Ebrei

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Capitolo 7

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

1. La superiorità del Cristo sui sacerdoti levitici

Melchisedek

1 Questo Melchisedek infatti, re di Salem, sacerdote del Dio Altissimo, andò incontro ad Abramo mentre ritornava dalla sconfitta dei re e lo benedisse;
Gen 14,18+
Sal 110,4+
Gen 14,17-20
2 a lui Abramo diede la decima di ogni cosa; anzitutto il suo nome tradotto significa re di giustizia; è inoltre anche re di Salem, cioè re di pace.
3 Egli è senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio e rimane sacerdote in eterno.
Eb 1,2+
Gv 7,27

Melchisedek ha ricevuto la decima da Abramo

4 Considerate pertanto quanto sia grande costui, al quale Abramo, il patriarca, diede la decima del suo bottino.
Gen 14,20
5 In verità anche quelli dei figli di Levi, che assumono il sacerdozio, hanno il mandato di riscuotere, secondo la legge, la decima dal popolo, cioè dai loro fratelli, essi pure discendenti da Abramo.
6 Egli invece, che non era della loro stirpe, prese la decima da Abramo e benedisse colui che era depositario della promessa.
Dt 14,22+
7 Ora, senza dubbio, è l'inferiore che è benedetto dal superiore.
8 Inoltre, qui riscuotono le decime uomini mortali; là invece le riscuote uno di cui si attesta che vive.
9 Anzi si può dire che lo stesso Levi, che pur riceve le decime, ha versato la sua decima in Abramo:
10 egli si trovava infatti ancora nei lombi del suo antenato quando gli venne incontro Melchisedek.
Gen 14,17

Dal sacerdozio levitico al sacerdozio secondo l'ordine di Melchisedeck

11 Or dunque, se la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico - sotto di esso il popolo ha ricevuto la legge - che bisogno c'era che sorgesse un altro sacerdote alla maniera di Melchisedek, e non invece alla maniera di Aronne?
Sal 110,4
12 Infatti, mutato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un mutamento della legge.
Eb 8,6s
13 Questo si dice di chi è appartenuto a un'altra tribù, della quale nessuno mai fu addetto all'altare.
14 È noto infatti che il Signore nostro è germogliato da Giuda e di questa tribù Mosè non disse nulla riguardo al sacerdozio.
Eb 8,4
Gen 49,10
Mt 1,1s
Mt 2,6
Rm 1,3
Ap 5,5

L'abrogazione della legge antica

15 Ciò risulta ancor più evidente dal momento che, a somiglianza di Melchisedek, sorge un altro sacerdote,
16 che non è diventato tale per ragione di una prescrizione carnale, ma per la potenza di una vita indefettibile.
Rm 1,4+
17 Gli è resa infatti questa testimonianza: Tu sei sacerdote in eterno alla maniera di Melchisedek.
Sal 110,4
18 Si ha così l'abrogazione di un ordinamento precedente a causa della sua debolezza e inutilità -
19 la legge infatti non ha portato nulla alla perfezione - e si ha invece l'introduzione di una speranza migliore, grazie alla quale ci avviciniamo a Dio.
Rm 7,7+
Eb 11,40
Eb 10,19+

Immutabilità del sacerdozio del Cristo

20 Inoltre ciò non avvenne senza giuramento. Quelli infatti diventarono sacerdoti senza giuramento;
21 costui al contrario con un giuramento di colui che gli ha detto: Il Signore ha giurato e non si pentirà: tu sei sacerdote per sempre.
Sal 110,4
22 Per questo, Gesù è diventato garante di un'alleanza migliore.
Eb 8,6-13
23 Inoltre, quelli sono diventati sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare a lungo;
24 egli invece, poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta.
25 Perciò può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio, essendo egli sempre vivo per intercedere a loro favore.
Eb 10,19+
Ap 1,18
Eb 9,24
Rm 8,34
1 Gv 2,1

