Atti degli Apostoli |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
1 Paolo si recò a Derbe e a Listra. C'era qui un discepolo chiamato Timòteo, figlio di una donna giudea credente e di padre greco; |
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2 egli era assai stimato dai fratelli di Listra e di Icònio. | ||||
3 Paolo volle che partisse con lui, lo prese e lo fece circoncidere per riguardo ai Giudei che si trovavano in quelle regioni; tutti infatti sapevano che suo padre era greco. | ||||
4 Percorrendo le città, trasmettevano loro le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani di Gerusalemme, perché le osservassero. |
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5 Le comunità intanto si andavano fortificando nella fede e crescevano di numero ogni giorno. |
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Traversata dell'Asia Minore |
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6 Attraversarono quindi la Frigia e la regione della Galazia, avendo lo Spirito Santo vietato loro di predicare la parola nella provincia di Asia. |
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7 Raggiunta la Misia, si dirigevano verso la Bitinia, ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro; | ||||
8 così, attraversata la Misia, discesero a Tròade. |
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9 Durante la notte apparve a Paolo una visione: gli stava davanti un Macedone e lo supplicava: « Passa in Macedonia e aiutaci! ». |
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10 Dopo che ebbe avuto questa visione, subito cercammo di partire per la Macedonia, ritenendo che Dio ci aveva chiamati ad annunziarvi la parola del Signore. | ||||
L'arrivo a Filippi |
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11 Salpati da Tròade, facemmo vela verso Samotràcia e il giorno dopo verso Neàpoli e | ||||
12 di qui a Filippi, colonia romana e città del primo distretto della Macedonia. Restammo in questa città alcuni giorni; |
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13 il sabato uscimmo fuori della porta lungo il fiume, dove ritenevamo che si facesse la preghiera, e sedutici rivolgevamo la parola alle donne colà riunite. |
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14 C'era ad ascoltare anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo. |
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15 Dopo esser stata battezzata insieme alla sua famiglia, ci invitò: « Se avete giudicato ch'io sia fedele al Signore, venite ad abitare nella mia casa ». E ci costrinse ad accettare. |
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Paolo e Sila in prigione |
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16 Mentre andavamo alla preghiera, venne verso di noi una giovane schiava, che aveva uno spirito di divinazione e procurava molto guadagno ai suoi padroni facendo l'indovina. | ||||
17 Essa seguiva Paolo e noi gridando: « Questi uomini sono servi del Dio Altissimo e vi annunziano la via della salvezza ». |
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18 Questo fece per molti giorni finché Paolo, mal sopportando la cosa, si volse e disse allo spirito: « In nome di Gesù Cristo ti ordino di partire da lei ». E lo spirito partì all'istante. |
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19 Ma vedendo i padroni che era partita anche la speranza del loro guadagno, presero Paolo e Sila e li trascinarono nella piazza principale davanti ai capi della città; |
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20 presentandoli ai magistrati, dissero: « Questi uomini gettano il disordine nella nostra città; sono Giudei |
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21 e predicano usanze che a noi Romani non è lecito accogliere né praticare ». | ||||
22 La folla allora insorse contro di loro, mentre i magistrati, fatti strappare loro i vestiti, ordinarono di bastonarli |
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23 e dopo averli caricati di colpi, li gettarono in prigione e ordinarono al carceriere di far buona guardia. | ||||
24 Egli, ricevuto quest'ordine, li gettò nella cella più interna della prigione e strinse i loro piedi nei ceppi. | ||||
Liberazione miracolosa dei missionari |
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25 Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i carcerati stavano ad ascoltarli. |
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26 D'improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito tutte le porte si aprirono e si sciolsero le catene di tutti. |
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27 Il carceriere si svegliò e vedendo aperte le porte della prigione, tirò fuori la spada per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti. |
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28 Ma Paolo gli gridò forte: « Non farti del male, siamo tutti qui ». | ||||
29 Quegli allora chiese un lume, si precipitò dentro e tremando si gettò ai piedi di Paolo e Sila; | ||||
30 poi li condusse fuori e disse: « Signori, cosa devo fare per esser salvato? ». | ||||
