Papa
Dal greco pàppas / pdpas ( "padre" ), termine infantile, con raddoppiamento di sillaba, a sapore vezzeggiativo ( pa-dre ). Durante i secoli III-IV era dato a tutti i vescovi in segno di affettuosa venerazione, ma soprattutto a quelli di Alessandria e di Roma. Con il VI secolo, salvo eccezioni sempre più rare, divenne titolo distintivo del vescovo di Roma: nel secolo XI è testimoniato come ormai universalmente affermato già da lunga data. |
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Dal greco « papas », nel senso di « padre ». Erano così chiamati in antico tutti i vescovi ( e nell'Oriente cristiano anche oggi tutti i sacerdoti e religiosi importanti e qualche Patriarca ). Dal secolo IX, il titolo onorifico di « papa » venne riservato strettamente, nella Chiesa occidentale, al solo Vescovo di Roma, in qualità di Sommo Pontefice. |
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Titolo attribuito al vescovo di Roma, per indicarne il ruolo di successore di Pietro e pastore della Chiesa universale. Le origini del primato del vescovo di RomaIl termine greco pappas ( babbo ), da cui deriva il latino papa, o tipico del linguaggio familiare e veniva usato dalle prime comunità cristiane per designare il proprio vescovo, a sottolineare il nesso filiale che legava il fedele al suo "pastore". Secondo un'accezione che appare in papa Liberio ( 352-366 ) e che fu via via adottata in Occidente, l'appellativo andò applicandosi, in maniera progressivamente esclusiva, al vescovo di Roma. Ciò rispondeva a una preminenza ministeriale già in precedenza riconosciuta. Durante il II sec. Ireneo di Lione, nella sua critica all'eresia gnostica, aveva sottolineato il primato della dottrina costantemente insegnata nelle Chiese di origine apostolica da parte dei vescovi che le avevano via via presiedute. In particolare, aveva ricordato la singolarità della successione episcopale della Chiesa di Roma, "grande, antica, conosciuta universalmente, fondata dai due gloriosi apostoli Pietro e Paolo"; perciò, a suo avviso, i fedeli di altre comunità dovevano porsi in consonanza con tale importante centro cristiano. Di fatto, la Chiesa di Roma, capitale dell'impero, possedeva un'indubbia forza di irradiazione, pure verso gran parte dell'Oriente, dal momento che vi si parlava abitualmente la lingua greca. Inoltre si distingueva per la munifica generosità nell'aiuto economico ai fratelli, anche lontani. D'altro canto i vescovi della Chiesa romana avevano da tempo mostrato di possedere una sostenuta consapevolezza del proprio ruolo, se già verso la fine del I sec. papa Clemente non aveva esitato a rivolgersi con accento autorevole alla comunità di Corinto per dirimervi alcune controversie. Simile atteggiamento, basato sulla percezione di un "deposito" di fede da salvaguardare per l'intera cristianità, dettò modi e tempi di intervento non solo nelle dispute dottrinali, ma anche in altri settori, come in quello liturgico e nelle conseguenti interpretazioni teologiche sulla passione del Signore, a proposito della data della Pasqua, e in campo dogmatico circa la validità del battesimo amministrato dagli eretici. L'autorevolezza di siffatte risoluzioni trovava un riferimento nel passo di Matteo 16,18-19: "E io ti dico: 'Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A tè darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai su questa terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli'. " Questo e altri brani sulla preminenza di Pietro ( v. ) all'interno del gruppo apostolico hanno conosciuto esegesi diverse, e la presenza di un episcopato "monarchico" a Roma sin dagli esordi della comunità cristiana solleva inevitabili problemi critici. Tuttavia, occorre rilevare come non solo Pietro nel corso