|
Le realtà umane |
|
F 37 |
Seme |
Rif. |
Nell'A. T. si parla sovente di semine: e si comprende trattandosi di un popolo di agricoltori. |
Al contrario delle mietiture, |
|
le semine non hanno un valore tematico. |
Tutta la preoccupazione degli Ebrei sta nell'attendere la mietitura che sarà il vaglio dei popoli. |
Questo orientamento cambia totalmente nel N. T.; Gesù Cristo conserva il tema della messe escatologica, ma vi aggiunge quello del seme che prepara questa messe in una lunga maturazione, continuamente compromessa dalla caducità e dalla prova. |
In molte parabole, quello che si trova in primo piano non è più il giudizio, ma il tempo che precede e prepara tale giudizio: il tempo della Chiesa. |
Testi |
Rilievi |
Rif. |
|
La saggezze del seminatore, immagine della sapienza di Dio nell'educazione paziente del suo popolo. |
|
|
Ancora un contesto sapienziale: si miete ciò che si è seminato. |
|
|
L'era messianica sarà un tempo in cui la messe crescerà così in fretta, dopo la semina, che questa non avrà quasi più valore in se stessa. |
|
|
Probabilmente, per rispondere a questa mentalità ebraica che vede semina e mietitura in una sola prospettiva, Cristo insiste sulla difficile condizione della semina e della maturazione del seme. |
|
|
Invece di descrivere la mietitura escatologica, Cristo si interessa alle condizioni di accesso a questa escatologia. |
Si noti il senso di smacco che Cristo sperimenta tra i suoi uditori che lo rifiutano. |
Si noti anche i paralleli sinottici, che indicano la persecuzione in modo più chiaro in Lc., il quale pensa più alle prove di tutti i giorni. |
|
|
Tema della povertà dei mezzi per giungere al Regno. |
|
|
|
Tema dell'azione di Dio nel « mistero ». |
|
|
|
La spiegazione della parabola del seminatore data dai sinottici è un'applicazione a un caso particolare della vita della Chiesa: la predicazione. |
|
|
|
In questa visuale Paolo presenta se stesso come un seminatore. |
|
|
La ragion d'essere fondamentale della sorte del seme: la passione del Signore. |