31 Risposero: « Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia ». |
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32 E annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa. |
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33 Egli li prese allora in disparte a quella medesima ora della notte, ne lavò le piaghe e subito si fece battezzare con tutti i suoi; |
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34 poi li fece salire in casa, apparecchiò la tavola e fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi per aver creduto in Dio. |
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35 Fattosi giorno, i magistrati inviarono le guardie a dire: « Libera quegli uomini! ». | ||||
36 Il carceriere annunziò a Paolo questo messaggio: « I magistrati hanno ordinato di lasciarvi andare! Potete dunque uscire e andarvene in pace ». | ||||
37 Ma Paolo disse alle guardie: « Ci hanno percosso in pubblico e senza processo, sebbene siamo cittadini romani, e ci hanno gettati in prigione; e ora ci fanno uscire di nascosto? No davvero! Vengano di persona a condurci fuori! ». |
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38 E le guardie riferirono ai magistrati queste parole. All'udire che erano cittadini romani, si spaventarono; |
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39 vennero e si scusarono con loro; poi li fecero uscire e li pregarono di partire dalla città. |
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40 Usciti dalla prigione, si recarono a casa di Lidia dove, incontrati i fratelli, li esortarono e poi partirono. |
Indice |
16,1-5 | Timòteo collaboratore di Paolo 16,1 Timòteo: 2 Tm 1,5 ci dà il nome della madre, Eunìce, e della nonna, Lòide, ambedue cristiane. Resterà ormai aggregato a Paolo ( cf. At 17,14s; At 18,5; At 19,22; At 20,4; 1 Ts 3,2.6; 1 Cor 4,17; 1 Cor 16,10; 2 Cor 1,19; Rm 16,21 ) e rimarrà sino alla fine uno dei suoi più fedeli discepoli ( 1 Tm e 2 Tm a lui indirizzate ). |
16,3 | lo fece circoncidere: un gesto di rispetosa strategia missionaria in accordo con
1 Cor 9,20. Paolo si opponeva alla circoncisione di cristiani provenienti dal paganesimo ( Gal 2,3; Gal 5,1-12 ). Timoteo però era figlio di madre giudea e perciò, secondo il diritto giudaico, era israelita. Perché Paolo circoncise Timoteo, se lui era contrario alla pratica per Cristiani? |
16,4 | trasmettevano loro le decisioni: questa indicazione redazionale deriva logicamente dalla presentazione del concilio di Gerusalemme, come è stato descritto nel c 15, dove si suppone che il decreto sia stato promulgato in presenza di Pietro e Paolo ( ma cf. At 15,1+ ). |
16,6-10 | Visione di Paolo a Tròade 16,6 Frigia: nell'altopiano anatolico, verso occidente; Galazia: probabilmente la Galazia del nord, nel territorio circostante l'odierna Ankara. Quindi partito da Iconio, Paolo intendeva dirigersi a ovest verso Efeso. Impedito dallo Spirito, salì verso nord e arrivò in Frigia; quindi piegando verso nord-est, raggiunse la regione della Galazia, dove fu trattenuto dalla malattia ( Gal 4,13-15 ). Paolo evangelizzò questi luoghi e più tardi vi fece ritorno per visitare i discepoli ( At 18,23 ). |
16,7 | La Mìsia era a nord della provincia romana dell'Asia, la Bitìnia a nord-est della Mìsia. di Gesù: è omesso in molti mss tardivi. |
16,8 | Tròade: città portuale sulla costa dell'Egeo, nella regione omonima situata nell'Anatolia nord-occidentale. attraversata la Misia: meglio che « avendo costeggiato la Misia ». |
16,10 | Cominciano qui le cosiddette sezioni con il "noi" (
At 16,10-17;
At 20,5-15; At 21,1-18; At 27,1-28,16 ) che riportano soprattutto notizie su viaggi per mare. Secondo alcuni, l'autore del libro vuole dirci così che egli ha preso parte agli eventi; altri invece ritengono che egli inserisca qui testi di un testimone oculare; non manca chi vi vede soltanto un espediente letterario per dare vivacità e credibilità alla narrazione. subito cercammo: la redazione passa bruscamente alla prima persona plurale: è la prima sezione « noi » degli Atti ( At 11,27+; cf. l'introduzione ). |
16,11-15 | A Filippi battesimo di Lidia 16,11 L'isola di Samotràcia è di fronte alla costa della Tracia e a metà del viaggio marittimo. Neàpoli ( oggi Kavala ) è il porto di Filippi, vicino alla grande via Egnatia che collegava l'Oriente a Roma. |
16,12 | Filippi: situata a 15 chilometri nell'entroterra, era colonia romana con privilegi speciali; città del primo distretto della provincia di Macedonia, divenuta colonia romana, era sostanzialmente una città latina; la sua amministrazione ricalcava quella di Roma. |
16,13 | fuori della porta, lungo il fiume: a Filippi i giudei non hanno una sinagoga e si radunano perciò dove c'è acqua ( per le abluzioni rituali ). |
16,14 | Tiàtira (
Ap 1,11;
Ap 2,18.24 ): città della Lidia, era nota per l'industria della porpora. Lidia, dato il suo lavoro di commerciante, appare come donna benestante e indipendente. |
16,15 | insieme alla sua famiglia: la conversione di Lidia porta con sè quella di tutta la famiglia ( cf.
