Ritiro del 9/3/1997
1 - Satana non scaccia Satana
2 - Per essere veramente liberi
3 - Tutta la Trinità è all'opera
4 - Per seguire Gesù
5 - I cristiani hanno dato sicurezza
6 - Non sto seguendo una morale
7 - Dipende dal rapporto che abbiamo con Dio
8 - Lo spirito di divinazione
9 - Il nuovo spiritismo
10 - È giunto il tempo che il vero cristiano riprenda autorità
11 - Presentagli il suo domani
12 - La decisione è personale
13 - Non c'è niente che tu non possa fare
14 - Le promesse di Dio ti sono offerte
15 - Siamo una società neopagana
16 - Quanto lotti contro le tue malattie
1 - Satana non scaccia Satana
Mt 12,26: "Ora se Satana scaccia satana egli è discorde con se stesso; come potrà dunque reggersi il suo regno?
E se io scaccio i demoni in nome di Beelzebul, i vostri figli in nome di chi li scacciano?
Per questo loro stessi saranno vostri giudici; ma se io scaccio i demoni per virtù dello Spirito di Dio, è certo giunto fra voi il regno di Dio".
Ecco l'insegnamento: per essere veramente liberi non è sufficiente il sapere, ma è necessario il dito di Dio, cioè lo Spirito Santo, "digitus paternae dextrae".
Come abbiamo già accennato altre volte, l'azione della salvezza, della liberazione ora è affidata alla presenza dello Spirito Santo.
Quando Gesù era in mezzo a noi, egli era il primo Consolatore, colui che cammina con; era però limitato dallo spazio e dal tempo, ma da quando è asceso al cielo e ha mandato a noi un altro Consolatore, è presente ovunque, perché lo Spirito Santo è eterno ed è anche Persona, che vuol dire individualità divina, e quindi non è limitato né dallo spazio né dal tempo.
Ora Gesù è in mezzo a noi per mezzo dello Spirito Santo e l'opera della salvezza è affidata allo Spirito.
Queste cose la Chiesa le sa da sempre, tant'è che per avere la presenza reale, fisica di Gesù, invochiamo lo Spirito Santo e questa presenza può avvenire nello stesso istante in ogni parte della terra, poiché egli è asceso al cielo, ha ogni potere e siede alla destra di Dio Padre.
La sua presenza salvifica è in mezzo a noi per la potenza dello Spirito Santo.
Dunque la liberazione, quando ve ne fosse veramente la necessità, si deve compiere essenzialmente con la preghiera nello Spirito.
La vera preghiera è quella in cui tu sei in contatto con Dio Padre in Gesù per mezzo dello Spirito.
Ogni azione divina è sempre trinitaria: tutta la Trinità è all'opera in ogni azione in cui Dio è in relazione con gli uomini, anche nella preghiera, dove noi riceviamo dal Padre in Gesù Cristo per lo Spirito e giungiamo al Padre per Gesù Cristo nello Spirito.
Ogni preghiera è pervasa dallo Spirito di Dio, perché egli è l'amore di Dio e Dio risponde all'amore non al bisogno, alla fede non alla necessità e la fede nasce dall'amore.
Non rivolgersi ai maghi.
Abbiamo molte citazioni in proposito nell'arco della sacra Scrittura, ma ne darò solo tre: Dt 18,9-14; Lv 19,6-31; Is 8,19-22.
È contro il primo comandamento dare retta a queste cose.
Molti possono dirmi: "Eh, non vuol dire niente leggere un oroscopo o seguire una trasmissione in cui ci sono persone che predicono il futuro, leggono le carte, ecc".
Sì, ma queste cose fanno parte di una liturgia con la quale ti attiri in casa delle presenze non volute e il vangelo di Matteo, che abbiamo già analizzato, parla chiaramente di come siamo visitati di continuo per vedere se c'è in noi qualche punto debole, per vedere se possiamo essere accalappiati in qualche modo: "Il demonio come leone ruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede" ( 1 Pt 5,8 )
Egli è uno spirito, non ha bisogno di riposarsi fisicamente.
Se dai spazio ai demoni in casa tua, raccoglierai ciò che hai seminato.
Rivolgersi ai maghi equivale a chiedere aiuto a satana e ai demoni, vuol dire vendere Dio, prostituirsi ( Lv 20,6 ).
Chi lo fa, anche inconsciamente, cade sotto il dominio dei demoni e resta legato.
