Lo Spirito Santo nella Morale

E 72

Penitenza ( Virtù )

Rif.

Penitenza è la traduzione della parola greca μετάνοια che significa cambiamento, conversione.
E 26
La virtù della penitenza consiste nel distacco dal male e nell'attaccamento al bene.
Questa penitenza-conversione è un tema che si incontra sovente nella Scrittura.
Gli inviti insistenti al peccatore di « ritornare dalle sue vie cattive » abbondano nell'uno e nell'altro Testamento.
Ciò che costituisce il valore della penitenza è la sua interiorità.
La vera penitenza non si accontenta di alcuni atti esteriori, compiuti per tradizione.
Questa penitenza interiore è frutto dell'intervento misericordioso di Dio nelle anime.
Sotto l'influsso della grazia, esse manifestano esteriormente il loro pentimento.

Testi

Rilievi

Rif.

2 Sam 12,14-23
Un antico tipo di penitenza: la conversione di Davide.
Si noti: Dio ha l'iniziativa e fa scoprire a Davide il proprio peccato: così la penitenza è grazia.
Il riconoscimento e l'umile fiducia rappresentano l'accettazione di questa grazia da parte dell'uomo.

Is 1,16-19
Gl 2,12-19
Ez 18,30-31
Ez 33,10-11
Lc 13,4-5
Lc 24,46-47
Mt 11,21-22
At 3,19
Ef 4,20-24
1 Gv 1,8-10
1 Gv 2,1
I richiami alla penitenza sono uniti alla affermazione della misericordia di Dio e della sua compassione verso il peccatore.
Bisogna rientrare in sé, farsi un cuore nuovo.
Pensare alle grazie che si sono ricevute e che ci aiutano a spogliarci dell'uomo vecchio.

Is 58,5-7
Ger 4,4
Ger 6,10
Ger 9,24-25
Lv 26,41
Ger 7,1-6
Sal 31,11
Sal 38,4
Rm 2,29
Gal 5,6
Gal 6,15
Col 2,11
La penitenza deve essere interiore.
Bisogna attuare la « circoncisione » del proprio cuore.
Immagine che significa la fedeltà interiore.
Noi diremmo: la compunzione del cuore.

Ger 7,1-15
Non serve farsi forti del tempio se non si pratica la giustizia.

Dt 30,6
Ger 24,7
Ger 32,39
Ez 36,25
Sal 51,4-12
Sal 130,7-8
Sal 25,18
Sal 34,9
Sal 69,6
Jahvè purifica da ogni bruttura colui che si pente, e gli dà un cuore nuovo.

Lv 4-5
Lv 16,1-19
Lv 6,18
Lv 23,26-32
Nm 29,7-11
Lc 18,9
Lc 5,8
Lc 7,44-47
È comprensibile che il pentimento interiore dei propri peccati si manifesti esternamente, in un modo o nell'altro, in riti di espiazione collettiva o in un gesto personale.
Nel N. T., se il rimpianto è sincero deve essere seguito da un atto di riconoscimento di fronte ad un ministro di Cristo; solo Cristo ci può accordare il perdono dei nostri peccati.
D 21
Un mutamento di vita - una conversione - ne deve essere il frutto.
E 26

Lc 15,1-10
Lv 23,39-43
Gioia nel cielo per un solo peccatore che si pente; gioia sulla terra per i ferventi di Jahvè che gli offrono con cuore puro i frutti del loro campo e trovano nelle capanne di foglie, costruite durante la festa delle Tende, il significato della presenza di Jahvè tra il suo popolo nel deserto.
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