Summa Teologica - I |
Conosciuta l'esistenza di una cosa resta da ricercare il suo modo di essere, per giungere a conoscerne la natura.
Ma siccome di Dio non possiamo sapere che cosa è, ma piuttosto che cosa non è, di conseguenza non possiamo indagare come egli sia, ma piuttosto come non sia.
È quindi necessario considerare per
prima cosa i suoi modi di non essere;
secondo, come noi lo conosciamo [ q. 12 ];
terzo, come lo denominiamo [ q. 13 ].
Ora, si può mostrare come Dio non è scartando le cose che a lui non convengono, come sarebbero la composizione, il movimento e simili.
Studieremo dunque:
primo, la sua semplicità, per la quale viene esclusa da lui ogni composizione.
E siccome negli enti corporei le realtà semplici sono le meno perfette e parti incomplete, indagheremo:
secondo, la sua perfezione [ q. 4 ];
terzo, la sua infinità [ q. 7 ];
quarto, la sua immutabilità [ q. 9 ];
quinto, la sua unità [ q. 11 ].
Circa la semplicità divina ci poniamo otto quesiti:
1. Se Dio sia un corpo;
2. Se in Dio vi sia composizione di materia e di forma;
3. Se vi sia composizione di quiddità, cioè di essenza o natura, e di soggetto;
4. Se vi sia in lui composizione di essenza ed essere;
5. Se vi sia composizione di genere e di differenza;
6. Se vi sia composizione di sostanza e di accidenti;
7. Se egli sia in qualsiasi altro modo composto, oppure totalmente semplice;
8. Se entri in composizione con gli altri enti.
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