Ebrei |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
L'autore espone il suo disegno |
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1 Perciò, lasciando da parte l'insegnamento iniziale su Cristo, passiamo a ciò che è più completo, senza gettare di nuovo le fondamenta della rinunzia alle opere morte e della fede in Dio, |
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2 della dottrina dei battesimi, dell'imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno. |
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3 Questo noi intendiamo fare, se Dio lo permette. |
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4 Quelli infatti che sono stati una volta illuminati, che hanno gustato il dono celeste, sono diventati partecipi dello Spirito Santo |
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5 e hanno gustato la buona parola di Dio e le meraviglie del mondo futuro. | ||||||
6 Tuttavia se sono caduti, è impossibile rinnovarli una seconda volta portandoli alla conversione, dal momento che per loro conto crocifiggono di nuovo il Figlio di Dio e lo espongono all'infamia. |
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7 Infatti una terra imbevuta della pioggia che spesso cade su di essa, se produce erbe utili a quanti la coltivano, riceve benedizione da Dio; |
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8 ma se produce pruni e spine, non ha alcun valore ed è vicina alla maledizione: sarà infine arsa dal fuoco! |
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Parole di speranza e di incoraggiamento |
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9 Quanto a voi però, carissimi, anche se parliamo così, siamo certi che sono in voi cose migliori e che portano alla salvezza. | ||||||
10 Dio infatti non è ingiusto da dimenticare il vostro lavoro e la carità che avete dimostrato verso il suo nome, con i servizi che avete reso e rendete tuttora ai santi. |
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11 Soltanto desideriamo che ciascuno di voi dimostri il medesimo zelo perché la sua speranza abbia compimento sino alla fine, | ||||||
12 e perché non diventiate pigri, ma piuttosto imitatori di coloro che con la fede e la perseveranza divengono eredi delle promesse. |
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13 Quando infatti Dio fece la promessa ad Abramo, non potendo giurare per uno superiore a sé, giurò per se stesso, |
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14 dicendo: Ti benedirò e ti moltiplicherò molto. |
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15 Così, avendo perseverato, Abramo conseguì la promessa. | ||||||
16 Gli uomini infatti giurano per qualcuno maggiore di loro e per loro il giuramento è una garanzia che pone fine ad ogni controversia. | ||||||
17 Perciò Dio, volendo mostrare più chiaramente agli eredi della promessa l'irrevocabilità della sua decisione, intervenne con un giuramento | ||||||
18 perché grazie a due atti irrevocabili, nei quali è impossibile che Dio mentisca, noi che abbiamo cercato rifugio in lui avessimo un grande incoraggiamento nell'afferrarci saldamente alla speranza che ci è posta davanti. |
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19 In essa infatti noi abbiamo come un'ancora della nostra vita, sicura e salda, la quale penetra fin nell'interno del velo del santuario, |
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20 dove Gesù è entrato per noi come precursore, essendo divenuto sommo sacerdote per sempre alla maniera di Melchisedek. |
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Indice |
6,1-20 | Fedeltà di Dio 6,1 perciò: malgrado la debolezza dei suoi lettori, l'autore proporrà loro, per stimolarli, la difficile dottrina che egli aveva annunciato in Eb 5,11. opere morte: le opere compiute senza la fede e la vita divina sono peccato ( Rm 1,18-3,20 ) che porta alla morte ( Rm 5,12.21; Rm 6,23; Rm 7,5+; 1 Cor 15,56; Ef 2,1; Col 2,13; cf. Gc 1,15; Gv 5,24; 1 Gv 3,14 ). |
6,2 | La dottrina dei battesimi, al plurale, può fare riferimento alla triplice immersione oppure al significato e valore delle diverse pratiche battesimali; l'imposizione delle mani è quella che accompagna il battesimo ( At 19,5-6 e anche At 8,18 ). battesimi: non si riferisce solo al sacramento della rigenerazione cristiana ( cf. At 1,5+; Rm 6,4+ ), ma a tutte le lustrazioni o riti di purificazione in uso in quel tempo, tra gli altri il battesimo di Giovanni ( At 18,25; At 19,1-5 ). |
6,4-8 | L'apostasia dalla fede non ha rimedio, perché con essa si rifiuta l'atto salvifico di Gesù, Figlio di Dio, la sua morte di croce, avvenuta una volta per sempre ( Eb 10,26-31 ). 6,4-6 Chi è che cade e non può essere più ricondotto al ravvedimento? |
6,6 | sono caduti: si tratta dell'apostasia, catastrofe irreparabile, poiché per definizione l'apostata rigetta il Cristo e non crede più alla potenza del suo sacrificio, unici mezzi di salvezza. |
6,10 | Espressioni simili sono in
Rm 15,25.31;
2 Cor 8,4;
2 Cor 9,1.12; ricordano la colletta a favore della chiesa di Gerusalemme. I « santi » sono i cristiani, specialmente i membri della chiesa-madre, e soprattutto gli apostoli ( cf. At 9,13+ ). |
6,13-20 | L'esortazione prosegue nella forma di incoraggiamento e invito alla speranza avendo come modello la storia di Abramo, con il quale Dio si impegnò con un giuramento ( al v. 14 si cita Gen 22,17 ). Il fondamento della speranza per i cristiani è Gesù Cristo, che è entrato nel santuario del cielo come sommo sacerdote per sempre secondo l'ordine di Melchìsedek ( v. 20 ). |
6,18 | due atti irrevocabili: la promessa di Dio e il giuramento aggiunto ( cf.
Gen 12,1+;
Rm 4,11+ ), perché Dio non mente ( Tt 1,2; 2 Tm 2,13; Eb 10,23; Eb 11,11 ). |
6,19 | Il velo, nel santuario ebraico, separa la sala interna dal Santo dei Santi, dove entra il sommo sacerdote per il rito dell'espiazione ( Lv 16,2.12.15 ). àncora: simbolo classico della stabilità, l'àncora diventerà nella iconografia cristiana, durante il II sec., l'immagine privilegiata della speranza. 6,19-7,28 Chi era Melchisedec? |