1 Giovanni |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
II. Vivere da figli di Dio |
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1 Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! La ragione per cui il mondo non ci conosce è perché non ha conosciuto lui. |
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2 Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. |
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Prima condizione: rompere con il peccato |
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3 Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro. |
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4 Chiunque commette il peccato, commette anche violazione della legge, perché il peccato è violazione della legge. | ||||||||
5 Voi sapete che egli è apparso per togliere i peccati e che in lui non v'è peccato. |
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6 Chiunque rimane in lui non pecca; chiunque pecca non lo ha visto né l'ha conosciuto. |
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7 Figlioli, nessuno v'inganni. Chi pratica la giustizia è giusto com'egli è giusto. | ||||||||
8 Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché il diavolo è peccatore fin dal principio. Ora il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo. |
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9 Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché un germe divino dimora in lui, e non può peccare perché è nato da Dio. |
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10 Da questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia non è da Dio, né lo è chi non ama il suo fratello. |
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Seconda condizione: osservare i comandi soprattutto quello della carità |
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11 Poiché questo è il messaggio che avete udito fin da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. |
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12 Non come Caino, che era dal maligno e uccise il suo fratello. E per qual motivo l'uccise? Perché le opere sue erano malvagie, mentre quelle di suo fratello erano giuste. |
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13 Non vi meravigliate, fratelli, se il mondo vi odia. |
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14 Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte. |
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15 Chiunque odia il proprio fratello è omicida, e voi sapete che nessun omicida possiede in se stesso la vita eterna. |
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16 Da questo abbiamo conosciuto l'amore: Egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. |
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17 Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il suo fratello in necessità gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui l'amore di Dio? |
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18 Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità. |
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19 Da questo conosceremo che siamo nati dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore | ||||||||
20 qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa. |
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21 Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio; | ||||||||
22 e qualunque cosa chiediamo la riceviamo da lui perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quel che è gradito a lui. |
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23 Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. |
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24 Chi osserva i suoi comandamenti dimora in Dio ed egli in lui. E da questo conosciamo che dimora in noi: dallo Spirito che ci ha dato. |
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Indice |
3,1-4,6 | Dio è giusto Siamo davvero figli di Dio 3,1 e lo siamo realmente: alcuni testimoni omettono; volg. ha: « affinché lo siamo ». |
3,2 | lo vedremo così come egli è: è il desiderio di ogni credente, costretto ora a incontrare Dio solo attraverso qualcosa che è "altro"; ma si compirà soltanto nel futuro: nel presente c'è spazio per il desiderio. |
3,3 | come egli è puro: Gesù. |
3,5 | per togliere i peccati: con B, A, ecc.; S, C, volg., sir. leggono: « i nostri peccati ». |
3,6 | Chiunque rimane in lui non pecca: Giovanni stilizza i ritratti. Dalla speranza della visione ( v 2 ) e della santità consumata ( v 3 ) deriva fin da ora, per l'azione di Gesù Cristo ( v 5; 1 Gv 2,2 ), l'astensione da tutti i mali, propria dei figli di Dio ( v 9; 1 Gv 5,18; cf. Gal 5,16 ) che sono stati « giustificati » ( v 7; 1 Gv 2,29; cf. Rm 3,24-25+ ). Questo però, di fatto, non esclude la possibilità concreta del peccato ( 1 Gv 1,8-10+ ), che rompe appun to la comunione ( cf. 1 Gv 2,3-5 ). 3,6-10 Il Cristiano non pecca mai? |
3,8 | Chi commette il peccato viene dal diavolo: alle espressioni: essere da Dio, dalla verità, figli di Dio, che significano che il cristiano vive sotto l'influenza di Dio che dimora in lui, si oppongono le espressioni: e si lasciano « traviare » da lui. |
3,9 | Il germe è quello della nostra filiazione divina, che non può dare frutto di peccato; oppure è la parola di Dio, che ci fa nascere in lui e ci santifica (
1 Gv 1,10; 1 Gv 2,24; Gv 15,3; 3 Gv 11 ). un germe divino: forse il Cristo ( cf. Gal 3,16; 1 Gv 5,18 ). Ma sarebbe piuttosto o lo Spirito ( cf. 1 Gv 2,20.27 ) o il germe di vita, cioè la Parola che è stata accolta ( 1 Gv 2,7.24 ) e che fruttifica mediante lo Spirito ( 1 Gv 2,20.27 ). |
3,11-24 | Noi abbiamo conosciuto l'amore |
3,12 | come Caino: vedi
Gen 4,8;
Mt 23,35;
Eb 11,4. le sue opere erano malvage, mentre quelle di suo fratello erano giuste: prosegue l'antitesi ( fino a 1 Gv 4,6 ) tra i figli di Dio che vivono nella verità e nell'amore, e il mondo dove regnano il peccato e l'odio. |
3,19 | conosceranno: vet. lat., volg., sir. ecc. hanno: « conosciamo ». Gv dà alla voce « verità » ( 1 Gv 2,4 ) un senso molto largo che comprende fede e amore ( 1 Gv 3,23; 1 Gv 5,1 ). Sono « dalla verità » coloro che credono ( 1 Gv 2,21-22 ), che amano ( 1 Gv 3,18-19; cf. 2 Gv 4-6; 3 Gv 3-8; Gv 3,21; Gv 8,31+; Gv 18,37 ). 3,19-20 L'uomo che sente i rimproveri del « suo cuore », della sua coscienza ( cf. 1 Cor 4,4+; Ef 1,18+ ), sa che Dio conosce tutto ( cf. Gv 16,30 ) e che è amore ( 1 Gv 3,1; 1 Gv 4,8+ ), che è dunque più chiaroveggente e indulgente della nostra stessa coscienza. Ma la pratica dell'amore e dei comandamenti è presupposta ( vv 23-24 ). Altra traduzione: « e davanti a lui noi persuaderemo il nostro cuore, qualunque cosa esso ci rimproveri, che Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa ». |
3,20 | Dio è più grande del nostro cuore: è questa una sorta di definizione di Dio da porre accanto all'altra: Dio è amore (
1 Gv 4,8.16 ). Dio giudica meglio del nostro cuore, cioè della nostra coscienza ( Rm 2,15; Ef 1,18 ). |
3,21-22 | È vero che riceviamo da Dio ogni cosa che chiediamo? |