At 10,44;
At 16,31.34;
At 18,8;
1 Cor 1,16 ). - ci costrinse ad accettare: contro la linea di condotta ordinaria di Paolo ( cf. At 20,33-35; 1 Ts 2,9; 2 Ts 3,8; 1 Cor 9 ). Anche in seguito, i filippesi riusciranno a fargli accettare soccorsi che mai egli avrebbe ricevuto da altri ( cf. Fil 4,10-18 ). È il migliore riconoscimento della carità di Lidia e dei cristiani di Filippi. |
16,16-24 | Paolo e Sila in prigione 16,16 spirito di divinazione: alla lettera: « spirito pitone ». Così era detto in ricordo del serpente Pitone dell'oracolo di Delfi. |
16,21 | Resta indefinito quali siano le usanze in questione: forse il riposo del sabato, le leggi sui cibi, il rifiuto del servizio militare. usanze: si tratta delle usanze giudaiche ( cf. At 6,14; At 15,1; At 21,21; At 26,3; At 28,17; Gv 19,40 ): gli accusatori non distinguono tra cristiani e giudei. L'accusa precisa è quella di proselitismo: se era permesso ai giudei praticare la loro religione, non avevano il diritto di attirarvi i romani. Quindi la propaganda cristiana sarebbe illegale. |
16,22 | I missionari sono perseguitati in quanto Giudei, non perché cristiani. Paolo parlerà dei maltrattamenti subiti a Filippi ( 1 Ts 2,2; 2 Cor 11,25 ). |
16,25-40 | Miracolosa liberazione di Paolo e Sila |
16,26 | Il terremoto manifesta l'intervento divino in risposta alla preghiera ( At 4,31 ). |
16,27 | Il carceriere poteva essere condannato a morte quando un prigioniero fosse fuggito per sua negligenza ( At 12,19 ). |
16,29 | tremando: adesso è spaventato perché si rende conto d'aver trattato come malfattori gli inviati del cielo. |
16,32 | del Signore: una variante legge: « di Dio ». |
16,35 | Libera quegli uomini: una variante del testo occ. legge: « Fattosi giorno, i magistrati si riunirono in assemblea nell'agorà e, ricordandosi del terremoto avvenuto, ebbero paura e inviarono i littori a dire: lascia andare quegli uomini che hai ricevuto ieri ». |
16,36 | in pace: BJ con il testo occ. omette. |
16,37 | I magistrati avevano violato la legge: la battitura con le verghe doveva essere preceduta da un'indagine e, in ogni caso, non poteva essere inflitta a cittadini romani. cittadini romani: la lex Porcia proibiva con pene severe di sottoporre un cittadino romano alla flagellazione. |
16,39 | Questo v è riprodotto da BC secondo il testo alessandrino ( e antiocheno ). BJ omette le frasi mancanti nel testo occ. e legge: « Questi vennero a far loro pressioni perché uscissero dalla città ». Il testo occ. legge: « Ed essendosi recati in carcere con molti amici, li pregavano di uscire dicendo: Noi ignoravamo le vostre cose e che voi siete uomini giusti. E dopo averli condotti fuori, fecero loro pressioni con queste parole: Andatevene da questa città, perché non si raccolgano di nuovo contro di noi quelli che hanno dimostrato contro di voi ». |