del II sec. venisse considerato quale primo vescovo nella capitale dell'impero, ma anche come alcune prerogative attribuitegli dalla tradizione evangelica si perpetuassero in coloro che erano ritenuti suoi successori. Sant'Ambrogio non ha esitato a scrivere; "Dove è Pietro lì è la Chiesa" ( Commento ai Salmi, 40,30 ). La stessa Chiesa greca continuò a riconoscere al vescovo romano un grado più elevato nella dignità rispetto ai titolari di altre pur prestigiose sedi apostoliche, taluni compiti propri ed esclusivi, ancorché non configurabili giuridicamente, e spesso un'istanza superiore di giudizio nelle questioni controverse. Dopo la svolta costantiniana, l'ascendente del papa romano crebbe in misura considerevole, e s'allargarono il raggio e l'incidenza della sua azione, specie grazie al rapporto più stretto con l'imperatore. Le sempre più folte comunità cristiane si andavano organizzando come una federazione di Chiese episcopali, e quella di Roma si imponeva come garante dell'unità e della stessa fede comune, assumendo più decisamente una funzione di guida. La piena affermazione della sovranità papale.Leone I Magno ( 440-461 ) asserì che il papa non deteneva solamente il primato, ma anche la "sovranità" sui vescovi, i poteri dei quali venivano inglobati nella sua carica, in quanto egli era vicario di Pietro. Qualche decennio più tardi papa Gelasio I ( 492-496 ) insistette sulla totale indipendenza della Chiesa nei confronti dell'impero, subordinato anzi nelle materie spirituali, e sulla sottomissione dei fedeli al "prelato della sede romana, che la suprema divinità ha voluto porre alla testa di tutti i sacerdoti". Durante la drammatica dissoluzione dell'impero romano in Occidente i papi rappresentarono un'autorità morale, spesso influente sul terreno politico, che riuscì ad attenuare gli attriti tra i diversi popoli e a favorire il processo della loro fusione. L'evangelizzazione degli anglosassoni e dei germani, promossa e guidata dai vescovi di Roma, accentuò simili tratti, staccando inoltre il papa e l'Occidente dall'impero di Bisanzio. L'ingresso del papato nell'orbita del dominio dei franchi, che comportò l'acquisizione di cospicui possedimenti territoriali alla Chiesa romana, e divergenze sul piano degli orizzonti spirituali e delle formulazioni dogmatiche ( controversia del Filioque, v.; crisi dell'iconoclastia, v. ) determinarono un crescente antagonismo con le Chiese d'Oriente, a loro volta coordinate con il potere imperiale bizantino. Lo scisma del 1054, che separò la Chiesa d'Occidente, sotto l'obbedienza del papa, dalle Chiese dell'ortodossia orientale, non costituì che l'emergenza clamorosa di un conflitto latente, sul problema dei limiti da porre all'autorità papale e sugli spazi di autonomia da garantire alle singole Chiese. All'interno della cristianità latina, la decomposizione del potere dei carolingi e il sorgere del regime feudale ( con la crescente partecipazione dei prelati al dominio politico locale e l'ingerenza dei nobili nella struttura ecclesiastica ), causarono il coinvolgimento del vescovo di Roma nella rete degli interessi pubblici. Da parte dei poteri civili venne esercitato un pressante controllo sull'elezione del papa, allora affidata al clero romano. Furono spesso scelti pontefici secondo criteri che privilegiavano non tanto doti spirituali e pastorali, bensì la fedeltà a potenti famiglie e l'abilità nel condurre affari mondani. La reazione più efficace contro simile stato di cose si ebbe con la riforma guidata soprattutto da Gregorio VII ( v. ), che mirò a recidere i legami con principi e imperatori ( v. lotta per le investiture ). In forza di un precedente decreto di Nicola I del 1059, l'elezione pontificia venne affidata ai cardinali vescovi, a cui