Diluvio
La narrazione di una catastrofe di enormi proporzioni che provoca la morte di gran parte dell'umanità o ampiamente diffusa in differenti aree geografiche e culturali. Nel vicino Oriente antico il racconto di un diluvio è presente nella babilonese Epopea di Ghilgamesh, nella leggenda di Ea e Atrachis e in un gran numero di versioni sumeriche e babilonesi. Il testo biblico ( Gen 6,5-9,17 ) rielabora questo dato culturale-mitologico, lo trasforma e se ne serve per ricordare all'uomo che la creazione può ritornare nel caos a motivo della sua malvagità e per annunciargli la misericordia e la fedeltà del suo Dio. Il racconto biblicoAll'inizio del racconto troviamo una parola di Dio rivolta a Noè; a quest'uomo giusto che non appartiene al popolo eletto Dio affida i suoi disegni. La Bibbia greca traduce il termine ebraico che indica l'arca con la stessa parola utilizzata nell'Esodo per parlare dell'arca dell'alleanza ( kibotós ), suggerendo in tal modo che il luogo in cui il giusto sarà salvato è misteriosamente luogo della presenza di Dio. Prima di inviare il diluvio, Dio concede un lasso di tempo perché l'uomo possa fare ritorno a lui. Noè entra nell'arca con ogni genere di animali ripartiti secondo le differenti specie riproducendo cioè, all'interno dell'arca, quell'opera di ordinamento e separazione con la quale Dio aveva vinto il caos primordiale. Le acque sommergono la terra per quaranta giorni; il numero 40 caratterizza nella Bibbia i tempi di prova, di preparazione a un nuovo evento, di penitenza ( Es 24,18; Dt 8,2; 1 Re 19,8; Mc 1,12 ). Il diluvio rappresenta il ritorno al caos; tuttavia, anche niella catastrofe c'è un "resto" ( Is 10,22; Sof 3,12-13 ecc. ), si sono alcuni che sono salvati e diventano segno di speranza: Noè e quanti erano con lui nell'arca. La colomba inviata per la terza volta da Noè non ritorna nell'arsa indicando così che ormai la terra è divenuta abitabile. Uscito dall'arca Noè compie, come primo gesto, un sacrificio di ringraziamento riconoscendo di essere stato salvato da Dio e non da se stesso: l'uomo è un "salvato". E questo Dio salvatore decide di non maledire mai più ne la terra ne l'uomo. La benedizione data ad Adamo ed Eva ( Gen 1,28 ) viene rinnovata ( Gen 9,1 ) anche se ora, dopo il dilagare del peccato, la creazione resta segnata da una profonda ferita. Dio tenta di arginare la violenza dell'uomo imponendo alcuni precetti volti a inculcare il rispetto per la vita ( Gen 9,2-6 ), a impedire che l'uomo distrugga quella terra che Dio ha promesso di non distruggere. L'arcobaleno è il segno posto nella creazione a suggello di tale alleanza stipulata con ogni essere vivente. Il Nuovo Testamento vede nel diluvio una figura del battesimo; come Noè è salvato dalle acque apportatrici di morte, cosi il cristiano è sepolto con Cristo nelle acque della morte e ne esce come uomo nuovo salvato in Cristo Gesù ( 1 Pt 3,18-22 ). La tradizione cristiana ha interpretato l'arca di Noè come simbolo della Chiesa che naviga sopra le acque della morte offrendo riparo a chi entra in essa. |
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Questa sezione combina due racconti paralleli: uno jahvista, pieno di colore e di vita ( Gen 5,5-8; Gen 7,1-5,7-10, rimaneggiato; Gen 12,16b.17.22-23; Gen 8,2b-3a.6-12.13b.20-22 ); l'altro sacerdotale, più preciso e più elaborato, ma più secco ( Gen 6,9-22; Gen 7,6-11.13-16a.18-21.24; Gen 8,1-2a.3b-5.13a.14-19; Gen 9,1-17 ). Il redattore finale ha rispettato queste due testimonianze che riceveva dalla tradizione, senza cercare di sopprimere le loro divergenze di dettaglio. Possediamo parecchie narrazioni babilonesi sul diluvio, che presentano rassomiglianze considerevoli con il racconto biblico. Questo non ne dipende, ma attinge alla medesima eredità: il ricordo di una o più inondazioni disastrose della valle del Tigli e dell'Eufrate, che la tradizione aveva ingrandite con dimensioni di un cataclisma universale. Tuttavia, ed è l'essenziale, l'autore sacro ha caricato questo ricordo con un insegnamento eterno sulla giustizia e sulla misericordia di Dio, sulla malizia dell'uomo e sulla salvezza accordata al giusto ( Eb 11,7 ). È un giudizio di Dio che prefigura quello degli ultimi tempi ( Lc 17,26s; Mt 24,37s ) come la salvezza accordata a Noè raffigura la salvezza con le acque del battesimo ( 1 Pt 3,20-21 ). |
Gen 6,5 |
Schedario biblico |
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Figure di Battesimo | D 11 |
Catechismo della Chiesa Cattolica |
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L'alleanza con Noè | 56 |
La colomba | 701 |
La Chiesa e i non cristiani | 845 |
Lo Spirito Santo prepara ad accogliere Cristo | 1094 |
Le prefigurazioni del Battesimo nell'Antica Alleanza | 1219 |