Isaia |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
4. Apocalisse |
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Il giudizio del Signore |
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1 Ecco che il Signore spacca la terra, la squarcia e ne sconvolge la superficie e ne disperde gli abitanti. | ||||||
2 Avverrà lo stesso al popolo come al sacerdote, allo schiavo come al suo padrone, alla schiava come alla sua padrona, al compratore come al venditore, al creditore come al debitore, a chi riceve come a chi dà in prestito. | ||||||
3 Sarà tutta spaccata la terra sarà tutta saccheggiata, perché il Signore ha pronunziato questa parola. | ||||||
4 È in lutto, languisce la terra; è squallido, languisce il mondo, il cielo con la terra perisce. |
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5 La terra è stata profanata dai suoi abitanti, perché hanno trasgredito le leggi, hanno disobbedito al decreto, hanno infranto l'alleanza eterna. |
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6 Per questo la maledizione divora la terra, i suoi abitanti ne scontano la pena; per questo sono bruciati gli abitanti della terra e sono rimasti solo pochi uomini. | ||||||
Canto sulla città distrutta |
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7 Lugubre è il mosto, la vigna languisce, gemono tutti. | ||||||
8 È cessata la gioia dei timpani, è finito il chiasso dei gaudenti, è cessata la gioia della cetra. |
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9 Non si beve più il vino tra i canti, la bevanda inebriante è amara per chi la beve. | ||||||
10 È distrutta la città del caos, è chiuso l'ingresso di ogni casa. | ||||||
11 Per le strade si lamentano, perché non c'è vino; ogni gioia è scomparsa, se ne è andata la letizia dal paese. | ||||||
12 Nella città è rimasta la desolazione; la porta è stata abbattuta, fatta a pezzi. | ||||||
13 Perché così accadrà nel centro della terra, in mezzo ai popoli, come quando si bacchiano le ulive, come quando si racimola, finita la vendemmia. |
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14 Quelli alzeranno la voce, acclameranno alla maestà del Signore. Gridano dal mare: « Acclamate, pertanto popoli! |
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15 Voi in oriente, glorificate il Signore, nelle isole del mare, il nome del Signore, Dio d'Israele. | ||||||
16 Dagli angoli estremi della terra abbiamo udito il canto: Gloria al giusto ». | ||||||
Le ultime sventure |
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Ma io dico: « Guai a me! Guai a me! Ohimè! ». I perfidi agiscono perfidamente, i perfidi operano con perfidia. | ||||||
17 Terrore, fossa e laccio ti sovrastano, o abitante della terra. |
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18 Chi fugge al grido di terrore cadrà nella fossa, chi risale dalla fossa sarà preso nel laccio. Le cateratte dall'alto si aprono e si scuotono le fondamenta della terra. |
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19 A pezzi andrà la terra, in frantumi si ridurrà la terra, crollando crollerà la terra. | ||||||
20 Certo, barcollerà la terra come un ubriaco, vacillerà come una tenda; peserà su di essa la sua iniquità, cadrà e non si rialzerà. | ||||||
21 In quel giorno il Signore punirà in alto l'esercito di lassù e qui in terra i re della terra. | ||||||
22 Saranno radunati e imprigionati in una fossa, saranno rinchiusi in un carcere e dopo lungo tempo saranno puniti. | ||||||
23 Arrossirà la luna, impallidirà il sole, perché il Signore degli eserciti regna sul monte Sion e in Gerusalemme e davanti ai suoi anziani sarà glorificato. |
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Indice |
24,1-23 | c 24-27 Giudizio contro la cità del nulla e restaurazione d'Israele Comunemente datati nell'epoca post-esilica, questi capitoli hanno un tono e un linguaggio vicini a quelli dei testi apocalittici: il dominio di Dio sulla storia e sul cosmo è riaffermato in prospettiva universale, con lo sguardo verso il futuro della salvezza definitiva, quando il Signore stabilirà il suo regno per sempre, rinnovando tutta la creazione. I cc prendono in considerazione, al di là degli eventi prossimi, un giudizio finale di Dio di cui danno una descrizione poetica intersecata da salmi di supplica o di ringraziamento. Annunziano già, sebbene non ne presentino tutti i caratteri, la letteratura apocalittica che si esprimerà in Dn, Zc 9-14 e nel libro apocrifo di Enoch. È forse una delle parti più tardive del libro di Isaia: non si può metterla prima del V secolo a.C. 24,1-23 Giudizio del Signore sulla città del nulla e su tutta la terra |
24,4 | il cielo con la terra: conget.; BJ con i LXX ha: « i grandi della terra ». |
24,5 | l'alleanza eterna:
Sembra che si tratti qui non dell'alleanza con Abramo o dell'alleanza mosaica, ma di una alleanza universale di Dio con l'umanità quale fu, secondo la tradizione sacerdotale della Genesi, l'alleanza con Noè (
Gen 9,9-17 ). Rotta questa alleanza, sopraggiunge il giudizio contro tutta la terra ( v 6 ). |
24,7 | La distruzione della « città del caos » (
v 10 ) costituisce l'occasione di questa apocalisse ( cf.
Is 25,2;
Is 26,5;
Is 27,10-11 ). È certamente una città pagana opposta a Gerusalemme ( Is 26,1-6 ), e la cui distruzione diventa il simbolo del giudizio divino. La si è identificata con Babilonia, distrutta da Serse I nel 485, o con Tiro, distrutta da Alessandro nel 332, oppure con Samaria, distrutta da Ircano nel 110 a.C. Però la menzione esplicita di Moab in Is 25,10, la citazione in Is 24,17-18 di Ger 48,43-44 su Moab, come l'allusione ai vigneti ( Is 24,7-9 ), che richiama le vigne di Moab di Is 16,7-10, tutto ciò lascia pensare che si tratti della rovina di una città moabita, probabilmente la capitale, in un'epoca che non si può de terminare. |
24,10 | città del nulla: simbolo delle forze del male. |
24,16c | Ripresa della descrizione del giudizio, interrotta dal canto sulla città distrutta. |
24,21 | l'esercito di lassù: gli astri. |