Summa Teologica - II-II |
Delle altre virtù invece ricordate nella questione precedente abbiamo già parlato: in parte nel trattato sulla carità, cioè della concordia e delle virtù affini [ qq. 29 ss. ], e in parte in questo trattato sulla giustizia, p. es. della buona commutazione [ qq. 61 ss. ] e dell'innocenza [ q. 79 ].Primo, della virtù di religione;
secondo, della pietà [ q. 101 ];
terzo, dell'osservanza [ q. 102 ];
quarto, della gratitudine [ q. 106 ];
quinto, della vendetta [ q. 108 ];
sesto, della veracità [ q. 109 ];
settimo, dell'amicizia [ q. 114 ];
ottavo, della liberalità [ q. 117 ];
nono, dell'epicheia [ q. 120 ].
Della virtù invece che prepara buone leggi abbiamo parlato nel trattato sulla prudenza [ q. 50 ].
Riguardo alla virtù di religione dobbiamo studiare distintamente tre argomenti:
primo, la religione in se stessa;
secondo, i suoi atti [ q. 82 ];
terzo, i vizi contrari [ q. 92 ].
Sul primo argomento si propongono otto quesiti:
1. Se la religione si limiti ai soli rapporti con Dio;
2. Se la religione sia una virtù;
3. Se la religione sia una virtù unica;
4. Se sia una virtù specificamente distinta;
5. Se sia una virtù teologale;
6. Se sia da preferirsi alle altre virtù morali;
7. Se la religione abbia degli atti esterni;
8. Se la religione si identifichi con la santità.
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