seguiva l'acclamazione, ridotta a elemento formale, del clero e del popolo romano. La figura del vescovo di Roma acquisì nuovo risalto nell'intera cristianità: il Dictatus papale di Gregario VII enunciava perentoriamente che "solo il pontefice romano è universale". Al papa venivano riconosciuti infatti i ruoli di legislatore per tutta la Chiesa ( sintomatica la pubblicazione del Corpus iuris canonici sotto Gregorio IX ), di custode autoritario della retta professione della fede con o senza la collaborazione dei concili, di vigoroso coordinatore delle iniziative culturali nelle Università, dei cui statuti era ritenuto garante. Il vertice di simile ascesa venne raggiunto con Innocenzo III ( v. ), sotto cui venne introdotto l'appellativo di "vicario di Cristo" per il papa. Il principio della "monarchia papale" trovò una teorizzazione drastica nella bolla Unam sanctam ( 1302 ) di Bonifacio VIII, che affermava la supremazia della Chiesa romana su tutta l'umanità ( humana creatura ). Dalla crisi del '300 alla Riforma protestanteProprio sormontato questo culmine, apparvero però evidenti i segni di un declino nella considerazione del papato, compresso dai conflitti tra le nazionalità. Ne fu palese manifestazione il trasferimento della residenza pontificia ad Avignone dal 1309 al 1377, un periodo definito metaforicamente "della cattività babilonese della Chiesa". Sia l'intrico delle lotte tra re e principi in cui fu coinvolta la corte pontificia, sia l'eccessivo fiscalismo che quest'ultima adottò per supplire alla perdita delle entrate italiane, offuscarono l'aspetto religioso del "vicario di Cristo". Ne il rientro a Roma evitò una lunga crisi, vistosamente denunciata dalla compresenza di due, talvolta tre papi, usciti da conclavi in cui gli elettori agivano secondo contrapposte logiche di appartenenza a Stati e principati politici. Nel 1414-18 il concilio di Costanza ( v. ) sembrò far prevalere la dottrina della superiore autorità del concilio ecumenico, rappresentativo dell'intera Chiesa, rispetto al vescovo di Roma. Si addivenne, componendo le fratture della cristianità latina, all'elezione di un unico pontefice. Di fronte alle successive divisioni e alle debolezze teoriche e pratiche dei fautori del conciliarismo ( v. ), la posizione del papato andò progressivamente consolidandosi, ma o giocoforza notare che di fatto, nella misura in cui conseguiva più ampia autonomia politica, essa assumeva in parte le concrete fattezze di un principato italiano. Ciò ne soffocava il respiro universalistico e ne ottundeva le aspirazioni autenticamente religiose. La crisi dell'autorità ecumenica del papa precipitò nel sec. XVI con la Riforma di Lutero: i protestanti negarono sia sul piano pratico, sia sul piano teologico l'autorità del vescovo di Roma sulla Chiesa universale. Il papato in un cristianesimo divisoLa Riforma cattolica e il concilio di Trento portarono lentamente il papato ad abbandonare le preoccupazioni di dominio territoriale e familiare, per promuovere su nuove basi un'opera di catechesi e di riordino disciplinare per i "cattolici", centralizzandone la direzione nei dicasteri della Curia Romana, appositamente creati per presiedere ai vari settori della vita religiosa. Energico slancio i papi diedero all'evangelizzazione dei popoli non europei, specie attraverso la Congregazione di Propaganda fide, istituita nel 1622. Se la nascita dello Stato italiano privò il pontefice del suo Stato e ridusse la sua sovranità temporale alla Città del Vaticano, per contraccolpo accrebbe la statura spirituale del papa, maggiormente svincolata dagli affari mondani e modellata secondo uno stile evangelico. Su questo sfondo vanno intesi sia la diffusa venerazione verso il "vicario di Cristo in terra", sia gli