Sapienza |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
1 Essa fece riuscire le loro imprese per mezzo di un santo profeta: |
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2 attraversarono un deserto inospitale, fissarono le tende in terreni impraticabili, | ||||||
3 resistettero agli avversari, respinsero i nemici. | ||||||
Il miracolo dell'acqua. Primo contrappasso |
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4 Quando ebbero sete, ti invocarono e fu data loro acqua da una rupe scoscesa, rimedio contro la sete da una dura roccia. |
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5 Ciò che era servito a punire i loro nemici, nel bisogno fu per loro un beneficio. | ||||||
6 Invece della corrente di un fiume perenne, sconvolto da putrido sangue |
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7 in punizione di un decreto infanticida, tu desti loro inaspettatamente acqua abbondante, |
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8 mostrando per la sete di allora, come avevi punito i loro avversari. | ||||||
9 Difatti, messi alla prova, sebbene puniti con misericordia, compresero quali tormenti avevano sofferto gli empi, giudicati nella collera, |
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10 perché tu provasti gli uni come un padre che corregge, mentre vagliasti gli altri come un re severo che condanna. |
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11 Lontani o vicini erano ugualmente tribolati, | ||||||
12 perché un duplice dolore li colse e un pianto per i ricordi del passato. | ||||||
13 Quando infatti seppero che dal loro castigo quegli altri ricevevano benefici, sentirono la presenza del Signore; | ||||||
14 poiché colui che avevano una volta esposto e quindi respinto con scherni lo ammiravano alla fine degli eventi, dopo aver patito una sete ben diversa da quella dei giusti. |
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Moderazione divina verso l'Egitto |
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15 Per i ragionamenti insensati della loro ingiustizia, da essi ingannati, venerarono rettili senza ragione e vili bestiole. Tu inviasti loro in castigo una massa di animali senza ragione, |
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16 perché capissero che con quelle stesse cose per cui uno pecca, con esse è poi castigato. | ||||||
17 Certo, non aveva difficoltà la tua mano onnipotente, che aveva creato il mondo da una materia senza forma, a mandare loro una moltitudine di orsi e leoni feroci | ||||||
18 o belve ignote, create apposta, piene di furore, o sbuffanti un alito infuocato o esalanti vapori pestiferi o folgoranti con le terribili scintille degli occhi, |
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19 bestie di cui non solo l'assalto poteva sterminarli, ma annientarli anche l'aspetto terrificante. | ||||||
20 Anche senza questo potevano soccombere con un soffio, perseguitati dalla giustizia e dispersi dallo spirito della tua potenza. Ma tu hai tutto disposto con misura, calcolo e peso. |
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Ragioni di questa moderazione |
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21 Prevalere con la forza ti è sempre possibile; chi potrà opporsi al potere del tuo braccio? | ||||||
22 Tutto il mondo davanti a te, come polvere sulla bilancia, come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. |
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23 Hai compassione di tutti, perché tutto tu puoi, non guardi ai peccati degli uomini, in vista del pentimento. |
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24 Poiché tu ami tutte le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato, se avessi odiato qualcosa, non l'avresti neppure creata. |
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25 Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non vuoi? O conservarsi se tu non l'avessi chiamata all'esistenza? |
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26 Tu risparmi tutte le cose, perché tutte sono tue, Signore, amante della vita, |
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Indice |
11,1-3 | La sapienza ha guidato Israele nel deserto 11,1 Mosè ( cf. Nm 12,7+; Dt 18,15 ). |
