Le origini dell'Unione Catechisti e delle sue opere |
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( 13a pt; 12a pt; 11a pt; 10a pt: 9a pt; 8a pt; 7a pt; 6a pt; 5a pt; 4a pt; 3a pt; 2a pt; 1a pt )
* Dal luglio 1917 si pubblicò il bollettino "L'amore a Gesù Crocifisso" ( inviato gratis, ma, benché fossero omessi i nomi dei benefattori, non si rifiutava un loro aiuto ).
Fr. Teodoreto specifica che lo scrittore principale fu il prof. Luigi Andrea Rostagno.
* La Catechesi esige una preparazione adeguata ( e qui si nota Fr. Teodoreto discepolo di fr. Candido Chiorra ): ecco quindi l'esortazione del Fondatore, il 18 novembre 1918, a conseguire titoli di studio sia per il compito apostolico sia perché prevede una scuola serale e domenicale da assumere in proprio: "senza saperlo ancora - scrive Fr. Leone ( Op cit. p. 248 ) – preparava i quadri per la futura Casa di Carità".
La professionalità è un intento dominante della proposta formativa ed è alla base dell'opera realizzata dall'Unione.
Fr. Secondino Scaglione e Domenico Conti ( op. cit. ) ne illustrano compiutamente i vari aspetti - politico, economico, sociale, spirituale e culturale, pedagogico e didattico - concludendo che " la conquista della professionalità del lavoro per la professionalità della vita, incontra nel Cristo crocifisso e risorto la luce che illumina i compiti e i gesti lavorativi di potenzialità e significati nuovi ".
* All'inizio del 1917, esaurite tutte le copie della prima edizione del Regolamento, se ne preparò una ristampa.
Fr. Teodoreto così la motiva ( Op cit. p. 144 ): "La decisione speciale dei Soci dell'Unione all'apostolato catechistico e l'obbligo spontaneamente assunto dai medesimi di conseguire il relativo diploma di abilitazione e all'insegnamento del catechismo, richiedevano speciali disposizioni regolamentari e la inclusione nel titolo di "Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata".
Aggiunge altre due motivazioni:
1) L'aggregazione dell'Unione alla Società della Gioventù Cattolica Italiana, concessa dalla Sede centrale di Roma il 18 aprile 1916 con la partecipazione a tutte le indulgenze e privilegi annessi alla medesima;
2) Il progresso fatto dai Soci nella vita interiore in quei fortunati primi anni ( ibid ).
Il 25 gennaio dello stesso anno Fra Leopoldo ( che ne aveva ricevuto il manoscritto il giorno prima ) gli comunicò il giudizio del Crocifisso, ripetuto tre volte: "Dirai al Fr. Teodoreto che il Regolamento va tanto bene" ( ibid. p. 146 ).
* A ribadire l'intento preciso che si delineava nella mente di Fr. Teodoreto "anche se qualche dissidente a quando a quando si faceva sentire", ci soccorre una pagina chiara intitolata "Verso lo sblocco" di fr. Leone ( p. 246 ): "Molti Soci erano stati al servizio militare durante la guerra: recuperarli e rincuorarli nello spirito dell'Unione non fu per tutti la cosa più facile.
Alcuni avevano idee alquanto personali in merito all'apostolato da svolgere: il solo catechismo sembrava loro campo ristretto; benché a dir vero, si facesse anche altro nell'Unione già da quei tempi …
Tra l'altro è ricordata una seduta alquanto tempestosa, d'un sabato 5 aprile 1919 in cui due Soci, impressionati dall'ambiente esterno in quei giorni molto movimentato per ragioni politiche e per il lancio del Partito Popolare Italiano, avrebbero voluto tirare l'Unione a lanciarsi con tutto il suo peso in quell'aringo, con conferenze, propaganda, ecc.
Mentre due dei "fedelissimi", frementi, vorrebbero interrompere e rispondere per le rime, Fr. Teodoreto, fermandoli con lo sguardo, lascia piena libertà di parola, e ascolta sino alla fine con imperturbabile calma.
Solo allora, con molta carità, ma con altrettanta fermezza, dichiara di ritenere che l'Unione debba seguire il suo programma catechistico, e ciò anche per direttive che sono venute attraverso Fra Leopoldo"
Cesare Trespidi