: Viceversa, i frutti dello spirito sono la carità, ( Gal 5,22 ) e a questo principio, a questa radice - chiamiamola così - si ricollegano tutti gli altri: la gioia, la pace, la pazienza, la benignità, la bontà, la fedeltà, la mansuetudine, la continenza. ( Pr 31,29 )
Perché è bello questo grappolo? Perché pende dalla carità.
Molte figlie operarono cose potenti; tu però le superasti e ti ponesti al di sopra di tutte.
In loro cosa rimase? Falsi sono i vezzi e vana è la bellezza della donna. ( Pr 31,30 )
Perché falsi i vezzi e vana la bellezza? Perché, se non ho la carità sono come un bronzo risonante e un cembalo squillante, non sono nulla, non mi giova a nulla. ( 1 Cor 13,1-3 )
Dunque falsi sono i vezzi e vana la bellezza della donna.
Ad essere benedetta infatti è la donna saggia. ( Pr 31,10 )
Costei, che ha cercato cosa capire, che ha custodito le cose comprese, che è saggia, costei sarà benedetta; non la falsa bellezza delle altre, non la vacua avvenenza.
La donna saggia sarà benedetta; lei canti in coro la lode del timore del Signore. ( Pr 31,30 )
Colei che è benedetta canti la lode di qualcosa per cui la si benedice in quanto è sapiente.
Cosa loderà? Il timore del Signore, dal quale è stata condotta fino alla sapienza.
Difatti, inizio della sapienza è il timore del Signore; ( Sal 111,10 ) e lei canti la lode del timore del Signore.
Operosa per tante notti, paziente fra tanti scandali, preveggente nell'orientarsi, forte nella tolleranza, costante nella perseveranza, una volta terminate le fatiche, datele i frutti delle sue mani. ( Pr 31,31 )
Ha operato e molto: è degna di ricevere [ i frutti del suo lavoro ].
Datele i frutti delle sue mani. Cosa le darete? Venite, benedetti del Padre mio. ( Mt 25,34 )
Datele i frutti delle sue mani. ( Pr 31,31 ) Cosa le darete?
Ricevete il regno che vi è stato preparato fin dall'origine del mondo. ( Mt 25,34 )
Ecco che cosa le darete. E quali saranno i frutti delle sue mani?
Ebbi fame e mi deste da mangiare. ( Mt 25,35 ) Datele i frutti delle sue mani.
Ma poi quando saranno terminate le sue fatiche, quale sarà la sua occupazione?
E si lodi presso le porte il suo marito. ( Pr 31,31 )
Egli sarà il porto dove termineranno le nostre fatiche: vedremo Dio e loderemo Dio.
Allora non ci si dirà più: alzati, lavora, vesti i servi, vesti te stessa, ornati di porpora, distribuisci il cibo alla servitù, sta attenta a che la lucerna non si spenga, sii desta, alzati di notte, apri la mano al povero, dalla conocchia attorciglia nei fusi [ il filo ].
Non ci saranno più le opere imposte dalla necessità là dove non ci sarà necessità alcuna.
Non ci saranno le opere di misericordia poiché non ci sarà alcuna miseria.
Non dovrai spezzare il pane al povero là dove nessuno è mendicante.
Non dovrai ospitare il pellegrino là dove tutti vivono nella loro patria.
Non dovrai visitare il malato là dove tutti sono eternamente sani.
Non dovrai vestire il nudo là dove tutti sono rivestiti di eterna luce.
Non dovrai seppellire i morti là dove tutti vivranno senza fine.
Eppure, sebbene tu non abbia ad occuparti di queste cose, non starai senza far niente.
Vedrai infatti colui che per lungo tempo hai desiderato e lo loderai senza interruzione.
Questo il frutto che riceverai. Allora si realizzerà quell'unica cosa che chiedesti.
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola gli domanderò: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita.
E in quella casa che cosa farai? Per contemplare le delizie del Signore. ( Sal 27,4 )
E si lodi presso le porte il suo marito. Beati coloro che abitano nella tua casa: ti loderanno nei secoli dei secoli. ( Sal 84,5 )
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1 | Acta mart. Scillitan |