Bellezza
1) Armonia e perfezione formale
2) Persona bella
3) Nelle locc. che è una bellezza, molto bene, ottimamente
4) fam. È usato come rafforzativo di un'indicazione di quantità
La bellezza è un concetto astratto legato all'insieme delle qualità, percepite tramite i cinque sensi, che suscitano sensazioni piacevoli e che attribuiamo a elementi dell'universo osservato ( come oggetti, persone, suoni, concetti ), che si sente istantaneamente durante l'esperienza, si sviluppa spontaneamente e tende a collegarsi a un contenuto emozionale positivo, in seguito a un rapido paragone effettuato.
Nel suo senso più profondo, la bellezza genera un senso di riflessione benevola sul significato della propria esistenza dentro il mondo naturale.
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Nel racconto biblico della creazione ( Gen 1,4-31 ), al termine d'ogni giornata, ritorna il tema della divina soddisfazione: "… E Dio vide che la luce era buona … E Dio vide tutto ciò che aveva fatto: ed ecco, era molto buono …".
Il termine ebraico tov, che solitamente viene tradotto con "buono" vale però anche come "bello", nel senso di ciò che appare in giusta proporzione e che, proprio per questo, è buono, gradevole.
La teologia medievale definì la bellezza appunto come ciò che si manifesta nella giustezza delle proporzioni e che pertanto costituisce un vivo diletto dello spirito.
Tommaso d'Aquino, commentando l'opera dello Pseudo Dionigi, dice pure che, ove risplende la bellezza, risplende un raggio dello splendore che sta all'inizio della creazione ( prima claritas ): Dio come prima bellezza, come principio di ogni armonia e di ogni proporzione e che da ogni bellezza creata richiama a sé.
Ancora con Pseudo Dionigi e sulla scorta di Platone, Tommaso suggerisce anche una penetrante etimologia del termine "bellezza": "bello" in greco ( kalón ) è infatti parola che viene dal verbo "chiamare" ( kaléo ).
Dio allora si da come la bellezza suprema, proprio in quanto richiama a sé tutte le cose, in quanto tutto raccoglie nell'identica e unica sorgente dell'essere.
Lo Pseudo Dionigi aveva anche detto che dall'unicamente Bello e Buono derivano "gli accordi e le amicizie senza disordini e le armonie dell'universo, l'equilibrio dell'insieme, le connessioni indissolubili degli esseri.
La bellezza, intesa come splendore di proporzioni, come armonia di forme, rinvia così al senso originario della creazione.
Nel racconto di Genesi 1 l'attenzione viene appunto rivolta sugli archetipi dell'armonia, sulla separazione, ma anche sull'ordine che dispone ed insieme connette ciò che è separato: Dio divide le acque del cielo da quelle della terra e quelle della terra dall'asciutto dei continenti, divide e dispone le luci del cielo, separa il giorno dalla notte e all'uno e all'altra dona la guida e il raccoglimento della luce.
Dio dunque come il creatore che separa e discerne, ma che insieme raccoglie e ordina i separati nell'unità di un unico senso.
Questo duplice modo della creazione ritorna a più riprese nella tradizione biblica.
Si pensi, per esempio, al Salmo 33,6-7 o al cap. 38 del libro di Giobbe ( Gb 38 ) dove l'angoscia e le contraddizioni della coscienza credente sono sciolte nella luminosa memoria delle linee divisorie, delle proporzioni, dei battenti e delle porte che frenano il mare.
Il libro della Sapienza ( Sap 13,1-5 ) coglie in tal senso l'aspetto più seduttivo della bellezza, tanto che dallo stupore delle proporzioni e delle armonie può nascere la stessa perversione idolatrica: "Davvero stolti per natura tutti gli uomini che vivevano nell'ignoranza di Dio, e dai beni visibili non riconobbero colui che è, non riconobbero l'artefice, pur considerandone le opere.
Ma o il fuoco o il vento o l'aria sottile o la volta stellata o l'acqua impetuosa o i luminari del cielo considerarono come dèi, reggitori del mondo.
