Sabato
Il precetto del riposo in giorno di sabato ( in ebraico: shabbat, dal verbo sha-vat: astenersi, cessare ) è fondamentale per l'ebraismo. La fede ebraica, infatti, attribuisce grande importanza al tempo, prima ancora che allo spazio. Prima dell'architettura del Tempio, che racchiude il Santo dei santi, il luogo della presenza di Dio, vi è l'architettura del tempo, scandito dal riposo del sabato e dalla celebrazione delle feste. È Dio stesso che santifica il tempo ( Gen 2,3 ), mentre lo spazio è santificato da Mosè ( Nm 7,1 ). La Bibbia presenta diverse giustificazioni del riposo sabbatico. Occorre astenersi dal lavoro il settimo giorno perché Dio, dopo aver creato i cieli e la terra in sei giorni, il settimo si riposò ( Gen 2,1-3; Es 20,11 ); il sabato inoltre è legato alla memoria dell'esodo dall'Egitto ( Dt 5,12-15 ) ed è segno del legame particolare che unisce Dio al suo popolo ( Es 31,13-16 ). Con il riposo del settimo giorno l'ebreo intende dunque fare memoria della creazione, confessare la signoria di Dio sul creato e sulla storia, sulle opere delle mani dell'uomo, che vengono interrotte dopo i sei giorni dedicati al lavoro. Il sabato è ancora memoriale della liberazione dalla schiavitù dell'Egitto orientata al libero servizio di Dio e anticipazione della liberazione piena e definitiva. La celebrazione della signoria di Dio apre il credente alla fraternità, a condividere la gioia della liberazione con gli altri ( Es 20,10 ). Durante l'esilio il sabato divenne un elemento di primaria importanza per la salvaguardia dell'identità religiosa degli ebrei; la scrupolosa osservanza dell'astensione dal lavoro, accompagnata dallo studio della Torà nella sinagoghe è un carattere distintivo del giudaismo. Ancor oggi allo spuntare delle prime tre stelle al tramonto del giorno di venerdì viene accolto il sabato, celebrato quale "ospite" o "sposa" di Israele; per sottolineare tale rapporto sponsale in alcune comunità ebraiche in questo giorno si legge il Cantico dei cantici. Gesù osserva il sabato ma critica un'osservanza legalistica e
formale dello stesso ( Mt
12,1-7 ), pone dei segni concreti di quella salvezza che questo
giorno intende commemorare, operando guarigioni, restituendo la vita ai
morti ( Mc
3,1-5 e par.; Lc
13,10-17; Lc
14,1-6; Gv
5,1-18; Gv
9,1-41 ); egli si La comunità cristiana progressivamente distaccatasi dal giudaismo celebra la memoria della creazione e della salvezza il giorno successivo al sabato, "il giorno del Signore" e della sua risurrezione ( Ap 1,10 ). |
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Il sabato ( shabbat ) è un'istituzione divina: Dio stesso ha riposato ( shabat ) quel giorno. Però la parola shabbat è evitata qui, poiché, secondo l'autore sacerdotale, il sabato sarà imposto solo sul Sinai, dove diventerà il segno dell'alleanza ( Es 31,12-17 ). Ma fin dalla creazione Dio ha dato un esempio che l'uomo dovrà imitare ( Es 20,11; Es 31,17 ). |
Gen 2,3 |
Il nome del sabato è esplicitamente unito dalla bibbia ( Es 16,29-30; Es 23,12; Es 34,21 ) a una radice che significa: « cessare, riposare ». È un giorno di riposo settimanale, consacrato a Jahvè che ha riposato nel settimo giorno della creazione ( v 11; Gen 2,2-3 ). A questo motivo religioso si unisce una preoccupazione umanitaria ( Es 23,12; Dt 5,14 ). L'istituzione del sabato è molto antica, ma la sua osservanza ha assunto una importanza speciale a partire dall'esilio ed è diventata una caratteristica del giudaismo ( Ne 13,15-22; 1 Mac 2,32-41 ). Lo spirito legalista ha trasformato la gioia di questo giorno in una costrizione, da cui Gesù ha liberato i suoi discepoli ( Mt 12,1sp; Lc 13,10s; Lc 14,1s ). |
Es 20,8 |
In quest'occasione e al momento delle guarigioni che opera in giorno di sabato ( Mt 12,9-14p; Lc 13,10-17; Lc 14,1-6; Gv 5,1-18; Gv 7,19-24 ), Gesù afferma che neppure un'istituzione divina come quella del riposo sabbatico ha un valore assoluto; che essa deve cedere davanti alla necessità o alla carità; che egli stesso ha il potere d'interpretare con autorità la legge mosaica ( Mt 5,17+; Mt 15,1-7p; Mt 19,1-9p ). Egli ha simile autorità come « Figlio dell'uomo », come capo del regno messianico ( Mt 8,20+ ) e incaricato di stabilire fin da quaggiù ( Mt 9,6 ) la nuova economia ( Mt 9,17+ ), superiore all'antica perché « qui c'è qualcosa più grande del tempio ». I rabbini ammettevano deroghe alla legge del sabato, ma i loro scrupoli lo restringevano il più possibile. |
Mt 12,8 |
Questo versetto, assente in Lc e Mt, sarà stato aggiunto da Mc in un'epoca in cui lo spirito nuovo del cristianesimo aveva relativizzato l'obbligo del sabato in modo definitivo ( Lc 5,39+ ). |
Mc 2,27 |
Il ms aggiunge qui un passo interessante, benché probabilmente non sia autentico: « Lo stesso giorno, vedendo qualcuno lavorare in giorno di sabato, gli disse: Amico, beato te se sai quello che fai, ma se non lo sai, sei un maledetto e un trasgressore della legge » ( testo occidentale; Mc 2,27+ ) |
Lc 6,5 |
Schedario biblico |
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Giubileo | D 57 |
Sabato | D 58 |
Cristo, Dio | B 1 |
Cristo, Liberatore | B 26 |
Cristo e Mosè (Legislatore) | B 40 |
Catechismo della Chiesa Cattolica |
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La Provvidenza e lo scandalo del male | 314 |
Il mondo visibile | 345ss |
Gesù e la Legge | 582 |
Le apparizioni del Risorto | 641 |
Il Giorno del Signore | 1166 |
La grazia | 2002 |
In sintesi | 2167ss |
2190 | |
I Salmi, preghiera dell'Assemblea | 2586 |
Comp. 450-452 |