Perfezione del sommo sacerdote celeste

26 Tale era infatti il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli;
Eb 3,1+
27 egli non ha bisogno ogni giorno, come gli altri sommi sacerdoti, di offrire sacrifici prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo, poiché egli ha fatto questo una volta per tutte, offrendo se stesso.
Eb 9,25-28
Eb 10,11-14
Eb 5,3+
28 La legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti all'umana debolezza, ma la parola del giuramento, posteriore alla legge, costituisce il Figlio che è stato reso perfetto in eterno.
Eb 5,9+
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Abbreviazioni
7,1-17 Gesù, sacerdote secondo l'ordine di Melchìsedek
I testi di Gen 14,17-20e Sal 110,4 costituiscono il fondamento biblico della presentazione del sacerdozio di Gesù Cristo.
Egli è costituito da Dio stesso sommo sacerdote per sempre.
In tale prospettiva, Gesù ha un sacerdozio superiore a quello levitico,
perché unico e definitivo.
7,1 Melchisedek, re e sacerdote, è una figura profetica del Cristo.
Il silenzio insolito della Scrittura ( Gen 14 ) sui suoi antenati e sui suoi discendenti suggerisce che il sacerdozio da lui rappresentato è eterno ( vv 1-3, cf. vv 15-17 e Sal 110,4+ ).
Se ha ricevuto la decima da Abramo ( Gen 14,20 ), vuol dire che è superiore sia ad Abramo sia, a fortiori, ai discendenti di Abramo, i sacerdoti figli di Levi ( vv 4s ).
7,3 Melchìsedek, che in Gen 14,17-20 è presentato senza genealogia,
prefigura la condizione di Gesù, Figlio di Dio, sacerdote eterno.
7,4 Si afferma che Abramo, padre di Giacobbe o Israele, si dimostra inferiore a Melchìsedek perché gli offre la decima.
In lui, simbolicamente, anche i sacerdoti leviti, discendenti di Giacobbe,
riconoscono la superiorità di Melchìsedek.
la decima del suo bottino: la decima pagata ai sacerdoti levitici ( Dt 14,22+ )
era il salario per il loro ufficio cultuale e costituiva anche l'omaggio reso all'eminente dignità del loro sacerdozio.
Se quindi lo stesso Levi, in Abramo, ha pagato la decima a Melchisedek,
questi rappresenta un sacerdozio superiore.
7,11 Il sacerdozio levitico è connesso con il sistema rituale regolato dalla Legge.
La sua precarietà è provata dal fatto che Dio promette un'altra forma di sacerdozio secondo l'ordine di Melchìsedek.
7,11-14 L'argomentazione poggia soprattutto sul Sal 110,4.
Tale testo attribuisce al Re-Messia, che non è di origine levitica,
il sacerdozio eterno « secondo l'ordine di Melchisedek »;
esso annunzia quindi, per i tempi messianici, la costituzione di un sacerdozio eterno al posto dell'antico, stimato inferiore, e la costituzione di una legge nuova,
al posto dell'antica che regolava il sacerdozio levitico ( v 12; v 16s; v 21 ).
7,13 Poiché Gesù Cristo non appartiene alla tribù di Levi, ma alla tribù di Giuda, non può essere sacerdote nella linea levitica, secondo quanto prescrive la legge di Mosè.
7,16 prescrizione carnale: che riservava il sacerdozio di Levi solo alla sua discendenza carnale ( cf. Nm 1,47s; Nm 3,5s; Dt 10,8s; Dt 18,1s; Dt 33,8s ).
7,17 Viene citato nuovamente Sal 110,4 ( Eb 5,6 ), secondo la LXX.
7,18-28 Gesù, sacerdote per sempre
7,18 Come può un comandamento dell'Antico Testamento essere inutile, se ogni Scrittura è utile?
7,21 Ancora una citazione di Sal 110,4.
Un'aggiunta ha: « secondo l'ordine di Melchisedek ».
7,25 Il Cristo, sacerdote eterno, esercita nel cielo l'ufficio di mediatore e di intercessore
( cf. Rm 8,34; 1 Gv 2,1 ).
La sua intercessione è simile a quella dello Spirito santo che interviene presso Dio
a favore dei santi ( Rm 8,27 ).
7,27 una volta per tutte: quest'offerta unica di Cristo si pone al centro della storia della salvezza ( At 1,7+ ).
Alla fine del lungo periodo di preparazione ( Eb 1,1s; cf. Rm 10,4 ),
si afferma nella « pienezza dei tempi » ( Mc 1,15+; Gal 4,4+ ),
nel « tempo stabilito » ( Rm 3,26+ ) e inaugura l'era escatologica.
Benché la manifestazione dell'ultimo giorno ( 1 Cor 1,8+; Rm 2,6+ )
sia ancora differita, a causa di un periodo intermedio ( 2 Cor 6,2+ )
con durata indeterminata ( 1 Ts 5,1+ ),
l'essenziale della salvezza è già stato acquisito dal momento in cui,
nella persona del Cristo, l'uomo è morto al peccato ed è resuscitato alla vita nuova.
Questa efficacia assoluta e definitiva del sacrificio di Cristo è particolarmente sottolineata da Eb: offerto « una sola volta », cioè tutto in una volta
e una volta per tutte ( Eb 7,27; Eb 9,12.26.28; Eb 10,10; cf. Rm 6,10; 1 Pt 3,18 ),
questo sacrificio unico ( Eb 10,12.14 ) viene contrapposto ai sacrifici dell'antica alleanza, ripetuti indefinitamente perché incapaci di procurare la salvezza.
7,28 posteriore alla Legge: confrontare con la promessa,
che invece precede la legge mosaica ( Gal 3,17 ).