Ma "nessuno può essere legato se non vuole" ( Rm 6,16 ): La nostra fede non è un fatto magico per cui basta che io faccia un segno di croce e sono a posto; noi non siamo dei fanatici, che assolutizzano certi aspetti dimenticando l'integrale messaggio di Gesù.
Per seguire Gesù bisogna volerlo seguire, non è sufficiente sapere: bisogna sapere, credere e fare.
Lo spirito di idolatria lo troviamo in Dt 32,17; il demonio desidera essere adorato e ricevere dei sacrifici, anche umani, e questa idolatria durerà fino al ritorno di Gesù ( Ap 9,20 ).
Lo spirito di divinazione: "Una schiava procurava molto denaro ai suoi padroni, perché era posseduta da uno spirito di divinazione" ( At 16,16 ).
Anche oggi questo spirito è molto diffuso; dato che gli uomini non si sentono liberi, perché non conoscono l'autore della vita e non sanno che egli porta la libertà in tutti i campi.
Allora cercano in tutti i modi di dominare il proprio futuro, perché ne hanno paura e dunque si rivolgono dovunque venga offerta loro una valvola di sicurezza.
I cristiani hanno dato questa sicurezza o hanno ridotto il cristianesimo a un insieme di norme morali?
Ditemi quanti dei vostri allievi vi seguono quando dite: dovete fare questo o quell'altro. Nessuno.
Ma io sarei il primo a fuggire: io non sto seguendo una legge morale, ma una persona divina che ha dato il suo sangue per me, che ha spezzato tutte le mie catene e che per di più mi ha promesso determinate cose, oltre la vita eterna.
Perché se mi avesse promesso solo la vita eterna, Feuerbach avrebbe avuto ragione: il cristianesimo e ogni altro tipo di religiosità sono i fiori che abbelliscono le catene.
E con lui Marx ed Hengel e Nietsche e tutti i fautori dell'uomo forte.
Ma io non sto seguendo una morale, bensì una fede in colui che ha promesso vita e vita in abbondanza, gioia e gioia piena, benedizione qui sulla terra ed eternità nei cieli.
"Signore, noi abbiamo lasciato tutto per seguirti; cosa ne avremo in cambio?
Io vi dico che chi avrà lasciato questo e quest'altro per me, riceverà il centuplo su questa terra insieme alla vita eterna". ( Mt 19,27-28 )
Nessuno fa niente per niente, dicevo stamattina.
Quando tu dai la tua vita a Gesù, ti aspetti quello che lui ti ha promesso, ma se non sai che cosa ti ha promesso, che cosa ti aspetti?
E noi ci illudiamo che i nostri giovani seguano Gesù senza sapere cosa egli ha promesso?
Evangelizzazione non è catechizzazione, la quale viene dopo, è l'esplicitazione delle promesse: dato che Dio ti ha promesso questo, questo e quest'altro, lo vuoi? Sì, lo voglio.
Allora ti insegno come si fa. Ecco la catechesi.
Ma tu non puoi dire: devi fare così e così, perché quella è solo morale, è religione e noi non possiamo trasformare la nostra fede in una religione.
La liturgia non è la ripetizione arida di determinati atti o preghiere, è invece memoriale della presenza viva, reale di Dio che ti trasporta alla sua presenza.
Altrimenti cadiamo nel fanatismo.
Tutto, perfino le cose più sante, può diventare una catena; dipende dal rapporto che abbiamo con Dio: "Io voglio amore, non sacrifici", ( Mt 12,7 ) oppure: "Questo popolo mi onora solo con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me" ( Is 29,13 ) e onorare Dio così significa dare spazio al nostro nemico.
Se nel tuo cuore non stai dando spazio a Dio, a chi, a che cosa stai dando spazio, cosa è che ti interessa veramente?
Ebbene, quello è il tuo dio, sappilo con certezza ( Rm 6,16 ).
È giunto il tempo che le cose vengano dette con chiarezza, forse anche con crudezza.
In altre parole: scegliti il tuo dio, ma non dire che segui Gesù se poi segui un altro.
Lo spirito di divinazione, una volta veniva praticato dagli àuguri che analizzavano le viscere degli animali, il volo degli uccelli, i sogni; oggi invece da chi interroga i fondi del caffè o del tè, le carte, la sfera di cristallo, il pendolino.
Vi sono poi gli spiriti familiari, chiamati così perché imitano i familiari di chi li evoca: li conoscono, ci conoscono, sanno i nostri modi di parlare e conoscono determinati fatti della nostra vita perché li vedono.