Se, stupiti per la loro bellezza, li hanno presi per dei, pensino a quanto è superiore il loro Signore, perché li ha creati lo stesso autore della bellezza.
Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si conosce l'autore".
In questa prospettiva e pensando al senso mancato della bellezza, si può ricordare l'esperienza bruciante di Gesù, che nel suo viaggio verso Gerusalemme, scendendo dal monte degli Ulivi, si volge piangendo allo splendore superbo della città e del tempio: di tanta bellezza non sarebbe restata pietra su pietra perché in essa gli uomini di Gerusalemme non hanno riconosciuto lo spazio della divina visitazione ( Lc 19,41-42 ).
Altra volta Gesù aveva richiamato con intensità allo splendore del creato, ma aveva anche invitato a cogliervi in trasparenza la presenza e l'opera provvidente di Dio: i gigli del campo stanno col loro candore e neppure Salomone, in tutta la sua gloria, fu mai rivestito di tanta bellezza, ma allora, piuttosto che affannarsi in un rapporto strumentale col mondo, perché non cogliere nel richiamo delle cose la presenza di una divina partecipazione ( Mt 6,28-34 )?
La memoria va, per contrappunto, all'unzione di Betania, ove l'attrazione dell'uomo di Nazaret trapassa nell'anticipazione di una custodia religiosa: il gesto, senza dubbio estetizzante, di Maria che unge il Maestro con olio di nardo non o che un percorso simbolico per leggere oltre un destino di morte ( Gv 12,7 ).
v. Bene
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Il bisogno di bellezza nell'umanità può realizzarsi attraverso un cammino di ricerca che dall'amore per le bellezze dell'arte e del creato - bellezza sensibile riflesso di quella di Dio - la elevi spiritualmente.
La bellezza porta al sommo amore, che è Cristo: infatti tale ricerca, incentrata sul trascendente, porta al Suo amore infinito, alla Sua luminosa bellezza.[4
Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo | Sal 45,3 |
Schedario biblico |
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Sposa di Cristo | C 32 |
Maria, piena di grazia | C 78 |
Grazia | E 17 |
Donna | F 17 |
Magistero |
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Messaggio Paolo VI | 8-12-1965 |
Messaggio agli artisti - Chiusura del Concilio Vaticano II | |
Lettera Giovanni Paolo II | 4-4-1999 |
La « Bellezza » che salva | |
Meditazione Francesco | 13-11-2015 |
Sì, certamente sono cose « belle in se stesse, hanno la loro autonomia di bellezza in questo caso », ma quegli uomini « non hanno riconosciuto che questa bellezza è un segno di un'altra bellezza più grande che ci aspetta ». È « la bellezza di Dio ». |
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Messaggio Francesco | 6-12-2016 |
Scintille di bellezza per un volto umano delle città | |
Catechismo della Chiesa Cattolica |
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Bellezza del mondo come via per giungere a Dio | 32 |
-- | 33 |
Perfezione di Dio e bellezza delle creature | 41 |
-- | 341 |
Contemplazione della bellezza di Dio | 319 |
-- | 2784 |
Preghiera e sua bellezza espressiva | 1157 |
-- | 1191 |
Bellezza delle sante icone incide sulla vita dei fedeli | 1162 |
La vita di Cristo | 1697 |
L'uomo immagine di Dio | 1701 |
Dio come autore della bellezza | 2129 |
Verità, bellezza e arte sacra | 2500 |
Arte e bellezza | 2501-03 |
-- | 2513 |
Corpo umano come manifestazione della bellezza divina | 2519 |
La povertà di cuore | 2546 |
Preghiera come amore della bellezza di Dio | 2727 |
« Padre! » | 2784 |
Padri |
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S. Agostino Confessioni - Padre mio sommamente buono, bellezza di ogni bellezza. | 3,6,10 |
S. Agosino Sililoqui - Dio bene e bellezza, nel quale, dal quale e per mezzo del quale sono buone e belle tutte quelle realtà che hanno bontà e bellezza. | 1,3 |