11,2 | La lunga marcia nel deserto è riassunta in poche frasi per preparare uno sviluppo distinto. La sapienza non viene più ricordata, eccetto in Sap 14,2.5, e l'autore si rivolge a Dio in una specie di meditazione sugli avvenimenti dell'esodo. Oppone continuamente, sia pure con lunghe digressioni ( Sap 12,2-22; Sap 13,1-15,13 ), il trattamento degli israeliti, considerati come un popolo di giusti ( cf. Sap 10,15 ), e quello degli egiziani, divenuti il simbolo dell'indurimento degli empi. Per la sua libertà nei confronti delle fonti bibliche anteriori, tutto questo sviluppo si avvicina al midrash o commentario rabbinico della Scrittura. |
11,4-14 | L'acqua: castigo per gli Egiziani, beneficio per gli Israeliti La sorte dei giusti, rappresentati idealmente negli Ebrei, e quella degli empi, simboleggiati negli Egiziani, sono spiegate mediante l'enunciazione di un principio: Ciò che era servito a punire i loro nemici, per loro, nel bisogno, fu strumento di favori ( v. 5 ); ossia: lo stesso elemento, utile a chi è fedele a Dio, è strumento di castigo a chi si oppone a lui. Questo principio è alla base dell'interpretazione delle "piaghe": ciò che era servito a Dio per punire gli Egiziani, diveniva fonte di salvezza per gli Israeliti. L'autore, a proposito del miracolo dell'acqua nel deserto, opera un confronto complesso, il cui principo si trova enunciato nel v 5. Nello stesso tempo si sforza di giustificare i relativi castighi con una specie di « taglione divino », enunciato nel v 16. Più avanti seguiranno altre antitesi ( cf. Sap 16,1.5.15; Sap 17,1; Sap 18,5; Sap 19,1 ), ma non c'è accordo sul loro numero preciso e spesso è difficile determinarle chiaramente |
11,6 | dallo sgorgare perenne di un fiume: allusione all'acqua mutata in sangue, come si legge in Es 7,17-21. |
11,7 | Secondo
Es 7,14-25 è per costringere il faraone a lasciar partire gli israeliti che Jahve cambiò le acque del Nilo in sangue. Qui l'autore fa di questo miracolo il castigo del decreto infanticida di Es 1,15s. |
11,9 | La sete, e forse anche le altre sofferenze che gli israeliti patirono nel deserto, dovevano far loro comprendere la punizione inflitta agli egiziani. |
11,12 | per i ricordi del passato: correzione secondo alcuni mss; tex tus receptus ha: « dei ricordi passati ». |
11,13b | L'acqua ritirata agli egiziani, miracolosamente data agli israeliti (
Sap 11,4 ). 11,13c Numerosi mss latini alla fine del v 13 aggiungono: « pieni di meraviglia per l'esito degli eventi », aggiunta che deriva dal v 14b. |
11,14 | colui che prima avevano esposto: il riferimento è a Mosè. Mosè esposto sulle acque ( Es 1,22; Es 2,3 ), respinto dal faraone ( Es 5,2-5; Es 7,13.22; ecc. ). |
11,15-22 | La moderazione di Dio nel castigare gli Egiziani Questo richiamo alla moderazione di Dio è frequente nella riflessione che l'autore fa sulle vicende dell'esodo. Anche se nel v. 16 viene affermato il principio secondo il quale con le cose con cui uno pecca, con quelle viene punito, tuttavia è ribadita la pazienza di Dio, amante della vita ( v. 26 ). 11,15b Il culto degli animali, rettili ( il coccodrillo, il serpente, la lucertola, la rana ), vili bestiole ( lo scarabeo ), era molto in onore nell'Egitto dei Tolomei. 11,15c Rane ( Es 8,1-2 ), zanzare ( Es 8,13-14 ), tafani ( Es 8,20 ), cavallette ( Es 10,12-15 ). |
11,16 | Cf. Sap 12,23; Sap 16,1; Sap 18,4 e Gen 9,6; Gdc 1,6-7; 1 Sam 15,23; 2 Mac 4,26; 2 Mac 13,8; Pr 5,22; ecc. |
11,17 | materia senza forma: espressione filosofica ispirata parzialmente a Platone ( Timeo 51 A ) e divenuta allora usuale per indicare lo stato indifferenziato della materia, ritenuta eterna. L'autore non ha alcun motivo di sottrarre la materia all'attività creatrice e pensa forse all'organizzazione del mondo a partire dalla massa caotica ( Gen 1,1). |
11,18 | vapori pestiferi: alla lettera « una puzza di fumo »; mss, versioni: « puzza »; textus receptus: « rombo ». |
11,22 | come polvere sulla bilancia: BJ traduce: « come ciò che fa pendere la bilancia »; si può anche intendere « che non fa pendere la bilancia ». |
11,23-12,2 | Bontà e compassione di Dio 11,23 L'idea dei vv 23s non è nuova in Israele; mai però si era espressa con tanta forza e in forma di ragionamento l'universalità della misericordia di Dio per i peccatori ( cf. Gn 3-4) e il ruolo determinante dell'amore nella creazione e conservazione degli esseri. |