enunciati del concilio Vaticano I sul suo primato di giurisdizione e sull'infallibilità ( v. ) personale del suo magistero in alcune circostanze. Il successivo concilio Vaticano II, ribadendo tali enunciati, ha inserito tuttavia la figura e la funzione del successore di Pietro in un'ecclesiologia di comunione. Il vescovo di Roma, che impersona l'unità del collegio episcopale, "è il perpetuo e visibile principio e il fondamento dell'unità sia dei vescovi sia della moltitudine dei fedeli" ( Lumen gentium, 23 ) Giovanni Paolo II, con l'enciclica Ut unum sint ( 1995 ) ha sollecitato tutti i cristiani a un dialogo fraterno e paziente per "trovare una forma di esercizio del primato che, pur non rinunciando in nessun modo all'essenziale della sua missione, si apra a una situazione nuova". Sul versante della civiltà mondiale, il papato, in particolare dal tramonto dell'800, ha riscosso un'udienza, e in genere un apprezzamento, sempre più localizzati sull'asse della forza spirituale, non avulsa tuttavia da sensibili ripercussioni sui problemi della pace e della giustizia. v. Cattolicesimo; Chiesa; Pietro; Vescovo |
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I PapiL'elenco che segue è desunto dall' "Annuario Pontificio". Non viene offerto un ordine numerico alla sequenza, perché imporrebbe scelte arbitrarie, soprattutto a motivo di incertezze circa il ruolo di papi/antipapi e circa i pontificati brevissimi, senza cerimonia di intronizzazione. Due o tre date di giorno e mese all'inizio del pontificato indicano l'elezione, l'ordinazione e la coronazione. Per i problemi critici, concernenti figure e datazioni, si rimanda a I.N.D. Kelly, Thè Oxford Dictionary of Popes, New York 1986. S. Pietro di Bethsaida in Galilea; risiedette prima in Antiochia, quindi, a quanto riferisce il Cronografo dell'anno 354, per anni 25 in Roma, dove incontrò il martirio nell'anno 64 o 67 dell'era volgare S. Lino, della Tuscia, 67 - 76 S. Anacleto o Cleto, romano, 76 - 88 S. Clemente, romano, 88 - 97 S. Evaristo, greco, 97 - 105 S. Alessandro I, romano, 105 - 115 S. Sisto I, romano, 115 - 125 S. Telesforo, greco, 125 - 136 S. Igino, greco, 136 - 140 S. Pio I, di Aquileia, 140 - 155 S. Aniceto, siro, 155 - 166 S. Sotero, della Campania, 166 - 175 S. Eleuterio, di Nicopoli nell'Epiro, 175 - 189 S. Vittore I, africano, 189 - 199 S. Zefirino, romano, 199 - 217 S. Callisto I, romano, 217 - 222
S. Urbano I, romano, 222 - 230 S. Ponziano, romano, 21.VII.230 - 28.IX.235 S. Antere, greco, 21.XI.235 - 3.I.236 S. Fabiano, romano, 10.I.236 - 20.I.250 S. Cornelio, romano, …III.251 - …VI.253
S. Lucio I, romano, 25.VI.253 - 5.III.254 S. Stefano I, romano, 12.V.254 - 2.VIII.257 S. Sisto II, greco, 30.VIII.257 - 6.VIII.258 S. Dionisio, di patria ignota, 22.VII.259 - 26.XII.268 S. Felice I, romano, 5.I.269 - 30.XII.274 S. Eutichiano, di Luni, 4.I.275 - 7.XII.283 S. Caio, dalmata, 17.XII.283 - 22.IV.296 S. Marcellino, romano, 30.VI.296 - 25.X.304 S. Marcello I, romano, 27.V.308 - 16.I.309 S. Eusebio, greco, 18.IV.309 - 17.VIII.309 S. Milziade o Melchiade, africano, 2.VII.311 — 11.I.314 S. Silvestro I, romano, 31.I.314 - 31.XII.335 S. Marco, romano, 18.I.336 - 7.X.336 S. Giulio I, romano, 6.II.337 - 12.IV.352 Liberto, romano, 17.V.352 - 24.IX.366
S. Damaso I, spagnolo, 1.X.366 - 11.XII.384
S. Siricio, romano, 15 o 22 o 29.XII.384 - 26.XI.399 S. Anastasio I, romano, 27.XI.399 - 19.XII.401 S. Innocenzo I, di Albano, 22.XII.401 - 12.III.417 S. Zosimo, greco, I8.I1I.417 - 26.XII.418 S. Bonifacio I, romano, 28 o 29.XII.418 - 4.IX.422