Si tratta di una pratica legata all'esoterismo e alle evocazioni dei morti: "Non si trovi in mezzo a te chi fa la magia, né chi interroga i morti o gli spiriti" ( Dt 18,11 ), né chi fa sedute spiritiche.
Il nuovo spiritismo non si fa semplicemente con la catena, il tavolino rotondo… come nel XIX secolo; il nuovo spiritismo è individuale, solitario: si fa attraverso la radio, il televisore, il telefono e la scrittura automatica.
C'è anche un revival della figura degli angeli, ma non come sono presentati dalla Scrittura, ma messaggeri di rivelazioni occulte.
Bisogna dire chiaramente che gli spiriti non vengono dall'altro a questo mondo a rivelarci chissà che cosa e la parabola di Lazzaro lo dimostra ad evidenza: "Tra noi e voi è stabilito un grande abisso e nessuno di là può venire di qua né viceversa". ( Lc 16,26 )
Quando il ricco epulone vuole parlare a Lazzaro lo può fare solo attraverso il padre Abramo, che è ovviamente immagine di Dio.
In questo rapidissimo sguardo a questo mondo sotterraneo eppure così evidente e constatabile nella quotidianità, noi abbiamo ancora la parola di Dio che ci dà un incentivo e il coraggio di prendere una posizione.
Chi resta neutrale è fuori gioco: "Saranno come prodi che calpestano i nemici nel fango e combatteranno perché l'Eterno è con loro" ( Zc 10,5 ); "Calpesteranno i nemici e diventeranno come cenere" ( Ml 3,18 ss. ).
È giunto il tempo che il vero cristiano riprenda autorità su queste cose; non è più tempo che il piano di Dio sia ostacolato dal nemico e neanche che noi cristiani dobbiamo continuare ad essere vittime di ogni forma di vessazione diabolica.
La parola di Dio ci dà luce e la preghiera nello Spirito è quella che ti dà l'autorità di vivere da figlio di Dio: "Voi non avete ricevuto uno spirito di schiavitù per ricadere nella paura, ma uno spirito di figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: Abbà, Padre!" ( Rm 8,17 ).
Lo Spirito di adozione che ci fa figli di Dio è lo stesso per il quale noi siamo liberi, perché in Gesù siamo veramente figli per il nostro battesimo.
Non rovinare il tuo domani a motivo del tuo ieri.
Una cosa che fa sempre il demonio, quando arriva con le sue tentazioni, è quella di sbatterti davanti il tuo ieri: "Ma tu non puoi fare questo, non ti ricordi da dove vieni?
Non ti ricordi come eri? Non sei degno di chiedere questo a Dio.
Dio non ti può rispondere perché tu sei stato così e così".
E allora tu presentagli il suo domani, in cui Gesù, vincitore della morte e del peccato, è proclamato re e Signore dei secoli e tutto ciò che esiste è ricapitolato in lui e sotto la sua autorità.
"Si faranno prigionieri coloro che ci hanno fatto prigionieri e quelli che un tempo furono prigionieri regneranno sui loro oppressori" ( Is 14,2-3 ): non possiamo temere coloro che ci hanno fatto prigionieri; essi, per la promessa di Dio, saranno fatti prigionieri.
E allora dobbiamo convincercene: io regnerò su tutte le mie debolezze, su ogni disturbo, su ogni nemico, regnerò su questa assemblea in cui voglio proclamare ed edificare la fede, su questi giovani che hanno bisogno di incontrare Gesù, sui demoni che li tengono prigionieri della droga, dell'alcool, della sessualità, perché la parola di Dio mi dà questa autorità e ciò che Dio promette vale per sempre: "Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre" ( Eb 13,8 ).
Lui che è il capo ha dato a noi il potere regale, profetico, sacerdotale, perché siamo le sue membra.
La decisione però è personale: io non posso decidere per voi se volete regnare sul principe di questo mondo o se volete lasciare che lui faccia, pensando che sia come un gattino di peluche, innocuo e che non fa niente.
Il magistero immutato della chiesa è sempre stato questo e si basa su tutta la tradizione biblica, anteriore di qualche migliaio di anni alla Chiesa, che in questo campo è stata costante.
Che poi alcuni teologi dei nostri giorni abbiano pensato di dire che il nostro nemico è solo frutto della nostra ignoranza, questo non fa testo, anche se ci sono nomi illustri che affermano queste cose.
