Summa Teologica - I |
Supra, q. 72, ad 1, 3, 4
Pare che la produzione del corpo umano non sia descritta convenientemente nella Scrittura.
1. Il corpo umano, come tutte le opere dei sei giorni, è stato fatto da Dio.
Ma per le altre opere nella Scrittura si legge [ Gen 1,26s; Gen 2,7 ]: « Dio disse: Sia fatto ( … ) e fu fatto ».
Si doveva quindi usare la stessa espressione parlando della formazione dell'uomo.
2. Il corpo umano fu fatto immediatamente da Dio, come si è visto sopra [ a. 2 ].
Allora non sta bene la frase: « Facciamo l'uomo ».
3. La forma del corpo umano è l'anima, che è lo spirito di vita.
Quindi dopo le parole: « Dio formò l'uomo col fango della terra » non ha senso aggiungere: « gli alitò in faccia lo spirito di vita ».
4. L'anima, cioè lo spirito di vita, è in tutto il corpo, ma principalmente nel cuore.
Quindi la Scrittura non doveva dire che « gli alitò in faccia lo spirito di vita ».
5. Il sesso maschile e quello femminile appartengono al corpo, l'immagine di Dio invece appartiene all'anima.
Ora, secondo S. Agostino [ De Gen. ad litt. 7, cc. 24,28 ], l'anima fu creata prima del corpo.
Quindi, dopo aver detto: « lo fece a sua immagine », non si doveva aggiungere: « li creò maschio e femmina ».
C'è l'autorità della Scrittura.
1. Come dice S. Agostino [ De Gen. ad litt. 6,12.20 ], l'uomo non eccelle sulle altre creature per il fatto di essere stato creato immediatamente da Dio a differenza delle altre cose, poiché sta scritto [ Sal 102,26 ]: « I cieli sono opera delle tue mani », e altrove [ Sal 95,5 ]: « Le sue mani hanno fondato la terra », ma perché l'uomo fu creato a immagine di Dio.
Tuttavia per la creazione dell'uomo la Scrittura usa delle espressioni particolari, per indicare che tutto il resto fu creato per l'uomo.
Infatti noi siamo soliti mettere più impegno e diligenza nel compiere le opere che maggiormente ci premono.
2. Non si creda che Dio abbia rivolto agli angeli le parole: « Facciamo l'uomo », come alcuni hanno falsamente interpretato.
L'espressione invece vuole indicare la pluralità delle Persone divine, la cui immagine si trova espressa particolarmente nell'uomo.
3. Alcuni intendono che Dio prima avrebbe dato forma al corpo dell'uomo, e in un secondo tempo avrebbe infuso l'anima.
- Ma supporre che Dio abbia fatto il corpo senza l'anima, o l'anima senza il corpo, non è conciliabile con la perfezione dovuta alla prima origine delle cose: poiché sia l'uno che l'altra sono parti della natura umana.
E la cosa è ancor meno accettabile per il corpo: poiché esso dipende dall'anima e non viceversa.
Perciò altri, volendo escludere tali incongruenze, ritengono che le parole: « Dio formò l'uomo » si riferiscano alla produzione del corpo insieme con l'anima, mentre la frase: « gli alitò in faccia lo spirito di vita » starebbe a indicare l'infusione dello Spirito Santo, come quando il Signore alitò sugli Apostoli dicendo: « Ricevete lo Spirito Santo » [ Gv 20,22 ].
- Ma questa interpretazione, al dire di S. Agostino [ De civ. Dei 13,24 ], è esclusa dalle parole della Scrittura.
Infatti dopo la frase riportata si aggiunge: « E l'uomo divenne anima vivente », parole che sono riferite dall'Apostolo [ 1 Cor 15,45 ] non alla vita spirituale, ma alla vita animale.
Per conseguenza il termine « spirito di vita » sta a indicare l'anima, e quindi la frase: « Gli alitò in faccia lo spirito di vita » è come una spiegazione di quanto si era già detto: l'anima infatti è la forma del corpo.
4. Si dice che Dio alitò lo spirito di vita sulla faccia dell'uomo perché le funzioni della vita si palesano maggiormente sul volto, a causa dei sensi che vi risiedono.
5. Secondo S. Agostino [ De Gen. ad litt. 4, cc. 33,44 ], le opere dei sei giorni furono compiute tutte assieme.
Quindi egli non ammette che l'anima del primo uomo, creata assieme agli angeli, sia stata creata prima del sesto giorno, ma ritiene che nel sesto giorno l'anima del primo uomo sia stata creata nella sua attualità e il corpo umano secondo le ragioni seminali.
- Gli altri Dottori invece ritengono che tanto l'anima quanto il corpo dell'uomo furono creati il sesto giorno nella loro attualità.
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