S. Celestino I, della Campania, 10.IX.422-27.VII.432 S. Sisto III, romano, 31.VII.432 - 19.VIII.440 S. Leone I, il Grande ( Magno ), della Tuscia, 29.IX.440-10.XI.461 S. Ilaro, sardo, 19.XI.461 - 29.II.468 S. Simplicio, di Tivoli, 3.III.468 - 10.III.483 S. Felice III ( II ), romano, 13.III.483 - 1.III.492 S. Gelasio I, africano, 1.III.492 - 21.XI.496 Anastasio II, romano, 24.XI.496 - 19.XI.498 S. Simmaco, sardo, 22.XI.498 - 19.VII.514
S. Ormisda, di Frosinone, 20.VII.514 - 6.VIII.523 S. Giovanni I, della Tuscia, martire, 13.VIII.523 - 18.V.526 S. Felice IV ( III ), del Sannio, 12.VII.526 - 22.IX.530 Bonifacio II, romano, 22.IX.530- 17.X.532
Giovanni II, romano, 2.I.533 - 8.V.535 S. Agapito I, romano, 13.V.535 - 22.IV.536 S. Silverio, della Campania, martire, 1.VI.536 -11.XI.537. Vigilio, romano, 29.III.537 - 7.VI.555 Pelagio I, romano, 16.IV.556 - 4.III.561 Giovanni III, romano, 17.VII.561 - 13.VII.574 Benedetto I, romano, 2.VI.575 - 30.VII.579 Pelagio II, romano, 26.XI.579 - 7.II.590 S. Gregorio I, il Grande ( Magno ), romano, 3.IX.590 - 12.III.604 Sabiniano, di Blera nella Tuscia, 13.IX.604 - 22.II.606 Bonifacio III, romano, 19.II.607 - 12.XI.607 S. Bonifacio IV, del territorio dei Marsi, 25.VIII.608 - 8.V.615 S. Deusdedit o Adeodato I, romano, 19.X.615 - 8.XI.618 Bonifacio V, di Napoli, 23.XII.619 - 25.X.625 Onorio I, della Campania, 27.X.625 - 12.X.638 Severino, romano, 28.V.640 - 2.VIII.640 Giovanni IV, dalmata, 24.XII.640 - 12.X.642 Teodoro I, greco, 24.X1.642 - 14.V.649 S. Martino I, di Todi, martire; …VII.649 - 16.IX.655 S. Eugenio I, romano, 10.VIII.654 - 2.VI.657 S. Vitaliano, di Segni, 30.VII.657 - 27.I.672 Adeodato II, romano, 11.IV.672 - 17.VI.676 Dono, romano, 2.XI.676 - 11.IV.678 S. Agatone, siciliano, 27.VI.678 - 10.I.681 S. Leone II, siciliano, 17.VIII.682 - 3.VII.683 S. Benedetto II, romano, 26.VI.684 - 8.V.685 Giovanni V, siro, 23.VII.685 - 2.VIII.686 Conone, di patria ignota, 21.X.686 - 21.IX.687
S. Sergio I, siro, 15.XII.687 - 8.IX.701 Giovanni VI, greco, 30.X.701 - 11.I.705 Giovanni VII, greco, 1.III.705 - 18.X.707 Sisinnio, siro, 15.I.708 - 4.II.708 Costantìno, siro, 25.III.708 - 9.IV.715 S. Gregorio II, romano, 19.V.715 - 11.II.731 S. Gregorio III, siro, 18.III.731 - …XI.741 S. Zaccaria, greco, 10.XII.741 - 22.III.752 Stefano II ( III ), romano, 26.III.752 - 26.IV.757 S. Paolo I, romano, …IV, 29.V.757 - 28.VI.767
Stetano III ( IV ), siciliano, 1, 7.VIII.768 - 24.I.772 Adriano I, romano, 1, 9.II.772 - 25.XII.795 S. Leone III, romano, 26, 27.XII.795 - 12.VI.816 Stetano IV ( V ), romano, 22.VI.816 - 24.I.817 S. Pasquale I, romano, 25.I.817 - 11.II.824 Eugenio II, romano, …II-V.824 - …VIII.827 Valentino, romano, …VIII.827 - …IX.827 Gregorio IV, romano, …827 - …I.844
Sergio II, romano, … I.844 - 27.I.847 S. Leone IV, romano, …I, 10.IV.847 - 17.VII.855 Benedetto III, romano, …VII, 29.IX.855 - 17.IV.858
S. Niccolo I, il Grande, romano, 24.IV.858 - 13.XI.867 Adriano II, romano, 14.XII.867 - 17.XII.872 Giovanni VIII, romano, 14.XII.872 - 16.XII.882 Marino I, di Gallese, 16.XII.882 - 15.V.884 S. Adriano III, romano, 17.V.884 - …IX.885 ( ne fu confermato il culto 2.VI.1891 ) Stetano V ( VI ), romano, …IX.885 - 14.IX.891 Formoso, vescovo di Porto, 6.X.891 - 4.IV.896 Bonifacio VI, romano, …IV.896 - …IV.896 Stefano VI ( VII ), romano, …V.896- …VIII.897 Romano, di Gallese, …VIII.897 - …XI.897 Teodoro II, romano, …XII.897 - …XII.897 Giovanni IX, di Tivoli, … I.898 - … I.900 Benedetto IV, romano, …I-II.900- …VII.903 Leone V, di Ardea, …VII.903 - …IX.903
Sergio III, romano, 29.I.904 - 14.IV.911 Anastasio III, romano, …IV.911 - …VI.913 Landone, della Sabina, …VII.913 - …II.914 Giovanni X, di Tossignano ( Imola ), … III.914 - …V.928 Leone VI, romano, … V.928 - …XII.928 Stefano VII ( VIII ), romano, …XII.928 - …II.931 Giovanni XI, romano, …II-III.931- …XII.935 Leone VII, romano, 3.I.936 - 13.VII.939 Stetano VIII ( IX ), romano, 14.VII.939 - …X.942 Marino II, romano, 30.X.942 - …V.946 Agapito II, romano, 10.V.946 - …XII.955 Giovanni XII, Ottaviano, dei conti di Tuscolo, 16.XII.955 - 14.V.964 Leone VIII, romano, 4, 6.XII.963 - 1.III.965 Benedetto V, romano, 22.V.964 - 4.VII.966 Giovanni XIII, romano, 1.X.965 - 6.IX.972 Benedetto VI, romano, 19.I.973 - …VI.974
