Salmi |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Miserere |
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1 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. | |||||
2 Quando venne da lui il profeta Natan dopo che aveva peccato con Betsabea. |
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3 Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; nella tua grande bontà cancella il mio peccato. |
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4 Lavami da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato. |
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5 Riconosco la mia colpa, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. |
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6 Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l 'ho fatto; perciò sei giusto quando parli, retto nel tuo giudizio. |
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7 Ecco, nella colpa sono stato generato, nel peccato mi ha concepito mia madre. |
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8 Ma tu vuoi la sincerità del cuore e nell'intimo m'insegni la sapienza. |
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9 Purificami con issopo e sarò mondo; lavami e sarò più bianco della neve. |
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10 Fammi sentire gioia e letizia, esulteranno le ossa che hai spezzato. |
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11 Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe. |
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12 Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. |
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13 Non respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. |
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14 Rendimi la gioia di essere salvato, sostieni in me un animo generoso. |
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15 Insegnerò agli erranti le tue vie e i peccatori a te ritorneranno. |
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16 Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza, la mia lingua esalterà la tua giustizia. |
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17 Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode; |
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18 poiché non gradisci il sacrificio e , se offro olocausti, non li accetti. |
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19 Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi. |
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20 Nel tuo amore fa grazia e Sion, rialza le mura di Gerusalemme. |
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21 Allora gradirai i sacrifici prescritti, l'olocausto e l'intera oblazione, allora immoleranno vittime sopra il tuo altare. |
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Indice |
51,1 | Grande supplica a Dio per il perdono, che la tradizione cristiana colloca tra i sette "salmi penitenziali" (
Sal 6 ). Ha il suo contesto nella liturgia penitenziale, celebrata nel tempio, che consisteva in accusa dei peccati, richiesta di perdono e offerta di un sacrificio di ringraziamento. Il titolo posto all'inizio ( v. 1 ) attribuisce questo salmo al re Davide, pentito per aver peccato con Betsabea ( 2 Sam 11-12 ), ma la sua composizione è forse da collocare in epoca più tardiva ( forse nel VI sec. ). I vv. 20-21 costituiscono probabilmente un'aggiunta posteriore, ambientata nel contesto della ricostruzione di Gerusalemme e del suo tempio, dopo l'esilio babilonese. 51 Questo salmo accusa una parentela profonda con la letteratura profetica, soprattutto Isaia ed Ezechiele. |
51,5 | Quale era il peccato quando Davide fu generato? |
51,6c | perciò sei giusto: totalmente puro e integro, Dio manifesta, perdonando, la potenza sul male e la vittoria sul peccato. |
51,7 | nella colpa io sono nato: allusione alla generale corruzione dell'uomo. Ogni uomo nasce impuro ( Gb 14,4+; cf. Pr 20,9 ) e per ciò stesso portato al male ( Gen 8,21 ). Questa impurità fondamentale è qui allegata come una circostanza attenuante ( cf. 1 Re 8,46 ), di cui Dio deve tenere conto. La dottrina del peccato originale sarà esplicitata in Rm 5,12-21, in correlazione con la rivelazione della redenzione per mezzo di Gesù Cristo. |
51,8 | Il vocabolario di questo v ( cuore, BJ: « fondo dell'essere », alla lettera « ciò che è intonacato, coperto », da dove forse « i lombi »; e intimo, BJ: « segreto » ) è da accostare a
Sal 7,10;
Sal 16,7;
Sal 33,15 ecc.: Dio penetra nel fondo dell'uomo e può trasformarlo. Si può forse discernere ugualmente un senso figurato accostando questo v a Ez 13,10s, sui profeti di menzogna che « intonacano » i muri crepati invece di ricostruirli ( cf. anche Lv 14,43 sulla lebbra dei muri ). Qui, invece, anche ciò che è ricoperto ( « intonacato » ) e nascosto sarà purificato e restaurato dalla sapienza divina. |
51,9 | issòpo: pianta aromatica, veniva usata per le aspersioni nei riti di purificazione ( Lv 14,4; Nm 19,18 ). |
51,12 | Crea: questo verbo è riservato a Dio e designa l'atto con cui pone nell'esistenza una cosa nuova e meravigliosa (
Gen 1,1;
Es 34,10;
Is 48,7;
Is 65,17;
Ger 31,21-22 ). La giustificazione del peccatore è l'opera divina per eccellenza, analoga all'atto creatore ( cf. Ez 36,25s e ancne Ger 31,33; Ger 32,39-40 ). |
51,13 | santo spirito o « spirito di santità »: qui il principio, interno all'uomo ma dato da Dio, della vita morale e religiosa, sia di ognuno ( Sal 143,10; Sap 1,5; Sap 9,17 ), sia del popolo intero ( Ne 9,20; Is 63,11; Ag 2,5 ). |
51,16 | sangue: designa qui ogni genere di violenza, ma anche delitto e morte. Perché alcuni profeti parlarono contro i sacrifici? Il profeta Ezechiele ( cf. Ez 7,23; Ez 9,9; Ez 22,2; Ez 24,6 ) chiama Gerusalemme « città di sangue ». Si è vista talvolta qui un'allusione all'assassinio di Uria da parte di Davide ( 2 Sam 12,9 ). Vi si è anche letta l'espressione della morte prematura dell'empio, a castigo dei peccati secondo la dottrina tradizionale. |
51,20 | Al ritorno dall'esilio, la restaurazione delle mura di Gerusalemme è attesa come il segno del perdono divino ( Is 60-62; Ger 30,15-18; Ez 36,32 ). |
51,21 | l'olocausto e l'intera oblazione: precisazione liturgica inserita più tardi. - Nella Gerusalemme restaurata, i « sacrifici che procedono dalla giustizia » ritroveranno il loro valore. |