Summa Teologica - I |
Supra, q. 110, a. 4, ad 2; II-II, q. 178, a. 1, ad 2; a. 2; In 2 Sent., d. 7, q. 3, a. 1; De Pot., q. 6, a. 5; In Matth., c. 24; In 2 Thess., c. 2, lect. 2
Pare che il demonio non possa sedurre l'uomo con dei veri miracoli.
1. La potenza dei demoni si rivelerà massimamente nelle opere dell'Anticristo.
Ma l'Apostolo [ 2 Ts 2,9 ] dice che « la sua venuta avverrà nella potenza di Satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri ».
Quindi a più forte ragione saranno menzogneri i prodigi che i demoni operano negli altri tempi.
2. I veri miracoli vengono compiuti mediante la trasformazione dei corpi.
Ma i demoni non hanno il potere di trasformare un corpo in un'altra natura: infatti S. Agostino [ De civ. Dei 18,18 ] dichiara: « Per nessuna ragione al mondo crederei che il corpo umano possa, con le arti o col potere dei demoni, tramutarsi in un corpo di bestia ».
Quindi i demoni non possono operare dei veri miracoli.
3. È privo di efficacia l'argomento che si presta a provare due tesi opposte.
Ora, se si ammette che dei veri miracoli possano essere operati dai demoni a conferma della falsità, è chiaro che il vero miracolo non ha più l'efficacia di provare la verità della fede.
Ma ciò è da escludersi, poiché nel Vangelo [ Mc 16,20 ] si legge: « Il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che la accompagnavano ».
S. Agostino [ Lib. XXI Sent. 4 ] dice che « con le arti magiche spesso vengono compiuti miracoli simili a quelli fatti dai servi di Dio ».
Come abbiamo già spiegato [ q. 110, a. 4 ], se il miracolo è preso in senso stretto, allora né i demoni possono fare miracoli, né alcun'altra creatura, ma solo Dio: poiché il miracolo in senso stretto trascende l'ordine di tutta la natura creata, il quale abbraccia la virtù di tutte le creature.
Tuttavia talvolta vengono denominati miracoli, in senso lato, anche quei fenomeni che trascendono soltanto le forze e le conoscenze dell'uomo.
E in questo senso i demoni possono compiere dei miracoli, cioè delle opere tali da fare stupire gli uomini, in quanto superiori alle loro forze e alle loro conoscenze.
Del resto anche chi compie un'impresa superiore alle capacità di un altro induce costui ad ammirarla, dando l'impressione di compiere un miracolo.
Ora, riguardo alle opere demoniache che a noi paieno dei miracoli è da notare che, sebbene non posseggano la natura del vero miracolo, sono nondimeno dei fatti reali.
Così per virtù dei demoni i maghi del Faraone produssero dei veri serpenti e delle vere rane [ Es 7,12; Es 8,7 ].
E « quando », come dice S. Agostino [ De civ. Dei 20,19 ], « cadde fuoco dal cielo e distrusse i servi di Giobbe insieme con i greggi e gli armenti, e un turbine abbattendo la casa uccise i suoi figli, queste opere compiute da Satana furono dei fatti reali, e non delle mere apparenze ».
1. Come nota S. Agostino [ De civ. Dei 20,19 ], le opere dell'Anticristo possono essere dette prodigi menzogneri « o perché egli ingannerà i sensi dei mortali con allucinazioni, in modo che sembri fare ciò che in realtà non fa, o perché i suoi prodigi, se veri, serviranno a condurre alla menzogna quanti crederanno in lui ».
2. La materia corporea, come si disse [ q. 110, a. 2 ], non obbedisce ai cenni degli angeli buoni o cattivi così da permettere ai demoni di trasmutarla da una forma a un'altra: questi però possono servirsi dei semi nascosti negli elementi per produrre effetti del genere, come insegna S. Agostino [ De Trin. 3, cc. 8,9 ].
Bisogna perciò ritenere che tutte le trasformazioni delle realtà corporee operabili mediante una virtù naturale, a cui appartengono i semi predetti, possono essere compiute anche dal demonio servendosi di quei semi: egli quindi può trasformare in serpenti o in rane, che sono animali generabili dalla semplice putrefazione, certe sostanze.
Invece le trasformazioni dei corpi che non possono essere compiute per virtù della natura non possono in alcun modo essere compiute realmente neppure per opera dei demoni: come la trasformazione di un corpo umano in corpo animalesco o la risurrezione di un morto.
E se talora paresse che per virtù dei demoni si compie alcunché di simile, allora non si tratta di fatti reali, ma di mere apparenze.
E ciò può avvenire in due modi.
Primo, dall'interno: in quanto il demonio, per l'influsso che può esercitare sulla fantasia e sui sensi dell'uomo, gli può far vedere una cosa per un'altra, come altrove abbiamo spiegato [ q. 111, aa. 3,4 ].
E tale effetto in certi casi può essere prodotto anche dall'azione di sostanze materiali.
- Secondo, dall'esterno.
Potendo infatti il demonio formare con l'aria corpi di ogni forma e figura, per apparire visibilmente in essi dopo averli assunti, allo stesso modo può rivestire e presentare un qualunque oggetto materiale sotto qualsiasi forma corporea.
E a ciò allude S. Agostino [ De civ. Dei 18,18 ] quando scrive: « L'elemento fantastico che l'uomo ha in sé e che, nel fantasticare da svegli o durante il sogno, muta continuamente attraverso generi di cose innumerevoli, quasi preso un corpo nella figura di qualche animale, appare così ai sensi degli altri ».
Non però nel senso che l'immaginativa di un uomo, o una sua immagine, restando numericamente identica, possa mostrarsi come materializzata ai sensi di un altro, ma nel senso che il diavolo, dopo aver prodotto un'immagine nella fantasia di un uomo, può presentarne una simile ai sensi di un altro.
3. Come osserva S. Agostino [ Lib. LXXXIII quaest. 79 ], « quando i maghi operano ciò che operano i santi, lo fanno con un altro scopo e con un altro diritto.
Quelli infatti agiscono cercando la propria gloria, questi invece cercando la gloria di Dio.
Quelli agiscono in forza di patti privati, questi invece per pubblica amministrazione e per comando di Dio, al quale ogni creatura è sottomessa ».