Benedetto VII, romano, …X.974 - 10.VII.983 Giovanni XIV, di Pavia, Pietro, …XII.983 - 20.VIII.984 Giovanni XV, romano, …VIII.985 - …III.996 Gregorio V, sassone, Brunone dei duchi di Carinzia, 3.V.996 - 18.II.999
Silvestro II, dell'Alvernia, Gerberto, 2.IV.999 - 12.V.1003 Giovanni XVII, romano, Siccone, …VI.1003 - …XII.1003 Giovanni XVIII, romano, Posano, …I.1004 - …VII.1009 Sergio IV, romano, Pietro, 31.VII.1009 - 12.V.1012 Benedetto VIII, Teofilatto dei conti di Tuscolo, 18.V.1012 - 9.IV.1024
Giovanni XIX, romano dei conti di Tuscolo, …IV-V.1024- …1032 Benedetto IX, Teofilatto dei conti di Tuscolo, …1032-…1044 Silvestre III, romano, Giovanni, 20.I.1045 - 10.II.1045 Benedetto IX ( per la seconda volta ), 10.IV.1045 - 1.V.1045 Gregorio VI, romano, Giovanni Graziano, 5.V.1045 - 20.XII.1046 Clemente II, della Sassonia, Suitgero dei signori di Morsieben e Hornburg, 24, 25.XII.1046 - 9.X.1047 Benedetto IX ( per la terza volta ), 8.XI.I047 - 17.VII. 1048 Damaso II, della Baviera, Pappone, 17.VII.1048 - 9.VIII.1048 S. Leone IX, alsaziano, Brunone dei conti di Egisheim-Dagsburg, 12.II.1049 - 19.IV.1054 Vittore II, tedesco, Gebeardo dei conti di Dollnstein-Hirschberg, 16.IV.1055 - 28.VII.1057 Stefano IX ( X ), lorenese, Federico dei duchi di Lorena, 3.VIII.1057 - 29.III.1058
Niccolo II, della Borgogna, Gerardo, 24.1.1059 - 27.VII.1061 Alessandro II, Anselmo da Baggio ( Milano ), 1.X.1061 - 21.IV.1073
S. Gregorio VII, della Tuscia, Ildebrando, 22.IV, 30.VI.1073 - 25.V.1085
B. Vittore III, di Benevento, Dauferio ( Desiderio ), 24.V.1086 - 6.IX.1087 ( ne fu confermato il culto 23.VII.1887 ) B. Urbano II, francese, Oddone di Lagery, 12.III.1088 - 29.VII.1099 ( ne fu confermato il culto 14.VII.1881 ) Pasquale II, di Bieda ( ravennate ), Raniero, 13,14.VIII.1099 - 21.I.1118
Gelasio II, di Gaeta, Giovanni Castani, 24.I, 10.III.1118 - 28.I.1119
Callisto II, Guido di Borgogna, 2, 9.II.1119 - 13.XII.1124 Onorio II, di Fiagnano ( Imola ), Lamberto, 15,21.XII.1124 - 13.II.1130
Innocenzo II, romano, Gregario Papareschi, 14,23.II.1130 - 24.IX.1143
Celestino II, di Città di Castello, Guido, 26.IX, 3.X.1143 - 8.III.1144 Lucio II, bolognese, Gerardo Caccianemici, 12.III.1144 - 15.II.1145 B. Eugenio III, di Pisa, Bernardo forse dei Paganelli di Montemagno, 15, 18.II. 1145 - 8.VII.1153 ( ne fu confermato il culto 3.X.1872 ) Anastasio IV, romano, Corrado, 12.VII.1153 - 3.XII.1154 Adriano IV, inglese, Niccolo Breakspear, 4, 5.XII.1154 - 1.IX.1159 Alessandro III, di Siena, Rotando Bandinelli, 7, 20.IX.1159 - 30.VIII.1181
Lucio III, lucchese, Ubaldo Allucingoli, 1. 6.IX.1181 - 25.IX.1185 Urbano III, milanese, Uberto Crivelli, 25.XI, 1.XII.1185-20.X.1187 Gregorio VIII, di Benevento, Alberto de Morrà, 21.25.X.1187 - 17.XIi.1187 Clemente III, romano, Paolo Scolari, 19, 20.XII.1187 -…III.1191 Celestino III, romano, Giacinto Bobone, 30.III,14.IV.1191 - 8.I.1198 Innocenzo III, di Gavignano ( Roma ), Lotario dei conti di Segni, 8.I, 22.II.1198 - 16.VII.1216 Onorio III, romano, Cencio Savelli, 18, 24.VII.1216 - 18.III.1227 Gregorio IX, di Anagni, Ugolino dei conti di Segni, 19, 21.III.1227 - 22.VIII.1241 Celestino IV, milanese, Goffredo Castiglioni, 25, 28.X.1241 - 10.XI.1241 Innocenzo IV, genovese, Sinibaldo Fieschi, 25, 28.VI.1243 - 7.XII.1254 Alessandro IV, di Ienne ( Roma ), Rinaldo dei Signori di Ienne, 12, 20.XII.1254 - 25.V.1261 Urbano IV, di Troyes, Giacomo Pantaléon, 29.VIII, 4.IX.1261 - 2.X.1264 Clemente IV, francese, Guido Fulcodi, 5, 15.II.1265 - 29.XI.1268 B. Gregorio X, di Piacenza, Tebaldo Visconti, 1.IX.1271, 27.III.1272 - 10.I.1276 ( ne fu confermato il culto il 2.IX.1713 ) b. Innocenzo V, della Savoia, Pietro di Tarantasia, 21.I., 22.II.1276 - 22.VI.1276 ( ne fu confermato il culto 13.III.1898 ) Adriano V, genovese, Ottobono Fieschi, 11.VII.1276 - 18.VIII.1276 Giovanni XXI, portoghese, Pietro Iuliani, dal nome del padre e comunemente P. Ispano, 8, 20.IX. 1276 - 20.V.1277 Niccolo III, romano, Giovanni Gaetano Orsini, 25.XI, 26.X11.1277 - 22.VIII.1280 Martino IV, francese, Simone de Brion, 22.II, 23.III.1281 - 28.III.1285 Onorio IV, romano, Giacomo Savelli, 2.IV, 20.V.1285 - 3.IV.1287 Niccolo IV, di Ascoli, Girolamo Mosci, 22.II.1288 - 4.IV.1292 S. Celestino V, di Isernia, Pietro del Marrone, 5.VII, 29.VIII.1294 - 13.XII.1294, m. 19.V.1296 ( fu canonizzato 5.V.1313 ) Bonifacio VIII, di Anagni, Benedetto Castani, 24.XII.1294, 23.I.1295 - 11.X.1303 B. Benedetto XI, di Treviso, Niccolo Boccasini, 22, 27.X.1303 - 7.VII.1304 ( ne fu confermato il culto 24.IV.1736 ) Clemente V, francese, Bertrando de Got, 5.VI, 14.XI.1305 - 20.IV.1314 Giovanni XXII, di Cahors, Giacomo Duèse, 7.VIII, 5.IX.1316 - 4.XII.1334
Benedetto XII, francese, Giacomo Fournier, 20.XII.1334, 8.I.1335 - 25.IV.1342 Clemente VI, francese, Pietro Roger, 7, 19.V.1342 - 6.XII.1352 Innocenzo VI, francese, Stefano Aubert, 18, 30.XII.1352 - 12.IX.1362 B. Urbano V, francese, Guglielmo de Grimoard, 28.IX, 6.XI.1362 - 19.XII.1370 ( ne tu confermato il culto 10.III.1870 ) Gregorio XI, francese, Pietro Roger de Beaufort, 30.XII.1370, 5.I.1371 - 26.III.1378 Urbano VI, di Napoli, Kartolomeo Frignano, 8, 18.IV.1378 - 15.X.1389 Bonifacio IX, di Napoli, Pietro Tornacela, 2, 9.XI.1389 - 1.X.1404 Innocenzo VII, di Sulmona, Cosmo Migliorati, 17.X, 11.XI.1404 - 6.XI.1406 Gregorio XII, veneziano, Angelo Correr, 30.XI, 19.XII.1406 - 4.VII.1415
Martino V, romano, Oddone Colonna, 11, 21.XI.1417 - 20.II.1431 Eugenio IV, veneziano, Gabriele Condulmer, 3, 11.III.1431 - 23.II.1447
Niccolo V, di Sarzana, Tommaso Parentucelli, 6, 19.III.1447 - 24.III.1455 Callisto III, di Jàtiva ( Valencia ), Atonso de Borja, 8, 20.IV.1455 - 6.VIII.1458 Pio II, di Siena, Enea Silvio Piccolomini, 19.VIII, 3.IX.1458 - 14.VIII.1464 Paolo II, veneziano, Pietro Barbo, 30.VIII, 16.IX.1464 - 26.VII.1471 Sisto IV, di Savona, Francesco della Rovere, 9, 25.VIII.1471 - 12.VIII.1484 Innocenze Vili, genovese, Giovanni Battista Cibo, 29.VIII, 12.IX.1484 - 25.VII.1492 Alessandro VI, di Jàtiva ( Valencia), Rodrigo de Borja, 11, 26.VIII, 1492 - 18.VIII.1503 Pio III, di Siena, Francesco Todeschini-Piccolomini, 22.IX, 1, 8.X.1503 - 18.X.1503 Giulio II, di Savona, Giuliano della Rovere, 31.X., 26.XI.1503 - 21.II.1513 Leone X, fiorentino, Giovanni de' Medici, 9, 19.III.1513 - 1.XII.1521 Adriano VI, di Utrecht, Adriano Florensx,, 9.1, 31.VIII.1522 - 14.IX.1523 Clemente VII, fiorentino, Giulio de' Medici, 19, 26.XI.1523 - 25.IX.1534 Paolo III, romano, Alessandro Farnese, 13.X, 3.XI.1534 - 10.XI.1549 Giulio III, romano, Giovanni Maria Ciocchi del Monte, 7, 22.II.1550 - 23.III.1555 Marcello II, di Montepulciano, Marcella Cervini, 9, 10.IV.1555 - 1.V.1555 Paolo IV, di Napoli, Gian Pietro Carafa, 23, 26.V.1555 - 18.VIII.1559 Paolo IV, milanese, Giovan Angelo de' Medici, 25.XIi.1559, 6.I.1560 - 9.XII.1565 S. Pio V, di Bosco ( Alessandria ), Antonio ( Michele ) Ghislieri, 7, 17.I.1566 - 1.V.1572 ( fu beatificato 27.IV.1672, canonizzato 22.V.1712 ) Gregorio XIII, bolognese, Ugo Boncompagni, 13, 25.V.1572 - 10.IV.1585 Sisto V, di Grottammare ( Ripatransone ), Felice Peretti, 24.IV, 1.V.1585 - 27.VIII.1590 Urbano VII, romano, Giambattista Castagna, 15.IX.1590 - 27.IX.1590 Gregorio XIV, di Gremona, Niccolo Sfondrati, 5, 8.XII.1590 - 