La rivelazione biblica è molto più vera e più provata di qualsiasi teologia e di qualsiasi opera teologica.
La decisione è personale.
Dio non dà nulla a chi non lo vuole; bisogna volerlo, bisogna decidersi: vai, prendi, suda, combatti, non ti rassegnare perché la rassegnazione è già spazio libero, spazio che tu pensi neutrale e non lo è.
Ah! Se Dio vuole fare, farà.
No, la vita nuova non è data ai codardi, è data solo a chi la vuole e il popolo di Dio sarà un popolo di feriti che hanno deciso di seguire l'Agnello, per questo sono stati feriti e hanno lavato le loro vesti nel sangue dell'Agnello ( Ap 9 ).
Non c'è niente che tu non possa fare nella vita.
Nel mondo c'è sempre progresso, una continua tensione al miglioramento, al conquistare sempre cose migliori.
E perché questo progresso non ci può essere anche spiritualmente?
Perché dobbiamo essere sopraffatti dallo spirito di questo mondo, perché dobbiamo lasciargli tutto questo spazio?
Perché dobbiamo lasciare che vengano trasmessi impunemente spettacoli osceni, blasfemi?
Perché dobbiamo permettere che i nostri giovani e le nostre famiglie siano subissate da un insieme di falsità?
Perché dobbiamo essere vittime dello scoraggiamento, quando la parola di Dio dice chiaramente: Combatti, perché quanto ti ho promesso è già tuo?
Ma se non lo prendi resta lì.
Il cristiano rassegnato che si aspetta tutto da Dio è uno che non avrà mai niente, perché le cose promesse da Dio non ti arrivano a casa come i postal market, le promesse di Dio ti sono offerte, ma tu le devi prendere; sei tu che devi indossare le armi della luce ( Ef 6 ), sei tu che devi indossare l'armatura, ti devi circondare di Gesù e devi prendere la spada dello Spirito.
Alcuni ci tolgono Dio e noi glielo lasciamo fare, noi glielo permettiamo perché siamo gentili, dolci, irenici…
Siamo pigri, ecco cosa siamo!
È ora di prendere ciò che è nostro; ciò che Dio ci ha promesso è per noi e nessuno ha il diritto di toglierci ciò che è nostro e la parola di Dio ce lo dice.
Ma se non la conosciamo cosa prenderemo?
Solo luoghi comuni: vogliamoci bene, facciamo un po' di volontariato, la carità qui, la carità là… e non sappiamo neanche cosa sia la carità e facciamo della carità l'unica espressione della vita cristiana, dimenticando che quando Paolo parla della carità dice che è l'ossigeno entro cui agisce lo Spirito.
Senza la carità lo Spirito non agisce.
Siamo in una società neopagana e Dio vuole una fede attiva, aggressiva, non rassegnata.
Dio ha promesso certe cose, allora va' e prendi quello che Dio ti ha promesso.
Certo, se tu non ci credi, ti aspetterai che Dio faccia tutto.
Comodo, molto comodo! Se i primi cristiani avessero fatto così, noi saremo ancora nel tempio di Astarte.
Devi vincere, devi essere stanco di essere sconfitto e allora forse prenderai questa decisione.
Quanto lotti contro le tue malattie o i tuoi disturbi?
Poi ti sei rassegnato, ti sei arreso, perché pensi che la tua malattia sia più forte di Dio; oppure prendi la pastiglia ordinata dal medico e credi che guarirai.
Quanta fede hai messo in quella pastiglia? Hai messo la stessa fede nelle promesse di Dio?
Eppure gli stessi medici asseriscono che almeno il 70% dell'efficacia di una medicina è dato dalla nostra psiche.
Ti sei arreso perché pensi che la malattia sia troppo forte o che la situazione che devi affrontare sia troppo difficile; tu credi ai dottori che dicono che non ce la puoi fare e non credi alla parola di Dio che nel libro dell'Es 15 dice: "Io sono l'Eterno, colui che ti guarisce".
A chi credi di più: al profeta di morte o al profeta di vita?
Bisogna "non conformarsi alla mentalità di questo secolo, ma trasformare la nostra mente" per conoscere qual è veramente il pensiero di Dio che supera di gran lunga il buon senso umano e che ti pone sempre di fronte a un'alternativa: scegliere ciò che ti è più comodo o ciò che è più vero.
A te la decisione.