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Cristo |
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B 64 |
Cristo e il Padre |
Rif. |
Per san Giovanni, la descrizione dei miracoli operati da Cristo serve solo a penetrare nella sua coscienza e a manifestare le sue relazioni col Padre. |
La fede è propriamente la capacità di interpretare i segni in funzione di questa personalità divina del Figlio. |
Le opere del Figlio sono quelle del Padre; egli vi ha compiuto la sua volontà; con esse partecipa alla sua gloria, alla sua verità, alla sua vita. |
Egli è un testimone, un'immagine, un inviato; ma il Padre opera in lui a tal punto che Cristo può anch'egli chiamarsi « Colui che è ». |
Testi |
Rilievi |
Rif. |
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L'agire del Padre continua come prima, ma in Gesù, che è in una totale dipendenza dal Padre. |
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Si ritrova il tema delle « opere » del Padre, ma questa volta nel contesto dell'« inviato ». |
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L'unità del Figlio e del Padre è espressa in termini di conoscenza: vedere, capire. |
È un classico vocabolario dei profeti. |
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Tuttavia il vocabolario profetico è insufficiente per dare un'idea della situazione privilegiata di Cristo. |
Perciò lo si completa con nuove immagini ( venire dall'alto; rimettere tutto nelle sue mani ). |
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Ma è soprattutto l'amore l'elemento che servirà a descrivere le relazioni tra il Padre e il Figlio. |
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Cristo apporta la rivelazione definitiva, perché egli è il testimone del Padre. |
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Egli partecipa a tutta la verità del Padre, come a tutta la sua vita. |
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Il Figlio esprime i suoi rapporti con il Padre specialmente con la sua obbedienza. |
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Egli non è venuto « da sé », ma nel nome del Padre. |
Questa idea viene espressa nel tema della missione |
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da parte del Padre. |
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Questa missione è tale che l'inviato compie in sé l'azione stessa di colui che lo manda e tende a identificarsi con lui. |
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Queste formule esprimono la reciprocità dei rapporti tra Padre e Figlio. |
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La comunanza nella gloria |
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esprime la stessa identità. |
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Il cristianesimo primitivo avrà altre immagini con lo stesso senso: immagine, |
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riflesso, ecc. |