16.X.1591 Innocenze IX, bolognese, Giovan Antonio Facchinetti, 29.X, 3.Xi.1591 - 30.XII.1591 Clemente VIII, fiorentino, Ippolito Aldobrandini, 30.I, 9.II.1592 - 3.III.1605 Leone XI, fiorentino, Alessandro de' Medici, 1, 10.IV.1605 - 27.IV.1605 Paolo V, romano, Camillo Borghese, 16, 29.V.1605 - 28.I.1621 Gregorio XV, bolognese, Alessandro Ludovisi, 9, 14.II.1621 - 8.VII.1623 Urbano VIII, fiorentino, Maffeo Barberini, 6.VIII, 29.IX.1623 - 29.VII.1644 Innocenze X, romano, Giovanni Battista Pamphili, 15.IX, 4.X.1644 - 7i1.1655 Alessandro VII, di Siena, Fabio Chigi, 7, 18.IV.1655 - 22.V.1667 Clemente IX, di Pistola, Giulio Rospigliosi, 20, 26.VI.1667 - 9.XII.1669 Clemente X, romano, Emilio Altieri, 29.IV, 11.V.1670 - 22.VII.1676 B. Innocenze XI, di Como, Benedetto Odescalchi, 21.IX, 4.X.1676 - 12.VIII.1689 ( fu beatificato 7.X.1956 ) Alessandro VIII, veneziano, Pietro Ottoboni, 6, 16.X.1689 - 1.II.1691 Innocenze XII, di Spinazzola ( Venosa ), Antonio Pignatelli, 12, 15.VII.1691 - 27.IX.1700 Clemente XI, di Urbino, Giovanni Francesco Albani, 23, 30.XI, 8.XII.1700 - 19.III.1721 Innocenze XIII, remano, Michelangelo dei Conti, 8, 18.V.1721 - 7.III.1724 Benedetto XIII, di Gravina, Pietro Francesco ( Vincenzo Maria ) Orsini, 29.V, 4.VI.1724 - 21.II.1730 Clemente XII, fiorentino, Lorenzo Corsini, 12, 16.VII.1730 - 6.II.1740 Benedetto XIV, bolognese, Prospero Lambertini, 17. 22.VIII.1740 - 3.V.1758 Clemente XIII, veneziano, Carlo Rezzonico, 6, 16.VII.1758 - 2.II.1769 Clemente XIV, di S. Arcangelo ( Rimini ), Giovanni Vincenzo Antonio ( Lorenzo ) Ganganelli, 19, 28.V, 4.VI.1769 - 22.IX.1774 Pio VI, di Cesena, Giannangelo Braschi, 15, 22.II.1775 - 29.VIII.1799 Pio VII, di Cesena, Barnaba ( Gregorio ) Chiaramanti, 14, 21.III.1800 - 20.VIII.1823 Leone XII, di Genga ( Fabriano ), Annibale della Genga, 28.IX, 5.X.1823 - 10.II.1829 Pio VIII, di Cingoli, Francesco Saverto Castiglioni, 31.III, 5.IV.1829 - 30.XI.1830 Gregorio XVI, di Belluno, Bartolomeo Alberto ( Mauro ) Cappellari, 2, 6.II.1831 - 1.VI.1846 Pio IX, di Senigallia, Giovanni Maria Mastai Ferretti, 16, 21.VI.1846 - 7.II.1878 Leone XIII, di Carpineto ( Anagni ), Gioacchino Pecci, 20.II, 3.III.1878 - 20.VII.1903 S. Pio X, di Riese ( Treviso ), Giuseppe Sarto, 4, 9.VIII.1903 - 20.VIII.1914 ( fu beatificato 3.VI.1951, canonizzato 29.V. 1954 ) Benedetto XV, genovese, Giacomo della Chiesa, 3, 6.IX.1914 - 22.1.1922 Pio XI, di Desio ( Milano ), Achille Ratti, 6, 12.II.1922 - 10.II.1939 Pio XII, romano, Eugenio Pacelli, 2, 12.III.1939 - 9.X.1958 Giovanni XXIII, di Sotto il Monte ( Bergamo ), Angelo Giuseppe Roncalli, 28.X, 4.XI.1958 - 3.VI.1963 Paolo VI, di Concesio ( Brescia ), Giovanni Battista Montini, 21, 30.VI.1963 - 6.VIII.1978 Giovanni Paolo I, di Forno di Canale ( Belluno ), Albino Luciani, 26.VIII, 3.IX.1978 - 28.IX.1978 Giovanni Paolo II, di Wadowice ( Kraków ), Karol Wojtyla, 16, 22.X.1978 - 2.IV. 2005 Benedetto XVI, di Marktl am Inn (Baviera), Joseph Ratzinger, 19,24.IV.2005 - 28.II.2013 Francesco, di Buenos Aires (Argentina), Jorge Mario Bergoglio, 13,19.III.2013 |
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Assumere il governo dei Nostri Domini Temporali Pontifici | Discorso Pio IX 29-4-1848 |
Catechismo della Chiesa Cattolica |
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Il collegio episcopale e il suo capo, il Papa | 880ss |
L'ufficio di insegnare | 891 |
892 | |
L'ufficio di governare | 895 |
L'ordinazione episcopale - pienezza del sacramento dell'Ordine | 1559 |
In sintesi | 1594 |
Vita morale e Magistero della Chiesa | 2034 |
Vescovo di Roma | |
Comp. 180; 182-185; 326 | |
v. Sommo Pontefice; Vescovo di Roma | |
Summa Teologica |
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Spl q. 40, a. 6 | |
v. Infallibilità |