Osservazioni diagnostiche su Fra Leopoldo Maria Musso

Metodologia di lavoro

I colloqui con il Crocifisso e con Maria che Fra Leopoldo intratteneva potevano essere reali o frutto di una patologia definita: allucinazione uditiva.

Per poter dare una valutazione oggettiva a questi episodi, senza poter esaminare il soggetto, ho scelto la strada di analizzare le diverse possibili patologie che generano allucinazioni e verificare la loro presenza in Fra Leopoldo.

Il principio sul quale lavoro è che ogni patologia che genera allucinazioni, genera anche altri sintomi che possono essere rilevati tramite lo studio della vita di Fra Leopoldo e l'analisi dei suoi scritti e delle sue lettere.

Se possiamo escludere le patologie che generano allucinazioni, abbiamo un fondato motivo per ritener reali i suoi colloqui con il Crocifisso e con Maria.

Fra Leopoldo abitualmente restava in preghiera davanti al Crocifisso dalle ore 4 fino alla Messa delle ore 6 del mattino.

Dopo Messa e colazione ritornava in cella per un'ora di adorazione.

Dopo pranzo si recava in chiesa "a lungo".

La sera, appena finiti i lavori, si recava in chiesa fino alle ore 22, quando si ritirava in cella e proseguiva la sua preghiera abitualmente fino alle ore 24 ( vedi Fratel Teodoreto, p. 199 ).

Durante questi tempi annota i suoi dialoghi con Gesù Crocifisso e con Maria.

Riguardo alla percezione soggettiva, il 18 agosto 1908 troviamo scritto nel suo diario una risposta di Gesù a tale interrogazione: "Se sei interrogato su questo punto: Come ti parla il tuo Gesù Crocifisso? Senti proprio la Sua voce?"

- Sì, ti parlo con la mia voce interna e il mio Spirito si comunica col tuo che ai miei voleri si piega" ( Diario I num. 94).

Si trova ancora espressamente come nell'adorazione del Crocifisso ci fosse solo una percezione di voci e nessuna percezione visiva: "Tu non mi vedi con gli occhi mortali" ( Diario I num. 31.1 ).

Nella sua vita si riportano anche la presenza di allucinazioni visive, ma vengono sempre indicate come "sogno" e pertanto vanno escluse dalle valutazioni patologiche.

Anche quando Fra Leopoldo scrive che nel 1887: "Nel mese di novembre ebbi la prima visione di Maria SS Addolorata" ( Diario I, num. 2 ).

Questo stesso episodio è citato da Fratel Teodoreto nella sua biografia come "sogno" ( Fratel Teodoreto, Fra Leopoldo, pg. 10 ).

Gli altri casi di "visioni" sono presentati direttamente da Fra Leopoldo come sogni.

"Nel 1893 ebbi una visione, in sogno, nel Castello già detto ( ndr: Castello di Viale ): vidi, in alto, Gesù Crocifisso; stava abbracciata ai suoi piedi un'anima bellissima ... il tutto m'imparadisava.

… dopo pochi minuti sparì e mi lasciò una dolcezza inenarrabile, che non dimenticherò per tutto il tempo della mia vita" ( Diario I num. 4 ).

Quella riferita al n° 14 ( Diario I, num. 14 ) si riporta alle immagini ipnopompiche ( immagini che si presentano al risvegliarsi ): "Mi desto, apro gli occhi e vedo un Frate ...", ben conosciute ed escluse più volte dalla patologia ( vedi oltre ).

Quindi considererò soltanto allucinazioni uditive.

La dimostrazione di elementi che "non ci sono" non può essere fatta con citazioni dirette.

Solo una conoscenza globale del soggetto può far concludere che quello specifico tratto patologico come richiesto "non c'è".

Si richiede quindi in chi legge questo lavoro, una buona conoscenza di Fra Leopoldo in modo da poter confrontare con i sintomi richiesti con la realtà della sua vita quotidiana.

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